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Discettando di "intelligenza artificiale"

Avv. Giovanni Calapaj
Avvocati Liberi

Ho un profilo social che uso soltanto per il mio hobby, ossia montare, dipingere e giocare (quasi niente) con miniature (soldatini) in plastica, resina o metallo in scala 28-32 mm e qualche giorno fa ho condiviso un post in cui mostravo uno dei miei modellini accompagnato da una breve didascalia in cui spiegavo il processo creativo.

Stamane un avviso della piattaforma mi informava che il mio post era stato messo in "shadow ban", con ridotta visibilità perché avrebbe potuto violare le "regole della community" in tema di bullismo e violenza.

Mi sono scervellato su cosa il "bot" di sorveglianza avesse visto di così violento e "bullizzante" e poi ho capito: avevo scritto che per far stare il pilota dentro la macchina, essendo un modello proveniente da altro kit, gli avevo brutalmente tagliato le gambe.

Ecco, questa è l'intelligenza artificiale, infinitamente peggio della deficienza naturale.

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Forwarded from Teresa Rocco
Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia

Avv. Angelo Di Lorenzo
Avvocati Liberi

I più informati sanno molto bene delle vicende che hanno investito l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) per le contestazioni mosse al suo ex Direttore Generale ed alla funzione di farmacovigilanza e (dis)informazione dell’Ente durante il periodo pandemico in relazione alla celata inefficacia dei farmaci “vaccinali” sperimentali  commercializzati con la promessa di immunizzare la popolazione dall' infezione da Sars-Cov-2 ma che, peraltro, si sono rivelati pericolosissimi per i gravi eventi avversi ad essi conseguenti, con una incidenza anch’essa celata e falsificata nelle comunicazioni ufficiali rilasciate.

Lo scopo era “non uccidere il vaccino”, seppure ciò avrebbe comportato l’uccisione di migliaia di persone ingannate e circuite dalla “strategia di comunicazione” dell’AIFA (come ha sostenuto il PM di Roma nel richiedere l’archiviazione dell’indagini a carico di Speranza e Magrini).

Così, come di italico costume, si mischiano le carte, si cambia qualche nome, si modificano i componenti per far in modo che, nella sostanza, rimanga esattamente tutto come prima.

L’importante è far vedere che ci sia stato un cambiamento per poter dire che "non è come prima", ed in questo ambito si è pensato di gettare fumo negli occhi con il decreto ministeriale 8 gennaio 2024 n. 3 che ha modificato l'organizzazione ed il funzionamento dell’AIFA dal 30 gennaio 2024.

In pratica si prevedono nuovi meccanismi di nomina degli organi e dei vertici dirigenziali, con una riorganizzazione interna che dovrebbe essere finalizzata – con distopica ironia - a rendere AIFA più snella ed efficiente.

L'ex DG dell’Ema e di AIFA Guido Rasi, ad esempio, ha affermato che la "nuova" AIFA, a differenza della precedente, si dedicherà alla comprensione «del reale valore clinico di un farmaco nella pratica, evitando di scivolare dalla farmacoeconomia alla farmacoragioneria», cioè esattamente quanto fatto da AIFA con i farmaci anti covid-19.

Quindi, dopo queste modifiche, l’abolizione della figura del direttore generale travasa le sue funzioni in quella del Presidente - sempre nominato dal Ministro della salute - e questo sarebbe sufficiente a mutare radicalmente la trasparenza dell’Agenzia.

Per non parlare dell’istituzione di figure dirigenziali (direttore amministrativo e direttore tecnico-scientifico, anch’essi nominati dal Ministro della salute) che nella propaganda farebbero diventare AIFA una agenzia regolatoria non burocratica e scientificamente affidabile.

Ma in che modo

Inseriscono burocrati per snellire la burocrazia O prevedendo un direttore tecnico per piegare la scienza alla tecnocrazia

Cambia anche il nome della “Commissione consultiva tecnico-scientifica” ed il “Comitato prezzi e rimborso”, che ora diventano in via unificata la “Commissione scientifica ed economica del farmaco”, con le stesse funzioni delle due vecchie in disuso.

Sono appena  arrivate le nomine della “nuova” Commissione scientifica-economica di AIFA - le pubblichiamo in alto 👆 con una breve descrizione curriculare di ciascuno 👆 - nei cui confronti sempre Guido Rasi si è detto soddisfatto: «Ci sono le competenze giuste», ammettendo, dunque, che forse prima non c'erano le "competenze giuste", quelle che hanno profuso la scienzah che ha avvelenato il paese.

