🔥 𝔾𝕃𝕆𝔹𝔸𝕃 𝕎𝔸ℝ𝕄𝕀ℕ𝔾: Cambiamento climatico • Surriscaldamento globale • Green economy
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Articoli, studi, approfondimenti, riflessioni e ricerche sulla tematica del cambiamento climatico e della green economy.
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L'INNALZAMENTO DEL MARE NEL PRIMO OLOCENE

“Vengono esaminate le cause, l'anatomia e le conseguenze dell'innalzamento del livello del mare dell'Olocene (EHSLR). L'innalzamento, di circa 60 m, ebbe luogo su gran parte della Terra con l'aumento del volume degli oceani durante la deglaciazione ed è datato 11.650-7.000 cal. BP [anni calibrati prima del presente]: L’EHSLR è stato in gran parte determinato dal rilascio di acqua di fusione dalle masse di ghiaccio in decomposizione e dalla rottura dei flussi di ghiaccio costieri. Vengono esaminati i modelli di decadimento della calotta glaciale e le prove degli impulsi dell'acqua di disgelo, e si sostiene che l'EHSLR è stato un fattore nell'inondazione del lago Agassiz-Ojibway avvenuta intorno all'8470 BP. Vengono esaminati i modelli dei cambiamenti relativi del livello del mare e si sostiene che oltre alle variazioni regionali vengono indicati i cambiamenti temporali. Viene esaminato l'impatto dell'EHSLR sul clima e si sostiene che l'evento è stato un fattore nell'evento di raffreddamento di 8200 BP, così come nei cambiamenti nei modelli delle correnti oceaniche e nei loro effetti risultanti. L'EHSLR potrebbe anche aver aumentato l'attività vulcanica, ma non è ancora possibile dimostrare una chiara prova di un nesso causale con lo scivolamento sottomarino sulle pendici e sulle piattaforme continentali. L’aumento probabilmente ha influenzato i tassi e i modelli delle migrazioni umane e dei cambiamenti culturali. Si conclude che l’EHSLR è stato un evento enorme di rilevanza globale, la cui conoscenza è importante per comprendere gli impatti del cambiamento climatico globale in futuro.”

Dalla lettura dell'abstract di questo articolo scientifico, pubblicato su Quaternary Science Reviews nel 2011, emergono le seguenti considerazioni:

✔️ In passato, il clima ha subìto catastrofici sconvolgimenti determinati da fattori puramente naturali. In effetti, il clima è sempre stato in costante mutamento.
✔️ Tali sconvolgimenti, avvenuti in tempi straordinariamente repentini, non possono essere stati causati dall'aumento dei tassi di CO2, i cui valori percentuali in atmosfera sono minimi. In effetti, la CO2 è irrilevante, in questo paradigma.
✔️‼️ Tali sconvolgimenti, il cui periodo coincide con i racconti sul Diluvio presenti in tutte le culture antiche, non hanno determinato l'estinzione della vita sulla terra, nonostante la loro portata.
✔️ Come i mari su tutto il pianeta si sono innalzati di circa 60 metri, si sono poi riabbassati in modo del tutto naturale.
✔️ Gli esseri umani, privi della tecnologia dell'attuale civiltà, si sono adattati per sopravvivere e la loro cultura ha subìto importanti e conseguenti modificazioni, che hanno arricchito il patrimonio umano.
✔️‼️ Il cambiamento climatico è un fenomeno continuo e naturale che non può essere prevenuto o fermato. Tuttavia, lo si può cercare di comprendere attraverso il procedimento scientifico corretto, per prevenirne i potenziali effetti negativi e sfruttarne quelli positivi.

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I COMBUSTIBILI FOSSILI NON VENGONO DAI FOSSILI

Tutto quello che ci è stato insegnato sui cosiddetti combustibili fossili (e non solo), sulla loro origine e sulla loro quantità limitata è falso. Il che comporta importanti implicazioni su cui riflettere. I combustibili fossili, residui antichissimi di piante, animali e materia organica, sono stati trovati – secondo la NASA – anche su una luna di Saturno, ma è difficile pensare che su Saturno ci fossero foreste e dinosauri, vista la sua distanza dal Sole.

Ascoltate il Dr. Willie Soon, intervistato da Tucker Carlson, che spiega ciò che non viene spiegato e smonta pezzo per pezzo la narrativa climatica dell'Agenda 2030, imposta dalla volontà politica di pochi a danno della conoscenza e della consapevolezza dei molti.

