Diego Manca - Statistical DATA
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Statista, Saggista, Analista Geopolitico, Esperto in Macroeconomia, Referente Economico Nazionale MMT e Presidente del Veneto per MMT.
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18/07/2022 🟩 Notizia 6)
RIDUCENDO IL NUMERO DEI PARLAMENTARI IL POPOLO SI FA MALE DA SOLO. E I BANCHIERI SPECULATORI RIDONO
(ValerioMalvezzi🖥video)
Il #neoliberismo americano s’impose in varie parti del mondo a forza di colpi di Stato: taluni sottilmente avvenuti in apparente regime parlamentare, ma sotto il ricatto del regime finanziario, talaltri platealmente dimostrati, come quello in Cile di Pinoche. Uno dei principali fautori del sistema neoliberista, l’economista #MiltonFreedman, fu nominato consigliere economico del dittatore cileno, con l’applicazione delle ricette ormai conosciute: privatizzazione dello Stato e tagli alla spesa pubblica. Il dogma neoliberista attua dovunque nel mondo le stesse ricette, volte a rimuovere ogni ostacolo alla via del presunto libero mercato. Tali ricette sono sempre lo smantellamento dello Stato sociale, la deregolamentazione dei mercati, la liberalizzazione di merci e capitali, l’abolizione di ogni forma di protezionismo. Ma il sistema economico neoliberista, o #liberale, che dir si voglia, oggi prevalente almeno nell'Unione Europea e nel Nord America, è un sistema che serve a trasferire la ricchezza dalla popolazione a pochi ricchi. Il neoliberismo, infatti, è una forma di economia che si adatta a regimi parlamentari non realmente democratici, ma controllati a colpi di cosiddette "riforme" da parte di lobby finanziarie che hanno l’interesse, per esempio, a indebolire il ruolo dello Stato.
La riduzione dei parlamentari è un esempio in Italia: se riduci il numero dei parlamentari, facendo leva sull’ignoranza della gente (cioè il presunto costo della politica che incideva lo 0,0007 per mille del bilancio dello Stato) e sui sentimenti più bassi, quali l’invidia e la cattiveria, ottieni che il popolo si faccia male da solo, cioè tolga l’unica forma di difesa che lo può tutelare, ossia i propri rappresentanti, e i banchieri speculatori ridono.
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21/06/2023 🟩 Notizia 1)
URLANO CONTRO BERLUSCONI ANCHE DOPO LA SUA MORTE, E POI TACCIONO SU DRAGHI E MONTI
(RadioRadio🖥video)
A ormai una settimana dalla morte di Silvio #Berlusconi continua imperterrito, incontenibile, a infuriare il dibattito infuocato intorno alla sua figura, la sua eredità, ai suoi limiti e alle sue grandezze. Una categoria niente affatto minoritaria è composta da quelli che vorrei oggi definire i tarantolati dell'anti-berlusconismo. Si tratta di coloro che, animati da odio cieco, continuano anche ora che Silvio Berlusconi è morto a scaricare il loro rancore verso la figura del Cavaliere di Arcore. E ciò soprattutto se si considera che essi non hanno poi nulla da eccepire rispetto ai governi tecnici e filo bancari dell'#UnioneEuropea di Mario #Monti prima e di Mario #Draghi poi, le politiche economiche dei quali dal 2011 sono state assai più dannose per l’Italia di quanto non siano state quelle di Silvio Berlusconi.
Per inciso, assai raramente costoro criticano lo stesso #neoliberismo sfrenato di Berlusconi, dato che preferiscono appuntare la loro attenzione su questioni di per sé secondarie, come la questione morale o la questione legale. E ciò forse perché in fondo di per sé non hanno nulla da eccepire rispetto al neoliberismo, tant’è che poi, in ultima istanza, non hanno nulla da eccepire contro Mario Draghi e contro Mario Monti, come volevasi dimostrare
Insomma, i tarantolati dell’antiberlusconismo sono una figura dello spirito particolarmente sgradevole, eppure oggi particolarmente in vista.

