Dal Nilo al Congo, dove l'Eni punta in Africa
"È il continente in cui abbiamo mosso i primi passi fuori dall'Italia nel 1954 e dove trovano spazio i capisaldi del nostro modello di business"
Lo dice l'Eni della propria presenza in Africa:
l'.d. Claudio Descalzi invita l'Europa a guardare l’Africa "per più forniture di gas"
Eni opera in 14 Paesi africani, dal maxi-giacimento offshore egiziano Zohr, con 145.000 barili equivalenti al giorno in quota Eni.
Presenza importante anche in Libia, (168.000 boe/giorno) con attività nel mediterraneo, e nel deserto libico nonostante l'escalation militare nel Paese che più che dimezzato i 10 miliardi di capacità del gasdotto GreenStream.
È la Nigeria il Paese dell'Africa sub-sahariana più rilevante in termini di produzione (131 mila boe/giorno nel) con numerosi contratti di esplorazione/sviluppo e di esplorazione sia onshore che offshore.
Seguono Congo con (73.000 boe/giorno),e l'Angola con (123 mila boe/giorno).
Fonte: ANSA
#crisienergetica #gas
-The Dome
"È il continente in cui abbiamo mosso i primi passi fuori dall'Italia nel 1954 e dove trovano spazio i capisaldi del nostro modello di business"
Lo dice l'Eni della propria presenza in Africa:
l'.d. Claudio Descalzi invita l'Europa a guardare l’Africa "per più forniture di gas"
Eni opera in 14 Paesi africani, dal maxi-giacimento offshore egiziano Zohr, con 145.000 barili equivalenti al giorno in quota Eni.
Presenza importante anche in Libia, (168.000 boe/giorno) con attività nel mediterraneo, e nel deserto libico nonostante l'escalation militare nel Paese che più che dimezzato i 10 miliardi di capacità del gasdotto GreenStream.
È la Nigeria il Paese dell'Africa sub-sahariana più rilevante in termini di produzione (131 mila boe/giorno nel) con numerosi contratti di esplorazione/sviluppo e di esplorazione sia onshore che offshore.
Seguono Congo con (73.000 boe/giorno),e l'Angola con (123 mila boe/giorno).
Fonte: ANSA
#crisienergetica #gas
-The Dome
🇮🇹
Piattaforme inattive: l'Italia ha il gas, ma non lo usa
Su 1298 pozzi del gas presenti sul territorio italiano, ben 752 sono completamente inattivi.
• Dal Veneto all'Abruzzo, passando per Emilia Romagna e Marche, sono presenti una serie di piattaforme da cui l'estrazione del gas resta solamente un ricordo lontano, al contrario di quanto invece attuato a pochi chilometri di distanza dalla Croazia.
▪️ Situazione diversa in Sicilia, dove ad Argo e Cassiopea le piattaforme non sono state nemmeno installate e impediscono dunque il recupero di ben 10 miliardi di metri cubi del gas.
Fonte: Tgcom24
#Italia #Gas #Estrazione
-The Dome
Piattaforme inattive: l'Italia ha il gas, ma non lo usa
Su 1298 pozzi del gas presenti sul territorio italiano, ben 752 sono completamente inattivi.
• Dal Veneto all'Abruzzo, passando per Emilia Romagna e Marche, sono presenti una serie di piattaforme da cui l'estrazione del gas resta solamente un ricordo lontano, al contrario di quanto invece attuato a pochi chilometri di distanza dalla Croazia.
▪️ Situazione diversa in Sicilia, dove ad Argo e Cassiopea le piattaforme non sono state nemmeno installate e impediscono dunque il recupero di ben 10 miliardi di metri cubi del gas.
Fonte: Tgcom24
#Italia #Gas #Estrazione
-The Dome
🇮🇹
Banca d’Italia: sanzioni sul gas uguale recessione
La Banca d’Italia ha emesso il proprio secondo Bollettino Economico, nel quale ha considerato la ricaduta economica della guerra ed eventualmente dell’estensione delle sanzioni anche alle forniture di gas naturale.
Al massimo nel 2022 possiamo rinunciare a meno della metà, al 40% del gas naturale importato dalla Russia.
- Nello scenario più favorevole, che ipotizza una rapida risoluzione del conflitto, la crescita del PIL sarebbe di circa il 3 % nel 2022 e nel 2023; l’inflazione si porterebbe, rispettivamente, al 4,0 e all’1,8 %.
-- Nello scenario intermedio, supponendo una prosecuzione delle ostilità, il PIL aumenterebbe attorno al 2 % in entrambi gli anni; l’inflazione sarebbe pari al 5,6 e al 2,2 per cento.
--- Nello scenario più severo – che presuppone anche un’interruzione dei flussi di gas russo solo in parte compensata da altre fonti – il PIL diminuirebbe di quasi mezzo punto percentuale nel 2022 e nel 2023; l’inflazione si avvicinerebbe all’8 per cento nel 2022 e scenderebbe al 2,3 nel 2023.