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CAMBIAMENTI CLIMATICI DURANTE L’OLOCENE (ULTIMI 12.000 ANNI)

“Questo capitolo riassume le informazioni climatiche e ambientali che possono essere dedotte dagli archivi proxy degli ultimi 12.000 anni. Gli archivi proxy dei sedimenti continentali e lacustri includono polline, resti di insetti e dati isotopici. Nel corso dell'Olocene, l'area del Mar Baltico ha subito importanti cambiamenti dovuti a due fattori interconnessi: lo scioglimento della calotta glaciale fennoscandiana (che causa un'interazione tra l'innalzamento globale del livello del mare dovuto allo scioglimento dell'acqua e il rimbalzo isostatico regionale della crosta terrestre che causa un calo del relativo livello del mare) e cambiamenti nella configurazione orbitale della Terra (innescando la transizione glaciale-interglaciale e influenzando la radiazione solare in arrivo e quindi controllando il bilancio energetico regionale). La storia del clima dell’Olocene ha mostrato tre fasi di oscillazioni climatiche naturali nella regione del Mar Baltico: episodi freddi a breve termine legati alla deglaciazione durante un trend termico stabile e positivo (11.000–8.000 anni cal BP); un clima caldo e stabile con una temperatura dell’aria compresa tra 1,0– 3,5 °C sopra i livelli moderni (8.000–4.500 anni cal BP); una tendenza alla diminuzione della temperatura; e una maggiore instabilità climatica (ultimi 5.000–4.500 anni). La variazione climatica durante il tardoglaciale e l'Olocene si riflette nei cambiamenti dei livelli dei laghi e della vegetazione e nella formazione di una complessa rete idrografica che ha posto le basi per il periodo caldo medievale e la piccola era glaciale del millennio passato”.

Dalla lettura dell'abstract di questo articolo scientifico, parte della pubblicazione “Second Assessment of Climate Change for the Baltic Sea Basin” del 2015, emergono le seguenti considerazioni:

✔️ I cambiamenti climatici sono difficilmente prevedibili nel dettaglio, perché dipendono da una miriade di fattori che vanno oltre il controllo umano.
✔️ Il Periodo Caldo Medievale e la Piccola Era Glaciale si sono verificate anche grazie all'influenza di mutamenti climatici avvenuti migliaia di anni prima: il clima cambia continuamente sulla base di fattori naturali interconnessi tra di loro.
✔️ La configurazione orbitale della terra ha determinato importanti effetti sul clima, unitamente alla radiazione solare.
✔️‼️ In passato ci sono stati periodi di surriscaldamento fino a 3.5° in più rispetto ad oggi che non hanno affatto determinato la scomparsa della vita e della razza umana (semmai hanno contribuito alla sua proliferazione), per cui l'assunto delle istituzioni secondo cui 1.5° di riscaldamento rispetto ai livelli attuali determinerebbe conseguenze catastrofiche appare come pura propaganda antiscientifica.

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NON ESISTE DIMOSTRAZIONE SCIENTIFICA CHE LA CO2 CAUSI IL RISCALDAMENTO DEL CLIMA

Ian Plimer, geologo e professore emerito all'Università di Adelaide: “Non ho opinioni, ma fatti validati e ripetibili: nessuno ha mai dimostrato che le emissioni di CO2 umane causino riscaldamento climatico. Se ciò potesse essere dimostrato, poi si dovrebbe dimostrare che il 97% delle emissioni naturali non causano il riscaldamento climatico. Sappiamo da 200 anni grazie alla chimica che è l'esatto opposto: [dai carotaggi nel ghiaccio sappiamo che] quando abbiamo avuto riscaldamento globale, da 650 a 6000 anni dopo abbiamo avuto un aumento di CO2.”

Abbiamo a che fare con una frode scientifica.

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Forwarded from Il Veritiero
Il CNR smentisce le motivazioni "green" del comune di Bologna

Il minimo delle emissioni inquinanti per le vetture a benzina (grafico a sinistra) si ha intorno ai 50 km/ora, mentre per i Diesel intorno ai 70 km/ora. Tra 0 e 30 km/ora le emissioni aumentano molto significativamente: per i benzina del 50% e per i diesel fino al 500%. Inoltre vi è pure la beffa che per i veicoli a benzina che marciano sotto i 30 km/ora risulta che le vetture Euro 4 inquinano meno delle euro 6 o 5. Questi grafici mostrano l’assurdità delle politiche europee e smascherano le affermazioni false del Comune di Bologna  a sostegno dei 30 sul fatto che a minore meno velocità corrisponda meno inquinamento. L’inquinamento da traffico potrebbe addirittura aumentare, anche in ragione del fatto che, rallentando la circolazione, i veicoli inquineranno per un più lungo arco di tempo a parità di chilometri.
Forwarded from Giubbe Rosse
MODENA, QUATTRO AMICI AL RISTORANTE CON QUATTRO ELICOTTERI DIVERSI
Dopo un aperitivo accompagnato da salumi e una bella fiorentina, sono ripartiti ammirando il paesaggio (fonte Corriere di Bologna)

