PAESE REALE
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Canale Telegram di Paese Reale

Tre punti della nostra campagna:

☑️ Salario minimo

☑️ Estensione reddito di cittadinanza

☑️ Servizi pubblici essenziali
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Basta ipocrisia. Basta morti. Basta guerra!
Mentre le liste d’attesa si allungano e la sanità pubblica muore, proliferano le assicurazioni private.
Un Paese che abbandona i propri cittadini nel momento del bisogno è un Paese senza futuro.
ALLA CONQUISTA DEL PAESE REALE! CI VEDIAMO A BOLOGNA!

Mentre il governo italiano, i media mainstream e i privilegiati di questo Paese ci raccontano ogni giorno una "realtà" fatta di musichette e unicorni il Paese Reale deve affrontare difficoltà sociali e individuali sempre più pesanti.

A Bologna, sabato 27 gennaio, ci troveremo a parlare di questo. Liberamente, senza i tabù e i tic nervosi di cui sono preda da troppo tempo troppi politici e commentatori. Parleremo di com'è in guerra l'Europa tra l'Ucraina e la Palestina. E di come costruire una prospettiva di pace capace di diventare egemonica.

Parleremo di come l'economia di guerra, sommata ad anni di politiche di austerità, stia condannando sempre più cittadine e cittadini a vivere per lavorare, a lavorare per sopravvivere e a non avere più tempo per se stessi.

Se la realtà fa schifo e non possiamo scappare l'unica cosa utile da fare è cambiarla tutti insieme.
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Il discorso del nostro Carlo Cunegato contro lo smantellamento del sistema sanitario nel suo territorio, a Schio in Veneto. Stessa situazione drammatica nel resto dell’Italia. Bisogna mobilitarsi su tutti i livelli per riprenderci il diritto fondamentale alla salute.
RAI, CENSURA, SANGUE E MANGANELLI

Oggi donne e uomini hanno manifestato davanti alla Rai di Napoli il loro disgusto per la propaganda fasciosionista che il governo Meloni porta avanti contro la solidarietà italiana al popolo palestinese, vittima di un’ingiustizia genocidiaria.

La risposta è stata degna dei peggiori regimi autoritari: manganellate, teste spaccate e soprattutto il silenzio dei telegiornali che sono ormai la voce della linea sionista e filoamericana di Giorgia Meloni.

Come Paese Reale esprimiamo tutto il nostro disprezzo per questo governo anti-popolare e autoritario, e tutta la nostra stima solidale a chi ha manifestato davanti alla Rai di Napoli per chiedere un servizio pubblico trasparente e veritiero, nonché il Liceo Copernico di Bologna che ha esposto lo striscione “Rai complice del genocidio. Palestina libera”.

SU QUESTO - non su altro - SIAMO TUTTI D’ACCORDO, CARISSIMA MARA VENIER.
-ATTENZIONE- IL MESSAGGIO È MOLTO FORTE

Fonte: Muhammed Smiry, un insegnate delle scuole a Gaza che ora cerca di intrattenere e distrarre i bambini assieme ad altri volontari per alleviare un po' i traumi e il terrore del genocidio in atto. Inoltre documenta quando può la situazione nella striscia di Gaza nei canali social.

Ieri a Khan Yunis una carneficina di civili si è compiuta nelle strade mentre le persone si affrettavano a fare compere, i civili sono stati presi di mira a colpi di fucili lasciando innumerevoli ragazzi feriti e morti lungo i viali.

Questa notte dopo mezzanotte per diverse ore un altro massacro si è tenuto a Rafah. Almeno 60 morti, 14 edifici bombardati e distrutti mentre nei viali, invasi da detriti e brandelli dei resti delle vittime, fanno temere solo il peggio in termini del reale numero di martiri di questo attacco. Le immagini dall'ospedale fanno piangere il cuore.
#Gaza #GazaStrip #Palestina #Palestine #Israel #Israele
Oggi! Vi aspettiamo
Questa sera la nostra Presidentessa Guendalina Anzolin interverrà a Di Martedì. Proveremo tramite le sue parole a portare negli studi televisivi di La7 le esigenze, la rabbia e le speranze del Paese Reale. Fateci sapere cosa ne pensate. Seguite la trasmissione a partire dalle 23:00!
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La Bbc ha ricostruito l’assedio e l’occupazione israeliana dell’ospedale al Nasser a Khan Younis:

- I cecchini dell’idf (l’esercito israeliano) hanno sparato attraverso le finestre e colpito medici che stavano operando
- Hanno sparato e ucciso pazienti che entravano e uscivano dall’ospedale
- Hanno sfondato i muri della struttura con i carri armati
- Per effettuare gli arresti sono stati ammanettati pazienti che non si potevano alzare dal letto
- I sanitari sono stati portati all’aperto, fatti spogliare, ammanettati e bendati. Sono rimasti ore in ginocchio
- Sono state simulate delle esecuzioni di medici e infermieri
- 46 sanitari non sono ancora stati rilasciati o sono spariti
- Tra i rilasciati tutti raccontano di pestaggi e umiliazioni
- Un medico lasciato libero dopo essere stato fermato ha un braccio rotto. È stato colpito dai soldati