Rilevante (si fa per dire) la modifica della composizione del CDA, costituito ora dal Presidente e da quattro componenti, di cui uno designato dal Ministro della salute, uno designato dal Ministro dell'economia e delle finanze e due dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.

Insomma, un cambio d’abito come da tradizione, come una valletta del festival di Sanremo, ma sotto sotto rimane tutto uguale.

Per chi volesse approfondire, 👉 qui 👈 si può scaricare il DM 3/2024.

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I condizionamenti della Cassazione per bocciare le cause sui vaccini.

Da quanto si legge in questo scoop di Andrea Zambrano, c'era un vero e proprio vademecum mandato ai giudici su come trattare le "cause covid", con tanto di risposte preconfezionate da scrivere nelle sentenze a seconda del tipo di domanda o eccezione fatta dai cittadini.

E noi che ci siamo sbattuti pensando al diritto, alla giustizia e alla verità.❗️

Poveri illusi che siamo, ma poi alla fine andiamo avanti lo stesso: Don Chisciotte era un Avvocato Libero.

Leggi l'articolo
👇👇👇
https://lanuovabq.it/it/i-condizionamenti-della-cassazione-per-bocciare-le-cause-sui-vaccini

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I condizionamenti della Cassazione per bocciare le cause sui vaccini.

Puntata 2

Ieri avevamo dato notizia dello scoop di Andrea Zambrano sul c.d. vademecum dato ai giudici per trattare le "cause covid", con tanto di risposte preconfezionate da scrivere nelle sentenze a seconda del tipo di domanda o eccezione fatta dai cittadini.

Oggi la seconda parte, e lunedì una terza.

Noi lo sapevamo che è tutto acchittato e ora escono le prove.

Anche se è tutto apparecchiato per cucinare per bene il popolo iltaliano, noi di ALI andiamo avanti lo stesso: Don Chisciotte era un Avvocato Libero.

Leggi l'articolo - vademecum parte 2👇👇👇
https://lanuovabq.it/it/la-cassazione-dettava-la-linea-sugli-effetti-avversi-trascurabili

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Media is too big
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L'intervista di Tucker Carlson a Vladimir Putin oramai è stata censurata sulle principali piattaforme social.

Qui ancora visibile con sottotitoli in italiano.

L'intervista dura circa due ore e la trascrizione ufficiale è composta da 25 pagine.

Merita un ascolto, almeno prima che la cancellino completamente dalla faccia della terra.

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REPORT: LA VERITA' SUI VACCINI.

Finalmente mamma RAI prende coraggio ed affronta una realtà evidente ma nascosta dalle istituzioni alle inconsapevoli masse per molto, troppo tempo.

La trasmissione critica il dogma speranziano "ce  lo dice la scianzah" e quello del suo principale complice "non ti vaccini, ti ammali muori e fai morire".

La verità esce fuori.

Accoglietela, ne va della vostra vita.

Guarda la trasmissione
👇👇👇
https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Il-vaccino-scomparso-57c9d5af-3ad1-4092-893d-252774b62a9f.html

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I condizionamenti della Cassazione per bocciare le cause sui vaccini.

Puntata 3

Ultima parte dello scoop di Andrea Zambrano sul c.d. vademecum dato ai giudici per trattare le "cause covid", con tanto di risposte preconfezionate da scrivere nelle sentenze a seconda del tipo di domanda o eccezione fatta dai cittadini.

In questa puntata si tratta dello scudo penale, che da solo dimostra quanto questi sieri fossero pericolosi, tanto da dover dare uno scudo a chi li ha inoculati alle persone.

Anche se è stato tutto apparecchiato per cucinare per bene il popolo iltaliano, noi di ALI andiamo avanti lo stesso: Don Chisciotte era un Avvocato Libero.

Leggi l'articolo - vademecum parte 3👇👇👇
https://lanuovabq.it/it/scudo-penale-per-rassicurare-i-medici-e-non-frenare-le-vaccinazioni

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L'udienza contro le mascherine ed i tamponi imposti dell'ordinanza del ministro della salute si discuterà al TAR Lazio il 30.4.2024.

