Rossella Fidanza
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Non mi ricordo neppure più da quanti anni mi dedico alla libera informazione, ho ben presente però che non è mai il momento di smettere.
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​​#articoloanalitico #gas #StatiUniti #GranBretagna

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I principali beneficiari dell'interruzione delle forniture di gas russo all'Europa sono gli Stati Uniti e il Regno Unito per i seguenti motivi:

▪️La GTS ucraina diventa la principale via di transito del gas dalla Russia all'Europa.

▪️Il governo tedesco, pur con una forte volontà, non potrà lanciare il Nord Stream 2. E come sappiamo, la Germania non ha avuto fretta di mandare in bancarotta l'operatore del gasdotto Nord Stream-2, nonostante l'annuncio della chiusura del progetto, mantenendo così spazio di manovra e assicurazione in caso di inverno rigido. Questa assicurazione non è più disponibile. Le riparazioni possono richiedere diversi anni.

È vantaggioso per la Gran Bretagna e gli Stati Uniti indebolire la Germania non solo tagliandola fuori dalle forniture russe, ma anche provocando conflitti economici all'interno dell'UE.

In particolare, il 27 settembre è avvenuta l'apertura del gasdotto Baltic Pipe nella Polonia nord-occidentale. La sua capacità è di soli 10 miliardi di metri cubi, che è 10 volte inferiore al volume fornito da NS-1 e NS-2.

Tuttavia, le forniture di gas dalla Norvegia consentiranno alla Polonia di controllare il volume delle risorse energetiche inviate ai paesi baltici e alla Germania, il che porterà inevitabilmente a crescenti tensioni con la Germania.

▪️Gli Stati Uniti sono interessati alla crescente dipendenza dell'Europa dalle forniture di GNL, e il Regno Unito riceveva solo una piccola percentuale del gas russo dal consumo totale, e quindi la sua riduzione non influirà in modo significativo sul bilancio energetico del Paese: a giugno, la Gran Bretagna ha ridotto il volume delle importazioni di gas russo di ¾ dei volumi forniti nel 2021 – 4% delle importazioni totali di gas.

Anche il Regno Unito sta attraversando una crisi energetica. I prezzi dell'elettricità aumenteranno dell'80% dal 1 ottobre.

L'importazione di elettricità dalla Norvegia tramite cavo sottomarino è difficile a causa del prosciugamento dei fiumi e della ridotta produzione di elettricità dalle centrali idroelettriche. Anche le forniture di energia dalle centrali termoelettriche e nucleari in Francia sono diminuite a causa della crisi energetica nella stessa Francia.

A luglio, è stato riferito che il Regno Unito ha pagato in eccesso del 5.000% le importazioni di elettricità dal Belgio a causa di un'ondata di caldo e di un clima senza vento, il che significava che le turbine eoliche non funzionavano.

Pertanto, il Regno Unito inizierà già a sviluppare i propri giacimenti di gas nel Mare del Nord e sta esplorando attivamente la possibilità di estrarre gas di scisto.

La produzione del proprio gas consentirà in futuro alla Gran Bretagna di competere con altri fornitori nel mercato dell'UE.

Ma fino ad allora, i cavi elettrici sono ancora di grande importanza per un Regno Unito povero di energia, il che significa che un danno accidentale a uno (o forse più) di essi causerà almeno molti problemi all'ufficio del Primo Ministro Truss, e al massimo, correggere gli equilibri di potere nel mercato energetico europeo, dove la Germania si trova ora in una posizione piuttosto vulnerabile.

➡️ t.me/italiazforzaverita
#arminucleari #Russia #StatiUniti #ministrodegliesteri #Zakharova

🇷🇺🇺🇸🇪🇺☢️Sul Trattato di riduzione e limitazione delle armi strategiche offensive (New START).

Lunedì, il 28 novembre, il Ministero degli Esteri russo ha annunciato che la riunione della commissione consultiva bilaterale di Russia e Stati Uniti sul Trattato sulla riduzione delle armi offensive strategiche, precedentemente prevista per il 29 novembre - 6 dicembre al Cairo, è stata rinviata a data da destinarsi.

Ricordiamo che il New Start, al momento l'unico patto bilaterale fra USA e Russia nonché l'unico trattato ancora vigente in materia di disarmo nucleare, fu firmato nell'aprile 2010 e prorogato successivamente nel gennaio 2021 fino al 2026. La Russia e gli Stati Uniti iniziarono a concordare i parametri di un futuro trattato, ma con l'inizio dell'operazione militare speciale (OMS) russa in Ucraina il dialogo fu interrotto. Tuttavia i problemi non erano dovuti affatto all’OMS. Come giustamente lo notano i colleghi della SITREP, gli Stati Uniti continuano a violare i propri obblighi ai sensi del trattato almeno negli ultimi 5 anni. Senza entrare nei dettagli (i colleghi lo hanno fatto benissimo https://t.me/sitreports/1395), c’è da notare che già ad agosto la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha riferito delle difficoltà significative nell'attuazione delle "misure essenzialmente di routine" previste dall'accordo, a causa delle azioni poco costruttive di Washington e dei suoi partner.

