📊 Le vendite di dispositivi intelligenti di Google (Google Home e Google Home Mini) sono infatti salite del 449% in un solo anno, mentre le percentuali relative ai device Amazon Echo sono calate del -14% - nonostante l'azienda guidi ancora il mercato in termini quantitativi complessivi. Per questo motivo, si fanno sempre più reali i rumor che vedono Google alle prese con un nuovo smart speaker, dotato della tecnologia Lenovo Smart Display e venduto probabilmente ad un prezzo molto competitivo, non superiore ai 230$.
☁️ Notizie particolarmente positive per quegli utenti che utilizzano WhatsApp: l'azienda ha infatti stretto un accordo con Google affinché i backup dell'app di chat non vengano più conteggiati quale spazio occupato nel calcolo complessivo dello spazio di archiviazione di Google Drive. La modifica, che prenderà piede a partire dal 21 agosto (e che rende i backup praticamente illimitati), viene accompagnata da un'altra novità: tutti i backup che non hanno mai ricevuto un aggiornamento nel corso di un anno saranno eliminati da Google Drive.
🎞 Ma Amazon non si interessa solo di dispositivi intelligenti: più fonti hanno riportato che la società sarebbe interessata all'acquisto di una catena di cinema, la Landmark Theaters, da dedicare probabilmente alla proiezione dei propri contenuti originali.
Tag: #Amazon, #Google, #SmartSpeakers, #Statistiche, #GoogleHome, #WhatsApp, #GoogleDrive, #Cinema.
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☁️ Notizie particolarmente positive per quegli utenti che utilizzano WhatsApp: l'azienda ha infatti stretto un accordo con Google affinché i backup dell'app di chat non vengano più conteggiati quale spazio occupato nel calcolo complessivo dello spazio di archiviazione di Google Drive. La modifica, che prenderà piede a partire dal 21 agosto (e che rende i backup praticamente illimitati), viene accompagnata da un'altra novità: tutti i backup che non hanno mai ricevuto un aggiornamento nel corso di un anno saranno eliminati da Google Drive.
🎞 Ma Amazon non si interessa solo di dispositivi intelligenti: più fonti hanno riportato che la società sarebbe interessata all'acquisto di una catena di cinema, la Landmark Theaters, da dedicare probabilmente alla proiezione dei propri contenuti originali.
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🇮🇹 Auditel infatti ha diffuso gli ultimi report in merito alle abitudini degli italiani sul web riferite al mese di agosto, e realizzati attraverso la nuova tecnologia Audiweb 2.0: in base ai dati, 32,2 miioni di utenti unici dai 2 anni in su (il 53,2% della popolazione italiana) ha navigato su Internet almeno una volta al giorno, per 2,52 ore a persona - dato che scende a 27,2 milioni di italiani se si considera solo la popolazione maggiorenne. Gli smartphone però superano i computer in quanto a navigazione online: 34,1 milioni di persone hanno visitato pagine o siti web nel mese di agosto tramite cellulare, contro i 28,2 milioni che si sono serviti di un PC.
🔐 Google Home Hub, il nuovo arrivato nella famiglia dei dispositivi Google Home, è già caduto nella rete della sicurezza informatica: il famoso hacker Jerry Gamblin ha infatti diffuso un report all'interno del quale afferma che il dispositivo non sia sicuro, consentendo ad attori esterni di prenderne il controllo e mettere così a rischio le informazioni personali dell'utente che lo possiede. Google ha però respinto le accuse, sostenendo che la vulnerabilità dimostrata da Gamblin sia in realtà comune a tutti i dispositivi smart home poiché, per essere attuata, necessita che l'attaccante condivida la stessa rete WiFi domestica del Google Home Hub.
📴 Google Play Music è down per molti: secondo alcune testimonianze, l'intero servizio di streaming musicale è indisponibile all'uso saltuariamente, a causa della presenza di "troppi dispositivi collegati" - nonostante ciò, la rimozione di alcuni dei device connessi non risolve il problema.
