Forwarded from Target | Notizie Geopolitiche🗺️ (Ꭾυηιsɧɛя)
💸Soldi, favori e ‘ndrangheta: inchiesta travolge il Pd toscano
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🏛#Justice_News
📰FIRENZE (🔗ImolaOggi) - Il Pd toscano non può certo strillare alla macchina del fango. Che semmai ha messo in azione – il fango e non la macchina – con un’azione criminale che vede la ‘ndrangheta protagonista assieme a lorcompagni in una serie incredibile di illeciti sui rifiuti con affari immondi. Si sono mobilitati – dicono gli investigatori – con le bande che facevano parte della cosca di ’ndrangheta del Grande Aracri e del clan Gullace, pezzi grossi della regione. Il capo di gabinetto dei due presidenti Enrico Rossi prima e Eugenio Giani poi, Ledo Gori, il consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni, il dirigente regionale Edo Bernini, e persino la sindaca del comune di santa Croce sull’Arno, Giulia Deidda, che si dava da fare con l’associazione conciatori.
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17 Aprile 2021
🏛#Justice_News
📰FIRENZE (🔗ImolaOggi) - Il Pd toscano non può certo strillare alla macchina del fango. Che semmai ha messo in azione – il fango e non la macchina – con un’azione criminale che vede la ‘ndrangheta protagonista assieme a lorcompagni in una serie incredibile di illeciti sui rifiuti con affari immondi. Si sono mobilitati – dicono gli investigatori – con le bande che facevano parte della cosca di ’ndrangheta del Grande Aracri e del clan Gullace, pezzi grossi della regione. Il capo di gabinetto dei due presidenti Enrico Rossi prima e Eugenio Giani poi, Ledo Gori, il consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni, il dirigente regionale Edo Bernini, e persino la sindaca del comune di santa Croce sull’Arno, Giulia Deidda, che si dava da fare con l’associazione conciatori.
Imola Oggi
Soldi, favori e ‘ndrangheta: inchiesta travolge il Pd toscano - Imola Oggi
Il capo di gabinetto dei due presidenti Enrico Rossi prima e Eugenio Giani poi, Ledo Gori, il consigliere regionale del Pd
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🧨Il "Buscetta" della 'ndrangheta ora collabora. I suoi affari in Emilia fanno tremare i dem
Nicola Grande Aracri decide di parlare col procuratore anti mafia Gratteri
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🏛#Justice_News
📰REGGIO EMILIA (🔗Il Giornale) - «Nicolino Grande Aracri si è pentito? Che bella notizia. Ora spero lo proteggano mandandolo all'estero con una nuova identità, a lui e alla sua famiglia. Perché presto le Regioni rosse esploderanno». Al telefono con il Giornale c'è Luigi Bonaventura, pentito di 'ndrangheta dell'omonima cosca, colui che fece scattare la prima condanna all'ergastolo per il capo del clan che dettava legge a Cutro, nell'intera Calabria centro-settentrionale e soprattutto tra Toscana, Umbria ed Emilia Romagna. L'annuncio della collaborazione della giustizia del potente boss da oltre un mese - notizia che ha colto di sorpresa il suo legale Gregorio Aversa («Decisione personale, ne ero all'oscuro») è decisiva nella lotta alla 'ndrangheta soprattutto nelle sue ramificazioni nel Centro Italia, come confermano le sentenze del processo AEmilia per cui Grande Aracri è all'ergastolo al 41bis e i guai giudiziari del braccio destro del governatore toscano del Pd Eugenio Giani, sfiorato da un'indagine per 'ndrangheta.
Nella potente organizzazione calabrese, ramificata ormai in tutto il mondo, il boss crotonese Nicolino aveva un ruolo fondamentale. Ha deciso di consegnarsi al suo peggior nemico, Nicola Gratteri, l'unico forse in grado di soppesare e valutare gli indicibili segreti che Nicolino detto manu i gumma custodisce da più di 40 anni. «Era il capo delle 'ndrine di Catanzaro, Cosenza, Crotone e di una parte di Vibo - dice Bonaventura al telefono - il suo pentimento rischia di distruggere buona parte del potere dei clan. Soprattutto per quanto riguarda i rapporti con massoneria, colletti bianchi, Chiesa e politica».
