Briciole di teologia
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Briciole per nutrire il YouTube 📹 bit.ly/Robertube 📚Libri di Robert Cheaib bit.ly/cheaibook 📱 Social: Fb.com/robertcheaib; theologhia.com ☦️ #rispostalvolo #pregareinbriciole #scuoladipreghiera #pregolaParola📬 per contattarmi: bit.ly/connesso
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Quando tua figlia di cinque anni ti pone la domanda teologica del momento: «Mamma, ma Dio che colori ha usato per dipingere il mondo? Le tempere o gli acquerelli?»... non puoi farla franca...
La cosa bella è che queste domande dei bimbi ri-suscitano in noi adulti lo stupore dell'infanzia... vi lascio con un articolo di Maria Marzolla una degli #amicidiTheologhia
https://www.theologhia.com/2019/02/mamma-ma-dio-che-colori-ha-usato-per.html
Siamo alle soglie della quaresima, un tempo tradizionalmente dedicato all'ascesi e all'ascesa verso il Signore. è un tempo per diventare un migliore "Jesus follower"... Vorrei condividere con voi, la vigilia della quaresima un articolo che riflette sulla sequela attraverso il contrasto con l'idea dei follower, degli influencer e tante mode della nostra epoca... Vi lascio con l'articolo di Maria Marzolla #amicidiTheologhia
“Seguimi”. È l’invito personale che Gesù rivolge a Pietro e ad ognuno di noi e per accettarlo occorre molto più di un click su un tasto. Nel nostro mondo così veloce, nel quale anche il tempo sembra correre non rispettando più il suo scorrere naturale, decidiamo quasi all’istante chi “seguire” e chi no, chi “può interessarci” e chi no. E ciò accade essenzialmente per due motivi. Un click non è assolutamente una scelta radicale, non è “Và, vendi tutto quello che hai e vieni e seguimi!” e soprattutto è una scelta reversibile, lo prevede persino l’app con il tasto “non seguire più”. Eppure, nonostante ciò, aumenta in maniera esponenziale il numero di persone che seguono altre persone, che così, a loro volta, diventano “influencer”. Sì, influenzano il pensiero, il comportamento, la vita degli altri ed è un fenomeno costantemente in crescita che, in alcuni casi, si è trasformato per i followers, coloro che seguono, in un’ossessione che rasenta un vero e proprio incubo. Ma come è possibile che accada tutto ciò? Come è possibile che uno strumento di condivisione possa trasformarsi in distruzione? Ho molto riflettuto dopo aver visto un servizio in tv che trattava l’argomento, di cui fino a quel momento, devo ammettere, non conoscevo né l’importanza, né l’entità.
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https://www.theologhia.com/2019/03/seguimi-non-un-click-ma-una-chiamata.html
Le parole insegnano, gli esempi trascinano” (S. Agostino)

E con questa consapevolezza ho iniziato a pregare anche sul divano in salotto e poi sul tappeto dei giochi, ritagliandomi comunque dei momenti di preghiera solitaria e soprattutto silenziosa. Cosa è accaduto? All’inizio sono stata quasi ignorata, o meglio osservata, ma il loro gioco continuava indisturbato. Poi man mano, senza chiedere nulla e sempre mentre giocavano, mi sono accorta che a tratti ripetevano alcuni stralci di preghiere, magari quelle che avevano memorizzato meglio e la piccolina, di quasi due anni, si limitava a dire solo “Amen”, ma al momento giusto. Fino a quando qualche settimana fa mi è arrivata una domanda-richiesta inaspettata «Posso stare qui con te a pregare?». Non puoi che rispondere affermativamente.
#amicidiTheologhia Maria Marzolla
https://www.theologhia.com/2019/05/la-preghiera-che-osserva-tocca-e-si.html