Matteo Brandi - Canale Ufficiale
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Canale di Matteo Brandi, presidente di Pro Italia
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Complimenti alla destra ferocia per aver mostrato a tutti il proprio grado di sottomissione alle maestrine progressiste con questa ennesima, pietosa, giravolta sull'educazione affettiva alle scuole medie.

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Mi sono arrivati tantissimi messaggi, mail e commenti dopo la pubblicazione della puntata di "Ritorno a Esperia" dedicata alla Battaglia del Piave.
Ascoltatori che ricordavano i racconti dei propri bisnonni, giovani appassionati, insegnanti e professori di Storia.
Sono felice di aver toccato le corde giuste❤️🇮🇹
Qui la puntata:
https://open.spotify.com/episode/3gNgyK60LCHtNITCxkS76O?si=g_aAfvebSwe3X5MkoJUN4Q&t=1185
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O con loro o contro di loro.

L'ostracismo verso la presenza di Passaggio al Bosco al salone "Più libri più liberi" è gravissimo. Questa gente ha trasformato la cultura in Italia in una mafia, in una cricca autoreferenziale dove qualunque voce dissidente deve essere espulsa, emarginata e demonizzata.

I saloni del libro, i festival del cinema, gli eventi musicali, tutto deve parlare un'unica lingua: la loro. Il resto, al massimo, può vivacchiare nelle riserve indiane, fino a che non sarà necessario sloggiarlo anche da lì.

Il gioco è semplice: se vieni etichettato come "fascista" (che per loro è anche dichiarare che esistano solo due generi) allora non hai possibilità di esprimerti. Sei IL CATTIVO, sei L'ODIO, sei IL MALE. E loro, ovviamente, sono la cura.

Piena solidarietà a Passaggio al Bosco e a tutte le realtà editoriali oggetto di attacchi da parte di questi fanatici intolleranti. Perché se il "paradosso di Karl Popper" sull'intolleranza fosse davvero applicato, i primi a dover essere cacciati a pedate sarebbero proprio loro.

LIBERATE LA CULTURA.

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Non serve rincoglionirsi davanti a una sere Netflix, adottare un linguaggio "inclusivo" e diventare paladini del politicamente corretto per esaltare le grandi donne. Basta conoscerle. E si scopre che molte di esse furono italiane, e tutte allergiche al vittimismo!

Martedì prossimo vi racconterò la vita di una di loro. Una vera "tigre".

A martedì, su Spotify e Spreaker.
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Nato finitissima 😍

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Lamentarsi dell'UE per le sue politiche demenziali, per i suoi disastri economici, per le sue tasse, per le sue follie belliciste e per la sua corruzione, ma senza volerne uscire perché "l'Italia da sola dove andrebbe?!1!" è molto peggio che sventolare lo straccio blu.
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Girano immagini imbarazzanti dalla fiera "Più libri più liberi". Addirittura banchetti di case editrici che ci tengono a far sapere di essere "antifasciste", con tanto di segnaletica. È l'equivalente del bacio all'anello del padrino. Un modo per dire: sono fedele alla cosca, fatemi lavorare.
Una roba patetica ma che dice tutto dello stato dell'editoria in Italia. Dove per andare avanti bisogna essere d'accordo con la censura dei libri altrui.
Liberate la cultura.
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Trump non ha "attaccato l'Europa", l'ha solo descritta.
Questa parte di mondo si sta suicidando, culturalmente, politicamente, etnicamente, economicamente.
A negarlo sono solo gli idioti e i conniventi.
I primi non sanno niente per pura ignoranza, i secondi sanno e tacciono per interesse o derive ideologiche.
La bandiera europea è il sudario steso su popoli e nazioni a cui è stato inculcato l'odio verso di sé.
Il resto del globo vede questo assurdo spettacolo e ne ride, com'è giusto che sia. I servi, invece, si agitano ogni volta che qualcuno urla che il loro re è nudo.

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Forwarded from Matteo Brandi - Canale Ufficiale (Matteo Brandi)
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🎙🇮🇹"RITORNO A ESPERIA"
Matteo Brandi racconta l'Italia da un punto di vista nuovo.

"Italietta, espressione geografica, invenzione ottocentesca..."
Liberiamoci di questi assurdi complessi d'inferiorità e riscopriamo noi stessi. Come italiani.

Questa è la missione del mio podcast Ritorno a Esperia.

Ecco i link a tutte le puntate uscite fino a oggi:
🔴Sempre aggiornati, un episodio a settimana!

