Organizzazione Digitale | A lume di fare
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Ciao! Sono Debora Montoli e lavoro come Professional Organizer. Mi occupo di organizzazione digitale e passo il tempo a trasformare giungle informatiche in giardini lussureggianti.
Gruppo: https://t.me/organizzazionedigitale
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[TIENI TRACCIA DEL PASSATO, ORDINA IL PRESENTE, PROGETTA IL FUTURO: IL METODO BULLET JOURNAL #postlungo]

Vediamo se qualcuno si riconosce in quello che Anna Russell chiama il purgatorio "organizzativo".

Hai tanti quaderni o blocchi pieni di note per l'ufficio, per le spese, per gli appuntamenti, per gli scarabocchi. Hai un calendario da parete, uno da scrivania e due o tre app per la versione digitale.
Scrivi liste di film da guardare o libri da leggere che non ritroverai mai più e fai sempre fatica a recuperare le tue coordinate bancarie. In pratica, sei una persona "da più quaderni".

Ryder Carroll, l'inventore del Bullet Journal, è una persona da più quaderni. Nato a Vienna da insegnanti americani, era un bambino distratto, costantemente indietro a scuola e ansioso. Gli venne diagnosticato il disturbo da deficit di attenzione e iperattività e, per superare le lezioni, iniziò a sviluppare piccoli trucchi di scrittura di diari. Scrivendo i suoi pensieri riuscì ad ottenere un effetto calmante e negli anni successivi iniziò a delineare il Bullet Journal - o BuJo.

Negli anni successivi, il metodo è diventato una comunità globale presente con molte varianti: BuJo per studenti, BuJo per genitori, BuJo per artisti...

È un tema enorme che non può essere trattato in un unico post ma, come dice l'autore del libro "Il metodo Bullet Journal", non si tratta solo di organizzare appunti o liste, ma riguarda il vivere consapevolmente.

Questo metodo aiuta a passare da comparsa a protagonista della propria vita.

🔴 Come iniziare?

Carroll preferisce i quaderni con la griglia a punti, ma l'importante è usare tutto ciò che funziona per te.

"Le liste non sono solo cose che dobbiamo fare, ma ogni attività è un'esperienza in attesa di nascere."

“Aggiungi solo ciò che ti serve e sii paziente con te stesso, perché è una novità. Non lo stai facendo nel modo giusto, non lo stai facendo nel modo sbagliato, ma stai solo cercando di capire mentre procedi.”

"È come se ogni giorno fosse un'altra possibilità."

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Debora Montoli 🧚🏻‍♀️
@DeboraAV ✏️

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#LeRisorseDelGiorno

Alcuni profili Instagram da seguire come fonte di ispirazione:

🔴 Plans That Blossom
di Nicole Barlettano, graphic designer e illustratrice
https://www.instagram.com/plansthatblossom/

🔴 WhiskeyMug di Madeline Stone, project manager di Washington
https://www.instagram.com/whiskeymug/

🔴 MenWhoBullet di Mark Figueiredo, direttore creativo
https://www.instagram.com/menwhobullet/

🔴 Se ti appassiona l'argomento, segui l'hashtag #bulletjournal
https://www.instagram.com/explore/tags/bulletjournal/

🔴 Un articolo pubblicato sul sito della BBC
bbc.com/news/business-48840358

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[SEGUIMI IN QUESTO VIAGGIO... #postlungo]

Partiamo da un libro, parliamo di liste, impariamo da uno storico e ci lasciamo trasportare da Leonardo da Vinci.

Austin Kleon nella versione journal di "Ruba come un Artista" (The Steal Like an Artist Journal: A Notebook for Creative Kleptomaniacs) ha realizzato un libro-quaderno sulla creatività nell’era digitale per aiutare le persone a scoprire e a valorizzare i propri talenti.

Tra i consigli presenti, c'è una parte da completare che permette di indicare dieci cose che si vogliono imparare. Proprio come faceva... Leonardo da Vinci!