Questo ampio ventaglio di stime non tiene conto di possibili nuove risposte delle politiche economiche che saranno essenziali per contrastare le spinte recessive e le pressioni sui prezzi derivanti dal conflitto.
Fonte: Scenari Economici
#Italia #Guerra #Gas
-The Dome
Banca d’Italia: sanzioni sul gas uguale recessione
La Banca d’Italia ha emesso il proprio secondo Bollettino Economico, nel quale ha considerato la ricaduta economica della guerra ed eventualmente dell’estensione delle sanzioni anche alle forniture di gas naturale.
Al massimo nel 2022 possiamo rinunciare a meno della metà, al 40% del gas naturale importato dalla Russia.
- Nello scenario più favorevole, che ipotizza una rapida risoluzione del conflitto, la crescita del PIL sarebbe di circa il 3 % nel 2022 e nel 2023; l’inflazione si porterebbe, rispettivamente, al 4,0 e all’1,8 %.
-- Nello scenario intermedio, supponendo una prosecuzione delle ostilità, il PIL aumenterebbe attorno al 2 % in entrambi gli anni; l’inflazione sarebbe pari al 5,6 e al 2,2 per cento.
--- Nello scenario più severo – che presuppone anche un’interruzione dei flussi di gas russo solo in parte compensata da altre fonti – il PIL diminuirebbe di quasi mezzo punto percentuale nel 2022 e nel 2023; l’inflazione si avvicinerebbe all’8 per cento nel 2022 e scenderebbe al 2,3 nel 2023.
Questo ampio ventaglio di stime non tiene conto di possibili nuove risposte delle politiche economiche che saranno essenziali per contrastare le spinte recessive e le pressioni sui prezzi derivanti dal conflitto.
Fonte: Scenari Economici
#Italia #Guerra #Gas
-The Dome
🇮🇹 —> 🇩🇿🌍
Draghi vola in Algeria e guarda all'Africa per fare a meno del gas russo
Sul tavolo c’è un accordo per il potenziamento delle forniture dal paese africano all’Italia per 9-10 miliardi di metri cubi di gas, volumi che sono pari a circa il 30 per cento del gas naturale che oggi Roma compra dalla Russia.
Con gli attuali 21 miliardi di metri cubi, l’Algeria è il secondo fornitore italiano, ma grazie al potenziamento diventerebbe il primo.
Sin dal prossimo inverno le forniture potrebbero toccare i 30 miliardi di metri cubi.
🔎 🔙
Il 12 marzo Di Maio aveva visitato il Congo e l'Angola per mettere in cantiere degli accordi analoghi. Anche Draghi dovrebbe visitare questi paesi entro la fine di aprile, con l’aggiunta del Mozambico.
Fonte: Il Foglio
#Italia #Algeria #Gas
-The Dome
Draghi vola in Algeria e guarda all'Africa per fare a meno del gas russo
Sul tavolo c’è un accordo per il potenziamento delle forniture dal paese africano all’Italia per 9-10 miliardi di metri cubi di gas, volumi che sono pari a circa il 30 per cento del gas naturale che oggi Roma compra dalla Russia.
Con gli attuali 21 miliardi di metri cubi, l’Algeria è il secondo fornitore italiano, ma grazie al potenziamento diventerebbe il primo.
Sin dal prossimo inverno le forniture potrebbero toccare i 30 miliardi di metri cubi.
🔎 🔙
Il 12 marzo Di Maio aveva visitato il Congo e l'Angola per mettere in cantiere degli accordi analoghi. Anche Draghi dovrebbe visitare questi paesi entro la fine di aprile, con l’aggiunta del Mozambico.
Fonte: Il Foglio
#Italia #Algeria #Gas
-The Dome
🇮🇹
Il Ministro della transizione ecologica Cingolani: 'Siamo in un'economia di guerra'
"Su un secondo Recovery la commissione sta discutendo perché si sta facendo avanti una questione europea", ha precisato Cingolani. "In questa economia di guerra alcuni Paesi saranno molto più colpiti da queste scelte energetiche di altri".
Il Ministro ha riferito della possibilità dell'utilizzo di un rigassificatore nella zona di Ravenna o di Piombino, sottolineando la possibilità di essere operativo sin dal primo semestre del 2023.
"Nel 2001 il 25% del gas era prodotto in Italia, nel 2021 siamo arrivati al 3%. Abbiamo ridotto la produzione, ma non è servito a nulla: l'abbiamo sostituito con il gas importato. Non solo non abbiamo decarbonizzato nulla, ma abbiamo avuto un impatto maggiore sull'ambiente per il trasporto, finanziato altri Paesi e indebolito le imprese".
Dal 2024 Cingolani assicura che si arriverà ai 25 miliardi di metri cubi di gas garantiti con i vari accordi degli ultimi mesi, sostenendo che nel caso in cui le forniture di gas russo si dovessero interrompere nei prossimi sei mesi non si avrà un inverno tranquillo.
Fonte: ANSA
#Italia #Gas #Forniture
-The Dome
Il Ministro della transizione ecologica Cingolani: 'Siamo in un'economia di guerra'
"Su un secondo Recovery la commissione sta discutendo perché si sta facendo avanti una questione europea", ha precisato Cingolani. "In questa economia di guerra alcuni Paesi saranno molto più colpiti da queste scelte energetiche di altri".
