🇪🇹
Diffuse prove di crimini di guerra commessi dall'esercito nazionale etiope.
Le forze di Addis Abeba hanno fucilato e buttato giù da una collina, tra la risate e gli scherzi dell'ENDF (Ethiopian National Defence Force).
Il silenzio media ci fa capire come la "nubbe" riguardo i fatti in Africa è fuori controllo
Fonte : Intel Slava
#Etiopia #Crimini #Puliziaetnica #Africa
Diffuse prove di crimini di guerra commessi dall'esercito nazionale etiope.
Le forze di Addis Abeba hanno fucilato e buttato giù da una collina, tra la risate e gli scherzi dell'ENDF (Ethiopian National Defence Force).
Il silenzio media ci fa capire come la "nubbe" riguardo i fatti in Africa è fuori controllo
Fonte : Intel Slava
#Etiopia #Crimini #Puliziaetnica #Africa
🇹🇳 Manifestazioni e scontri in Tunisia.
Domenica, centinaia di poliziotti hanno bloccato l'area dove migliaia di manifestanti si erano radunati per chiedere a Saied di ripristinare il parlamento e normale governo democratico.
I manifestanti hanno chiesto "libertà" mentre abbattevano le barriere che ostruivano le strade che conducevano al parlamento, provocando scontri.
Saied ha preso quasi tutti i poteri a luglio, sospendendo il parlamento e licenziando il governo ed insediando un nuovo primo ministro.
Il presidente ha affermato che le sue azioni erano per porre fine alla paralisi del governo dopo anni di litigi politici e stagnazione economica, e ha promesso di difendere i diritti e le libertà conquistati nella rivoluzione del 2011.
Le sue mosse sembravano avere popolarità e migliaia di suoi sostenitori si erano riuniti in piazza per sostenerlo, ma nei mesi è diminuita a causa dei vari arresti a politici.
Fonti: Al Jazeera
#Tunisia #Africa #Mondoarabo
-The Dome
Domenica, centinaia di poliziotti hanno bloccato l'area dove migliaia di manifestanti si erano radunati per chiedere a Saied di ripristinare il parlamento e normale governo democratico.
I manifestanti hanno chiesto "libertà" mentre abbattevano le barriere che ostruivano le strade che conducevano al parlamento, provocando scontri.
Saied ha preso quasi tutti i poteri a luglio, sospendendo il parlamento e licenziando il governo ed insediando un nuovo primo ministro.
Il presidente ha affermato che le sue azioni erano per porre fine alla paralisi del governo dopo anni di litigi politici e stagnazione economica, e ha promesso di difendere i diritti e le libertà conquistati nella rivoluzione del 2011.
Le sue mosse sembravano avere popolarità e migliaia di suoi sostenitori si erano riuniti in piazza per sostenerlo, ma nei mesi è diminuita a causa dei vari arresti a politici.
Fonti: Al Jazeera
#Tunisia #Africa #Mondoarabo
-The Dome
🇪🇹 Migliaia di tigrini rimpatriati sono stati arrestati secondo un nuovo rapporto di Human Rights Watch
Nel suo rapporto, HRW ha affermato che i tigrini rimpatriati dall'Arabia Saudita, dove centinaia di migliaia di etiopi sono emigrati per cercare lavoro nel corso degli anni, sono stati individuati e detenuti ad Addis Abeba ad altri è stato impedito di tornare nel Tigray, dopo essere stati identificati ai posti di blocco o negli aeroporti lungo la strada e trasferiti in strutture di detenzione.
L'organismo di vigilanza sui diritti ha intervistato i tigrini deportati dall'Arabia Saudita in Etiopia tra dicembre 2020 e settembre 2021, durante i quali decine di migliaia sono stati rimpatriati in base a un accordo tra i due paesi. Alcuni dei deportati del Tigray detenuti dopo l'arrivo in Etiopia hanno riferito di aver subito abusi fisici, comprese percosse con bastoni di gomma o di legno, altri sono stati accusati di legami con il Tigray People's Liberation Front [TPLF], che gestiva il Tigray prima dell'inizio della guerra, ed è ora considerato un gruppo "terrorista" dal governo federale.
Due deportati hanno raccontato a HRW di essere stati prelevati con altri uomini dai centri per migranti dalla polizia e trasportati in autobus alle coltivazioni di caffè, dove sono stati messi a lavorare in condizioni terribili senza paga e poco cibo. A molti è stato negato il contatto con la famiglia e temevano che i loro parenti pensassero di essere ancora in Arabia Saudita.