Toby Lester, giornalista e autore di Da Vinci's Ghost, afferma che Leonardo era solito girare con un piccolo quaderno e, ogni volta che qualcosa attirava la sua attenzione, prendeva nota o iniziava a disegnare.

In mezzo ai suoi quaderni c'erano anche delle liste di cose da fare! (Non so perché, ma immagino qualcosa di "leggermente" diverso dalle mie liste... 😃 )

Cosa emerge in particolare dalle liste di Leonardo?

La capacità di spaziare, di passare in un secondo da calcoli matematici al sole, alle città, agli strumenti... Una mente geniale pronta a vagare in qualsiasi direzione in qualsiasi momento.

L'approccio attuale ci dice che è necessario concentrarsi su un unico tema, focalizzarsi senza passare da una cosa all'altra.

In realtà, studiando le grandi menti si mette in evidenza tutt'altro. Ecco che la capacità di lasciarsi andare, di fluttuare liberamente e di spaziare sembrano essere parti essenziali di una mente creativa, non solo di un genio.

È come se ci fossero dei vantaggi inaspettati per le persone che non riescono a concentrarsi su una cosa sola.

La capacità di spaziare da sola non basta, l'altro ingrediente fondamentale è una forte curiosità.

O come dice Lester: "avere una mente sempre più affamata".

E adesso? Sei pronto a scrivere le cose che vuoi imparare? Sei pronto a spaziare?

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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#LeRisorseDelGiorno

🔴 Guarda su Instagram come le persone usano il libro di Austin Kleon.

🔴 Guarda su Corriere.it questa bella raccolta delle priorità di Leonardo da Vinci.

❤️ Facciamo una raccolta delle cose che vogliamo imparare?
Compila il PDF, anche online, e mandami uno screenshot delle tre cose che ti piacerebbe imparare!

"Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee." (George Bernard Shaw)

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[COME ORGANIZZARE LE INFORMAZIONI DIGITALI CON IL METODO PARA #postlungo]

PARA: Projects - Area - Resources - Archives.
Si tratta di un metodo studiato da Tiago Forte, esperto di produttività e fondatore di Forte Labs. Queste 4 aree rappresentano 4 categorie adatte per racchiudere ogni tipo di informazione digitale.

Le persone tendono a usare schemi organizzativi diversi per ogni strumento, costringendo i loro cervelli a usare troppe modalità diverse. Ma la logica di organizzazione deve essere la stessa, indipendentemente dagli strumenti usati. Non è lo strumento che guida la mente, è il contrario.

PARA usa il numero 4 come riferimento.
4 categorie iniziali che hanno al massimo 4 sottolivelli di profondità.
(Il numero 4 non è scelto a caso, ma ci sono ricerche che indicano la sua efficacia)

Al di là del numero, è un limite utile per non esagerare inserendo troppe categorie e livelli.

Il fine è quello di metterti nelle condizioni di fare un’analisi della tua situazione riuscendo a distinguere più facilmente quello che è attuabile da ciò che non lo è. In questo modo puoi mettere da parte il 95% delle informazioni che ti arrivano per concentrarti sul 5% delle attività in corso riducendo il carico cognitivo.

🔴 Vediamo di cosa si tratta:

Progetti
: una serie di attività collegate a un obiettivo e che hanno una scadenza precisa.
(es.: scrivere per il blog, partecipare alla conferenza, avviare una campagna…)

Aree: una sfera di attività che prevede uno standard da mantenere nel tempo.
(es.: finanza, sviluppo personale, viaggi…)

Risorse: il luogo di ricerca in cui trovare informazioni preziose.
(es.: materiali utili per il blog, interessi, argomenti…)

Archivio: ciò che è inattivo nelle altre categorie e che potrebbe tornare utile in futuro.
(es.: progetti conclusi, aree che non si vogliono più seguire, risorse che non interessano più…)

Differenza tra progetti e aree:
I progetti rientrano sempre nelle aree.
- Correre una maratona è un progetto, la salute è un’area.
- La pubblicazione di un libro è un progetto, la scrittura è un’area.