Tag: #Italia, #Statistiche, #Auditel, #GoogleHome, #Sicurezza, #Google, #PlayMusic.
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🔐 Google Home Hub, il nuovo arrivato nella famiglia dei dispositivi Google Home, è già caduto nella rete della sicurezza informatica: il famoso hacker Jerry Gamblin ha infatti diffuso un report all'interno del quale afferma che il dispositivo non sia sicuro, consentendo ad attori esterni di prenderne il controllo e mettere così a rischio le informazioni personali dell'utente che lo possiede. Google ha però respinto le accuse, sostenendo che la vulnerabilità dimostrata da Gamblin sia in realtà comune a tutti i dispositivi smart home poiché, per essere attuata, necessita che l'attaccante condivida la stessa rete WiFi domestica del Google Home Hub.
📴 Google Play Music è down per molti: secondo alcune testimonianze, l'intero servizio di streaming musicale è indisponibile all'uso saltuariamente, a causa della presenza di "troppi dispositivi collegati" - nonostante ciò, la rimozione di alcuni dei device connessi non risolve il problema.
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🇮🇹 Anzi due: il primo però ve lo diciamo subito, ed è la notizia dell'avvenuta firma alla convenzione operativa siglata tra il Direttore Generale per i Servizi di Comunicazione Elettronica, di Radiodiffusione e Postali, Antonio Lirosi e l’Amministratore Delegato di Infratel Italia, Domenico Tudini. Infratel proseguirà infatti il progetto WiFi°Italia°It, già avviato nel 2017, che prevede l'installazione di punti d'accesso WiFi e il potenziamento delle strutture esistenti per consentire una connessione gratuita e libera ad Internet in tutta Italia, con priorità alle zone colpite dal terremoto del 2016 e nei Paesi con popolazione inferiore ai 2.000 abitanti.
💰 Ma il Natale sorride anche a Google: il report uscito oggi di RBC Capital Markets stima infatti che i prodotti della linea Made by Google avrebbero generato nel solo 2018 ben 2,8 miliardi di dollari, con 1,3 miliardi da attestarsi ai device Pixel, 850 milioni di dollari alla serie Google Home (Mini, che potete vincere con il nostro concorsone, normale e Max), 245 milioni per i prodotti Nest e 110 milioni per i dispositivi Chromecast. Nel 2021 la cifra dovrebbe addirittura raddoppiare, portando la divisione hardware a totalizzare 6 miliardi di fatturato (dei quali ben 5 generati solo dalle linee Pixel e Google Home).
🇯🇵 Il Giappone dichiara invece guerra agli smartphone: secondo un report del Ministero dell'Educazione nipponico infatti il 25,3% degli studenti (un record mai raggiunto prima) non disporrebbe di tutti i 20 gradi di vista, con percentuali che salgono al 67% tra gli studenti liceali e al 34% tra quelli delle elementari. Secondo il governo, i responsabili sarebbero i giochi mobili davanti ai quali gli studenti sarebbero soliti spendere ore.
Tag: #Italia, #WifiItalia, #Statistiche, #Google, #GoogleHome, #Pixel, #Nest, #Chromecast, #Giappone, #Salute.
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💰 Ma il Natale sorride anche a Google: il report uscito oggi di RBC Capital Markets stima infatti che i prodotti della linea Made by Google avrebbero generato nel solo 2018 ben 2,8 miliardi di dollari, con 1,3 miliardi da attestarsi ai device Pixel, 850 milioni di dollari alla serie Google Home (Mini, che potete vincere con il nostro concorsone, normale e Max), 245 milioni per i prodotti Nest e 110 milioni per i dispositivi Chromecast. Nel 2021 la cifra dovrebbe addirittura raddoppiare, portando la divisione hardware a totalizzare 6 miliardi di fatturato (dei quali ben 5 generati solo dalle linee Pixel e Google Home).
🇯🇵 Il Giappone dichiara invece guerra agli smartphone: secondo un report del Ministero dell'Educazione nipponico infatti il 25,3% degli studenti (un record mai raggiunto prima) non disporrebbe di tutti i 20 gradi di vista, con percentuali che salgono al 67% tra gli studenti liceali e al 34% tra quelli delle elementari. Secondo il governo, i responsabili sarebbero i giochi mobili davanti ai quali gli studenti sarebbero soliti spendere ore.