Già, la politica. «La sua cosca ha influenzato per troppo tempo le sorti del territorio emiliano infiltrandosi nel tessuto istituzionale e politico», ricorda l'ex sindaco di Parma di Forza Italia Giovanni Paolo Bernini, che da AEmilia è uscito prosciolto dall'ingiusta accusa di concorso esterno. «Ora emergano le vere responsabilità politiche a Reggio Emilia ed in Emilia Romagna nel favorire il radicamento della cosca», sibila Bernini, e l'accusa neanche a dirlo è tutta rivolta al Pd, che da quel processo è uscita indenne nonostante governi la Regione da 80 anni. Tanto che persino un magistrato è stato allontanato dalla Regione perché troppo tenero con il Pd nelle sue inchieste. Parliamo dell'ex procuratore capo di Reggio Emilia Marco Mescolini, ex pm della Dda di Bologna che ha seguito il processo di 'ndrangheta AEmilia inchiodato dalle testimonianze di alcune magistrate della sua Procura a cui il consigliere del Csm Antonino Di Matteo ha creduto, trasferendolo per «incompatibilità ambientale». Ma che credibilità può avere l'ex braccio destro di don Antonio Dragone, il capomafia che fece uccidere innescando una sanguinosa guerra che lo vide vincitore, come dimostrano le condanne nel processo Kyterion? L'avvocato Luigi Li Gotti, storico legale dei pentiti di Cosa nostra, sminuisce il peso di questa svolta: «Macché Buscetta, macché Messia dei pentiti. Aveva una dimensione territoriale limitata. Il cuore della 'ndrangheta è nella provincia di Reggio Calabria».
«Grande Aracri ha la carica più alta nella 'ndrangheta - ribatte Bonaventura - come lui ce ne sono forse altri nove o dieci. È un uomo intelligente, è un genio criminale che sa tantissime cose. Sarà importante dargli la massima credibilità, proprio perché sono sicuro che coinvolgerà moltissimi esponenti di quell'aria grigia che fa affari con le cosche. Gente che, e lo dico senza problemi perché li conosco bene, andavano a braccetto perfino con le toghe». Ne vedremo (e ne sentiremo) delle belle...
Nicola Grande Aracri decide di parlare col procuratore anti mafia Gratteri
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17 Aprile 2021
🏛#Justice_News
📰REGGIO EMILIA (🔗Il Giornale) - «Nicolino Grande Aracri si è pentito? Che bella notizia. Ora spero lo proteggano mandandolo all'estero con una nuova identità, a lui e alla sua famiglia. Perché presto le Regioni rosse esploderanno». Al telefono con il Giornale c'è Luigi Bonaventura, pentito di 'ndrangheta dell'omonima cosca, colui che fece scattare la prima condanna all'ergastolo per il capo del clan che dettava legge a Cutro, nell'intera Calabria centro-settentrionale e soprattutto tra Toscana, Umbria ed Emilia Romagna. L'annuncio della collaborazione della giustizia del potente boss da oltre un mese - notizia che ha colto di sorpresa il suo legale Gregorio Aversa («Decisione personale, ne ero all'oscuro») è decisiva nella lotta alla 'ndrangheta soprattutto nelle sue ramificazioni nel Centro Italia, come confermano le sentenze del processo AEmilia per cui Grande Aracri è all'ergastolo al 41bis e i guai giudiziari del braccio destro del governatore toscano del Pd Eugenio Giani, sfiorato da un'indagine per 'ndrangheta.
Nella potente organizzazione calabrese, ramificata ormai in tutto il mondo, il boss crotonese Nicolino aveva un ruolo fondamentale. Ha deciso di consegnarsi al suo peggior nemico, Nicola Gratteri, l'unico forse in grado di soppesare e valutare gli indicibili segreti che Nicolino detto manu i gumma custodisce da più di 40 anni. «Era il capo delle 'ndrine di Catanzaro, Cosenza, Crotone e di una parte di Vibo - dice Bonaventura al telefono - il suo pentimento rischia di distruggere buona parte del potere dei clan. Soprattutto per quanto riguarda i rapporti con massoneria, colletti bianchi, Chiesa e politica».