Il Ministro ha riferito della possibilità dell'utilizzo di un rigassificatore nella zona di Ravenna o di Piombino, sottolineando la possibilità di essere operativo sin dal primo semestre del 2023.
"Nel 2001 il 25% del gas era prodotto in Italia, nel 2021 siamo arrivati al 3%. Abbiamo ridotto la produzione, ma non è servito a nulla: l'abbiamo sostituito con il gas importato. Non solo non abbiamo decarbonizzato nulla, ma abbiamo avuto un impatto maggiore sull'ambiente per il trasporto, finanziato altri Paesi e indebolito le imprese".
Dal 2024 Cingolani assicura che si arriverà ai 25 miliardi di metri cubi di gas garantiti con i vari accordi degli ultimi mesi, sostenendo che nel caso in cui le forniture di gas russo si dovessero interrompere nei prossimi sei mesi non si avrà un inverno tranquillo.
Fonte: ANSA
#Italia #Gas #Forniture
-The Dome
🇶🇦🇬🇧
Visita del Qatar nel Regno Unito
il 24 Maggio l'emiro qatariota Tamim bin Hamad Al Thani ha visitato Londra incontrando il premier Boris Johnson e in seguito la Regina Elisabetta II.
Durante la visita e l incontro col premier Boris Johnson, il Qatar e il Regno Unito hanno firmato una nuova parthnership di investimenti strategici per un valore di 12.5 miliardi di dollari su 5 anni nel settore tecnologico,la Fintech,la sostenibilità e la cybersecurity.
Inoltre i cittadini qatarioti sono stati esentati dal visto per entrare in territorio inglese.
Questi investimenti saranno guidati dal fondo sovrano qatariota del Qatar investment Authority.
Durante l'incontro è stato firmato un memorandum di intesa sull'aumento della collaborazione riguardo l'innovazione in supporto alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico globale.
Ricordiamo che il Qatar è il primo esportatore di gas GNL al mondo e proprio l'anno scorso i 2 Paesi hanno deciso di aumentare l'export del gas GNL che ormai rappresenta il 40% delle esportazioni di gas GNL verso il Regno Unito. D' altronde il Qatar è il maggior proprietario del South Hook LNG Terminal nel Galles che è uno dei più grandi impianti di rigassificazione del GNL e dove vengono lavorati 1/5 dell'import di questa importante risorsa energetica.
A seguito di un accordo il Qatar ha preso per 25 anni a partire dal 2025 l'impianto di stoccaggio del GNL nell'isola di Grain nel Kent
Fonti:Reuters,Independent,Financial Times,Al-Monitor
#Qatar #UK #gas
-The Dome
Visita del Qatar nel Regno Unito
il 24 Maggio l'emiro qatariota Tamim bin Hamad Al Thani ha visitato Londra incontrando il premier Boris Johnson e in seguito la Regina Elisabetta II.
Durante la visita e l incontro col premier Boris Johnson, il Qatar e il Regno Unito hanno firmato una nuova parthnership di investimenti strategici per un valore di 12.5 miliardi di dollari su 5 anni nel settore tecnologico,la Fintech,la sostenibilità e la cybersecurity.
Inoltre i cittadini qatarioti sono stati esentati dal visto per entrare in territorio inglese.
Questi investimenti saranno guidati dal fondo sovrano qatariota del Qatar investment Authority.
Durante l'incontro è stato firmato un memorandum di intesa sull'aumento della collaborazione riguardo l'innovazione in supporto alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico globale.
Ricordiamo che il Qatar è il primo esportatore di gas GNL al mondo e proprio l'anno scorso i 2 Paesi hanno deciso di aumentare l'export del gas GNL che ormai rappresenta il 40% delle esportazioni di gas GNL verso il Regno Unito. D' altronde il Qatar è il maggior proprietario del South Hook LNG Terminal nel Galles che è uno dei più grandi impianti di rigassificazione del GNL e dove vengono lavorati 1/5 dell'import di questa importante risorsa energetica.
A seguito di un accordo il Qatar ha preso per 25 anni a partire dal 2025 l'impianto di stoccaggio del GNL nell'isola di Grain nel Kent
Fonti:Reuters,Independent,Financial Times,Al-Monitor
#Qatar #UK #gas
-The Dome
🇪🇺❌🇷🇺
Sempre meno gas russo in Europa
Negli ultimi giorni, la controllata statale russa Gazprom, ha ridotto l'afflusso di gas verso i Paesi dell'Unione Europea.
Per quanto riguarda l'Italia, l'afflusso di gas era stato ridotto al 65% di quanto pattuito negli scorsi giorni ed è notizia di oggi che Gazprom abbia notificato ad ENI un ulteriore riduzione, arrivando a soddisfare solo il 50% della richiesta.
In Francia proprio in queste ore l'operatore energetico GRT fa sapere che non arriva più gas russo nei propri gasdotti.