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🔮 Si trattano chiaramente di supposizioni, ma sembra che Google continui ad investire nello sviluppo di Fuchsia OS, il sistema operativo alternativo ad Android che le ultime indiscrezioni vedono in arrivo sugli smart speaker dell'azienda. Secondo infatti le analisi del codice di sviluppo, Fuchsia OS potrebbe debuttare all'interno di un nuovo smart speaker, più grande dell'ultimo Google Home Hub, in possesso di un'interfaccia chiamata "Dragonglass", che potrebbe essere compatibile sia con la piattaforma Android Things che con Fuchsia OS che con la Cast Platform.
🐦 Su Twitter lo SPAM va di moda: un nuovo studio, condotto per 16 mesi su oltre 1,5 miliardi di tweet alla ricerca di qualli classificabili come "spam", promotori di fake news o di link a malware, ha identificato oltre 160mila applicazioni che, abusando delle API di Twitter, ingolfano il social network di materiale spazzatura. Secondo lo studio, questi account twittano per il 60% del tempo, pubblicando decine di milioni di tweet; l'algoritmo utilizzato per l'analisi ha identificare gli account come "spam" dopo poche decine di tweet, mentre Twitter impiega nel 40% dei casi più di un mese prima di procedere con il ban.
💸 Forse il nuovo QI di Amazon a New York non si farà: nonostante l'entusiasmo del governatore Cuomo, alcune fronde del Partito Democratico potrebbero impedire costruzione del nuovo hub (che secondo Cuomo porterà decine di migliaia di posti di lavoro in più) a causa del trattamento riservato da Amazon ai dipendenti.
Tag: #FuchsiaOS, #Google, #GoogleHome, #SmartSpeaker, #Twitter, #SPAM, #Amazon, #NewYork.
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🐦 Su Twitter lo SPAM va di moda: un nuovo studio, condotto per 16 mesi su oltre 1,5 miliardi di tweet alla ricerca di qualli classificabili come "spam", promotori di fake news o di link a malware, ha identificato oltre 160mila applicazioni che, abusando delle API di Twitter, ingolfano il social network di materiale spazzatura. Secondo lo studio, questi account twittano per il 60% del tempo, pubblicando decine di milioni di tweet; l'algoritmo utilizzato per l'analisi ha identificare gli account come "spam" dopo poche decine di tweet, mentre Twitter impiega nel 40% dei casi più di un mese prima di procedere con il ban.
💸 Forse il nuovo QI di Amazon a New York non si farà: nonostante l'entusiasmo del governatore Cuomo, alcune fronde del Partito Democratico potrebbero impedire costruzione del nuovo hub (che secondo Cuomo porterà decine di migliaia di posti di lavoro in più) a causa del trattamento riservato da Amazon ai dipendenti.
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📊 Dopo infatti il test di SpeedTest.it (che aveva assegnato a TIM la primazia sugli altri operatori italiani) e il report di nPerf (che invece aveva premiato Vodafone), è il centro studi 4GMark a togliere ogni dubbio: secondo le analisi svolte nel primo trimeste 2019, Vodafone sarebbe il migliore operatore in navigazione sotto rete 4G posizionandosi in testa con 24.776 punti, seguita da TIM con 20.568 punti, Wind-Tre con 9.985 punti e Iliad con 9.801 punti (la quale però si appoggia ancora alla rete di Wind-Tre in molte zone d'Italia). Vodafone può così vantare una velocità di download di 34Mbps/secondo e di upload di 12,5Mbps/secondo.
🔓 Cattive notizie per Facebook e Instagram specialmente: è aumentato da qualche migliaio a quale milione infatti il numero di password che la società avrebbe archiviato nei log della piattaforma senza crittografia, e quindi virtualmente accessibili a 2.000 ingegneri e sviluppatori della compagnia, per anni. La causa sembra da rintracciarsi in un bug dell'applicazione; tuttavia, non è l'unica novità legata ad Instagram - sembra che il social network stia progettando di nascondere i like dei post pubblicati, mantenendoli visibili solo ai loro creatori.