Nelle liste di cose da fare vanno messi solo i progetti, ovvero elementi che hanno una scadenza e che permettono di essere spuntati dopo averli completati. Uno degli errori più comuni consiste nell’inserire cose molto generiche e che non si concludono. Se non si chiarisce questo aspetto, non puoi conoscere la vera entità dei tuoi impegni.

Se ad esempio aggiungi alla lista “assumere del personale” è troppo vago, potrebbero volerci poche ore o mesi. Avrai la sensazione di non avere mai spazio, a livello psicologico può essere devastante e demotivante. Non puoi sapere se stai facendo dei progressi.

"I progetti senza obiettivi sono dei passatempi. Gli obiettivi senza progetti sono sogni, potresti desiderarli ma non stai facendo niente per concretizzarli." (Tiago Forte)

Non è sbagliato avere hobby e sogni, ma stiamo parlando di organizzazione del lavoro e una corretta gestione di progetti e obiettivi ti permette di saper evitare cose che non c’entrano, di riuscire a dire no.

Come dice David Allen: "la tua mente non è un hard disk", ma è una fabbrica che produce e per farlo deve essere libera. Il fine di organizzare deve essere questo: liberare la mente per permetterle di “lavorare” bene.

Per approfondire: https://www.getyourselfoptimized.com/secret-weapon-of-the-highly-productive-with-tiago-forte/

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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#LeRisorseDelGiorno
Esercizio: prendi un foglio e disegna due colonne, nella prima scrivi la lista dei progetti e nella seconda metti gli obiettivi. Fai in modo di collegare il singolo progetto a un obiettivo.

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[COSA STANNO FACENDO ALCUNI BRAND IN QUESTO PERIODO #postlungo]

Voglio condividere con voi dei contenuti realizzati da alcuni brand per aiutare le persone a lavorare meglio, in particolare da remoto.

1️⃣ ZAPIER

Ecco un articolo completo su come automatizzare alcune attività in Slack, strumento molto usato nei team (ma vale anche per altri strumenti simili). Le automazioni semplificano compiti ripetitivi, non solo da remoto.

Alcuni esempi:
- Aggiorna il tuo stato su Slack quando iniziano gli eventi fissati in Google Calendar oppure a degli orari fissi
- Pubblica in automatico promemoria degli eventi in Calendar su un canale Slack
- Mantieni alto il morale automatizzando la pubblicazione di GIF divertenti ogni mattina
- Presenta i nuovi collaboratori nel canale #general e dai a loro il benvenuto

***

2️⃣ IUBENDA

Una guida pratica da un’azienda che fa largo uso del lavoro da remoto da dieci anni. Un team composto da 55 persone divise fra 14 nazionalità che lavorano in 10 Paesi diversi. Il 54% lavora in smart working, mentre la restante parte preferisce lavorare in uno dei loro uffici.

Alcuni punti dell'articolo:
1. Remote working ed uffici: come farli coesistere
2. Come organizzare il team: il metodo di Iubenda
3. Gli strumenti utili

***

3️⃣ SITEGROUND

Si tratta di una newsletter inviata da Siteground per aggiornare i clienti sulle iniziative prese in questo periodo. Ho apprezzato la loro email per due motivi:

1. Mettono al centro il cliente avvisandolo di quello che succederà con i loro servizi (tra l’altro posticipando di un mese il rinnovo di alcuni abbonamenti, ma non è questo il punto che voglio mettere in evidenza)

2. Danno informazioni su come stanno proteggendo il team (parte che ho particolarmente apprezzato).

Tra i punti segnalati:

“Smart Working al 100% per tutti. Tutti i dipendenti di SiteGround sono stati incoraggiati a portare a casa le attrezzature aziendali”

“Infrastruttura pronta al 100%”

“Mantenere il contatto umano. Siamo tutti consapevoli delle sfide che l'isolamento comporta. Per combattere gli effetti negativi che esso può portare, organizziamo ogni giorno videochiamate tra i team, in modo da vederci e mantenere alto il morale.”

