#VelenoQB: Il conflitto in #Ucraina fa sì che la #Russia esporti solo il 20 per cento del volume effettivo di #gas in #Europa, con il che prezzo ha appena raggiunto un massimo storico.
Gli #Stati_Uniti si atteggiano a salvatori nei momenti di bisogno e stanno intensificando le loro esportazioni di #gas_liquido verso l'Europa. Un anno fa si trattava ancora del 20% di esportazioni, ora è del 60% verso l'Europa.
Le differenze di prezzo tra i due continenti sono enormi. Secondo la piattaforma di notizie finanziarie Business Insider , i commercianti e le #società_energetiche realizzano fino a 200 milioni di #dollari di profitto per ogni spedizione di gas naturale statunitense in Europa.
Mentre #Putin ha chiuso il gas all' #Occidente a causa delle #sanzioni economiche, #petrolio e gas stanno ribollendo in #Nord_America. La ragione di ciò sono i metodi di fracking, con i quali le materie prime vengono rilasciate dal terreno in grandi quantità negli Stati Uniti e in #Canada.
Quindi, mentre c'è scarsità in Europa, il Nord America sta praticamente nuotando nei minerali. Le scorte sono quindi abbondanti, da qui le enormi differenze di prezzo rispetto all'Europa.
Giganti dell'energia come #Total_Energies in #Francia e grossisti come #Trafigura e #Gunvor in #Svizzera sono tra i principali attori nell'acquisto e nella vendita di gas naturale statunitense.
🔗 Blick (Svizzera)
Per sapere cosa succede nel mondo segui t.me/Canale_Veleno
Gli #Stati_Uniti si atteggiano a salvatori nei momenti di bisogno e stanno intensificando le loro esportazioni di #gas_liquido verso l'Europa. Un anno fa si trattava ancora del 20% di esportazioni, ora è del 60% verso l'Europa.
Le differenze di prezzo tra i due continenti sono enormi. Secondo la piattaforma di notizie finanziarie Business Insider , i commercianti e le #società_energetiche realizzano fino a 200 milioni di #dollari di profitto per ogni spedizione di gas naturale statunitense in Europa.
Mentre #Putin ha chiuso il gas all' #Occidente a causa delle #sanzioni economiche, #petrolio e gas stanno ribollendo in #Nord_America. La ragione di ciò sono i metodi di fracking, con i quali le materie prime vengono rilasciate dal terreno in grandi quantità negli Stati Uniti e in #Canada.
Quindi, mentre c'è scarsità in Europa, il Nord America sta praticamente nuotando nei minerali. Le scorte sono quindi abbondanti, da qui le enormi differenze di prezzo rispetto all'Europa.
Giganti dell'energia come #Total_Energies in #Francia e grossisti come #Trafigura e #Gunvor in #Svizzera sono tra i principali attori nell'acquisto e nella vendita di gas naturale statunitense.
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Blick
Mit US-Gas machen Händler derzeit ein Vermögen
In Europa fehlt das Gas aus Russland an allen Ecken. Dies führt zu bis zu zehnmal höheren Gaspreisen auf dem Kontinent. Das Erdgas in Nordamerika bleibt weiter günstig. Rohstoffhändler machen deshalb gigantische Gewinne beim Verkauf von US-Gas nach Europa.
#VelenoQB: Parlano i dati: paghiamo più di tutti perché la nostra classe politica è corrotta fino alle mutande e ha venduto il popolo agli speculatori di Amsterdam e alle brame di potere della baronessa #nazista.
Paghiamo la scelleratezza di una transizione suicida e degli speculatori, sono loro che ci affameranno e ci terranno al freddo. Ma i giornali di merda, come la Stampa, Repubblica e il Corriere della Sera, vi diranno che è colpa di #Putin.
📰 l' #Europa è ostaggio della speculazione finanziaria sotto il segno del Toro. Ce n’è uno proprio davanti alla #Borsa_di_Amsterdam, l’epicentro del terremoto «gassoso» che sta precipitando le economie continentali in un girone infernale. Il differenziale energetico tra Europa e #Usa è di nove volte. Esiste un « #benchmark», un parametro di riferimento del #gas_liquido, quello che #Joe_Biden ci vuole vendere a ogni costo per prosciugare i tubi di #Vladimir_Putin, che si chiama #Henry<Hub, si trova in #Florida e da lì passa la quotazione americana: il prezzo dell’Henry è un quarto del #TTF (il #future) scambiato ad Amsterdam. Solo che durante la navigazione si fa l’asta, e all’approdo, il #GNL costa il doppio del #metano_russo.