🆓 Buone notizie per i possessori di smart speaker: tutti i proprietari di Google Home dispongono da oggi di YouTube Music gratis, anche in Italia, mentre chi dispone di un Amazon Echo (ma solo negli USA, per ora) potrà ascoltare Prime Music gratuitamente, anche se con qualche pubblicità.
Tag: #Iliad, #Vodagone, #WindTre, #TIM, #Statistiche, #Operatori, #Italia, #Instagram, #Sicurezza, #Privacy, #SmartSpeaker, #GoogleHome, #AmazonEcho.
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🔓 Cattive notizie per Facebook e Instagram specialmente: è aumentato da qualche migliaio a quale milione infatti il numero di password che la società avrebbe archiviato nei log della piattaforma senza crittografia, e quindi virtualmente accessibili a 2.000 ingegneri e sviluppatori della compagnia, per anni. La causa sembra da rintracciarsi in un bug dell'applicazione; tuttavia, non è l'unica novità legata ad Instagram - sembra che il social network stia progettando di nascondere i like dei post pubblicati, mantenendoli visibili solo ai loro creatori.
🆓 Buone notizie per i possessori di smart speaker: tutti i proprietari di Google Home dispongono da oggi di YouTube Music gratis, anche in Italia, mentre chi dispone di un Amazon Echo (ma solo negli USA, per ora) potrà ascoltare Prime Music gratuitamente, anche se con qualche pubblicità.
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🔊 Mentre Strategy Analytics poneva Google al secondo posto nella classifica dei produttori di smart speaker, l’azienda Canalys vede Baidu superare l’azienda di Mountain View in termini di spedizioni internazionali: la crescita straordinaria del +3.700% ha portato a 4,5 milioni le unità vendute da Baidu, mentre Google cala del -19,8% e si ferma a 4,3 milioni. A contribuire al “sorpasso”, un gran numero di fattori: il mercato cinese, che per Baidu ha contato per oltre 12 milioni di vendite, e soprattutto il mancato rinnovo della linea Google Home, che dal 2016 continua a mantenere il medesimo design. Baidu ha invece investito pesantemente in una campagna marketing massiccia e aggressiva, e nello sviluppo di “smart display”, che hanno costituito il 45% del risultato finale. Bene anche per Amazon, che cresce del +61% dal 2018.
🇫🇷 La guerra tra Francia e Stati Uniti è appena finita? Sembrerebbe infatti che si sia trovato un accordo tra il presidente francese Macron e quello americano Trump, dato che i toni bellicosi del primo si sono abbassati, e di molto, in merito alla cosiddetta “Web Tax”, la tassa al 3% sui profitti pubblicitari e su altre attività online delle grandi compagnie della tecnologia in vigore in Francia. Macron ha detto infatti che, qualora l’OCSE (l’organismo internazionale sta infatti cercando un accordo globale in merito) dovesse imporre una Web Tax inferiore al 3%, non solo la tassa verrebbe eliminata, ma alle aziende colpite dal provvedimento sarebbe riconosciuta la differenza. A contribuire alla decisione sembra siano state alcune velate (ma nemmeno troppo) minacce statunitensi di dazi sui vini francesi.
👨🏻⚖️ È stato invece approvato il ricorso presentato da Facebook presso il Bundeskartellamt, l’autorità tedesca che avrebbe dovuto indagare, e bloccare l’abuso di dati che il social network opera integrando le informazioni da WhatsApp, Instagram e Facebook sui propri utenti, rimandando le indagini a data da destinarsi.
Tag: #GoogleHome, #SmartSpeaker, #Statistiche, #Francia, #EmmanuelMacron, #DonaldTrump, #Facebook, #Privacy.