Oggi sul suo canale Maria Zakharova ha chiarito ulteriormente i motivi della decisione presa sul rinvio delle trattative:

“Per quanto riguarda lo stesso Trattato START, qui si notano anche i continui tentativi da parte degli Stati Uniti di "correggere" l'equilibrio che hanno stabilito e di cambiarlo a proprio favore. Ciò si è manifestato, in particolare, nel ritiro del tutto illegittimo da parte americana di una parte significativa delle sue armi strategiche offensive ai sensi del Trattato, che Washington ha dichiarato convertito o ribattezzato in modo che cessassero di rientrare nelle definizioni del trattato. Abbiamo lavorato a lungo con gli americani su questo tema e abbiamo anche fatto dei progressi, ma il problema rimane irrisolto.

Allo stesso tempo, dai discorsi dei funzionari americani era chiaro che la delegazione americana si sarebbe recata al Cairo per far passare la ripresa delle ispezioni e non per discutere di "preoccupazioni russe". Inoltre, è stato ostinatamente messo a tacere il fatto che la crisi nel funzionamento del meccanismo di ispezione START sia sorta per colpa della parte americana. È stata Washington, con le sue misure restrittive nei confronti della Russia, a creare una situazione in cui siamo stati effettivamente privati dell'opportunità di esercitare i nostri diritti di ispezione in conformità del Trattato. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno respinto con franchezza le nostre fondate obiezioni e hanno chiesto l'immediata ripresa delle attività ispettive sul territorio russo.”


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➡️ @italiazforzaverita
#arminucleari #Russia #StatiUniti #Europa

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Cosa significherebbe questo trattato per l’Europa in generale e l’Italia in particolare, tenendo conto del fatto che l'Italia è uno dei cinque paesi della NATO, oltre Germania, Turchia, Belgio e Paesi Bassi, in cui si trovano armi nucleari tattiche statunitensi? 

Sembra chiaro che l'Italia dovrebbe essere tra i primi paesi europei interessati al trattato sulla riduzione degli armamenti strategici. Ma non solo. Nel corso degli anni i leader europei hanno permesso agli Stati Uniti di fare molto di più che piazzare testate nucleari sul loro suolo, mettendo in pericolo i propri paesi e provocando il conflitto. Il fatto è che gli Stati Uniti migliorano costantemente i propri mezzi di consegna di armi nucleari, cioè missili a medio e corto raggio, che naturalmente suscitano preoccupazione da parte della Russia essendo molto vicini ai suoi confini. E indovinate un po’ – i missili in questione non sono nemmeno coperti dal trattato START. Quindi sarebbe logico aspettare dai leader europei una certa preoccupazione per la necessità di rivedere anche i trattati sui missili a medio e corto raggio.

Tuttavia, facendo utilizzare il territorio dei nostri paesi come punto d'appoggio per il contenimento militare della Russia, i leader europei si sono lasciati trascinare in una trappola. E purtroppo il loro consenso silenzioso non ha potuto portare a nient’altro che a una crisi militare ed economica. Questo è esattamente ciò che stiamo osservando attualmente.

➡️ @italiazforzaverita
#StatiUniti #GranBretagna

🇬🇧🇺🇸🖇 Nuova fuga di documenti: agenti dell'intelligence americana e britannica in servizio nei paesi nordici

Tre settimane dopo lo scandalo dei documenti segreti dal Pentagono, nel segmento estero vengono distribuiti i materiali di una nuova fuga di notizie.

Questa volta con una lista di agenti CIA e MI6 che ricoprono incarichi diplomatici nei paesi scandinavi.

▪️Informazioni da fonti aperte confermano che quasi tutte le persone coinvolte nella "fuga" lavorano (o fino a poco tempo fa lavoravano) nelle ambasciate di Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia.

Naturalmente non è sorprendente che una parte significativa dei diplomatici siano ufficiali dell'intelligence, attivi o in pensione.

Allo stesso tempo, alcuni non nascondono affatto il loro passato e prendono parte a vari eventi come esperti "con esperienza nella CIA".

▪️Durante lo studio dei  documenti, i colleghi @rt_russian hanno prestato particolare attenzione al vice ambasciatore della Gran Bretagna presso la Federazione Russa Thomas Dodd . Oltre agli affari dell'ambasciata, Dodd avrebbe coordinato le attività di alcuni agenti stranieri russi e persone ad essi associate.