E ammirando pure, dall'alto, quelli che vanno contenti a 30 all'ora convinti di salvare il Pianeta

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Forwarded from Giubbe Rosse
‌PRESIDENTE DI TOYOTA: “LE AUTO ELETTRICHE NON DOMINERANNO MAI IL MERCATO GLOBALE”
Akio Toyoda torna a demolire il mito delle auto elettriche. Per il presidente ed ex CEO di Toyota le auto elettriche raggiungeranno al massimo una quota di mercato del 30% e non arriveranno mai a dominare il mercato.

Leggi l'articolo completo

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COME CONTRASTARE LA PROPAGANDA GREEN

Chi segue questo canale ormai avrà capito che la CO2 non causa alcun cambiamento climatico, anzi favorisce la crescita delle piante. Infatti è definita “il gas serra della vita”. Maggiore è la percentuale di CO2 in atmosfera, maggiore sarà la produzione agricola e minore sarà la probabilità di scarsità di cibo.

Chi segue questo canale avrà capito anche che il riscaldamento globale non costituisce un pericolo per l'umanità. In effetti, in passato ci sono stati periodi di grande riscaldamento ma l'umanità non è scomparsa affatto. Al contrario, in concomitanza con periodi di riscaldamento le civiltà sono progredite, mentre sono regredite in coincidenza con periodi di raffreddamento.

L'allarmismo sui disastri naturali in aumento messo in atto dalla propaganda mainstream non ha ragion d'essere. Abbiamo visto infatti come il recente rapporto del CRED abbia evidenziato che il numero dei disastri naturali degli ultimi anni è perfettamente in linea con gli anni precedenti. In effetti, secondo molti esperti, stiamo vivendo un periodo di optimum climatico.

Come possiamo opporci, dunque, alla propaganda Green che i governi stanno utilizzando per imporre misure sempre più lesive delle nostre libertà e del nostro portafogli? Soprattutto, come possiamo rasserenare quella parte della popolazione che sembra essere molto preoccupata per il cambiamento climatico a causa della propaganda Green e portarla a ragionare in modo lucido per aumentare le possibilità di opposizione e resistenza popolare? Ecco alcune idee.

Mostriamoci sempre molto sereni quando parliamo con chi è preoccupato e utilizziamo argomentazioni semplici e facilmente verificabili, per offrire spunti di ragionamento a chi non è abituato a ragionare e non è a conoscenza dei fatti ma ascolta solo la propaganda mainstream. Ad esempio, citiamo il caso del Periodo Caldo Romano in cui le temperature erano superiori a quelle odierne e le Alpi erano prive di ghiaccio, eppure il mondo non è finito né l'Impero Romano è stato distrutto da disastri naturali (che, secondo la propaganda, sarebbero direttamente proporzionali al riscaldamento). Oppure facciamo notare come tutte le previsioni degli “esperti” delle istituzioni dagli anni '70 ad oggi si siano dimostrate errate (Al Gore, il paladino del Green, annunciò con allarmante certezza la scomparsa del ghiaccio artico entro il 2013, mentre altri “esperti” ben prima di lui prevedevano un'era glaciale entro il 2000!). Allo stesso tempo, facciamo notare come dietro l'agenda Green si celino interessi economici enormi e proposte assurde e contraddittorie che vanno in direzione opposta al dettato costituzionale e allo stesso pensiero ecologista, ma che non toccano i super ricchi, i quali investono miliardi per accaparrarsi terreni coltivabili mentre i governi cercano di espropriarli agli agricoltori o impediscono loro di coltivarli. Altro argomento efficace è evidenziare come a fronte di proclamati disastri naturali i governi non investano un centesimo nella manutenzione e nel ripristino del territorio, che è stato invece progressivamente distrutto dalla cementificazione.

Le nostre armi migliori sono conoscenza, consapevolezza e pensiero critico e un numero di persone sufficiente che le possiedano. Una parola giusta detta al momento giusto e nel modo giusto può aprire un mondo a chi ci ascolta. Cerchiamo di ricostruire piccole comunità di persone che tornino ad incontrarsi e parlare, come facevamo prima dell'avvento dei telefonini. Torniamo a stare insieme e comunicare senza timore, quando cercano di dividerci e zittirci.