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W LA DEMOCRAZIA

Avv. Massimo Agerli
Avv. Marcello De Vito
Avvocati Liberi

Impegmandoci come sempre nella raccolta ed autenticazione delle firme per le neo formazioni politiche che intendono partecipare alle Elezioni europee, apprendiamo che “La Prefettura di Torino, in accordo con il Ministero competente, ha diramato ai Comuni la direttiva di non accogliere sia le richieste via PEC per la stampa dei moduli A3 utilizzabili per la raccolta firme di presentazione delle liste alle europee 2024, sia la contemporanea segnalazione della raccolta sul sito dei Comuni".

Non si comprende se la cosa sia a discrezione delle Prefetture, ma è comunque un fattore molto penalizzante.

Sarebbe interessante verificare se la stessa direttiva è stata diramata anche da altre Prefetture.

Come Associazione di Avvocati lo vorremmo proprio leggere questo fantomatico accordo, con le relative motivazioni, che, in sostanza, estese su base italiana, impongono di fare 8000 depositi brevi manu in 8000 comuni circa.

Ovviamente noi siamo in totale disaccordo: in un mondo in cui le notifiche ed i depositi avvengono ritualmente tramite PEC, in cui una raccomandata inoltrata tramite pec ha tutti gli effetti legali, in cui esistono pubblici registri degli indirizzi di posta elettronica certificata, ivi inclusi quelli della P.A., ergo dei circa 8000 comuni italiani, non è possibile rifiutare il deposito di un modulo tramite posta certificata.

Non ci può essere motivazione che tenga.

Quanto sopra appare ancor più grave se si considera la disparità di trattamento tra partiti tradizionali, già presenti in Parlamento, e partiti di nuova formazione, i quali ultimi sono gli unici onerati della raccolta di decine di migliaia di firme per partecipare a differenza dei primi, esentati da questo incombente molto dispendioso e gravoso.

Alle formazioni politiche che intendano partecipare alle elezioni consigliamo di inviare comunque le PEC ai Comuni dell’Area torinese, i quali debbono ritenersi obbligati un secondo dopo a procedere all’avviso della ricezione stessa ed alla raccolta firme.

Noi saremo pronti a difenderli forti dell'art. 49 Costituzione che prevede che “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.

In base a questa applicazione che pare verrà praticata, possono partecipare alla vita politica del Paese tutti, ma poi ovviamente ci sono quelli che possono partecipare più degli altri.

Viene in mente quel bel detto di Carnelutti secondo cui “La legge è uguale per tutti. Anche la pioggia bagna tutti, ma chi ha l’ombrello si ripara…”

Che dire, W la Democrazia❗️

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LA COMMISSIONE DI INCHIESTA COVID È LEGGE – CHE IDEA TI SEI FATTO?

La Commissione d’inchiesta sul Covid è realtà: la Camera dei deputati ha approvato la proposta di legge per istituirla.

Indagherà “sull’operato del Governo e sulle misure da esso adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica del COVID-19”.

Il testo è passato con con 132 voti a favore, 86 no e 1 astenuto.

Parte dell’opinione pubblica si prepara ora ad seguirne ai lavori, domandandosi se sarà davvero l’occasione per fare chiarezza sui tanti aspetti opachi della gestione Covid.

In questa puntata di “Che idea ti sei fatto?” intervengono il senatore Claudio Borghi, il professor Giovanni Frajese, l’avvocato Angelo Di Lorenzo presidente di Avvocati Liberi e Ivana Mazzarella dell’associazione Danni Collaterali.

➡️https://www.byoblu.com/2024/02/15/la-commissione-di-inchiesta-covid-e-legge/

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«Hanno taciuto su effetti avversi e efficacia»

La Nuova Bussola Quotidiana, con un articolo di Andrea Zambrano che ne preannuncia altri, analizza le contestazioni mosse a Magrini e Speranza dal Tribunale dei Ministri di Roma sulla base della denuncia sporta dagli avv.ti Angelo Di Lorenzo e Antonietta Veneziano di Avvocati Liberi per conto del Comitato Ascoltami, dei sindacati di Polizia di Stato (OSA POLIZIA) e Guardia di Finanza (SFD) e dell'emerita senatrice della Repubblica italiana Bianca Laura Granato.