In Germania negli ultimi due giorni c'è stato un taglio di circa il 50% del gas russo, inducendo il vicecancelliere Habeck a rivolgere un appello al Paese, chiedendo di ridurre il più possibile i consumi.
Altri Paesi a subire tagli di gas sono stati la Slovacchia ( -30%) e l'Austria.
Riguardo questi tagli, dalla Russia arrivano voci di problemi tecnici relativi alla centrale di Portovaya ( che alimenta il Nord Stream 1), che necessiterebbe di materiali occidentali non procurabili a causa delle sanzioni, ma le parole del CEO di Gazprom destano dei dubbi a riguardo.
Infatti il CEO Alexei Miller, due giorni fa in un forum a San Pietroburgo, ha dichiarato: " Nostro il prodotto, nostre le regole. Non giochiamo con regole che hanno fatto gli altri"
Nella stessa occasione ha dichiarato che nei primi 5 mesi dell'anno le forniture di gas russo verso la Cina sono aumentate del 67%
Fonti: IlSole24Ore, la Repubblica, HuffingtonPost
#gas #UE #Italia #Russia #Gazprom
-The Dome
Sempre meno gas russo in Europa
Negli ultimi giorni, la controllata statale russa Gazprom, ha ridotto l'afflusso di gas verso i Paesi dell'Unione Europea.
Per quanto riguarda l'Italia, l'afflusso di gas era stato ridotto al 65% di quanto pattuito negli scorsi giorni ed è notizia di oggi che Gazprom abbia notificato ad ENI un ulteriore riduzione, arrivando a soddisfare solo il 50% della richiesta.
In Francia proprio in queste ore l'operatore energetico GRT fa sapere che non arriva più gas russo nei propri gasdotti.
In Germania negli ultimi due giorni c'è stato un taglio di circa il 50% del gas russo, inducendo il vicecancelliere Habeck a rivolgere un appello al Paese, chiedendo di ridurre il più possibile i consumi.
Altri Paesi a subire tagli di gas sono stati la Slovacchia ( -30%) e l'Austria.
Riguardo questi tagli, dalla Russia arrivano voci di problemi tecnici relativi alla centrale di Portovaya ( che alimenta il Nord Stream 1), che necessiterebbe di materiali occidentali non procurabili a causa delle sanzioni, ma le parole del CEO di Gazprom destano dei dubbi a riguardo.
Infatti il CEO Alexei Miller, due giorni fa in un forum a San Pietroburgo, ha dichiarato: " Nostro il prodotto, nostre le regole. Non giochiamo con regole che hanno fatto gli altri"
Nella stessa occasione ha dichiarato che nei primi 5 mesi dell'anno le forniture di gas russo verso la Cina sono aumentate del 67%
Fonti: IlSole24Ore, la Repubblica, HuffingtonPost
#gas #UE #Italia #Russia #Gazprom
-The Dome
🇩🇿🇪🇺
Gas, l'Algeria vuole alzare i prezzi all'Europa
L'indiscrezione, raccolta da Reuters, sta allarmando un mercato già provato dai rincari delle materie prime e del gas in particolare. L'idea del gruppo statale algerino Sonatrach è di indicizzare i prezzi non più al Brent, ma al Ttf, il centro virtuale di scambio nei Paesi Bassi. In questo modo massimizzerebbe i profitti in un momento in cui la richiesta di gas non russo continua a salire.
La preoccupazione per la tenuta delle forniture di gas russo all'Europa ha fatto salire le quotazioni dei contratti gas al Ttf olandese anche del 110% quest'anno ❗️
🔎🇷🇺 —> Mentre Gazprom, ormai da quasi due mesi sta inviando in Europa appena 42 milioni di metri cubi di gas al giorno, in Italia arrivano quotidianamente oltre 60 milioni di m cubi dall'Algeria.
🗓 —> L'eventuale revisione dei prezzi del gas da parte di Sonatrach non dovrebbe avere ripercussioni su Eni, almeno non per i prossimi 5 anni.
💬 —> Intanto continua a salire il livello degli stoccaggi italiani. Il ministro della Transizione ecologica ha detto che la quota di riempimento è intorno al 58%.
Fonte: Milano Finanza
#Italia #Algeria #Gas
-The Dome
Gas, l'Algeria vuole alzare i prezzi all'Europa
L'indiscrezione, raccolta da Reuters, sta allarmando un mercato già provato dai rincari delle materie prime e del gas in particolare. L'idea del gruppo statale algerino Sonatrach è di indicizzare i prezzi non più al Brent, ma al Ttf, il centro virtuale di scambio nei Paesi Bassi. In questo modo massimizzerebbe i profitti in un momento in cui la richiesta di gas non russo continua a salire.
La preoccupazione per la tenuta delle forniture di gas russo all'Europa ha fatto salire le quotazioni dei contratti gas al Ttf olandese anche del 110% quest'anno ❗️
🔎🇷🇺 —> Mentre Gazprom, ormai da quasi due mesi sta inviando in Europa appena 42 milioni di metri cubi di gas al giorno, in Italia arrivano quotidianamente oltre 60 milioni di m cubi dall'Algeria.
