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Utilizzavano Telegram per rubare i dati degli utenti
#Telegram #API #malware #phishing #Iran #hacker
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Utilizzavano Telegram per rubare i dati degli utenti
Il malware di spionaggio abusa dell'API della celebre app di messaggistica. Nel novembre 2021 è stato scoperto che un gruppo di hacker iraniani
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TeleDrive, il cloud gratuito di Telegram non esiste più
#Telegram #TeleDrive #cloud #storage #archivio #archiviazione #memoria #API #chiusura
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TeleDrive, il cloud gratuito di Telegram non esiste più
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TeleDrive, il cloud gratuito di Telegram non esiste più
Il servizio è chiuso ma resta il modo per utilizzare Telegram come un archivio virtuale illimitato. Qualche mese fa, per l'esattezza il 20 gennaio, ho
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OpenAI minaccia di fare causa allo sviluppatore di GPT4Free
#OpenAI #chatbot #ChatGPT #GPT4 #GPT4free #API #IntelligenzaArtificiale
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OpenAI minaccia di fare causa allo sviluppatore di GPT4Free
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OpenAI minaccia di fare causa allo sviluppatore di GPT4Free
GPT4Free è un progetto sviluppato da uno studente programmatore con lo pseudonimo xtekky, che fornisce l'accesso gratuito ai modelli linguistici GPT-4 e
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YouTube lancia l'ultimatum a Invidious: 7 giorni per chiudere
#YouTube #Invidious #API #video #privacy #copyright #streaming #hosting #chiusura
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YouTube lancia l'ultimatum a Invidious: 7 giorni per chiudere
#YouTube #Invidious #API #video #privacy #copyright #streaming #hosting #chiusura
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YouTube lancia l'ultimatum a Invidious: 7 giorni per chiudere
Il software utilizza le API del gigante dei video hosting senza autorizzazione YouTube ha ordinato allo sviluppatore del software di privacy Invidious di
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List '1397930001362657281' on X/Twitter
RT @liviaponzio: Buona notizia perché #API aperte significa anche più trasparenza e possibilità per analisti e ricercatori di studiare le zone critiche e i coni d’ombra delle attività sia delle piattaforme che di terze parti che le usano
RT @liviaponzio: Buona notizia perché #API aperte significa anche più trasparenza e possibilità per analisti e ricercatori di studiare le zone critiche e i coni d’ombra delle attività sia delle piattaforme che di terze parti che le usano
Threads di Meta rilascia le API, aprendo nuove possibilità per sviluppatori e puntando a diventare una vera alternativa a X (Twitter). Anche se la strada è ancora lunga.
Threads, l’app di Meta nata dall’idea di presentarsi come vera alternativa a ciò che fu Twitter, continua il suo percorso di crescita.
Sebbene non si conoscano nel dettaglio il numero di utenti approdati dall’UE (dopo il lancio del dicembre dello scorso anno), possiamo comunque rilevare che il numero di utenti a livello globale si aggiri intorno ai 150 milioni.
Statista aggiunge anche che gli utenti giornalieri sarebbero circa 13 milioni. Alcuni potrebbero pensare che siano ancora numeri molto piccoli. Ma intanto la piattaforma regge.
Di recente è stata anche migliorata la versione desktop dell’app che ricorda molto Tweetdeck. E non è un caso che la ricordi.
Threads e il rilascio delle API
Detto questo, spieghiamo perché si torna a parlare di Threads in queste ore.
Per il semplice fatto che, finalmente, e dopo una fase di test ristretta, Threads ha rilasciato le API (Application Programming Interface) e saranno disponibili per tutti entro la fine di questo mese.
“Le persone ora possono pubblicare post tramite l’API, recuperare i propri contenuti e sfruttare le nostre capacità di gestione delle risposte per impostare controlli di risposta e citazione, recuperare risposte ai propri post, nascondere, mostrare o rispondere a risposte specifiche“. Sono le parole di Jesse Chen che spiega cosa significa questo rilascio.
Inoltre, Chen chiarisce che la richiesta di maggiori dettagli sui post da parte degli utenti sviluppatori è quella più richiesta.
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- Franz Russo