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TUTELA DELL'AMBIENTE O CONTROLLO DEL CIBO?

https://www.youtube.com/live/6dYrQ4S6oew?feature=shared

Al min 53:43 le considerazioni dell'Avv. Alessandro Fusillo ai microfoni di Border Nights sulle manifestazioni di protesta degli agricoltori che si stanno svolgendo in molti paesi europei. Dietro la falsa propaganda del pericolo che le emissioni di CO2 comporterebbero per il clima si nasconde un progetto che mira ad apportare profondi cambiamenti sociali, economici e politici nella nostra società, nell'intento di trasformarla in un regime totalitario tecnologico che sia accettato “per il bene di tutti”.

“Se controlli il petrolio, controlli le nazioni; se controlli gli alimenti, controlli i popoli” (Henry Kissinger).

Approfondimenti:

➡️ La voce di NY
➡️ FanPage
➡️ L'Antidiplomatico

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Di Enzo Ragusa per Attività Solare

“Negli ultimi 35 anni, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite ci ha avvertito che le emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili, principalmente anidride carbonica (CO2), stanno causando un pericoloso riscaldamento globale. Questo mito è ciecamente accettato, anche da molti dei miei colleghi scienziati che non sanno praticamente nulla del clima. Come scienziato, il mio scopo qui è quello di aiutare a smascherare questa favola.”Daniel W. Nebert

➡️ Continua...

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Decrescita dei livelli di CO2 dal Cambriano ad oggi

Articolo nel post successivo 👇
LE EMISSIONI UMANE DI CO2 POTREBBERO AVER SALVATO LA VITA SUL PIANETA

Contrariamente al mantra spesso ripetuto che la concentrazione di CO2 di oggi è senza precedenti, il nostro attuale periodo geologico, il quaternario, ha visto i livelli medi più bassi di CO2 dal precambriano. La media negli ultimi 800.000 anni era di 230 ppm (Luthi 2008). La concentrazione media di CO2 nei precedenti 600 milioni di anni era più di 2.600 ppm, quasi sette volte la nostra quantità attuale. Il nostro attuale periodo geologico (quaternario) ha la concentrazione media di CO2 più bassa in più di 600 milioni di anni.

Negli ultimi 140 milioni di anni, i livelli di CO2 sono diminuiti precipitosamente e costantemente fino a circa 30 ppm dalla “linea di morte” di 150 ppm al di sotto della quale le piante non possono sopravvivere. Entrambi i dati relativamente a breve termine dei nuclei di ghiaccio e i dati a lungo termine che risalgono a 140 milioni di anni (Berner 2001) mostrano una tendenza allarmante verso il basso e verso la fame di CO2. Il rilascio di anidride carbonica mediante l'uso di combustibili fossili ha permesso all'umanità di aumentare le concentrazioni di questa molecola benefica e forse evitare un'apocalisse climatica correlata alla CO2.

Con un recente studio prodotto per la CO2 Coalition, “Challenging "Net Zero" with Science”, i Proff. William Happer (Professore Emerito di fisica alla Princeton University) e Richard Lindzen (Professore Emerito di scienze atmosferiche al Massachussetts Institute of Technology) sfidano l'ideologia Net Zero mostrando come gli obiettivi per eliminare l'uso di combustibili fossili e le emissioni dei gas serra si basano su metodi analitici che violano i principi fondamentali del metodo scientifico che esistono da più di 300 anni.

L'articolo prevede la fame globale se i combustibili fossili venissero eliminati. A rischio nei prossimi decenni sarebbero miliardi di persone alimentate attualmente da colture coltivate con fertilizzanti derivati da combustibili fossili.

Il documento afferma che 600 milioni di anni di prove geologiche mostrano che i livelli di CO2 attuali hanno raggiunto quasi un record negativo e che gli aumenti atmosferici del gas seguono i periodi di riscaldamento piuttosto che precederli.

Fonti:

➡️ CO2 Coalition #1
➡️ CO2 Coalition #2
➡️ CO2 Coalition #3

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CAPIRE LA QUESTIONE DEGLI AGRICOLTORI

Un documentario che illustra con chiarezza la follia criminale che guida l'agenda green. Non sono necessarie parole di commento per unire i puntini.

Prima comprendiamo i reali obbiettivi dietro l'Agenda 2030, prima sarà meglio per tutti noi. È arrivato il momento del risveglio.