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🇫🇷 La guerra tra Francia e Stati Uniti è appena finita? Sembrerebbe infatti che si sia trovato un accordo tra il presidente francese Macron e quello americano Trump, dato che i toni bellicosi del primo si sono abbassati, e di molto, in merito alla cosiddetta “Web Tax”, la tassa al 3% sui profitti pubblicitari e su altre attività online delle grandi compagnie della tecnologia in vigore in Francia. Macron ha detto infatti che, qualora l’OCSE (l’organismo internazionale sta infatti cercando un accordo globale in merito) dovesse imporre una Web Tax inferiore al 3%, non solo la tassa verrebbe eliminata, ma alle aziende colpite dal provvedimento sarebbe riconosciuta la differenza. A contribuire alla decisione sembra siano state alcune velate (ma nemmeno troppo) minacce statunitensi di dazi sui vini francesi.
👨🏻⚖️ È stato invece approvato il ricorso presentato da Facebook presso il Bundeskartellamt, l’autorità tedesca che avrebbe dovuto indagare, e bloccare l’abuso di dati che il social network opera integrando le informazioni da WhatsApp, Instagram e Facebook sui propri utenti, rimandando le indagini a data da destinarsi.
Tag: #GoogleHome, #SmartSpeaker, #Statistiche, #Francia, #EmmanuelMacron, #DonaldTrump, #Facebook, #Privacy.
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👁 Dopo le rivelazioni in merito all’uso, da parte di Google, Apple e altre compagnie produttrici di smart speaker, di clip audio prelevati dall’interazione quotidiana degli utenti con gli assistenti vocali per il miglioramento della qualità delle IA, qualcosa cambia. A partire da Google: il prossimo aggiornamento di Google Home introdurrà una nuova opzione per impedire l’invio di clip audio di esempio (“che non è mai stata attiva di default”, precisa), e nuove impostazioni per la gestione della qualità del software di identificazione della parola chiave. Si è scoperto infatti che proprio quest’ultimo avrebbe provocato l’avvio inopportuno dell’assistente vocale, persino in momenti molto privati; le nuove opzioni garantiranno diversi gradi di sensibilità, così che sia garantita in spazi molto rumorosi o, viceversa, sia preservata la privacy degli utenti nel proprio ambiente domestico.
🐦 Twitter sarebbe potuto diventare di proprietà di Disney. A rivelare questa notizia è stato il CEO della compagnia, Robert Iger, nel suo libro “The ride of a lifetime”, nel quale viene menzionato l’interesse da parte della compagnia per il social network. Questo sarebbe accaduto nel 2017, ma successivamente l’azienda avrebbe rinunciato all’acquisizione per via delle numerose incognite che ne sarebbero succedute - “superiori a quelle che avrei voluto prendere a mano”. Tra i problemi citati, la cattiveria esercitata da parte dell’utenza - “poi guardi alle notifiche e ti chiedi: perché lo sto facendo? Perché prolungare quest’agonia?” - e l’impatto di una simile tecnologia sulla società, tutti difetti che Twitter stesso non ha ancora risolto.
🏦 Facebook ha invece diffuso le percentuali delle valute nazionali che faranno parte del paniere che determinerà il valore di Libra, all’interno di una lettera inviata al politico italo-tedesco Fabio De Masi: 50% dollari USA, 18% euro, 14% yen giapponesi, 11% sterline e 7% dollari di Singapore. Non è una sorpresa che dalla lista manchino gli yuan cinesi, mossa vista per appagare le pressioni americane.
Tag: #Google, #Privacy, #GoogleHome, #Twitter, #Disney, #Libra, #Facebook.
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🐦 Twitter sarebbe potuto diventare di proprietà di Disney. A rivelare questa notizia è stato il CEO della compagnia, Robert Iger, nel suo libro “The ride of a lifetime”, nel quale viene menzionato l’interesse da parte della compagnia per il social network. Questo sarebbe accaduto nel 2017, ma successivamente l’azienda avrebbe rinunciato all’acquisizione per via delle numerose incognite che ne sarebbero succedute - “superiori a quelle che avrei voluto prendere a mano”. Tra i problemi citati, la cattiveria esercitata da parte dell’utenza - “poi guardi alle notifiche e ti chiedi: perché lo sto facendo? Perché prolungare quest’agonia?” - e l’impatto di una simile tecnologia sulla società, tutti difetti che Twitter stesso non ha ancora risolto.