***

4️⃣ TODOIST

Negli ultimi 10 anni il team che ha costruito Todoist è cresciuto da due persone in due Paesi, a 72 persone in 29 Paesi – e tutti lavorano da remoto. In questo percorso hanno documentato gli alti, i bassi e le pratiche migliori per rimanere organizzati, produttivi e bilanciati.

Ecco alcuni articoli utili:

1. Il futuro del lavoro è la fiducia, non il controllo (in particolare, come partire bene, dalla selezione delle persone al primo inserimento nel team)

2. Consigli per privati, manager e team su come lavorare da remoto

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🔴 Settimana prossima vedremo come usare e condividere delle procedure grazie a Notion e Loom.

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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[L’USO DEL COLORE NELLA GESTIONE DEL TEMPO #postlungo]

Passeggiamo tra colori, calendario e gestione a blocchi.

L’uso ottimizzato dei colori ci aiuta a migliorare la comprensione e l’elaborazione delle informazioni. Dovremmo conservare quelle abitudini scolastiche che prevedono l’uso del colore come aiuto nell'apprendimento. Lo abbiamo visto con le copertine colorate di libri o quaderni, con le note colorate o con l’uso di diversi evidenziatori.

Nell’ambito professionale e in particolare con un’agenda digitale, il Color Coding consiste nell’associare un colore a un argomento, un'attività o a persone specifiche e mantenere queste associazioni costanti e coerenti nel tempo.

In Google Calendar l’uso dei colori si unisce perfettamente alla gestione a blocchi.

Per semplificare, il Time Blocking è la pratica di pianificare in anticipo ogni momento della giornata dedicando specifici blocchi di tempo a determinati compiti.

Blocchi simili avranno lo stesso colore con il fine di migliorare l’impatto visivo.

🔴 SU COSA BASARE LA GESTIONE A BLOCCHI

Non c’è una sola risposta e la logica deve essere costruita sulla base degli elementi del proprio lavoro. Per darti qualche spunto:

1️⃣ Se lavori per diversi clienti, associa un colore per ogni cliente.

2️⃣ Se curi diverse aree professionali, associa un colore per ogni area (scrittura, contabilità, consulenza…).

3️⃣ Se hai una mansione principale che prevede diverse sotto attività, usa i colori basandoti sull’intensità di energia e concentrazione richieste dai singoli compiti.

4️⃣ Se siete più persone a lavorare sullo stesso calendario, associa un colore a ogni persona.

5️⃣ Se usi un calendario unico per ogni ambito della tua vita, associa un colore a ogni area (tempo sacro, sport, lavoro, eventi, viaggi…).

🔴 FONDAMENTALE

Quando pianifichi il calendario a blocchi, fai in modo di lasciare dei tempi vuoti (diciamo dei buffer) e di includere i blocchi proattivi e reattivi. I blocchi proattivi sono dedicati alle azioni che porti avanti con intenzionalità (le attività che vuoi svolgere o i progetti che stai portando avanti). I blocchi reattivi sono quelli che dedicherai alle influenze esterne come email, richieste dei colleghi o riunioni.

🔴 APPROFONDIMENTI

1️⃣ Il time blocking serve a darci dei limiti per non cadere nella legge di Parkinson: "Il lavoro si espande fino a riempire tutto il tempo a disposizione per completarlo”. Ho scritto questo articolo per il bravissimo Marco Pericci.

2️⃣ Perché il Time Blocking è così importante?

3️⃣ I cugini del Time Blocking.

4️⃣ Time Blocking e Task Batching.

5️⃣ Le abitudini quotidiane di alcuni personaggi noti.

6️⃣ Il Color Coding nello studio.


🔴 RISORSE

1️⃣ Windows: cambiare colore alle cartelle.

2️⃣ #passatempodivertenteconibambini Uso dei colori con i segnalibri. Cerca su YouTube “Origami Bookmark” e divertitevi a fare segnalibri colorati. Ecco cosa si può fare con un semplice Post-it®

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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[DI STIME E SCADENZE #postlungo]

Secondo le ricerche svolte dal Project Management Institute, solo poco più della metà di tutti i progetti si concludono rispettando le stime iniziali (tempo e budget).