Di fronte alle accuse, il governo etiope nega di stanare i tigrini in base alla loro etnia ma che solo le persone sospettate di sostenere le forze del Tigray, che il mese scorso si sono ritirate nella loro regione, sono state indagate
Fonte: Al Ahed
#Etiopia #Tigray #Africa
-The Dome
Nel suo rapporto, HRW ha affermato che i tigrini rimpatriati dall'Arabia Saudita, dove centinaia di migliaia di etiopi sono emigrati per cercare lavoro nel corso degli anni, sono stati individuati e detenuti ad Addis Abeba ad altri è stato impedito di tornare nel Tigray, dopo essere stati identificati ai posti di blocco o negli aeroporti lungo la strada e trasferiti in strutture di detenzione.
L'organismo di vigilanza sui diritti ha intervistato i tigrini deportati dall'Arabia Saudita in Etiopia tra dicembre 2020 e settembre 2021, durante i quali decine di migliaia sono stati rimpatriati in base a un accordo tra i due paesi. Alcuni dei deportati del Tigray detenuti dopo l'arrivo in Etiopia hanno riferito di aver subito abusi fisici, comprese percosse con bastoni di gomma o di legno, altri sono stati accusati di legami con il Tigray People's Liberation Front [TPLF], che gestiva il Tigray prima dell'inizio della guerra, ed è ora considerato un gruppo "terrorista" dal governo federale.
Due deportati hanno raccontato a HRW di essere stati prelevati con altri uomini dai centri per migranti dalla polizia e trasportati in autobus alle coltivazioni di caffè, dove sono stati messi a lavorare in condizioni terribili senza paga e poco cibo. A molti è stato negato il contatto con la famiglia e temevano che i loro parenti pensassero di essere ancora in Arabia Saudita.
Di fronte alle accuse, il governo etiope nega di stanare i tigrini in base alla loro etnia ma che solo le persone sospettate di sostenere le forze del Tigray, che il mese scorso si sono ritirate nella loro regione, sono state indagate
Fonte: Al Ahed
#Etiopia #Tigray #Africa
-The Dome
🇱🇾 Eletto nuovo primo ministro in Cirenaica
Il parlamento libico con sede a est ha nominato l'ex ministro dell'Interno Fathi Bashaga nuovo primo ministro, uno sviluppo che potrebbe far deragliare gli sforzi guidati dalle Nazioni Unite per riconciliare il paese dilaniato dalla guerra e che potrebbe produrre due amministrazioni parallele.
La Camera dei rappresentanti con sede a Tobruk ha affermato che la sua decisione di giovedì fa seguito al fallimento di Abdul Hamid Dbeibah, il primo ministro in carica, di tenere le elezioni nazionali a dicembre, cosa che è stata concordata nell'ambito di un processo di pace mediato dalle Nazioni Unite.
La mossa è arrivata anche poche ore dopo un tentativo di omicidio a Dbeibah, il cui veicolo è stato colpito da armi leggere nella capitale.
Il primo ministro con sede a Tripoli, ha promesso che "non accetterà alcuna nuova fase di transizione o autorità parallela" e consegnerà il potere solo a un governo eletto.
Fonte: Al Jazeera
#Libia #Africa
-The Dome
Il parlamento libico con sede a est ha nominato l'ex ministro dell'Interno Fathi Bashaga nuovo primo ministro, uno sviluppo che potrebbe far deragliare gli sforzi guidati dalle Nazioni Unite per riconciliare il paese dilaniato dalla guerra e che potrebbe produrre due amministrazioni parallele.
La Camera dei rappresentanti con sede a Tobruk ha affermato che la sua decisione di giovedì fa seguito al fallimento di Abdul Hamid Dbeibah, il primo ministro in carica, di tenere le elezioni nazionali a dicembre, cosa che è stata concordata nell'ambito di un processo di pace mediato dalle Nazioni Unite.
La mossa è arrivata anche poche ore dopo un tentativo di omicidio a Dbeibah, il cui veicolo è stato colpito da armi leggere nella capitale.
Il primo ministro con sede a Tripoli, ha promesso che "non accetterà alcuna nuova fase di transizione o autorità parallela" e consegnerà il potere solo a un governo eletto.
Fonte: Al Jazeera
#Libia #Africa
-The Dome
🇨🇳🌍
Il cavo cinese che collega Europa e Africa arriva in Kenya
I piani della Cina per costruire una "superstrada" informativa che colleghi Cina, Europa e Africa hanno fatto un passo avanti con l'arrivo di un cavo sottomarino nel porto keniota di Mombasa.
• Il cavo Pakistan & East Africa Connecting Europe (Peace) fa parte dell'iniziativa Digital Silk Road di Pechino e collegherà anche Pakistan, Cipro, Egitto, Francia e Malta.
▪️ Oliver Zheng, l'amministratore delegato della società che gestisce il progetto, ha dichiarato che il progetto di 15.000 km (9.300 miglia) sarà completato entro "i prossimi mesi".
Il cavo sottomarino inizia in Pakistan e attraversa vari siti in Africa, tra cui Kenya, Gibuti, Somalia ed Egitto, per terminare in Francia. Sarà esteso a Singapore e al Sudafrica nella seconda fase.