Già, la politica. «La sua cosca ha influenzato per troppo tempo le sorti del territorio emiliano infiltrandosi nel tessuto istituzionale e politico», ricorda l'ex sindaco di Parma di Forza Italia Giovanni Paolo Bernini, che da AEmilia è uscito prosciolto dall'ingiusta accusa di concorso esterno. «Ora emergano le vere responsabilità politiche a Reggio Emilia ed in Emilia Romagna nel favorire il radicamento della cosca», sibila Bernini, e l'accusa neanche a dirlo è tutta rivolta al Pd, che da quel processo è uscita indenne nonostante governi la Regione da 80 anni. Tanto che persino un magistrato è stato allontanato dalla Regione perché troppo tenero con il Pd nelle sue inchieste. Parliamo dell'ex procuratore capo di Reggio Emilia Marco Mescolini, ex pm della Dda di Bologna che ha seguito il processo di 'ndrangheta AEmilia inchiodato dalle testimonianze di alcune magistrate della sua Procura a cui il consigliere del Csm Antonino Di Matteo ha creduto, trasferendolo per «incompatibilità ambientale». Ma che credibilità può avere l'ex braccio destro di don Antonio Dragone, il capomafia che fece uccidere innescando una sanguinosa guerra che lo vide vincitore, come dimostrano le condanne nel processo Kyterion? L'avvocato Luigi Li Gotti, storico legale dei pentiti di Cosa nostra, sminuisce il peso di questa svolta: «Macché Buscetta, macché Messia dei pentiti. Aveva una dimensione territoriale limitata. Il cuore della 'ndrangheta è nella provincia di Reggio Calabria».
«Grande Aracri ha la carica più alta nella 'ndrangheta - ribatte Bonaventura - come lui ce ne sono forse altri nove o dieci. È un uomo intelligente, è un genio criminale che sa tantissime cose. Sarà importante dargli la massima credibilità, proprio perché sono sicuro che coinvolgerà moltissimi esponenti di quell'aria grigia che fa affari con le cosche. Gente che, e lo dico senza problemi perché li conosco bene, andavano a braccetto perfino con le toghe». Ne vedremo (e ne sentiremo) delle belle...
ilGiornale.it
Il "Buscetta" della 'ndrangheta ora collabora. I suoi affari in Emilia fanno tremare i dem
Nicola Grande Aracri decide di parlare col procuratore anti mafia Gratteri
🕵🏻Assalto sede Cgil, chiesto giudizio per 13, anche leader di FN.
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🏛#Justice_News
📰ROMA (🔗ANSA) - La Procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato per i leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, accusati assieme ad altri 11 dell'irruzione nella sede della Cgil avvenuta il 9 ottobre scorso nel corso di una manifestazione indetta per protestare contro l'obbligo del Green pass. Le accuse, a seconda delle posizioni, sono di istigazione a delinquere, devastazione e resistenza a pubblico ufficiale.
La Procura richiesto al gip che in caso di accoglimento fisserà il processo direttamente davanti al tribunale collegiale. Oltre a Fiore e Castellino chiesto il processo anche per l'ex NAR Luigi Aronica, Pamela Testa, Salvatore Lubrano, Francesco Bellavista, Roberto Borra, Luca Castellini, Fabio Corradetti, Lorenzo Franceschi, Massimiliano Petri, Federico Trocino e Massimiliano Ursino. Stralciata, invece, la posizione di Biagio Passaro, capo del movimento di 'Io apro'.
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22 Dicembre 2021
🏛#Justice_News
📰ROMA (🔗ANSA) - La Procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato per i leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, accusati assieme ad altri 11 dell'irruzione nella sede della Cgil avvenuta il 9 ottobre scorso nel corso di una manifestazione indetta per protestare contro l'obbligo del Green pass. Le accuse, a seconda delle posizioni, sono di istigazione a delinquere, devastazione e resistenza a pubblico ufficiale.
La Procura richiesto al gip che in caso di accoglimento fisserà il processo direttamente davanti al tribunale collegiale. Oltre a Fiore e Castellino chiesto il processo anche per l'ex NAR Luigi Aronica, Pamela Testa, Salvatore Lubrano, Francesco Bellavista, Roberto Borra, Luca Castellini, Fabio Corradetti, Lorenzo Franceschi, Massimiliano Petri, Federico Trocino e Massimiliano Ursino. Stralciata, invece, la posizione di Biagio Passaro, capo del movimento di 'Io apro'.