Si ringrazia Documentari BdS per il video e i sottotitoli.

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The_First_Global_Revolution_A_Report_by_the_Council_of_the_Club.pdf
5.7 MB
AGENDA GREEN: SOLUZIONE A PROBLEMI REALI O STRATAGEMMA PIANIFICATO?

Alla pag. 115 del documento allegato, “The First Global Revolution” (Club of Rome, 1991), si legge: “Nella ricerca di un nuovo nemico che ci unisse, ci è venuta l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d’acqua, la carestia e simili sarebbero stati all’altezza. Nella loro totalità e nelle loro interazioni questi fenomeni costituiscono una minaccia comune che esige la solidarietà di tutti i popoli. [...] Tutti questi pericoli sono causati dall’intervento umano ed è solo attraverso un cambiamento di atteggiamenti e comportamenti che possono essere superati. Il vero nemico, quindi, è l’umanità stessa.”

La questione climatica, dunque, è solo “un'idea” di un'élite di cospiratori, finalizzata a implementare false soluzioni per combattere una falsa minaccia incombente, al fine di mantenere il controllo sull'umanità facendo leva sulla paura e il senso di colpa collettivi?

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“Ciò che più preoccupa è l'accelerazione che negli ultimi tre anni si è verificata nella contrazione del numero di bovini allevati. Nel decennio 2010-2020 si sono persi ogni anno più di 14mila capi, negli ultimi tre anni questa cifra si è quasi triplicata. [...] Dal 2020 a oggi hanno chiuso i battenti circa 35mila aziende suinicole e la stessa sorte è toccata al patrimonio animale. In tre anni l'Anagrafe Suina Nazionale registra la perdita di oltre 500mila capi su un totale di poco più di otto milioni. [...] Una visione e un progetto condiviso fra allevamento, trasformazione e fornitori di mezzi di produzione è condizione indispensabile per invertire una rotta che porta altrimenti ad altre chiusure e ad altri fallimenti.”

Agenda 2030 va avanti. Se non risolviamo, mangeremo insetti o non mangeremo.

➡️ AgroNotizie

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LA TRANSIZIONE ECOLOGICA ATTRAVERSO LE TRANSFORMATION MAPS

Se andate a questo link ➡️ https://intelligence.weforum.org/topics e cliccate su “Climate Change” o “Climate Health” potete leggere tutto ciò che è stato pianificato riguardo al tema Green e farvi un giro nella mente del WEF attraverso il “Grande Occhio”.

Per accedere ai documenti in ogni sezione occorre iscriversi. Non essendo iscritti, non possiamo mettervi a disposizione la documentazione.

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Forwarded from PRESSKIT
La Coldiretti oggi manifesta con gli agricoltori a Bruxelles: “Non è l’Europa che vogliamo”

Gli agricoltori della Coldiretti scendono in piazza a Bruxelles contro le follie dell’Unione Europea che minacciano l’agricoltura italiana, in occasione del Vertice europeo straordinario sul bilancio dell’Ue, al quale partecipa anche il premier Giorgia Meloni, dove la Commissione europea presenterà la proposta per la deroga alle norme Ue sull’obbligo di mantenere i terreni incolti previsto dalla Politica agricola comune (Pac).

L’appuntamento “Non è l’Europa che vogliamo” è per giovedì 1° febbraio alle ore 9 in Place du Luxembourg, di fronte al Parlamento europeo, dove assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini ci saranno oltre un migliaio di contadini e allevatori…

https://presskit.it/2024/02/01/la-coldiretti-oggi-manifesta-gli-agricoltori-bruxelles-non-leuropa-vogliamo/
IL PELLET INQUINA PIÙ DI PETROLIO E CARBONE

E non si parla di emissioni di innocua CO2, ma di inquinanti.

“Un recente studio pubblicato sulla rivista Renewable Energy ha dimostrato, per la prima volta, che gli impianti a biomassa legnosa degli Stati Uniti emettono in media una quantità di inquinamento quasi 3 volte superiore a quella rilasciata dagli impianti a combustibili fossili tradizionali, come petrolio e carbone”. [...] Negli Stati Uniti, quindi, la combustione di biomassa forestale contribuisce fino al 17% di tutte le emissioni inquinanti, pur rappresentando solo l’1,3% della produzione energetica totale. [...] Sia l’Unione Europea che il Regno Unito hanno già speso miliardi di fondi pubblici per convertire decine di impianti energetici a carbone in impianti a pellet.”

➡️ Fonte: L'Indipendente
➡️ La ricerca

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