Partito dei CARC - CANALE
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Federico Greco e Mirko Melchiorre stanno lavorando a D’istruzione pubblica, il terzo capitolo della “trilogia sul neoliberismo” iniziata nel 2017 con Piigs e proseguita nel 2022 con C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando.
Piigs e, soprattutto, C’era una volta in Italia sono diventati per centinaia di comitati e organismi popolari, organizzazioni sindacali e circoli uno strumento politico di aggregazione, discussione e organizzazione.
Partendo proprio da questo aspetto è nata l’idea dell’intervista che, come vedrete leggendo, è “incompiuta”, nel senso che non si conclude con risposte assertive, ma con un ragionamento aperto su cui tornare sopra e da sviluppare.
Anche per questa disponibilità a ragionare collettivamente ringraziamo Federico e Mirko.
https://www.carc.it/2025/04/05/distruzione-pubblica-intervista-ai-registi-federico-greco-e-mirko-melchiorre/
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina in occasione della
Giornata dei Prigionieri Palestinesi – 17 aprile

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La causa dei prigionieri è sempre stata e continuerà ad essere un elemento centrale della nostra lotta per la liberazione; non è una questione passeggera, ma un simbolo permanente di unità e resistenza.
Pertanto, nel FPLP affermiamo in questo giorno quanto segue:

Rinnoviamo il nostro impegno per la lealtà verso i nostri eroici prigionieri e chiediamo che la loro causa sia in prima linea negli sforzi nazionali, sul campo, ufficiali e popolari.
La resistenza si impegna a spezzare le loro catene e a lavorare instancabilmente per la liberazione di tutti loro, nessuno escluso.
Esortiamo la comunità internazionale e le organizzazioni per i diritti umani, in particolare la Corte penale internazionale (CPI), a rompere il loro vergognoso silenzio e complicità e ad agire urgentemente per
ritenere l’occupazione responsabile dei suoi crimini contro i prigionieri e imporre sanzioni per porre fine a questi crimini.
Apprezziamo gli sforzi delle istituzioni per i diritti umani, delle reti internazionali, dei sindacati e delle organizzazioni di base che sostengono la causa dei prigionieri. Chiediamo che le campagne di pressione e boicottaggio contro l'occupazione siano intensificate e che continuino le azioni internazionali a sostegno dei diritti dei prigionieri, comprese iniziative legali per perseguire l'occupazione per i suoi crimini contro il movimento dei prigionieri. In questo contesto, chiediamo il dispiegamento urgente e continuo di missioni internazionali per chiarire il destino di migliaia di detenuti a Gaza di cui non si sa dove si trovino. Queste persone sono detenute in campi segreti e centri di detenzione e sottoposte a brutali torture, in particolare nel campo “Sde Teman”, in quello che costituisce un vero e proprio crimine di guerra che richiede un'azione immediata da parte delle organizzazioni internazionali, in particolare del Comitato internazionale della Croce
Rossa, che ha abbandonato le sue responsabilità.
Infine, affermiamo che la causa dei prigionieri è una lotta continua fino alla liberazione totale. La vittoria non sarà completa fino a quando l'ultimo prigioniero non sarà rilasciato, l'ultimo rifugiato ritornerà, e questa occupazione razzista e oppressiva non sarà smantellata.
Gloria ai martiri
Libertà per i detenuti

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
Dipartimento centrale dei media
16 aprile 2025
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https://www.carc.it/2025/04/17/il-p-carc-al-forum-internazionale-antifascista-a-mosca/
Dal 21 al 25 aprile, a Mosca, si svolge il Forum Internazionale Antifascista organizzato dal Partito Comunista della Federazione Russa a cui parteciperà una delegazione del P.Carc.
La nostra partecipazione al Forum è legata a più obiettivi. In primo luogo è un’occasione per conoscere e stringere relazioni con il Partito Comunista della Federazione Russa e ampliare la conoscenza del movimento comunista internazionale. In secondo luogo è un’occasione per confrontarsi su temi importanti sia rispetto all’analisi della della situazione che sulle condizioni della rinascita comunista nella fase terminale e catastrofica della seconda crisi generale del capitalismo. Ma c’è anche altro.
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Dal 28 marzo al 6 aprile si è svolto il ciclo di incontri organizzato dal P.CARC in Italia con i compagni del Partito della Democrazia Popolare (PDP) della Repubblica di Corea (RdC o Corea del sud), promotori a livello internazionale della Piattaforma Antimperialista Mondiale (PAM).