🗓 —> L'eventuale revisione dei prezzi del gas da parte di Sonatrach non dovrebbe avere ripercussioni su Eni, almeno non per i prossimi 5 anni.
💬 —> Intanto continua a salire il livello degli stoccaggi italiani. Il ministro della Transizione ecologica ha detto che la quota di riempimento è intorno al 58%.
Fonte: Milano Finanza
#Italia #Algeria #Gas
-The Dome
🇷🇺 ⚡️ 🇩🇪
Gazprom chiude Nord Stream dall'11 al 21 luglio.
Hanno cominciato a ridurre le forniture di gas i primi di giugno. E ora i russi continuano sulla loro strada. Ci sarà una chiusura temporanea del gasdotto Nord Stream, dall'11 al 21 luglio. Lo ha annunciato il colosso del gas russo Gazprom.
💬 —> La conferma è arrivata anche da Nord Stream Ag che ha spiegato che la chiusura era legata a riparazioni programmate "per garantire un funzionamento efficiente, sicuro e affidabile del gasdotto".
La decisione avrà pesanti ripercussioni sulla Germania. Il ministro dell'economia Robert Habeck ha messo spesso in guardia i tedeschi da un inverno difficile ❗️
📌 Giovedì l'Agenzia delle reti ha annunciato che i depositi di stoccaggio del gas sono stati riempiti al 61%. Per non rischiare un 'inverno dello scontento' è necessario elevare le riserve almeno al 90%.
🔎 —> Nelle scorse settimane il ministero dell'Economia aveva già proclamato lo stato d'allerta sul metano. La Germania si è assicurata maggiori forniture da Norvegia, Paesi Bassi e Algeria e ha accelerato sulla costruzione di due rigassificatori nel Mare del Nord. Tuttavia, potrebbe non essere sufficiente.
Come riporta La Repubblica, secondo un recente studio dell'istituto economico Zew un razionamento del gas colpirebbe soprattutto l'industria della lavorazione dei metalli, quella chimica e le fabbriche della carta.❕
Fonte: HuffPost
#Gazprom #Germania #Gas
-The Dome
Gazprom chiude Nord Stream dall'11 al 21 luglio.
Hanno cominciato a ridurre le forniture di gas i primi di giugno. E ora i russi continuano sulla loro strada. Ci sarà una chiusura temporanea del gasdotto Nord Stream, dall'11 al 21 luglio. Lo ha annunciato il colosso del gas russo Gazprom.
💬 —> La conferma è arrivata anche da Nord Stream Ag che ha spiegato che la chiusura era legata a riparazioni programmate "per garantire un funzionamento efficiente, sicuro e affidabile del gasdotto".
La decisione avrà pesanti ripercussioni sulla Germania. Il ministro dell'economia Robert Habeck ha messo spesso in guardia i tedeschi da un inverno difficile ❗️
📌 Giovedì l'Agenzia delle reti ha annunciato che i depositi di stoccaggio del gas sono stati riempiti al 61%. Per non rischiare un 'inverno dello scontento' è necessario elevare le riserve almeno al 90%.
🔎 —> Nelle scorse settimane il ministero dell'Economia aveva già proclamato lo stato d'allerta sul metano. La Germania si è assicurata maggiori forniture da Norvegia, Paesi Bassi e Algeria e ha accelerato sulla costruzione di due rigassificatori nel Mare del Nord. Tuttavia, potrebbe non essere sufficiente.
Come riporta La Repubblica, secondo un recente studio dell'istituto economico Zew un razionamento del gas colpirebbe soprattutto l'industria della lavorazione dei metalli, quella chimica e le fabbriche della carta.❕
Fonte: HuffPost
#Gazprom #Germania #Gas
-The Dome
🇪🇺❌🇷🇺
Ancora problemi relativamente al Nord Stream 1
Dopo il pressing della diplomazia tedesca sul governo canadese per esentare dalle sanzioni la turbina Siemens di Gazprom, al momento in manutenzione in Canada, la questione ancora non è risolta.
Circa un'ora fa infatti, Gazprom, tramite la propria pagina Twitter, ha fatto sapere di non avere i documenti necessari per poter riportare la turbina in Russia e che non può più garantire l'operatività del gasdotto Nord Stream 1.
Fonte: Pagina Twitter Gazprom
#Russia #UE #gas #sanzioni
-The Dome
Ancora problemi relativamente al Nord Stream 1
Dopo il pressing della diplomazia tedesca sul governo canadese per esentare dalle sanzioni la turbina Siemens di Gazprom, al momento in manutenzione in Canada, la questione ancora non è risolta.
Circa un'ora fa infatti, Gazprom, tramite la propria pagina Twitter, ha fatto sapere di non avere i documenti necessari per poter riportare la turbina in Russia e che non può più garantire l'operatività del gasdotto Nord Stream 1.
Fonte: Pagina Twitter Gazprom
#Russia #UE #gas #sanzioni
-The Dome
🇪🇺🇫🇷
#AGGIORNAMENTO Crisi energetica
Nella giornata di ieri i prezzi dell'energia elettrica in Europa sono saliti a nuovi record a causa di un'ondata di caldo che limita le forniture di energia e gli incendi che infuriano in tutta la Francia.