🏦 Facebook ha invece diffuso le percentuali delle valute nazionali che faranno parte del paniere che determinerà il valore di Libra, all’interno di una lettera inviata al politico italo-tedesco Fabio De Masi: 50% dollari USA, 18% euro, 14% yen giapponesi, 11% sterline e 7% dollari di Singapore. Non è una sorpresa che dalla lista manchino gli yuan cinesi, mossa vista per appagare le pressioni americane.
Tag: #Google, #Privacy, #GoogleHome, #Twitter, #Disney, #Libra, #Facebook.
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🙏 Tre senatori americani hanno presentato un disegno di legge che, se approvato, consentirebbe la portabilità dei dati da un social network all’altro. La nuova legge prevederebbe l’obbligo per le piattaforme con oltre 100 milioni di utenti di mettere a disposizione gli strumenti adatti per favorire il trasferimento di post, foto di profilo, contenuti pubblicati, impostazioni e molto altro su altri social network. Il disegno di legge avrebbe, in questa sua iniziale formulazione, dunque gli stessi scopi del Data Transfer Project, un progetto a cui hanno aderito Microsoft, Google, Facebook, Apple e altri giganti del settore per lo sviluppo di un tool open-source capace appunto di consentire l’interoperabilità tra le piattaforme - ma che ad oggi non ha ancora prodotto risultati. La legge, ideata per favorire la competizione dei social più piccoli nei confronti delle piattaforme dominanti, è stata criticata dalla Electronic Frontier Foundation in quanto, “non esistendo concorrenti”, fallirebbe sin prima di partire.
🧠 Google ha raggiunto la “quantum supremacy”: viene definita così la svolta nelle ricerche sui computer quantistici, stabilita dalla vittoria di una macchina quantistica su un supercomputer tradizionale. Il processore quantistico a 53-qubit chiamato Sycamore e sviluppato dalla Google Quantum AI Lab ha infatti risolto in 200 secondi un problema che il supercomputer più potente al mondo, Summit, avrebbe impiegato 10mila anni a calcolare. Si tratta tuttavia di una vittoria più simbolica che sostanziale: Google ha ammesso che allo stato attuale Sycamore non è utile a molto altro se non appunto a quella singola azione per la quale è stato progettato, e IBM (anch’essa aspirante ala quantum supremacy) ha accusato la casa di Mountain View di essersi indebitamente appropriata del titolo.
🔇 Possessori di Google Home, attenzione: l’ultimo aggiornamento dell’assistente personale di Google manderebbe gli speaker in uno stato di “coma” dal quale sarebbe impossibile risvegliarli. Si consiglia di non effettuare l’aggiornamento del firmware e di attendere un fix che verrà - si spera - nei prossimi giorni.
Tag: #Facebook, #SanFrancisco, #Goog,e, #IBM, #GoogleHome.
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🧠 Google ha raggiunto la “quantum supremacy”: viene definita così la svolta nelle ricerche sui computer quantistici, stabilita dalla vittoria di una macchina quantistica su un supercomputer tradizionale. Il processore quantistico a 53-qubit chiamato Sycamore e sviluppato dalla Google Quantum AI Lab ha infatti risolto in 200 secondi un problema che il supercomputer più potente al mondo, Summit, avrebbe impiegato 10mila anni a calcolare. Si tratta tuttavia di una vittoria più simbolica che sostanziale: Google ha ammesso che allo stato attuale Sycamore non è utile a molto altro se non appunto a quella singola azione per la quale è stato progettato, e IBM (anch’essa aspirante ala quantum supremacy) ha accusato la casa di Mountain View di essersi indebitamente appropriata del titolo.
