La Fed non è sicuramente una banca, è una istituzione puramente politica e quindi non può andare in default.
La Fed continua a sostenere la finzione di essere una sorta di organizzazione privata con un bilancio reale, attività reali e passività reali, ma non aderisce a nessuno degli standard contabili che una vera banca adotta. A differenza di altri istituti finanziari che devono rispettare i GAAP [Generally Accepted Accounting Principles], i principi contabili, il Consiglio della Federal Reserve decide in merito ai propri principi contabili che utilizza per riportare le posizioni reddituali e patrimoniali del Federal Reserve System.
Questa realtà è diventata importante nell’ultimo anno perché, per la prima volta in un secolo, la Federal Reserve sta perdendo soldi. Se la Fed fosse una banca o un altro istituto finanziario regolamentato, verrebbe chiusa perché è già profondamente insolvente economicamente. Eppure le ‘innovazioni’ nelle politiche contabili adottate dal Federal Reserve Board nel 2011 suggeriscono che il Board intende ignorare la legge e andare avanti come se nulla fosse. Può farlo, ovviamente, perché la Fed post gold standard può creare denaro a suo piacimento.
#Fed
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La Fed continua a sostenere la finzione di essere una sorta di organizzazione privata con un bilancio reale, attività reali e passività reali, ma non aderisce a nessuno degli standard contabili che una vera banca adotta. A differenza di altri istituti finanziari che devono rispettare i GAAP [Generally Accepted Accounting Principles], i principi contabili, il Consiglio della Federal Reserve decide in merito ai propri principi contabili che utilizza per riportare le posizioni reddituali e patrimoniali del Federal Reserve System.
Questa realtà è diventata importante nell’ultimo anno perché, per la prima volta in un secolo, la Federal Reserve sta perdendo soldi. Se la Fed fosse una banca o un altro istituto finanziario regolamentato, verrebbe chiusa perché è già profondamente insolvente economicamente. Eppure le ‘innovazioni’ nelle politiche contabili adottate dal Federal Reserve Board nel 2011 suggeriscono che il Board intende ignorare la legge e andare avanti come se nulla fosse. Può farlo, ovviamente, perché la Fed post gold standard può creare denaro a suo piacimento.
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💥BIG WEEK OF Q4 EARNINGS AHEAD 👀👀
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RUSSIA - L'utile netto di #Sberbank, la più grande banca russa, nel 2022 ha raggiunto i 300 miliardi di rubli, superando le previsioni più ottimistiche degli analisti. Nel solo mese di dicembre, la banca ha registrato un aumento dei profitti del 40%.
Sembra sia tornato il sole sul #Bitcoin, dopo i forti ribassi delle settimane precedenti, superando il livello dei 21.000 dollari, che non si vedevano da quando il fallimento di Ftx ha scatenato l’effetto domino sul settore.
Il prezzo del Bitcoin in dollari nelle ultime ore ha superato il livello psicologico dei 20.000 dollari, toccando proprio ora un picco a 21.340 dollari, livelli che non si vedevano dai primi giorni di novembre, quando è scoppiato il caso-Ftx.
E' solo un rimbalzo tecnico, dovuto a ricoperture, oppure c’è spazio per crescere ancora?
Da una parte, dicono gli esperti del settore Il trend delle cripto si muove nell’onda del mercato tech più tradizionale, spinto a sua volta dall’idea in generale che la #Fed Usa possa essere vicina ad interrompere la stretta monetaria.
C'è anche attenzione alle #trimestrali Usa in arrivo, ai loro utili e più in generale alle prospettive economiche, compresa una eventuale recessione.
Il rialzo delle crypto è stato anche favorito dall’indebolimento del dollaro con il #dollarindex sceso da 113 a 102 punti nelle ultime settimane, lasciando spazio di ripresa agli asset risk-on.
Per gli investitori le criptovalute sono asset #speculativi, ad alta crescita potenziale ma anche ad alto rischio.
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Il prezzo del Bitcoin in dollari nelle ultime ore ha superato il livello psicologico dei 20.000 dollari, toccando proprio ora un picco a 21.340 dollari, livelli che non si vedevano dai primi giorni di novembre, quando è scoppiato il caso-Ftx.
E' solo un rimbalzo tecnico, dovuto a ricoperture, oppure c’è spazio per crescere ancora?
Da una parte, dicono gli esperti del settore Il trend delle cripto si muove nell’onda del mercato tech più tradizionale, spinto a sua volta dall’idea in generale che la #Fed Usa possa essere vicina ad interrompere la stretta monetaria.
C'è anche attenzione alle #trimestrali Usa in arrivo, ai loro utili e più in generale alle prospettive economiche, compresa una eventuale recessione.
Il rialzo delle crypto è stato anche favorito dall’indebolimento del dollaro con il #dollarindex sceso da 113 a 102 punti nelle ultime settimane, lasciando spazio di ripresa agli asset risk-on.
Per gli investitori le criptovalute sono asset #speculativi, ad alta crescita potenziale ma anche ad alto rischio.
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#Centeno: niente recessione in Eurozona nel I trimestre.
Il 2023 non sarà un anno negativo per la crescita europea. La seconda metà dell’anno sarà forte.