💸Sequestrati 30 milioni agli “Affidabili” del gruppo GEDI: l’accusa è truffa all’INPS
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🏛#Justice_News
📰ROMA (🔗Scenari Economici) - La Procura di Roma, secondo quanto riportato da La Verità e da Affaritaliani, avrebbe ordinato il sequestro di 30 milioni al gruppo GEDI per truffe ai danni dell’INPS nell’ambito del prepensionamento dei propri dirigenti. GEDI è il gruppo che fa capo agli Agnelli di Exor e che controlla buona parte della stampa italiana, quella “Buona” e “Affidabile” de La Stampa, Repubblica e di molte testate regionali.
L’accusa, ovviamente da provare in tribunale, è semplice: ci sarebbero state irregolarità nell’incasso dei contributi per il prepensionamento di una trentina di dirigenti aziendali, Ricordiamo che la carta stampata, per un favore concesso da Grazioso Governo italiano, ha una normativa agevolata che, con i soldi pubblici, permette di prepensionare i giornalisti, Un favore che rende tutti contenti: gli editori, che così si liberano di personale ormai inutile e in eccesso, e i giornalisti che se ne vanno in pensione prima. Gli unici che dovrebbero essere arrabbiati sono i cittadini italiani che, per fare un favore al governo, pagano queste cifre con le proprie tasse e contributi. Perché i contributi alla stampa non erano sufficienti.
L’avvocato del gruppo, il noto legale ed ex ministro della Giustizia Paola Severino, ha affermato che tutto si risolverà molto presto e che in realtà le cifre in questione sono state già versate. Comunque rimane bellissimo potersi permettere un ex ministro come avvocato aziendale, ma non parlate di “Porte girevoli” fra governo e grossi gruppi industriali…
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31 dicembre 2021
🏛#Justice_News
📰ROMA (🔗Scenari Economici) - La Procura di Roma, secondo quanto riportato da La Verità e da Affaritaliani, avrebbe ordinato il sequestro di 30 milioni al gruppo GEDI per truffe ai danni dell’INPS nell’ambito del prepensionamento dei propri dirigenti. GEDI è il gruppo che fa capo agli Agnelli di Exor e che controlla buona parte della stampa italiana, quella “Buona” e “Affidabile” de La Stampa, Repubblica e di molte testate regionali.
L’accusa, ovviamente da provare in tribunale, è semplice: ci sarebbero state irregolarità nell’incasso dei contributi per il prepensionamento di una trentina di dirigenti aziendali, Ricordiamo che la carta stampata, per un favore concesso da Grazioso Governo italiano, ha una normativa agevolata che, con i soldi pubblici, permette di prepensionare i giornalisti, Un favore che rende tutti contenti: gli editori, che così si liberano di personale ormai inutile e in eccesso, e i giornalisti che se ne vanno in pensione prima. Gli unici che dovrebbero essere arrabbiati sono i cittadini italiani che, per fare un favore al governo, pagano queste cifre con le proprie tasse e contributi. Perché i contributi alla stampa non erano sufficienti.
L’avvocato del gruppo, il noto legale ed ex ministro della Giustizia Paola Severino, ha affermato che tutto si risolverà molto presto e che in realtà le cifre in questione sono state già versate. Comunque rimane bellissimo potersi permettere un ex ministro come avvocato aziendale, ma non parlate di “Porte girevoli” fra governo e grossi gruppi industriali…
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🇪🇺'Mazzette dal Qatar al Parlamento europeo', quattro italiani fermati
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🏛#Justice_News
📰BRUXELLES (🔗ANSA) - Arrestata la vicepresidente dell'europarlamento ed eurodeputata socialista greca Eva Kaili durante un'indagine per corruzione legata al Qatar.
Le indagini, partite quest'estate, hanno portato al fermo di quattro italiani, tra i quali l'ex eurodeputato del Pd e di Articolo 1 Antonio Panzeri e Luca Visentini, per diversi anni a capo dei sindacati europei.
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09 Dicembre 2022
🏛#Justice_News
📰BRUXELLES (🔗ANSA) - Arrestata la vicepresidente dell'europarlamento ed eurodeputata socialista greca Eva Kaili durante un'indagine per corruzione legata al Qatar.
Le indagini, partite quest'estate, hanno portato al fermo di quattro italiani, tra i quali l'ex eurodeputato del Pd e di Articolo 1 Antonio Panzeri e Luca Visentini, per diversi anni a capo dei sindacati europei.