Leggi l'articolo - Parte 1⃣
👇👇👇
https://lanuovabq.it/it/hanno-taciuto-su-effetti-avversi-e-efficacia-tutte-le-accuse-ad-aifa-e-speranza

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Lo abbiamo sempre detto

Roberto Martina
Avvocati Liberi

Per sottrarsi alle sue responsabilità penali, Roberto Speranza rivolgendosi ad un uomo ridotto in sedia a rotelle dopo la prima dose dei farmaci sperimentali covid19:
"Tu hai firmato una liberatoria"

In decine di procedimenti lo abbiamo rivendicato e chiarito: un consenso la cui mancata manifestazione equivale al presupposto per l'applicazione di pesanti sanzioni non è semplicemente affetto da vizio della volontà ma è radicalmente nullo o direttamente inesistente, in base ai principi più basici di uno Stato di diritto di un paese evoluto e civile (che evidentemente non siamo).

Inoltre la coesistenza di una previsione normativa che impone un obbligo, da un lato, e pretende il consenso dell’obbligato, dall’altro, è ontologicamente impossibile. Se infatti vi è obbligo non vi può essere pretesa di consenso perchè la volontà del cittadino viene sostituita da quella statale, con ogni conseguenza in capo a quest'ultimo in termini risarcitori e non meramente indennitari (#protocolloMartina).

E tutto questo senza considerare l'aspetto informativo: se il consenso è per legge definito "informato", questo deve comportare che siano effettivamente fornite informazioni esaustive ed attendibili per consentire una decisione consapevole e volontaria idonee ad influire su quella scelta volontaria che invece è esclusa in radice quando, come nel caso dei vacc1n1 covid19, tali informazioni non esistevano ancora data la loro natura ancora sperimentale.

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Légalité, Inégalité e Li Mortè

Avv. Angelo Di Lorenzo
Avvocati Liberi

A parte l’antipatia viscerale verso questa nazione che campa di una rendita vitalizia di una rivoluzione il cui slogan più famoso, per ciò che sono diventati, andrebbe totalmente riscritto per la evidente scollatura dai concetti di “uguaglianza”, “fraternità” e “libertà”, ma questa volta il reato di opinione che stanno per introdurre nel loro ordinamento penale è suscettibile di pericolose applicazioni transfrontaliere.

Cioè questi galletti vorrebbero punire con un anno di reclusione e un'ammenda di 15.000 euro la propaganda, l’istigazione o la provocazione ad abbandonare o ad astenersi dal seguire un trattamento medico terapeutico o profilattico, sancendo così l’indiscutibilità della scienza di Stato - quella cui si riferisce ovunque e per quantunque Speranza & Co. per intenderci - contro la quale la scienza dissenziente non deve andare o spingersi sino al punto di informare la popolazione che la desistenza dal trattamento medico di Stato sia un beneficio per la salute delle persone, oppure che siano propagandate pratiche terapeutiche o profilattiche alternative che l’autorità sanitaria nazionale ufficiale considera rischiose.

Insomma, un reato d’opinione bello e buono; una sorta di teoria tolemaica presuntuosa e censoria che mette le convinzioni del potere temporale al centro dell’universo; verità indiscutibili in difesa delle quali si cala la scure della sanzione penale al posto di quella che era, in epoca medioevale, l’abiura, l’esilio o l'eresia del dissenziente.

Ma attenzione, se questo fatto riguardasse il piccolo e povero – in tutti i sensi - popolo francese, capace di mettere a ferro e fuoco la nazione per non andare in pensione a 62 anni ma di rimanere muti difronte allo stupro della loro identità personale e nazionale, allora potremmo certamente dire “affari loro”.

Purtroppo non è così.

Oggi, con lo sconfinamento delle reti sociali e con il carattere transfrontaliero delle comunicazioni, il reato d’opinione introdotto dai galletti transalpini potrebbe applicarsi anche a noi polli nello stivale.

Infatti non ci tutela il principio di extraterritorialità, perché si deve pensare che il luogo di consumazione del delitto - quando esso viene commesso attraverso la stampa scritta od un contenuto audiovisivo diffuso attraverso i social in territorio francese - si considera avvenuto totalmente o parzialmente in Francia.

Pensiamo ad un post, un articolo od un video, ad esempio, di Avvocati Liberi, che supplica i cittadini francesi di non vaccinarsi contro il covid-19, oppure ad un appello di rilevanza globale che circola o viene condiviso nella comunità d’oltralpe.

L’autore italiano, in sostanza, commetterebbe in Francia un reato d’opinione seppure sia residente o trasmetta dall’Italia, e sebbene non sarebbe (ancora) punibile per la legge italiana.