L’Idf non ha negato i maltrattamenti.

https://www.youtube.com/watch?v=c6gLRj3a4rk
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Il governo dice che la disoccupazione è diminuita… ma come stanno davvero le cose? Ce lo racconta la nostra Guendalina Anzolin
La propaganda del governo Meloni nasconde una realtà di stenti per il paese reale. La nostra Guendalina Anzolin a DiMartedì su La7 svela la verità: mancano interventi per la stabilità economica e la crescita, mentre settori cruciali come l’industria automobilistica affrontano una grave crisi, come dimostra lo stabilimento di Melfi di proprietà di Stellantis.

Clicca qui per il video completo👇
https://www.instagram.com/reel/C5Vk8KYNkM_/?igsh=MXN0d3V5NHR2cGFoaA==
In attesa degli sviluppi e degli accertamenti su quanto accaduto, siamo costretti a commentare con amarezza l'ennesimo gravissimo incidente sul lavoro che si è verificato in una centrale idroelettrica sull'Appennino bolognese nella giornata di ieri.

Il primo numero che ci lascia sgomenti e incazzati è l'età di una delle vittime: 74 anni. Ci indigna profondamente pensare che Mario Pisani sia morto di lavoro a un'età in cui invece avrebbe dovuto riposarsi e godersi la meritata pensione dopo anni di contributi.

In secondo luogo, sebbene non sia nostra competenza stabilire le responsabilità, sappiamo che nell'ammontare complessivo dei morti sul lavoro in Italia pesa fortemente l'eccessivo ricorso a logiche di mercato, che implicano appalti e subappalti anche per quello che riguarda sistemi di controllo, vigilanza e sicurezza all'interno di strutture spesso complesse e delicate.

Nella nostra idea le aziende energetiche, inquanto critiche perl'interesse del paese, devono essere ad appannaggio dello Stato, sottoposte a serissime restrizioni normative. In modo tale che chiunque metta i piedi all'interno di un luogo simile, dall'amministratore delegato fino all'ultimo assunto, sia sotto contratto da parte della unica azienda madre. Questo garantirebbe una migliore consapevolezza dei meccanismi, e il rispetto dell'unicità aziendale anche in termini di controllo dei rischi a cui sono esposti i lavoratori.

Il nostro omaggio alle vittime va ad accrescere la nostra convinzione che vada preteso, attraverso una maggiore presenza pubblica, un sistema produttivo migliore, che ripartisca la ricchezza e garantisca una qualità della vita più alta a tutte e tutti.
IL NOSTRO CANONE PER FINANZIARE LA MELOVISIONE.

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LA NATO ORDINA, IL GOVERNO ESEGUE... E LA LOBBY DELLE ARMI INCASSA!

Uno degli obiettivi di chi gestisce i fili della NATO è costringere i governi europei ad aumentare le spese militari.

Il Governo Meloni infatti sta smantellando la Legge 185/90 sull’export di armi al fine di diminuire i controlli e aumentare le vendite. In poche parole, qualora passasse questa linea, verrebbero meno i paletti che limitano l’industria bellica del nostro Paese.

In pratica il commercio di armi diventerebbe sempre meno visibile e controllabile. Risalire al tipo di armamenti venduti, ma anche le banche coinvolte, sarebbe difficilissimo se non impossibile.

Un regalo plateale alla lobby delle armi. Il tutto mentre si taglia su welfare e servizi.

La trasparenza nei confronti dei cittadini è sempre più un miraggio. Del resto si sa: il popolo esiste solo quando deve pagare.
I LAVORATORI PROTESTANO CONTRO GLI ACCORDI GOOGLE-ISRA3L3: LA BIG TECH PRIMA LI FA ARRESTARE POI PARTONO I LICENZIAMENTI

Aria di repressione nella "patria delle libertà". Lavoratori di Google incrociano le braccia e protestano attivamente contro l'azienda. La corporations di tutta risposta prima manda la polizia E fa arrestare alcuni manifestanti, poi partono le lettere di licenziamento.

Ufficialmente Google ha nascosto la motivazione di tali licenziamenti dietro pretestuose accuse di "bullismo" e "molestie", ma il comitato No Tech for Apartheid fa chiaramente sapere che è solo una scusa di comodo visto che i licenziamenti riguardano persone attive nella campagna che sta cercando di coalizzare i lavoratori del tech contro le corporations che hanno stretto e stanno stringendo accordo con Tel 4viv.

Nell'ultimo periodo il Time aveva parlato di un accordo tra Google e il governo isra3l1ano. La big tech californiana ha, si legge nel comunicato di No Tech for Apartheid, "sviluppato strumenti personalizzati per il Ministero della "Difesa" di Isra3le, e ha rafforzato la collaborazione con le Forze di Occupazione Isra3liane, dall'inizio del genocidio contro i palestinesi a G4z4" Questo anche dopo l'inizio delle operazioni nella Striscia.