Le stime imprecise sono la causa principale che porta i progetti a fallire e possono derivare, in particolare, da questi fattori:
1️⃣ Non studiare dati concreti relativi ad attività simili svolte in passato.
2️⃣ Non prestare attenzione alle eventuali complicazioni (questo perché siamo troppo ottimisti).

🔴 Come migliorare:

1️⃣ Confrontarsi o far fare le stime a qualcun altro.

2️⃣ Quando si stimano attività o progetti, è necessario tenere conto dei fattori elencati da Donald Rumsfeld:
1. cose che sai già che accadranno
2. cose che sai che potrebbero accadere
3. cose che non hai mai considerato

3️⃣ Seguire il proprio cronotipo. Abbiamo già parlato dell’importanza di identificare il proprio cronotipo e, parlando di stime, può essere utile analizzarle quando siamo in fase di calo e meno positivi per riuscire a essere più oggettivi.

—-

Le stime corrette portano alla definizione di scadenze efficaci che abbiano il giusto livello di stress.

🔴 Come impostare le scadenze:

Loni Klara ha pubblicato sul blog di Zapier i risultati di uno studio condotto da Dan Ariely e Klaus Wertenbroch basato sull’assegnazione di tre attività a tre gruppi diversi:

1. Al primo gruppo è stata indicata, di settimana in settimana, una specifica scadenza per ogni attività.
2. Al secondo gruppo è stata indicata un'unica scadenza finale per tutte le attività.
3. Il terzo gruppo ha scelto il proprio modo di gestire le scadenze in autonomia.

I risultati hanno dimostrato che le scadenze equamente distanziate (del primo gruppo) hanno prodotto i migliori risultati (tempo e qualità del lavoro). Andare per gradi con qualcosa di breve e misurabile porta a percepire il senso di progressione.

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E lo stress legato alle scadenze?

In questo caso non è sempre negativo (qui abbiamo visto come lo stress può essere positivo):
1️⃣ Compiti difficili richiedono bassi livelli di stress;
2️⃣ Compiti moderati richiedono livelli moderati di stress;
3️⃣ Compiti facili richiedono alti livelli di stress per mantenere il giusto livello di energia e attenzione.

Quindi i compiti più semplici dovrebbero avere una scadenza ravvicinata proprio per sentirsi più stimolati ad agire ottenendo risultati migliori.

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Cosa ci aiuta a rispettare le scadenze? La condivisione.

È utile sia per chi lavora in modo autonomo trovando un partner per scambiarsi le intenzioni, sia per chi lavora in team consolidati creando un flusso che mostri le fasi di avanzamento.

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E inoltre...

Le attività dovrebbero essere studiate per aiutare le persone a entrare nello stato di flusso. Abbiamo visto la regola Goldilocks che afferma che gli esseri umani provano il massimo della motivazione quando lavorano su compiti che sono appena sopra il limite delle loro attuali abilità. Non troppo difficili. Non troppo facili.

—-

Per approfondire:
- Libro "Pensieri lenti e veloci” di Daniel Kahneman
- Il cono di incertezza per fare stime migliori
- Libro "When: The Scientific Secrets of Perfect Timing” di Daniel H. Pink
- Fare stime migliori
- Impostare scadenze

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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[LE MINI ABITUDINI PER FERMARE IL CERVELLO LUCERTOLA #postlungo]

Il modo per ottenere grandi risultati è iniziare in piccolo, anche se fare qualcosa di minuscolo ci fa sentire sciocchi.

Abbiamo già parlato del potere delle mini abitudini, ma come si scelgono esattamente?

"Saprai di aver raggiunto il livello corretto di una mini abitudine, quando sarai portato a pensare: è una cosa così piccola che non vale la pena farla”

BJ Fogg, il ricercatore e autore del libro "Tiny Habits: The Small Changes That Change Everything”, afferma che, per cambiare le abitudini, la semplicità conta molto di più della motivazione e della forza di volontà.