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17/08/2023 🟩 Notizia 5)
👨‍👩‍👧‍👦 IL CONCETTO DI FAMIGLIA DECADE: SIA LA SINISTRA CHE LA DESTRA NE SONO RESPONSABILI
(RadioRadio🖥video)
🟦 #DiegoFusaro: La chiamano "queer family" dacché appellarla direttamente "distruzione capitalistica della famiglia" sarebbe stato troppo lungo. Ma quello in fondo resta il concetto.
Ci spiegano adesso che la #Famiglia naturale è superata, quasi come se fosse un retaggio del patriarcato ormai archiviato dalla marcia del progresso liberalcapitalistico.
Ci spiegano inoltre che il vero concetto di famiglia è la queer family, buona solo a giustificare la distruzione capitalistica della famiglia e l'atomizzazione della società in singoli meri consumatori.
La nostra epoca sarà indubbiamente ricordata per questo diffuso livello di rimbecillimento generale, di cui questa la vera novità è che gli intellettuali non sono i nemici ma i principali alfieri: la prima epoca storica in cui gli intellettuali sono più stupidi della gente comune e si adoperano con zelo per il nuovo ordine mondiale turbocapitalistico.
Se la globalizzazione neoliberale è un fattore economicamente di
#Destra, incardinata com’è sui tagli alla spesa pubblica, sulle liberalizzazioni, sul fanatismo economico concorrenziale, invece, sul piano culturale è un fattore certamente di #Sinistra. Per questo oggi la sfera più disgustosa della cultura è rappresentata dalla cultura di sinistra, quella che svolge la parte di guardia fucsia del capitalismo dominante.
Se la destra del #Danaro vuole superare gli #Stati sovrani nazionali, a causa della minaccia che essi rappresentano per i grandi accentramenti di potere economico, in quanto potenzialmente in grado di controllare democraticamente l’#Economia ed eliminarli, dall'altra parte ecco che la sinistra fucsia del costume celebrerà il superamento dello Stato nazionale in nome dell’ideologia borderless (ponti, non muri) e della lotta al fascismo.
Ancora, se la destra finanziaria vuole distruggere la famiglia, come tempo sottratto alla logica del profitto, come spazio della relazione altruistica e solidale, la sinistra del costume anziché difendere la famiglia dirà che la famiglia è un retaggio omofobo e patriarcale che deve essere superato e in tal guisa finirà come sempre per fare la parte dell’utile idiota del neoliberismo dominante.
Ecco perché la sinistra, proprio come la destra, non può essere la soluzione giacché entrambe sono parte del problema: il #Neoliberismo.

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23/08/2023 🟩 Notizia 5)
🇪🇺 ITALIA ULTIMA, ARRIVA IL DATO SUL LAVORO CHE NON HA PRECEDENTI: SIAMO AL PUNTO DI NON RITORNO
(RadioRadio🖥video)
🟦 #DiegoFusaro: L’#Italia🇮🇹 risulta all’ultimo posto per quel che concerne i neolaureati con #occupazione.
Si trova la notizia su tutti i principali quotidiani, da Repubblica al Fatto Quotidiano.
Ebbene, solo 6 neolaureati su 10 trovano immediatamente un #lavoro nel nostro Paese. Gli altri 4 su 10 restano senza una occupazione. È un dato davvero scoraggiante, ma che viene in questi giorni discusso superficialmente, perché i temi prioritari sono altri, come ad esempio gli immarcescibili capricci dei consumisti arcobaleno, o naturalmente le ragioni dell’imperialismo della #NATO🇫🇲 in funzione anti #Russia🇷🇺 e anti #Cina🇨🇳.
Il dato tuttavia ci segnala, una volta di più se ancora ve ne fosse bisogno, che la questione lavorativa continua in realtà a essere il problema principale in Europa🇪🇺 e forse in misura anche maggiore che altrove nel nostro bel Paese.
La verità non detta, giacché non dicibile, è che i giovani oggi vivono nel tempo del futuro mutilato.
Si trovano a essere, come direbbe Antonio Gramsci, dominati e subalterni. Condannati al precariato esistenziale lavorativo, i giovani vivono in una condizione di aspettativa calante rispetto ai padri
ed è la prima volta che accade dagli anni ’50 ad oggi che le nuove generazioni vivano con meno prospettive rispetto ai padri.
Ebbene, i giovani avrebbero tutte le sacrosante ragioni oggi per opporsi alla #globalizzazione neoliberale e per difendere il tema del lavoro, del #salario e dei diritti sociali. Ci sarebbero oggi gli elementi per dieci rivoluzioni come quella francese e venti come quella russa. E invece, complice la grande narrazione ideologica e il martellante operato del mainstream, i giovani tacciono. O meglio, scendono in piazza per gli arcobaleni e per i capricci di consumo, del tutto disinteressati alla questione lavorativa, quella che, per come abbiamo mostrato, va ogni giorno di più colpendo le loro vite.
Come sempre non vi è schiavo migliore di quello si batte in difesa delle proprie catene. Ecco perché il mito della caverna di Platone continua non è mai stato così attuale come oggi nel tempo della dittatura del #neoliberismo globalista.

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