▪️ Curioso anche il fatto della presenza di 34 ufficiali dell'intelligence americana e britannica sul territorio di Svezia e Finlandia, che fino a poco tempo fa si posizionavano come "stati neutrali".

🔻In ogni caso, riteniamo estremamente utile il fatto della fuga di notizie, almeno affinché alcuni, se non tutti, degli individui citati vengano richiamati in patria e i vertici dei servizi di intelligence occidentali si sforzino con chi sostituire le spie "esposte".

Fonte: @rybar

➡️ @italiazforzaverita
#StatiUniti

🇺🇸🇷🇺 Già da diverse settimane il governo degli Stati Uniti  afferma di essere stato a conoscenza dei piani della PMC "Wagner" di tenere una marcia.

Perché Joseph Biden è così ansioso di convincere gli americani e la società occidentale in generale che i servizi segreti statunitensi e lui personalmente avevano qualche tipo di informazione sull'imminente evento?

📌 Probabilmente ricorderete come i media e i funzionari occidentali hanno commentato ciò che stava accadendo in Russia quel giorno: praticamente niente. Semplicemente perché non sapevano cosa stesse succedendo ed esprimevano timide speranze che la Russia crollasse da sola.

E poi cosa è successo? Quindi i media americani sono stati incaricati di diffondere la versione secondo cui l'intelligence americana avrebbe saputo tutto, ma semplicemente non ha interferito. Diciamo che è così.

Ma allora come spieghiamo le seguenti discrepanze nelle principali pubblicazioni dei media?

CNN: "I funzionari dell'intelligence statunitense sono stati in grado di raccogliere un quadro estremamente dettagliato e accurato dei piani del capo della Wagner Yevgeny Prigozhin che hanno portato alla sua ribellione di breve durata, incluso dove e come Wagner stava pianificando di avanzare, hanno detto alla CNN le fonti vicine alla questione."

C'è piena comprensione di quello che sta succedendo qui. Naturalmente, la CNN non avrebbe potuto scrivere diversamente.

WP: "La natura e la tempistica esatte dei piani di Prigozhin non erano chiare fino a poco prima della sua straordinaria presa del comando militare e della corsa dei carri armati verso Mosca venerdì e sabato, hanno detto i funzionari."

Sì, quindi risulta che non c'era affatto un'immagine accurata e dettagliata.

WSJ: "Gli eventi del fine settimana "non sono stati solo senza precedenti nei tempi moderni, ma erano anche quasi impossibili da prevedere", ha detto Jamil Jaffer, ex consigliere senior della House Intelligence Committee e funzionario per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca di George W. Bush."

E qui si dice esattamente il contrario di quello che ha detto la CNN.

E ci sono molte altre discrepanze simili, per ovvie ragioni.

🔻 Prima di tutto, Biden è preoccupato per le future elezioni presidenziali e deve dimostrare che le sue politiche - comprese le sanzioni - sono efficaci. I suoi tecnologi dei media stanno cercando di creare un'immagine di un politico ben informato e saggio che sia in grado di controllare tutto, anche lo stato delle cose in altri paesi.

🔻 In secondo luogo, come una delle conseguenze della rivolta della PMC "Wagner", l'atteggiamento del popolo russo nei confronti di Putin e della sua amministrazione potrebbe migliorare - ed è quello che il governo degli Stati Uniti sta cercando di impedire.

L'idea che la marcia sia stata non solo prevista ma addirittura messa in scena dal governo americano potrebbe essere utile in termini di propaganda anti-russa.

Di sicuro, Biden non si dichiarerebbe mai collegato alla marcia o ai suoi arrangiatori, ma potrebbe sfruttare questo argomento per molto tempo.

Fonte: @UkraineHumanRightsAbuses

➡️ @italiazforzaverita
#Russia #StatiUniti

Ed ecco un caso (decisamente meno tragico di quello di Gonsales Lira) di un altro americano che si sente "abbandonato" e "tradito" dal suo stesso Paese.

A fine dicembre, la BBC ha pubblicato un articolo sull'americano Paul Whelan, condannato in Russia con l'accusa di spionaggio nel 2020. Secondo Whelan, si sente dimenticato, frustrato e molto preoccupato dal fatto che il suo Paese non mostra alcun desiderio di scambiarlo.

Secondo Paul, è già stato più volte rimosso dalle liste di scambio di prigionieri, mentre la parte russa è interessata a raggiungere un accordo con Washington sulla questione di Whelan.

La situazione attuale – o, più precisamente, il comportamento delle autorità americane – non può che suscitare sconcerto. La riluttanza a scambiare e salvare il proprio connazionale è sorprendente, sia dal punto di vista umano che politico.