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🇪🇺Qatargate, inquirenti: gruppo molto ampio
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🏛#Justice_News
📰BRUXELLES (🔗Televideo) - Nell'indagine della magistratura belga sul 'Qatargate' sarebbe stato individuato un gruppo "indeterminato e molto ampio" dedito alla "corruzione,operante all'interno di strutture europee con o senza legami con l'Unione Europea". E "ingenti somme di denaro" in cambio della "propria attività".
E' quanto emerge dal decreto della procura di Milano con il quale, su delega del giudice istruttore di Bruxelles,sono state effettuate perquisizioni, tra cui in casa Panzeri (ex eurodeputato) e in casa del suo ex collaboratore Giorgi.
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15 Dicembre 2022
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📰BRUXELLES (🔗Televideo) - Nell'indagine della magistratura belga sul 'Qatargate' sarebbe stato individuato un gruppo "indeterminato e molto ampio" dedito alla "corruzione,operante all'interno di strutture europee con o senza legami con l'Unione Europea". E "ingenti somme di denaro" in cambio della "propria attività".
E' quanto emerge dal decreto della procura di Milano con il quale, su delega del giudice istruttore di Bruxelles,sono state effettuate perquisizioni, tra cui in casa Panzeri (ex eurodeputato) e in casa del suo ex collaboratore Giorgi.
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🇪🇺Qatargate, "60 eurodeputati nel mirino"
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🏛#Justice_News
📰BRUXELLES (🔗Televideo) - Sembra che l'inchiesta Qatargate si stia allargando anche ad altri europarlamentari oltre a quelli già coinvolti. Secondo i magistrati belgi, ci sarebbero altri europarlamentari a "libro paga", per favorire il Qatar. I media greci scrivono che "nel mirino ce ne sono 60" In carcere restano Antonio Panzeri, ex eurodeputato del Pd e fondatore di una Ong, Eva Kaili, vicepresidente dell'Europarlamento del Movimento Socialista Pasok, il suo compagno Giorgi, ex assistente di Panzeri. In casa di Kaili e Panzeri trovati 1,5 milioni di banconote
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15 Dicembre 2022
🏛#Justice_News
📰BRUXELLES (🔗Televideo) - Sembra che l'inchiesta Qatargate si stia allargando anche ad altri europarlamentari oltre a quelli già coinvolti. Secondo i magistrati belgi, ci sarebbero altri europarlamentari a "libro paga", per favorire il Qatar. I media greci scrivono che "nel mirino ce ne sono 60" In carcere restano Antonio Panzeri, ex eurodeputato del Pd e fondatore di una Ong, Eva Kaili, vicepresidente dell'Europarlamento del Movimento Socialista Pasok, il suo compagno Giorgi, ex assistente di Panzeri. In casa di Kaili e Panzeri trovati 1,5 milioni di banconote
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#ChildResQue🌎Idaho 🇺🇸
💥LA CAMERA DELL'IDAHO APPROVA UN DISEGNO DI LEGGE CHE PREVEDE LA PENA DI MORTE PER I PEDOFILI💥
I legislatori repubblicani dell’Idaho hanno proposto un disegno legge che consentirebbe di punire con la #pena_di_morte alcuni #crimini_sessuali contro i bambini.
La mossa consente allo Stato di unirsi alla 🔗Florida nell’adottare questa misura
La proposta di legge n. 515 introdotta dai legislatori repubblicani, prenderà di mira coloro che hanno commesso i #reati più gravi contro i bambini e i recidivi. Il disegno di legge è stato approvato dalla Camera dell'Idaho con un voto di 57-11
Il disegno di Legge passa ora all'esame del Senato dell'Idaho.
#News_USA_Idaho|#Pedowar|#Child_abuse|#Justice|#Death_Penality
🔗ChildResQue Italia🇮🇹
💥LA CAMERA DELL'IDAHO APPROVA UN DISEGNO DI LEGGE CHE PREVEDE LA PENA DI MORTE PER I PEDOFILI💥
I legislatori repubblicani dell’Idaho hanno proposto un disegno legge che consentirebbe di punire con la #pena_di_morte alcuni #crimini_sessuali contro i bambini.
La mossa consente allo Stato di unirsi alla 🔗Florida nell’adottare questa misura
La proposta di legge n. 515 introdotta dai legislatori repubblicani, prenderà di mira coloro che hanno commesso i #reati più gravi contro i bambini e i recidivi. Il disegno di legge è stato approvato dalla Camera dell'Idaho con un voto di 57-11
Il disegno di Legge passa ora all'esame del Senato dell'Idaho.
