Alessandro Ratti
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Anche in Francia leggi elettorali su misura del potere, prendi più voti ma hai meno seggi, ma la chiamano democrazia
Hanno provato in mille modi a mandarci in guerra, non ci erano riusciti ed ecco l'arroganza dei padroni Usa palesata. Il motivo è quello descritto a suo tempo in questo post https://www.alessandroratti.com/2024/01/31/perche-una-guerra-in-tutta-europa-per-il-dollaro/
Forwarded from Giubbe Rosse
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Devono salvare il dollaro
Questo video serve a depistare, come ho spiegato nel mio articolo
https://www.alessandroratti.com/2024/07/15/la-verita-sullattentato-di-trump-documentata/
Crooks non ha sparato.
Nel video si vedrebbe il presunto proiettile perforare l'orecchio di Trump, ma quando ciò è accaduto lui era girato dalla parte opposta. Dalla foto si ha maggiore conferma della cosa guardando la ragazza con la canotta bianca.

Mi dispiace ma la verità non è quella che ci piace ma è quella che è, se continuiamo a farci prendere in giro da una o dall'altra parte non usciremo dal baratro.
La scelta di J.D. Vance come vicepresidente la dice lunga su quella che sarà la traiettoria geopolitica della prossima (eventuale) amministrazione Trump. Ultrasionista e sinofobo, Vance ha sostenuto la tesi che Israele debba terminare in breve tempo la "guerra" a Gaza per puntare dritto contro l'Iran in cooperazione con le monarchie del Golfo legate ai cosiddetti "accordi di Abramo" (interessante il fatto che la CNN, senza alcun prova, abbia ipotizzato un coinvolgimento iraniano nel tentato assassinio di Donald Trump, sorvolando sull'evidente frattura/scontro tra apparati di potere a Washington). Naturalmente, in questa nuova fase del conflitto, Israele potrà godere di tutto l'appoggio che gli Stati Uniti possono offrire, liberati dal fardello ucraino. Sempre Vance, infatti, sostiene la necessità del progressivo smarcamento USA dal teatro europeo-orientale, magari scaricando il peso bellico sull'Europa (mentre i fondi di investimento nordamericani godranno dei dividendi per la ricostruzione dell'Ucraina occidentale).
Interessante anche il dossier Cina. In questo caso, Vance è un sostenitore dell'idea che sia preferibile un conflitto prossimo con Pechino piuttosto che tra dieci o quindici anni, quando le capacità militari della RPC saranno notevolmente accresciute. E per lo scontro con la Cina non si può fare a meno dell'appoggio indiano (non a caso, sempre Vance è in ottimi rapporti con la lobby indiana a Washington).
Inutile dire che un conflitto con la Cina, anche se localizzato al Mare Cinese Meridionale, potrebbe essere assai più distruttivo di quello in Ucraina. Altrettanto inutile dire che le provocazioni USA nell'area e la vendita di armi a Taiwan aumenteranno in modo esponenziale.
Questo per ricordare che Donald Trump non è né un "pacifista" né un "paladino del multipolarismo". Non lo è stato nel corso del suo primo mandato (durante il quale, tra l'altro, ha preparato il terreno per il confronto con la Russia - Iniziativa Tre Mari, ritiro unilaterale dal Trattato INF) e lo sarà ancora di meno nel secondo.

Daniele Perra

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