Intanto, i ministri dell’ #ambiente si sono dati appuntamento il 9 settembre per tentare di mettere un «tetto» al costo del #gas. Non dicono però che l’impazzimento delle quotazioni del metano è diretta conseguenza di come l’Europa ha deciso di strutturare il prezzo per scoraggiare le #fonti_fossili e spingere sulla #transizione_verde.
#Ursula_von_der_Leyen, presidente della Commissione europea, non spiega perché il #Green_deal, e cioè la pretesa di arrivare a emissioni quasi zero nel 2035, incida e abbia inciso sulla possibilità di separare il prezzo dell’ #energia da quello del gas.
La #Svezia paga l’ #energia_elettrica 80 euro al megawattora con un aumento del 195 per cento, la #Spagna 139 euro (l’Europa ha consentito il blocco de lprezzo integrato dallo Stato per un anno a iberici e portoghesi), la #Polonia 239 euro (più 582 per cento), la #Germania 402 euro, la Francia 489 euro (ha molti impianti #nucleari in manutenzione), l’ #Austria - che si sta convertendo all’urgenza di un tetto al prezzo - 546 euro. Ma chi paga di più è l’ #Italia, con un prezzo schizzato a 656 euro al megawattora e un aumento del 1.600 per cento.
Perché queste differenze? Dipende dal mix energetico, dalle #tasse, dalla composizione del mercato, dalla possibilità dei privati di autoprodurre energia. Responsabile è l’Europa dei rimandi, dei compromessi, l’Europa che ha dato maggiore ascolto a Greta Thunberg.
🔗 Panorama
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Paghiamo la scelleratezza di una transizione suicida e degli speculatori, sono loro che ci affameranno e ci terranno al freddo. Ma i giornali di merda, come la Stampa, Repubblica e il Corriere della Sera, vi diranno che è colpa di #Putin.
📰 l' #Europa è ostaggio della speculazione finanziaria sotto il segno del Toro. Ce n’è uno proprio davanti alla #Borsa_di_Amsterdam, l’epicentro del terremoto «gassoso» che sta precipitando le economie continentali in un girone infernale. Il differenziale energetico tra Europa e #Usa è di nove volte. Esiste un « #benchmark», un parametro di riferimento del #gas_liquido, quello che #Joe_Biden ci vuole vendere a ogni costo per prosciugare i tubi di #Vladimir_Putin, che si chiama #Henry<Hub, si trova in #Florida e da lì passa la quotazione americana: il prezzo dell’Henry è un quarto del #TTF (il #future) scambiato ad Amsterdam. Solo che durante la navigazione si fa l’asta, e all’approdo, il #GNL costa il doppio del #metano_russo.
Intanto, i ministri dell’ #ambiente si sono dati appuntamento il 9 settembre per tentare di mettere un «tetto» al costo del #gas. Non dicono però che l’impazzimento delle quotazioni del metano è diretta conseguenza di come l’Europa ha deciso di strutturare il prezzo per scoraggiare le #fonti_fossili e spingere sulla #transizione_verde.
#Ursula_von_der_Leyen, presidente della Commissione europea, non spiega perché il #Green_deal, e cioè la pretesa di arrivare a emissioni quasi zero nel 2035, incida e abbia inciso sulla possibilità di separare il prezzo dell’ #energia da quello del gas.
La #Svezia paga l’ #energia_elettrica 80 euro al megawattora con un aumento del 195 per cento, la #Spagna 139 euro (l’Europa ha consentito il blocco de lprezzo integrato dallo Stato per un anno a iberici e portoghesi), la #Polonia 239 euro (più 582 per cento), la #Germania 402 euro, la Francia 489 euro (ha molti impianti #nucleari in manutenzione), l’ #Austria - che si sta convertendo all’urgenza di un tetto al prezzo - 546 euro. Ma chi paga di più è l’ #Italia, con un prezzo schizzato a 656 euro al megawattora e un aumento del 1.600 per cento.
Perché queste differenze? Dipende dal mix energetico, dalle #tasse, dalla composizione del mercato, dalla possibilità dei privati di autoprodurre energia. Responsabile è l’Europa dei rimandi, dei compromessi, l’Europa che ha dato maggiore ascolto a Greta Thunberg.
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