Gli incrementi riflettono un mercato ristretto per il gas naturale - utilizzato per alimentare le centrali elettriche - poiché la Russia taglia le forniture proprio mentre l'Europa lavora per ricostituire le scorte per l'inverno.
Le ondate di caldo di quest'estate hanno intensificato la domanda, mentre continuano le interruzioni di forniture di acqua ai bacini idrici chiave, i quali vengono utilizzati per generare energia idroelettrica, raffreddare gli impianti nucleari e spedire le materie prime energetiche che si stanno esaurendo.
La Francia si trova in una situazione particolarmente grave, poiché più della metà delle sua centrali nucleari sono inattive per manutenzione.
Fonte: Bloomberg
#UE #Gas #Crisi
-The Dome
#AGGIORNAMENTO Crisi energetica
Nella giornata di ieri i prezzi dell'energia elettrica in Europa sono saliti a nuovi record a causa di un'ondata di caldo che limita le forniture di energia e gli incendi che infuriano in tutta la Francia.
Gli incrementi riflettono un mercato ristretto per il gas naturale - utilizzato per alimentare le centrali elettriche - poiché la Russia taglia le forniture proprio mentre l'Europa lavora per ricostituire le scorte per l'inverno.
Le ondate di caldo di quest'estate hanno intensificato la domanda, mentre continuano le interruzioni di forniture di acqua ai bacini idrici chiave, i quali vengono utilizzati per generare energia idroelettrica, raffreddare gli impianti nucleari e spedire le materie prime energetiche che si stanno esaurendo.
La Francia si trova in una situazione particolarmente grave, poiché più della metà delle sua centrali nucleari sono inattive per manutenzione.
Fonte: Bloomberg
#UE #Gas #Crisi
-The Dome
🇪🇸🇫🇷
La Spagna dice che il gasdotto verso la Francia è possibile in 8-9 mesi
L'Unione europea sta correndo per separare se stessa dal gas naturale russo dopo l'invasione russa dell'Ucraina, mettendo a fuoco nuovi progetti di interconnessione. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz giovedì ha spinto per la costruzione di un gasdotto dal Portogallo attraverso la Spagna e la Francia verso l'Europa centrale.
Il primo ministro portoghese Antonio Costa ha suggerito che un'alternativa a un collegamento attraverso la Francia sarebbe un gasdotto marittimo dalla Spagna all'Italia.
Spagna e Portogallo hanno a lungo spinto per un nuovo gasdotto, data la loro capacità di ricevere spedizioni di gas naturale liquefatto che potrebbero essere inviate al resto d'Europa.
Il progetto completo del gasdotto tra Francia e Spagna, abbandonato nel 2019 dopo che le autorità di regolamentazione lo hanno ritenuto finanziariamente insostenibile, potrebbe essere completato con un costo di 600-700 milioni di euro.
Fonte: Reuters
#UE #Gas #Crisi
-The Dome
La Spagna dice che il gasdotto verso la Francia è possibile in 8-9 mesi
L'Unione europea sta correndo per separare se stessa dal gas naturale russo dopo l'invasione russa dell'Ucraina, mettendo a fuoco nuovi progetti di interconnessione. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz giovedì ha spinto per la costruzione di un gasdotto dal Portogallo attraverso la Spagna e la Francia verso l'Europa centrale.
Il primo ministro portoghese Antonio Costa ha suggerito che un'alternativa a un collegamento attraverso la Francia sarebbe un gasdotto marittimo dalla Spagna all'Italia.
Spagna e Portogallo hanno a lungo spinto per un nuovo gasdotto, data la loro capacità di ricevere spedizioni di gas naturale liquefatto che potrebbero essere inviate al resto d'Europa.
Il progetto completo del gasdotto tra Francia e Spagna, abbandonato nel 2019 dopo che le autorità di regolamentazione lo hanno ritenuto finanziariamente insostenibile, potrebbe essere completato con un costo di 600-700 milioni di euro.
Fonte: Reuters
#UE #Gas #Crisi
-The Dome
🇮🇹🇫🇷🇨🇾 Nuovo giacimento di Gas Naturale trovato a Cipro
A Cipro è stato scoperto un giacimento di Gas naturale di 70 miliardi di metri cubi.
Il giacimento è stato trovato da ENI in collaborazione alla compagnia francese TotalEnergies con una quota del 50% a testa
Il giacimento sarebbe collocato nel pozzo Cronos-1 nel Blocco 6 a circa 160 km al largo di Cipro e ad una profondità di 2.287 metri.
Fonte: ANSA, La Repubblica, Disclose TV
#Italia #Cipro #Francia #Gas
-The Dome
A Cipro è stato scoperto un giacimento di Gas naturale di 70 miliardi di metri cubi.
Il giacimento è stato trovato da ENI in collaborazione alla compagnia francese TotalEnergies con una quota del 50% a testa
Il giacimento sarebbe collocato nel pozzo Cronos-1 nel Blocco 6 a circa 160 km al largo di Cipro e ad una profondità di 2.287 metri.