Lo sostiene Mario Centeno, governatore della Banca di Portogallo, intervistato al WEF di Davos.
Il 2023 non sarà un anno negativo per la crescita europea. La seconda metà dell’anno sarà forte.
Lo sostiene Mario Centeno, governatore della Banca di Portogallo, intervistato al WEF di Davos.
I listini della #zonaeuro si confermano cautamente positivi nonostante i conti deludenti di alcune grandi banche statunitensi e l’andamento contrastato di Wall Street.
Il clima continentale è stato positivamente influenzato dal record di capitalizzazione a 400 miliardi di euro raggiunto in seduta da #LouisVuitton alla borsa di #Parigi, che poi ha chiuso a +0,39%.
Borsa di Milano: il #FtseMib chiude la seduta con un rialzo di + 0.31%.
Lo #spread scende attorno ai 184 punti e il #Btp decennale rende meno del 4%.
Sul listino milanese spicca il balzo di #Leonardo, dopo che Goldman Sachs ha fissato il target price a 11,7 euro e alzato il rating da neutral a buy.
Materie prime: il #petrolio, con il Brent a +1,7%, 85,9 dollari al barile.
Secondo l’#Opec la domanda petrolifera cinese rimbalzerà quest’anno grazie all’allentamento delle restrizioni imposte dal Paese contro il Covid-19 e trainerà la crescita globale.
Il cartello ha espresso ottimismo sulle prospettive dell’economia mondiale nel 2023.
Il clima continentale è stato positivamente influenzato dal record di capitalizzazione a 400 miliardi di euro raggiunto in seduta da #LouisVuitton alla borsa di #Parigi, che poi ha chiuso a +0,39%.
Borsa di Milano: il #FtseMib chiude la seduta con un rialzo di + 0.31%.
Lo #spread scende attorno ai 184 punti e il #Btp decennale rende meno del 4%.
Sul listino milanese spicca il balzo di #Leonardo, dopo che Goldman Sachs ha fissato il target price a 11,7 euro e alzato il rating da neutral a buy.
Materie prime: il #petrolio, con il Brent a +1,7%, 85,9 dollari al barile.
Secondo l’#Opec la domanda petrolifera cinese rimbalzerà quest’anno grazie all’allentamento delle restrizioni imposte dal Paese contro il Covid-19 e trainerà la crescita globale.
Il cartello ha espresso ottimismo sulle prospettive dell’economia mondiale nel 2023.
La più bassa esposizione azionaria dal 2005
Questo grafico che troviamo nell'ultima edizione della Bank of America Global Fund Manager Survey ha rilevato che il 39% netto degli asset allocator è sottopesato in azioni statunitensi all'inizio del 2023. Questa è l'allocazione più bassa in 18 anni: novembre 2005 è stata l'ultima volta che la ponderazione negli Stati Uniti era inferiore.
Il sottopeso è anche in aumento di 29 punti percentuali rispetto ai livelli di dicembre, che è il più grande aumento mensile delle azioni statunitensi nella storia del sondaggio. Bank of America ha affermato che l'allocazione azionaria statunitense è "crollata" questo mese poiché i gestori di fondi acquistano azioni europee e dei mercati emergenti.
C'è stato un aumento di 14 punti percentuali a gennaio dell'allocazione alle azioni della zona euro portando il saldo dei gestori sovrappesati nella regione al 4%.
Questo grafico che troviamo nell'ultima edizione della Bank of America Global Fund Manager Survey ha rilevato che il 39% netto degli asset allocator è sottopesato in azioni statunitensi all'inizio del 2023. Questa è l'allocazione più bassa in 18 anni: novembre 2005 è stata l'ultima volta che la ponderazione negli Stati Uniti era inferiore.
Il sottopeso è anche in aumento di 29 punti percentuali rispetto ai livelli di dicembre, che è il più grande aumento mensile delle azioni statunitensi nella storia del sondaggio. Bank of America ha affermato che l'allocazione azionaria statunitense è "crollata" questo mese poiché i gestori di fondi acquistano azioni europee e dei mercati emergenti.
C'è stato un aumento di 14 punti percentuali a gennaio dell'allocazione alle azioni della zona euro portando il saldo dei gestori sovrappesati nella regione al 4%.
Nel frattempo, c'è stato un aumento di 13 punti percentuali in quelle azioni sovraponderate dei mercati emergenti, con un sovrappeso netto del 26% dei gestori. "Gli investitori hanno sovrappesato le azioni dei mercati emergenti per due mesi consecutivi, dopo essere stati sottopesati per la maggior parte del 2022", hanno aggiunto gli strateghi della banca.
A livello settoriale, i gestori di fondi sovrappesano maggiormente i titoli farmaceutici, di consumo di base e energetici. Le maggiori sottoponderazioni nette riguardano beni di consumo voluttuari, servizi di pubblica utilità e società di telecomunicazioni.
A livello settoriale, i gestori di fondi sovrappesano maggiormente i titoli farmaceutici, di consumo di base e energetici. Le maggiori sottoponderazioni nette riguardano beni di consumo voluttuari, servizi di pubblica utilità e società di telecomunicazioni.