Motivazione e forza di volontà sono ingredienti inaffidabili.

L'autore sottolinea che sono le emozioni a creare e a rafforzare le abitudini. Quando si provano emozioni positive subito dopo aver svolto un nuovo comportamento, il comportamento stesso diventerà più automatico.

🔴 Trucco uno: un nuovo comportamento diventa più efficace quando viene legato a una routine già esistente e consolidata.

"Dopo aver fatto xxx [azione già consolidata], farò xxx [azione nuova]”

Nei giorni in cui hai voglia di fare di più, fai di più ma non renderlo un requisito.

Questi meccanismi servono per tenere a bada quello che Seth Godin definisce come “lizard brain”, il cervello lucertola, ovvero quella cosa dentro di noi che ci impedisce di finalizzare ciò che vogliamo.

È la resistenza che spunta all’improvviso dicendo “ma chi te lo fa fare”, “vai piano”, “stai attento".

Dal blog di Seth Godin:
"Diciamo che vogliamo una cosa, ma ne facciamo un'altra.
Diciamo che vogliamo dimagrire, ma mangiamo troppo.
Diciamo che vogliamo sapere di più, ma non studiamo.”

Le contraddizioni non finiscono mai.

Per saperne di più sul concetto di lizard brain, ecco un breve video.

🔴 Trucco due: l’altro aspetto che ci aiuta con le mini abitudini riguarda la misurazione. In pratica, l’importanza di prendere nota dei piccoli passi.

Abbiamo già visto quanto sia importante realizzare una catena delle nostre abitudini e oggi, in particolare, voglio farti vedere uno strumento molto semplice da usare e altrettanto efficace realizzato da Robin Good (che tra l'altro ti consiglio di seguire qui su Telegram: https://t.me/RobinGoodItalia).

Si chiama HabTrack e lo trovi qui: http://habtrack.robingood.com/

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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COSA POSSIAMO IMPARARE DA HUGH JACKMAN, TIM FERRISS E... DAVID FOSTER WALLACE #postlungo

L'attore Hugh Jackman ha partecipato allo show di Tim Ferriss e, nel corso della puntata, hanno parlato di routine, regola dell'85%, esercizi, meditazione, libri...

È un'intervista da non perdere per tanti motivi, soprattutto perché ci aiuta a migliorare la consapevolezza di come vogliamo spendere il nostro tempo.

Tra le abitudini più significative, Jackman racconta di come è solito iniziare le giornate. Lui e sua moglie si svegliano mezz'ora prima per leggere un libro. Ha preso questa abitudine da Patrick Stewart che, dopo aver preso una tazza di tè, torna a letto a leggere evitando espressamente quotidiani (perché lo fanno arrabbiare) o email (perché lo rendono ansioso).

Anche Hugh Jackman fa la stessa cosa, prepara caffè e tè per lui e per sua moglie, ma solo dopo aver fatto una doccia fredda (azione descritta anche da Tim Ferriss in uno dei suoi libri).

Leggono per mezz'ora e, in seguito, meditano insieme. In questo modo, qualsiasi cosa accadrà durante il giorno, entrambi sanno di aver passato dei bei momenti insieme. Un'altra cosa che fanno insieme è quella di leggere lo stesso libro a voce alta, alternandosi, facendo nascere tanti spunti di riflessione e di dialogo.

La maggior parte delle persone aspetta la sera, la fine della giornata, per ritagliarsi questi momenti, ma spesso si è stanchi, nervosi o presi da mille problemi. Ecco che invece invertire la routine rende più certo il risultato di fare qualcosa che fa stare bene, indipendentemente da cosa succederà in seguito.

In tema di lettura, Jackman parla dei libri ricevuti e suggeriti da Billy Shore, suo grande amico.

Uno di questi che ti riporto è "This Is Water" di David Foster Wallace ("Questa è l'acqua" per la raccolta di racconti nella versione in italiano) in riferimento al discorso che l'autore tenne al Kenyon College.