Fonte: ANSA, La Repubblica, Disclose TV
#Italia #Cipro #Francia #Gas
-The Dome
🇨🇳🇷🇺La Cina rivende il gas russo all'Europa
Un mese fa, è stato sorprendente leggere come, nonostante l'appetito represso per l'energia tra il crollo immobiliare e la recessione economica, la Cina ha assorbito più gas russo finora quest'anno, mentre le importazioni dalla maggior parte delle altre fonti sono diminuite.
A luglio, l'SCMP ha riferito che, secondo i dati doganali cinesi, nei primi sei mesi dell'anno, la Cina ha acquistato un totale di 2,35 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto (GNL), per un valore di 2,16 miliardi di dollari. Il volume delle importazioni è aumentato del 28,7% anno su anno, con un aumento del valore del 182%. Significava che la Russia ha superato l'Indonesia e gli Stati Uniti per diventare il quarto fornitore cinese di GNL finora quest'anno.
Cosa c'era dietro questa bizzarra ondata di export russo di GNL? Dopotutto, mentre la Cina importa oltre la metà del gas naturale che consuma, di cui circa due terzi sotto forma di GNL, quest'anno la domanda è fortemente diminuita a causa di venti contrari economici e chiusure diffuse. In altre parole, perché l'impennata del GNL russo quando:
1. la domanda interna semplicemente non c'è e
2. a spese della popolazione?
La Cina ha tranquillamente rivenduto quel GNL russo all'unico posto che ne ha un disperato bisogno più di ogni altra cosa, L'Europa. E ovviamente ne sta alzando il prezzo.
Come riportato di recente dal FT, "i timori dell'Europa di una carenza di gas verso l'inverno potrebbero essere stati aggirati, grazie a un inaspettato cavaliere bianco: la Cina". Le pubblicazioni di proprietà di Nikkei osservano inoltre che "il più grande acquirente mondiale di gas naturale liquefatto sta rivendendo alcuni dei suoi carichi di GNL in eccedenza a causa della debole domanda di energia interna. Ciò ha fornito al mercato spot un'ampia offerta che l'Europa ha sfruttato, nonostante i prezzi più elevati".
Ciò che il FT ignora, forse intenzionalmente, è che non è un "surplus". No, la parola corretta per descrivere il GNL che la Cina vende all'Europa è russo.
Fonti: southfront, businesinsider, financialtime
#Cina #Russia #Europa #Gas
- The Dome
Un mese fa, è stato sorprendente leggere come, nonostante l'appetito represso per l'energia tra il crollo immobiliare e la recessione economica, la Cina ha assorbito più gas russo finora quest'anno, mentre le importazioni dalla maggior parte delle altre fonti sono diminuite.
A luglio, l'SCMP ha riferito che, secondo i dati doganali cinesi, nei primi sei mesi dell'anno, la Cina ha acquistato un totale di 2,35 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto (GNL), per un valore di 2,16 miliardi di dollari. Il volume delle importazioni è aumentato del 28,7% anno su anno, con un aumento del valore del 182%. Significava che la Russia ha superato l'Indonesia e gli Stati Uniti per diventare il quarto fornitore cinese di GNL finora quest'anno.
Cosa c'era dietro questa bizzarra ondata di export russo di GNL? Dopotutto, mentre la Cina importa oltre la metà del gas naturale che consuma, di cui circa due terzi sotto forma di GNL, quest'anno la domanda è fortemente diminuita a causa di venti contrari economici e chiusure diffuse. In altre parole, perché l'impennata del GNL russo quando:
1. la domanda interna semplicemente non c'è e
2. a spese della popolazione?
La Cina ha tranquillamente rivenduto quel GNL russo all'unico posto che ne ha un disperato bisogno più di ogni altra cosa, L'Europa. E ovviamente ne sta alzando il prezzo.
Come riportato di recente dal FT, "i timori dell'Europa di una carenza di gas verso l'inverno potrebbero essere stati aggirati, grazie a un inaspettato cavaliere bianco: la Cina". Le pubblicazioni di proprietà di Nikkei osservano inoltre che "il più grande acquirente mondiale di gas naturale liquefatto sta rivendendo alcuni dei suoi carichi di GNL in eccedenza a causa della debole domanda di energia interna. Ciò ha fornito al mercato spot un'ampia offerta che l'Europa ha sfruttato, nonostante i prezzi più elevati".
Ciò che il FT ignora, forse intenzionalmente, è che non è un "surplus". No, la parola corretta per descrivere il GNL che la Cina vende all'Europa è russo.
Fonti: southfront, businesinsider, financialtime
#Cina #Russia #Europa #Gas
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The Dome 🇮🇹 | Italia / USA / UE / India
🇪🇸🇫🇷 La Spagna dice che il gasdotto verso la Francia è possibile in 8-9 mesi L'Unione europea sta correndo per separare se stessa dal gas naturale russo dopo l'invasione russa dell'Ucraina, mettendo a fuoco nuovi progetti di interconnessione. Il cancelliere…
🇫🇷🇪🇸
Energia, per Macron non c'è bisogno
di nuovi gasdotti tra Spagna e Francia
Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che la Francia vuole sviluppare tutte le interconnessioni energetiche che "hanno un senso", ma che non vede la necessità di costruire ulteriore capacità con gasdotti tra Spagna e Francia.