Gli incontri sono stati occasione per conoscere, direttamente dai compagni del PDP che vi intervengono, la situazione nella penisola di Corea e, più in generale, nell’area del Pacifico occidentale e come in essa si svolge lo scontro tra le manovre con cui i gruppi imperialisti USA allargano la Terza guerra mondiale a pezzi, la lotta delle masse popolari di tutto il mondo per emanciparsi dal giogo dell’imperialismo e la rinascita del movimento comunista internazionale.
I compagni hanno spiegato che i gruppi imperialisti USA, forza occupante che nella Corea del sud controlla direttamente l’esercito e le autorità del paese anche sul piano della politica interna, stanno tentando di provocare una guerra civile per dare avvio a una guerra per procura contro la Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC) e, in definitiva, contro la Repubblica Popolare Cinese (RPC).
Questa operazione, pianificata da tempo ed entrata nel vivo con il tentativo del presidente fantoccio Yoon Suk-yeol di introdurre la legge marziale nel dicembre scorso, ha subito una prima sostanziale sconfitta grazie all’imponente mobilitazione popolare, che ha spinto prima il Parlamento a invalidare la legge marziale e poi la Corte costituzionale, il 4 aprile, a destituire Yoon.
Si apre adesso una fase in cui è prevedibile che le forze reazionarie tentino di provocare disordini “in stile Maidan” al fine di rovesciare l’esito della situazione. Rimane, tuttavia, che dopo la sconfitta in Ucraina e l’offensiva scatenata dalla Resistenza palestinese il 7 ottobre 2023, gli sviluppi nella penisola di Corea rappresentano un nuovo colpo inflitto dalle masse popolari ai piani dei guerrafondai.
https://www.carc.it/2025/04/18/si-e-concluso-con-successo-il-ciclo-di-iniziative-con-la-piattaforma-antimperialista-mondiale/
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Mattia Battistetti è stato ucciso nel 2021, a ventitré anni, nel cantiere in cui lavorava, a Montebelluna, in provincia di Treviso. Un carico di quindici tonnellate si è staccato da una gru e lo ha travolto. Sarebbe bastato sostituire un fermo, un pezzo di ferro logoro del valore di pochi centesimi, per risparmiargli la vita.
Mirko Serpelloni è stato ucciso nel 2023, a ventisette anni. È volato dal tetto di un capannone a Manerbio, in provincia di Brescia. Era un apprendista e non avrebbe dovuto neppure essere lì sopra. È deceduto dopo giorni di agonia.
Sono solo due delle migliaia di ammazzati sul posto di lavoro, vittime del calcolo cinico di chi antepone il profitto alla vita dei lavoratori.
Perché parliamo proprio di questi due giovani operai? È difficile per chi resta reagire alla morte del proprio caro, a maggior ragione quando si tratta di un figlio. Le madri di questi due operai sono accomunate dal fatto che hanno trovato la forza e la determinazione di reagire. Non è facile e non sempre avviene. Monica, la mamma di Mattia, e Maruska, la mamma di Mirko, stanno reagendo e hanno trovato nel collettivo la spinta per ingaggiare la battaglia per ottenere giustizia.
https://www.carc.it/2025/04/05/42461/
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“Il Vaticano e la sua Chiesa sono il principale pilastro del regime politico che impone e mantiene il dominio della borghesia imperialista nel nostro paese, a tutela del suo ordinamento sociale. Non è possibile per la classe operaia condurre le masse a instaurare la dittatura del proletariato senza eliminare il Vaticano e la sua Chiesa. In Italia non è possibile compiere alcuna rivoluzione sociale senza eliminare questo ostacolo.
Quindi è per noi comunisti essenziale da una parte portare alla classe operaia e alle masse popolari questo compito e dall’altra distinguere nettamente la lotta per realizzare il compito politico di eliminare il Vaticano e la sua Chiesa e con loro il regime politico di cui sono l’asse principale, dalla lotta per realizzare quella riforma morale e intellettuale di cui le masse popolari hanno bisogno per assumere quel ruolo dirigente senza del quale non è possibile un nuovo ordinamento sociale all’altezza delle forze produttive, materiali e spirituali, di cui oggi dispone l’umanità”
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citazione dal Manifesto Programma del (n)Pci - www.nuovopci.it/scritti/mpnpci/indicmp.html
Mosca - 80° anniversario della vittoria della Grande guerra patriottica
(...) C’è una seconda questione, che riguarda in particolare il nostro paese. Le Larghe Intese, i servi della Nato, dei sionisti e della Ue pretendono di fare del 25 Aprile la lugubre celebrazione dei loro crimini.