C'è una frase del discorso di Wallace che gira spesso online e che è molto significativa:

"Ci sono due giovani pesci che nuotano e incontrano un pesce anziano che nuota in senso contrario e fa loro un cenno, dicendo: «Salve ragazzi, com’è l’acqua?». I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’ e alla fine uno di loro guarda l’altro e fa: «Che diavolo è l’acqua?»."

Le realtà più ovvie sono le più difficili da vedere.

Sensibilità, emozioni e stili profondi quelli di Wallace, ripresi anche nel film "The End of the Tour - Un viaggio con David Foster Wallace". Qui trovi il bellissimo trailer:
https://youtu.be/fqUa5sYHC9s

P.S.: ecco lo show completo di Tim Ferriss: https://tim.blog/2020/06/26/hugh-jackman/

E qui un articolo ben fatto che parla della regola dell'85%: http://www.healthdesk.it/ricerca/errore-ogni-sei-tentativi-ecco-formula-dellapprendimento-perfetto

"Se il livello è troppo alto rispetto alle competenze di partenza, non si impara nulla, se è troppo basso da consentire di arrivare al traguardo con estrema facilità senza mai inciampare, non si impara nulla ugualmente."

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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[TIENI TRACCIA DEL PASSATO, ORDINA IL PRESENTE, PROGETTA IL FUTURO: IL METODO BULLET JOURNAL #postlungo #summeredition]

Vediamo se qualcuno si riconosce in quello che Anna Russell chiama il purgatorio "organizzativo".

Hai tanti quaderni o blocchi pieni di note per l'ufficio, per le spese, per gli appuntamenti, per gli scarabocchi. Hai un calendario da parete, uno da scrivania e due o tre app per la versione digitale.
Scrivi liste di film da guardare o libri da leggere che non ritroverai mai più e fai sempre fatica a recuperare le tue coordinate bancarie. In pratica, sei una persona "da più quaderni".

Ryder Carroll, l'inventore del Bullet Journal, è una persona da più quaderni. Nato a Vienna da insegnanti americani, era un bambino distratto, costantemente indietro a scuola e ansioso. Gli venne diagnosticato il disturbo da deficit di attenzione e iperattività e, per superare le lezioni, iniziò a sviluppare piccoli trucchi di scrittura di diari. Scrivendo i suoi pensieri riuscì ad ottenere un effetto calmante e negli anni successivi iniziò a delineare il Bullet Journal - o BuJo.

Negli anni successivi, il metodo è diventato una comunità globale presente con molte varianti: BuJo per studenti, BuJo per genitori, BuJo per artisti...

È un tema enorme che non può essere trattato in un unico post ma, come dice l'autore del libro "Il metodo Bullet Journal", non si tratta solo di organizzare appunti o liste, ma riguarda il vivere consapevolmente.

Questo metodo aiuta a passare da comparsa a protagonista della propria vita.

🔴 Come iniziare?

Carroll preferisce i quaderni con la griglia a punti, ma l'importante è usare tutto ciò che funziona per te.

"Le liste non sono solo cose che dobbiamo fare, ma ogni attività è un'esperienza in attesa di nascere."

“Aggiungi solo ciò che ti serve e sii paziente con te stesso, perché è una novità. Non lo stai facendo nel modo giusto, non lo stai facendo nel modo sbagliato, ma stai solo cercando di capire mentre procedi.”

"È come se ogni giorno fosse un'altra possibilità."

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Debora Montoli 🧚🏻‍♀️
@DeboraAV ✏️

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#LeRisorseDelGiorno

Alcuni profili Instagram da seguire come fonte di ispirazione:

🔴 Plans That Blossom
di Nicole Barlettano, graphic designer e illustratrice
https://www.instagram.com/plansthatblossom/

🔴 WhiskeyMug di Madeline Stone, project manager di Washington
https://www.instagram.com/whiskeymug/

🔴 MenWhoBullet di Mark Figueiredo, direttore creativo
https://www.instagram.com/menwhobullet/

🔴 Se ti appassiona l'argomento, segui l'hashtag #bulletjournal
https://www.instagram.com/explore/tags/bulletjournal/

🔴 Un articolo pubblicato sul sito della BBC
bbc.com/news/business-48840358

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COME ORGANIZZARE LE INFORMAZIONI DIGITALI CON IL METODO PARA #postlungo #summeredition

PARA: Projects - Area - Resources - Archives. Si tratta di un metodo studiato da Tiago Forte, esperto di produttività e fondatore di Forte Labs. Queste 4 aree rappresentano 4 categorie adatte per racchiudere ogni tipo di informazione digitale.