Macron ha affermato che nelle ultime settimane gli attuali gasdotti tra Spagna e Francia hanno operato solo a circa la metà della capacità e che i flussi sono stati prevalentemente diretti verso la Spagna.
Fonte: Reuters
#UE #Gas #Crisi
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Energia, per Macron non c'è bisogno
di nuovi gasdotti tra Spagna e Francia
Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che la Francia vuole sviluppare tutte le interconnessioni energetiche che "hanno un senso", ma che non vede la necessità di costruire ulteriore capacità con gasdotti tra Spagna e Francia.
Macron ha affermato che nelle ultime settimane gli attuali gasdotti tra Spagna e Francia hanno operato solo a circa la metà della capacità e che i flussi sono stati prevalentemente diretti verso la Spagna.
Fonte: Reuters
#UE #Gas #Crisi
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Marocco - Algeria, prosegue la gara per il gas nigeriano.
Rabat, il 15 settembre 2022 è stato firmato un memorandum d'intesa per procedere all'attuazione dell'NMGP, alla firma, oltre a Nigeria e Marocco parteciparono la compagnia mauritana per gli idrocarburi (DMH), la compagnia petrolifera senegalese (PETROSEN) ed un Alto funzionario CEDEAO (Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale) responsabile dell'energia.
Secondo il programma i primi finanziamenti arriveranno ad inizio 2023 e la conclusione del progetto è prevista per il 2032, oltre ai 13 stati costieri si prevedono estensioni per comprendere Burkina Faso e Mali in questo super-progetto africano.
L' Algeria a sua volta sta cercando di accelerare le trattative con le varie parti, soprattutto con la Mauritania per creare un gasdotto che unisca i suoi giacimenti off-shore con l'Algeria.
• Algeria o Marocco?
Vedendo la mappa e conoscendo la situazione politica della regione appare che la costruzione di uno neghi o annulli l'attuazione dell'altro, sarà vero? Il Commissario Ecowas per le Infrastrutture, l’Energia e la Digitalizzazione, Sediko Douka afferma:" con l'enorme potenziale della Nigeria, i due gasdotti troveranno il loro posto e saranno complementari per la fornitura di gas naturale che manca ad alcuni paesi africani. Sapendo che il gasdotto Nigeria-Marocco potrà collegarsi ad altri produttori come Ghana, Costa d'Avorio e presto Senegal e Mauritania, ci sarà spazio per entrambe le infrastrutture ".
Seppure i tempi d'attesa saranno lunghi per l'Europa, il gas rappresenterà la base per l'economia dell'Africa Occidentale per decenni ancora e garantirà l'energia necessaria per lo sviluppo di quest'area.
Fonte: Medias24, Nigrizia, Rivista Africa
#Nigeria #Marocco #Algeria #Gas #Europa #CrisiEnergetica
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Marocco - Algeria, prosegue la gara per il gas nigeriano.
Rabat, il 15 settembre 2022 è stato firmato un memorandum d'intesa per procedere all'attuazione dell'NMGP, alla firma, oltre a Nigeria e Marocco parteciparono la compagnia mauritana per gli idrocarburi (DMH), la compagnia petrolifera senegalese (PETROSEN) ed un Alto funzionario CEDEAO (Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale) responsabile dell'energia.
Secondo il programma i primi finanziamenti arriveranno ad inizio 2023 e la conclusione del progetto è prevista per il 2032, oltre ai 13 stati costieri si prevedono estensioni per comprendere Burkina Faso e Mali in questo super-progetto africano.
L' Algeria a sua volta sta cercando di accelerare le trattative con le varie parti, soprattutto con la Mauritania per creare un gasdotto che unisca i suoi giacimenti off-shore con l'Algeria.
• Algeria o Marocco?
Vedendo la mappa e conoscendo la situazione politica della regione appare che la costruzione di uno neghi o annulli l'attuazione dell'altro, sarà vero? Il Commissario Ecowas per le Infrastrutture, l’Energia e la Digitalizzazione, Sediko Douka afferma:" con l'enorme potenziale della Nigeria, i due gasdotti troveranno il loro posto e saranno complementari per la fornitura di gas naturale che manca ad alcuni paesi africani. Sapendo che il gasdotto Nigeria-Marocco potrà collegarsi ad altri produttori come Ghana, Costa d'Avorio e presto Senegal e Mauritania, ci sarà spazio per entrambe le infrastrutture ".
Seppure i tempi d'attesa saranno lunghi per l'Europa, il gas rappresenterà la base per l'economia dell'Africa Occidentale per decenni ancora e garantirà l'energia necessaria per lo sviluppo di quest'area.
Fonte: Medias24, Nigrizia, Rivista Africa
#Nigeria #Marocco #Algeria #Gas #Europa #CrisiEnergetica
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