Pretendono che le bandiere degli assassini sionisti sventolino al posto di quelle delle brigate partigiane e delle bandiere rosse. Pretendono di vietare le manifestazioni degli antifascisti per lasciare spazio ai guerrafondai, ai promotori del genocidio in Palestina, ai trafficanti di armi. A Roma, addirittura, pretendono di lasciare Porta San Paolo alla feccia sionista e ai loro manovali di estrema destra: di farla occupare ai nazi-sionisti e vietarla agli antifascisti.
I compagni e le compagne del Partito dei Carc saranno in tutte le piazze a contendere a questa feccia lo spazio, a limitare i loro spazi di manovra, a impedire che caccino fuori la testa dalle fogne. Anche a Roma.
Noi, delegazione del P.Carc nella Federazione Russa, vogliamo dare un piccolo contributo e rilanciamo l’appello del (n)Pci per impedire che a Roma si compia un nuovo sfregio alla Resistenza, come quello del 2024.
Il (n)Pci fa appello alla tifoserie italiane che hanno aderito alla campagna “Show Israel the red card” dei tifosi dalla Green Brigade del Celtic Glasgow a mobilitarsi per cacciare i sionisti dalle piazze del 25 Aprile, in particolare a Roma.
“Il (nuovo)PCI fa appello a tutte le tifoserie organizzate di calcio, pallacanestro, rugby e altre che hanno aderito alla campagna “Show Israel the red card” e a tutte quelle che hanno a cuore la causa della liberazione della Palestina dall’oppressione sionista e la volontà di fermare il genocidio in corso, a partecipare alle celebrazioni dell’80° anniversario della vittoria della Resistenza contro il nazifascismo che si terranno a Porta S. Paolo a Roma per impedire che i sionisti, dietro il paravento della cosiddetta Brigata Ebraica, occupino la piazza deturpandola con la propria propaganda a sostegno dei crimini dello Stato sionista d’Israele.
La direzione nazionale dell’ANPI ha deciso infatti di lasciare che la mattina del prossimo 25 Aprile sia la Brigata Ebraica ad occupare Porta S. Paolo a Roma, il luogo dove iniziarono i combattimenti partigiani all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943 e luogo simbolo della Resistenza romana, lasciando mano libera ai sionisti e alla loro propaganda di guerra.
Bisogna respingere la manovra reazionaria della Brigata Ebraica, sostenuta dal governo Meloni e dal PD con i suoi cespugli: da anni i sionisti nostrani, mascherandosi dietro la cosiddetta Brigata Ebraica, cercano di riscrivere la storia in occasione del 25 Aprile nel tentativo di legittimare lo sterminio del popolo palestinese”.
Leggi l'intervento integrale: https://www.carc.it/2025/04/23/80-anniversario-della-vittoria-della-grande-guerra-patriottica/
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Media is too big
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Al presidio del 22 aprile in Piazza dei Mirti a Roma: direzione Porta San Paolo, alle 8 del mattino. Antifascismo è antisionismo. La Resistenza è viva, viva la Resistenza!
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Le “sobrie” celebrazioni del 25 Aprile sono iniziate il 24 sera, a Torino, dove la polizia ha provato, senza successo, a fermare le parte popolare del corteo e a impedire che raggiungesse il palco. Ma è a Roma che il fallimento dei tentativi di sottomettere il 25 Aprile alla cappa di “unità nazionale”( lo strumentale lutto nazionale di 5 giorni per la morte di Bergoglio e l’incondizionato sostegno di governo e “autorità” ai sionisti) è stato plateale.
https://www.carc.it/2025/04/25/25-aprile-da-torino-e-da-roma-arriva-un-messaggio-alle-masse-popolari-di-tutto-il-paese/
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A Trieste blindato il campo di sterminio della risiera di s.Sabba il corteo degli antifascisti è riuscito a sfondare il cordone delle forze dell'ordine e arrivare fino alla risiera. Centinaia di giovani, uomini e donne poco "sobri" ma molto determinati contro il governo meloni e quello che resta del pd al grido di Ora e sempre resistenza!!!!
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