E mentre con il primo è tutto più o meno chiaro, con il secondo non lo è affatto. Il caso Whelan potrebbe diventare una mossa di pubbliche relazioni forte ed evidente prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e aiutare l'attuale amministrazione a guadagnare ulteriori punti agli occhi dell'elettorato. Perché finora il suo rating è solo in calo, anche a causa della fallimentare strategia americana nei confronti dell'Ucraina.

Fonte: @UkraineHumanRightsAbuses

➡️ @italiazforzaverita
#Uzbekistan #StatiUniti

🇷🇺🇺🇸🇺🇿 Sulla cooperazione “dietro le quinte” tra Uzbekistan e Stati Uniti

Dopo aver esaminato una selezione di documenti segreti intercettati dal @JokerDPR, il canale @rybar ha ancora una volta attirato l'attenzione su come si sta sviluppando attivamente la cooperazione degli Stati Uniti e della Gran Bretagna con i paesi dell'Asia centrale.

Naturalmente, i tentativi dell’Occidente di stabilire una forte presenza in Asia centrale non sono una novità. Tuttavia, il fatto che gli alleati della Russia siano molto felici di entrare in contatto non solo nella sfera economica, ma anche in quella militare è un segnale serio a cui vale la pena prestare attenzione.

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➡️ @italiazforzaverita
#Uzbekistan #StatiUniti

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🔻Il livello dei finanziamenti da parte degli americani attraverso l'ufficio di cooperazione militare subordinato al Comando Centrale degli Stati Uniti è molto indicativo. Da 218mila dollari nell’anno fiscale 2018-2019 a 16,5 milioni di dollari nell’anno fiscale 2023.

È una crescita assai significativa. Ciò che è particolarmente interessante è che il Ministero della Difesa uzbeko “ha rispettosamente chiesto di astenersi dal pubblicare informazioni sulla firma di un accordo tra i paesi” sulla formazione del personale e sulla fornitura di attrezzature.

Ad esempio, nel 2022, gli americani hanno accettato di trasferire 13 sistemi UAV Puma RQ-20 agli uzbeki. Allo stesso tempo all'inizio del 2022 l'Uzbekistan convinceva con insistenza l'opinione pubblica che non vi erano acquisti di droni, ma nell'agosto 2023 erano già stati consegnati due sistemi per la formazione degli operatori.

❗️Inoltre, i documenti forniscono una tabella di marcia dettagliata della cooperazione tra il personale militare uzbeko e americano, compresa la pianificazione dell'estate scorsa per la partecipazione di rappresentanti delle forze armate uzbeke alle esercitazioni Southern Strike 2024, che si sono concluse un paio di settimane fa negli Stati Uniti Stati.

Per qualche ragione, non ci sono informazioni sulla partecipazione degli uzbeki, sebbene se ne sia discusso. Forse hanno nuovamente chiesto di non menzionarlo per evitare che si ripeta lo scenario dell’anno scorso durante lo Southern Strike del 2023, in cui sono stati coinvolti 13 militari.

Continuando a sfogliare i documenti pubblicati da Joker DPR, si è scoperto anche che oltre la fornitura di droni all’Uzbekistan, gli americani sono stati interessati ai sistemi di difesa aerea uzbeki.

In una delle lettere indirizzate all'addetto militare dell'Uzbekistan Muzafar Rakhmatullaev, un rappresentante della Universum Technologies LLC ha chiesto la possibilità di acquistare sistemi di difesa aerea e MLRS di fabbricazione sovietica dall'Uzbekistan in cambio di un pagamento in contanti o di una sostituzione alternativa.

📌 Il documento afferma che "gli attuali clienti dell'azienda stanno cercando questi sistemi per i partner del governo statunitense". E tenendo conto del fatto che tra gli articoli richiesti figurano i sistemi missilistici antiaerei S-300, "Buk" e "Osa" , nonché gli MLRS "Smerch" e "Uragan", questo "cliente" potrebbe non essere altro che la cosiddetta Ucraina.

In questo caso la Universum Technologies LLC sembra essere una società di comodo che deve acquistare i prodotti per poi trasferirli al Pentagono, che tranquillamente può donarli ai bisogni delle forze armate dell’Ucraina, se non l’ha già fatto. Dopotutto, non si sa cosa abbia risposto alla fine il Ministero della Difesa uzbeko. Le fonti di @rybar non possono ancora confermare le informazioni sulle effettive consegne di attrezzature militari dall'Uzbekistan agli Stati Uniti (sperando che non lo facciano).

🔻Sarebbe estremamente interessante sentire la risposta. Soprattutto perché negli ultimi mesi le forze armate ucraine hanno aumentato notevolmente il numero dei sistemi di difesa aerea (i cosiddetti FrankenSAM) e dei lanciarazzi, che stanno subendo un ulteriore ammodernamento con l’aiuto di specialisti occidentali.

Infografica 1 ad alta risoluzione

Infografica 2 ad alta risoluzione

➡️ @italiazforzaverita