Sarebbe perciò possibile che parta in Francia un procedimento penale contro il sottoscritto o contro i colleghi di Avvocati Liberi o contro chiunque abbia, con una certa notorietà e diffusione (dpo l'entrata in vigore della nuova fattispecie), propagandato o istigato comportamenti sanitari recepiti e radicati nella comunità e nel territorio francese in violazione di quella legislazione penale.

Dunque altro che libertà, uguaglianza e fraternità: questi francesi, ultima linea della torre di guardia di Davos e del WEF, non possono fregiarsi di meriti che non hanno, o non hanno più: certamente non sono il simbolo di fratellanza, libertà e uguaglianza.

Oggi la loro bandiera rappresenta Légalité, Inégalité e Li Mortè.

Poi facessero come vogliono, processassero tutti, tanto in Francia non metterò mai più piede, nemmeno di passaggio.

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Condividiamo un bel pensiero di Diego Fusaro, che spiegal’approccio distopico di una certa Accademia dinanzi al tema delle c.d. Fake-news

di Diego Fusaro 📚👇

Gli studenti di filosofia dell'università statale di Milano hanno in questi giorni inaugurato una mostra contro il complottismo e le fake news, naturalmente accolta in pompa magna dalle istituzioni accademiche. Sarebbe interessante discutere filosoficamente con loro su cosa intendano per complottismo e per fake news. Ma probabilmente rigetterebbero con l'accusa di complottismo e di fake news anche una richiesta critica di dialogo su quel tema. Sarebbe bello provare a farli ragionare sul fatto che il silenziamento apriorico di certe opinioni con l'etichetta di fake news e di complottismo rappresenta l'antitesi dello spirito socratico, che invece si determina nella discussione con tutti senza preclusioni: non certo per accettare relativisticamente ogni opinione, bensì per far trionfare la verità contro le idee false. Sarebbe altresì bello dialogare con loro per farli ragionare sul fatto che complottismo e lotta alle fake news sono le due categorie fondamentali con cui l'ordine discorsivo neoliberale prova a silenziare ogni prospettiva dissenziente, subito accostandola alle fandonie di chi dice che la Terra è piatta o che due più due fa cinque (tesi evidentemente deliranti ma che devono essere combattute e vinte con le idee non certo con la mordacchia). Ancora, sarebbe bello dialogare con gli studenti di filosofia dell'università di Milano e discutere con loro del fatto che il contrario di falsità è verità e non censura. E che lotta al complottismo e alle fake news diventa con estrema facilità sinonimo di persecuzione di ogni pensiero diverso da quello che qualcuno ha deciso essere il solo possibile. Ancora, sarebbe bello discutere con loro del fatto che la categoria di fake news presuppone una sorta di scientificità assoluta del mondo dello spirito che in realtà non esiste. Mi spiego. Se è evidentemente una fake news dire che Re Luigi non morì nel 1793 (e anche in questo caso, perché non confutare la menzogna anziché silenziarla preventivamente?), come fare a classificare una fake news in relazione alla interpretazione degli eventi storici? Su che base silenziare come fake news la tesi di chi dice che Re Luigi fu giustiziato da degli eroi o, viceversa, quella di chi dice che fu assassinato da dei barbari? Sarebbe dunque bello discutere con gli studenti di filosofia di Milano e farli ragionare sul fatto che introdurre la lotta alle fake news in filosofia significa uccidere l'ermeneutica. E forse anche la democrazia, se la intendiamo spinozinamente come spazio della libertas phlosophandi (che è anche libertà di errore). Ma soprattutto, più di ogni cosa, sarebbe bello ragionare pacatamente insieme a loro sul fatto che quello che oggi si mira a sconfessare e a squalificare come complottismo non è altro che lo spirito critico, dunque l'essenza stessa della filosofia come problematizzazione del reale. Mica gli studenti di filosofia sono tanto ingenui da pensare che la lotta contro il complottismo sia la lotta contro i capita insanabilia della terra piatta o del due più due fa cinque? Mica sono tanto ingenui da non sapere che la posta in palio è un'altra e coincide con la liquidazione della possibilità di pensare criticamente la realtà sociale, politica ed economica nella quale siamo immersi e che già da tempo, non per caso, viene programmaticamente dichiarata senza alternative (there is no alternative). Insomma, sarebbe bello leggere amichevolmente insieme a loro l'allegoria platonica della caverna, ove si mostra che lo schiavo ideale è quello che si batte alacremente in difesa delle proprie catene.

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