#News_USA_Idaho|#Pedowar|#Child_abuse|#Justice|#Death_Penality
🔗ChildResQue Italia🇮🇹
Forwarded from ChildResQue Ita Channel
#ChildResQue🌍Caivano🇮🇹
📛IL PROCESSO PROSEGUE📛
La #Procura di Napoli Nord ha chiesto 12 anni e 11 anni e 4 mesi di #reclusione per i 2 #maggiorenni #imputati nel processo sulle 🔗violenze sessuali ai danni di due cuginette, di 12 e 10 anni.
La richiesta è stata avanzata dal #pubblico_ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della #requisitoria durante la quale 🔗è stata ricostruita l'intera vicenda, evidenziando anche l'aspetto #umano e #sociale di quanto accaduto nel Comune dell'hinterland a nord di Napoli.
Il pm, dopo avere analizzato ogni singola prova acquista, ha confermato principalmente la #violenza_di_gruppo con tutte le #aggravanti contestate.
Il principale autore delle #violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di #carcere non ritenendo sussistenti le #attenuanti_generiche; 11 anni e 4 mesi è la richiesta formulata al giudice per Giuseppe Varriale, 19 anni.
#News_UE_Italy|#Child_Abuse|#Violence|#Justice
🔗ChildResQue Italia🇮🇹
📛IL PROCESSO PROSEGUE📛
La #Procura di Napoli Nord ha chiesto 12 anni e 11 anni e 4 mesi di #reclusione per i 2 #maggiorenni #imputati nel processo sulle 🔗violenze sessuali ai danni di due cuginette, di 12 e 10 anni.
La richiesta è stata avanzata dal #pubblico_ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della #requisitoria durante la quale 🔗è stata ricostruita l'intera vicenda, evidenziando anche l'aspetto #umano e #sociale di quanto accaduto nel Comune dell'hinterland a nord di Napoli.
Il pm, dopo avere analizzato ogni singola prova acquista, ha confermato principalmente la #violenza_di_gruppo con tutte le #aggravanti contestate.
Il principale autore delle #violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di #carcere non ritenendo sussistenti le #attenuanti_generiche; 11 anni e 4 mesi è la richiesta formulata al giudice per Giuseppe Varriale, 19 anni.
#News_UE_Italy|#Child_Abuse|#Violence|#Justice
🔗ChildResQue Italia🇮🇹
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#ChildResQue🌎🇺🇸
🔥PENA DI MORTE PER I PEDOFILI🔥
Il governatore del Tennessee Bill Lee ha approvato la legislazione che consente la #pena_di_morte nei casi di #stupro su #minori, sostenuto dalla #Statehouse controllata dai repubblicani tra le preoccupazioni che la Corte Suprema degli Stati Uniti abbia vietato la pena capitale in tali casi.
La nuova legge, che entrerà in vigore il 1° luglio, autorizza lo Stato a ricorrere alla #pena_capitale quando un adulto viene condannato per #stupro_aggravato di un #minore.
Il governatore della Florida Ron DeSantis ha 🔗promulgato un disegno di legge simile quasi un anno fa.
Nel frattempo, 🔗la Camera dell'Idaho ha approvato una legislazione simile all'inizio di quest'anno, ma la proposta alla fine si è bloccata nel Senato, anch'esso dominato dai repubblicani.
#News_USA_Tennessee|#Child_Abuse|#Pedowar|#Justice|#Death_Penality
🔗ChildResQue Italia🇮🇹
🔥PENA DI MORTE PER I PEDOFILI🔥
Il governatore del Tennessee Bill Lee ha approvato la legislazione che consente la #pena_di_morte nei casi di #stupro su #minori, sostenuto dalla #Statehouse controllata dai repubblicani tra le preoccupazioni che la Corte Suprema degli Stati Uniti abbia vietato la pena capitale in tali casi.
La nuova legge, che entrerà in vigore il 1° luglio, autorizza lo Stato a ricorrere alla #pena_capitale quando un adulto viene condannato per #stupro_aggravato di un #minore.
Il governatore della Florida Ron DeSantis ha 🔗promulgato un disegno di legge simile quasi un anno fa.
Nel frattempo, 🔗la Camera dell'Idaho ha approvato una legislazione simile all'inizio di quest'anno, ma la proposta alla fine si è bloccata nel Senato, anch'esso dominato dai repubblicani.
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