Le persone tendono a usare schemi organizzativi diversi per ogni strumento, costringendo i loro cervelli a usare troppe modalità diverse. Ma la logica di organizzazione deve essere la stessa, indipendentemente dagli strumenti usati. Non è lo strumento che guida la mente, è il contrario.

PARA usa il numero 4 come riferimento.
4 categorie iniziali che hanno al massimo 4 sottolivelli di profondità.
(Il numero 4 non è scelto a caso, ma ci sono ricerche che indicano la sua efficacia)

Al di là del numero, è un limite utile per non esagerare inserendo troppe categorie e livelli.

Il fine è quello di metterti nelle condizioni di fare un’analisi della tua situazione riuscendo a distinguere più facilmente quello che è attuabile da ciò che non lo è. In questo modo puoi mettere da parte il 95% delle informazioni che ti arrivano per concentrarti sul 5% delle attività in corso riducendo il carico cognitivo.

🔴 Vediamo di cosa si tratta:

Progetti
: una serie di attività collegate a un obiettivo e che hanno una scadenza precisa.
(es.: scrivere per il blog, partecipare alla conferenza, avviare una campagna…)

Aree: una sfera di attività che prevede uno standard da mantenere nel tempo.
(es.: finanza, sviluppo personale, viaggi…)

Risorse: il luogo di ricerca in cui trovare informazioni preziose.
(es.: materiali utili per il blog, interessi, argomenti…)

Archivio: ciò che è inattivo nelle altre categorie e che potrebbe tornare utile in futuro.
(es.: progetti conclusi, aree che non si vogliono più seguire, risorse che non interessano più…)

Differenza tra progetti e aree:
I progetti rientrano sempre nelle aree.
- Correre una maratona è un progetto, la salute è un’area.
- La pubblicazione di un libro è un progetto, la scrittura è un’area.

Nelle liste di cose da fare vanno messi solo i progetti, ovvero elementi che hanno una scadenza e che permettono di essere spuntati dopo averli completati. Uno degli errori più comuni consiste nell’inserire cose molto generiche e che non si concludono. Se non si chiarisce questo aspetto, non puoi conoscere la vera entità dei tuoi impegni.

Se ad esempio aggiungi alla lista “assumere del personale” è troppo vago, potrebbero volerci poche ore o mesi. Avrai la sensazione di non avere mai spazio, a livello psicologico può essere devastante e demotivante. Non puoi sapere se stai facendo dei progressi.

"I progetti senza obiettivi sono dei passatempi. Gli obiettivi senza progetti sono sogni, potresti desiderarli ma non stai facendo niente per concretizzarli." (Tiago Forte)

Non è sbagliato avere hobby e sogni, ma stiamo parlando di organizzazione del lavoro e una corretta gestione di progetti e obiettivi ti permette di saper evitare cose che non c’entrano, di riuscire a dire no.

Come dice David Allen: "la tua mente non è un hard disk", ma è una fabbrica che produce e per farlo deve essere libera. Il fine di organizzare deve essere questo: liberare la mente per permetterle di “lavorare” bene.

Per approfondire: https://www.getyourselfoptimized.com/secret-weapon-of-the-highly-productive-with-tiago-forte/

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Debora Montoli
@DeboraAV ✏️

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#LeRisorseDelGiorno
Esercizio: prendi un foglio e disegna due colonne, nella prima scrivi la lista dei progetti e nella seconda metti gli obiettivi. Fai in modo di collegare il singolo progetto a un obiettivo.

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