Fonte: South China Morning Post
#Cina #Africa #Europea
-The Dome
Il cavo cinese che collega Europa e Africa arriva in Kenya
I piani della Cina per costruire una "superstrada" informativa che colleghi Cina, Europa e Africa hanno fatto un passo avanti con l'arrivo di un cavo sottomarino nel porto keniota di Mombasa.
• Il cavo Pakistan & East Africa Connecting Europe (Peace) fa parte dell'iniziativa Digital Silk Road di Pechino e collegherà anche Pakistan, Cipro, Egitto, Francia e Malta.
▪️ Oliver Zheng, l'amministratore delegato della società che gestisce il progetto, ha dichiarato che il progetto di 15.000 km (9.300 miglia) sarà completato entro "i prossimi mesi".
Il cavo sottomarino inizia in Pakistan e attraversa vari siti in Africa, tra cui Kenya, Gibuti, Somalia ed Egitto, per terminare in Francia. Sarà esteso a Singapore e al Sudafrica nella seconda fase.
Fonte: South China Morning Post
#Cina #Africa #Europea
-The Dome
Africa: settore bancario sempre più indipendente dal controllo esterno?
I maggiori gruppi bancari europei si stanno ritirando dal continente, al contempo russi, cinesi e turchi si uniscono in legami di partenariato con le banche locali.
Visualizza l'approfondimento in merito
~ In foto la classifica di TheBanker
Fonte: Le360, la Afrique tribune
#Africa #Europa #Banche #analisi #economia
-TheDome
I maggiori gruppi bancari europei si stanno ritirando dal continente, al contempo russi, cinesi e turchi si uniscono in legami di partenariato con le banche locali.
Visualizza l'approfondimento in merito
~ In foto la classifica di TheBanker
Fonte: Le360, la Afrique tribune
#Africa #Europa #Banche #analisi #economia
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🇪🇹
Prospettive di pace nel Tigray
Nelle scorse settimane, dopo quasi due anni di guerra, il governo etiope e le truppe ribelli del Tigray sono giunti all'accordo di un cessate il fuoco.
L'accordo, siglato a Pretoria, in Sudafrica, sotto la mediazione dell'Unione Africana, ha posto le basi anche per risolvere questioni umanitarie e il reintegro degli ormai ex combattenti del TPLF.
A seguito di questo primo e importante accordo, negli scorsi giorni è avvenuto un altro incontro molto importante, questa volta a Nairobi, in Kenya. Qui si sono incontrati gli alti vertici militari di entrambe le fazioni per discutere di varie questioni.
Le parti hanno concordato un disarmo dei ribelli, l'abbandono del territorio per le forze non etiopi ( un riferimento all'esercito eritreo) , l'ingresso delle truppe etiopi nella capitale tigrina, Mekele, e l'aiuto alle organizzazioni umanitarie.
Nonostante la guerra sia finita, le condizioni nel Tigray sono ancora pessime per i civili, tutt'ora disconnessi dalla rete telefonica/internet e con migliaia di sfollati, tutto ciò mentre ai giornalisti e alle varie organizzazioni è ancora vietato entrare nel territorio tigrino.
Le parti hanno concordato di incontrarsi nuovamente a dicembre proprio in Tigray, per ultimare quanto già messo in atto finora.
Fonti: Associated Press, The Guardian, RSI
#Etiopia #Tigray #Africa
➖ Visita il nostro sito ed il canale breaking!
-The Dome
Prospettive di pace nel Tigray
Nelle scorse settimane, dopo quasi due anni di guerra, il governo etiope e le truppe ribelli del Tigray sono giunti all'accordo di un cessate il fuoco.
L'accordo, siglato a Pretoria, in Sudafrica, sotto la mediazione dell'Unione Africana, ha posto le basi anche per risolvere questioni umanitarie e il reintegro degli ormai ex combattenti del TPLF.
A seguito di questo primo e importante accordo, negli scorsi giorni è avvenuto un altro incontro molto importante, questa volta a Nairobi, in Kenya. Qui si sono incontrati gli alti vertici militari di entrambe le fazioni per discutere di varie questioni.
Le parti hanno concordato un disarmo dei ribelli, l'abbandono del territorio per le forze non etiopi ( un riferimento all'esercito eritreo) , l'ingresso delle truppe etiopi nella capitale tigrina, Mekele, e l'aiuto alle organizzazioni umanitarie.
Nonostante la guerra sia finita, le condizioni nel Tigray sono ancora pessime per i civili, tutt'ora disconnessi dalla rete telefonica/internet e con migliaia di sfollati, tutto ciò mentre ai giornalisti e alle varie organizzazioni è ancora vietato entrare nel territorio tigrino.
Le parti hanno concordato di incontrarsi nuovamente a dicembre proprio in Tigray, per ultimare quanto già messo in atto finora.
Fonti: Associated Press, The Guardian, RSI
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