🔇 Possessori di Google Home, attenzione: l’ultimo aggiornamento dell’assistente personale di Google manderebbe gli speaker in uno stato di “coma” dal quale sarebbe impossibile risvegliarli. Si consiglia di non effettuare l’aggiornamento del firmware e di attendere un fix che verrà - si spera - nei prossimi giorni.
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🔊 Pare infatti che Google sia al lavoro per produrre un nuovo smart speaker, successore ideale del Google Home che nel 2016 segnò il debutto della casa di Mountain View nel mercato degli assistenti digitali casalinghi; una scelta vista da molti come inevitabile, data l’assenza di un prodotto di fascia media da quando Google Home è stato rimosso dallo store digitale di Google, qualche mese fa. Sembra che Google intenda utilizzare questo nuovo modello, che verrà inserito all’interno della nuova linea Nest, quale concorrente diretto del Sonos One (considerato tra i migliori smart speaker in circolazione), con una qualità audio a metà strada tra il vecchio Google Home e il Google Home Max. Il device è noto internamente con il nome di “prince”, in onore dell’omonimo cantante.
🇨🇳 Huawei è il più grande produttore di smartphone al mondo. Perlomeno, lo è stato - ma la notizia non è certa: Neil Saha, vice-presidente del centro di ricerca Counterpoint, ha comunicato tramite un’email alla redazione della testata gizmochina che il produttore cinese avrebbe superato di due punti percentuali (per almeno qualche tempo) il 17% di presenza di mercato di Samsung. La notizia però non è stata ancora confermata, e le stesse modalità di comunicazione ne mettono in dubbio la veridicità, così come il suo contesto - caratterizzato da una notevole difficoltà economica da parte di Huawei. Difficoltà che però dovrebbero rilassarsi almeno un po’ in seguito alla decisione degli Stati Uniti di consentire a Huawei di sviluppare senza restrizioni nuovi standard 5G con le imprese americane, per quanto “in nessun modo” ciò significhi che gli USA intendano alleviare le sanzioni imposte sull’azienda.
⛴ Vodafone punta sulla trasparenza - per quel minimo che basta per raggiungere un livello di decenza: l’operatore da oggi avvertirà i suoi utenti tramite un SMS dei costi in vigore durante gli spostamenti in traghetto, consentendo loro di disattivare il traffico dati prima dell’attivazione delle nuove tariffe. In mare infatti vigono i costi di roaming: ogni minuto di telefonata viene pagato 3€ (con scatto alla risposta), ogni SMS 0,75 centesimi mentre ogni Gigabyte… ben 5.000€!
Tag: #GoogleHome, #Google, #SmartSpeaker, #Nest, #Huawei, #Samsung, #USA, #5G, #Vodafone.
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🇨🇳 Huawei è il più grande produttore di smartphone al mondo. Perlomeno, lo è stato - ma la notizia non è certa: Neil Saha, vice-presidente del centro di ricerca Counterpoint, ha comunicato tramite un’email alla redazione della testata gizmochina che il produttore cinese avrebbe superato di due punti percentuali (per almeno qualche tempo) il 17% di presenza di mercato di Samsung. La notizia però non è stata ancora confermata, e le stesse modalità di comunicazione ne mettono in dubbio la veridicità, così come il suo contesto - caratterizzato da una notevole difficoltà economica da parte di Huawei. Difficoltà che però dovrebbero rilassarsi almeno un po’ in seguito alla decisione degli Stati Uniti di consentire a Huawei di sviluppare senza restrizioni nuovi standard 5G con le imprese americane, per quanto “in nessun modo” ciò significhi che gli USA intendano alleviare le sanzioni imposte sull’azienda.
⛴ Vodafone punta sulla trasparenza - per quel minimo che basta per raggiungere un livello di decenza: l’operatore da oggi avvertirà i suoi utenti tramite un SMS dei costi in vigore durante gli spostamenti in traghetto, consentendo loro di disattivare il traffico dati prima dell’attivazione delle nuove tariffe. In mare infatti vigono i costi di roaming: ogni minuto di telefonata viene pagato 3€ (con scatto alla risposta), ogni SMS 0,75 centesimi mentre ogni Gigabyte… ben 5.000€!
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