- Le radici dell'Italia (Spreaker)
- La disfida di Barletta (Spreaker)
- Storia della Corsica (Spreaker)
- Enrico Mattei (Spreaker)
- Giovanni delle Bande Nere (Spreaker)
- Giovanni Battista Belzoni (Spreaker)
- Francesco Baracca (Spreaker)
- Malojaroslavec: la battaglia degli italiani (Spreaker)
- Adriano Olivetti (Spreaker)
- La battaglia del Piave (Spreaker)
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Non ho mai visto così in difficoltà il mostro anti-italiano che da decenni soffoca la cultura in Italia.
Le patetiche proteste andate in scena a "Più libri più liberi" si sono levate in aria come un rantolo. Il mostro sta annaspando, è ferito, muove la coda furiosamente e con sempre meno energia.
Mentre risuonava un "Bella Ciao" eseguita dall'orchestra filarmonica "Figli di papà", le case editrici "antifascistƏ" stendevano veli (pietosi, aggiungerei) sui propri libri perché "non vendiamo vicino ai fasciorazzisti!!1!".
A bugiardi! La verità è che non vi caga più nessuno, signori. E aggiungo pure signore e signoru, che non voglio sentirvi strillare.
Lo hanno capito pure le pietre in cosa consiste il vostro antifascismo: nell'odio isterico verso qualsiasi posizione non sia perfettamente la vostra. Basta divergere di poco per essere, sempre da voi, etichettato come "fascista".
Ormai per voi siamo tutti fascisti. Io che parlo di identità italiana senza autocommiserazione, il mio vicino che vorrebbe non trovarsi i ladri in casa, il barista che accetta i contanti, il pensionato con l'Euro 4, il ginecologo che proprio non riesce a visitare Luigi. Tutti fasci, fascisti, fascistissimi.
Avete talmente smaterializzato le gonadi alla gente che nemmeno ve ne rendete conto. Ma va bene così.
Il prossimo passo, e lo dico DA ANNI, è quello di creare nuovi spazi di aggregazione e produzione culturale. Non solo bancarelle disallineate, ma veri saloni del libro, festival, premi, cadenzati nel tempo e capaci di SOSTENERE realtà editoriali, cinematografiche, teatrali ecc. Il primo che avrà il coraggio (e i mezzi) per investire in questa strada, vincerà tutto. Tutto. Vi tiene in vita solo la mancanza di visione di chi potrebbe.
Perché a quel punto schiattereste. Non per censura, ma per mancanza di viveri. E non vi resterebbe che mangiarvi i gomiti.

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In questo momento storico non solo la Casa Bianca ma anche pezzi pesanti degli apparati a stelle e strisce sono apertamente ostili all'Unione Europea. Eppure la destra ferocia al governo si aggrappa a Bruxelles e ai suoi dogmi assurdi come se senza l'UE non ci fosse un domani.

Venite a darci una mano: abbiamo bisogno di voi per liberarci di questi servi e uscire da questo pantano.

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Sono tanti gli sguatteri dell'UE, da sinistra a destra, alcuni palesi altri meno. Ma il loro "pensiero" di fondo è sempre lo stesso.
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Non aveva paura del Papa, non aveva paura del regno di Francia, non aveva paura di nessuna delle grandi famiglie del suo tempo.
Combatteva in armatura, in prima linea. E si occupava persino di scienza e arti.

Preparatevi perché martedì esce la puntata del mio podcast "Ritorno a Esperia" dedicata alla tigre di Forlì: Caterina Sforza!

A martedì, su Spotify e Spreaker.
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Anti-italiani in lacrime per la crisi della loro adorata UE.
Per noi l'unica bandiera che conta rimane questa 👉🏻 🇮🇹
L'altra è uno STRACCIO BLU.
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Tra poco sarà tutto così chiaro da far bruciare gli occhi.

L'UE sta per attraversare un periodo di crisi senza precedenti: la sconfitta in Ucraina, il tracollo economico e le tensioni sociali faranno suonare a morte le campane per la baracca europea. Come non mai.

E in quel momento spunteranno tutti gli alleati dello straccio blu. Li riconoscerete perché saranno impegnati a gettare secchiate d'acqua sull'incendio nel disperato tentativo di spegnerlo.

A "sinistra" i primi saranno ovviamente piddini e radical chic vari, gli anti-italiani per eccellenza, terrorizzati dall'idea di veder scomparire il vincolo esterno europeo. Gente che ha sempre sfoggiato il vessillo a dodici stelle perché allergica al tricolore. Grazie al loro controllo mafioso su comunicazione e cultura, daranno vita a una campagna mediatica terroristica che paventerà disastri in caso di fine dell'UE.

Sempre a "sinistra", sarà chiaro come le sigle antagoniste, che si riempiono la bocca di lotta al liberismo e al bellicismo, non abbiano la minima intenzione di combattere l'UE. Il motivo? Perché questo significherebbe tornare a parlare di interesse nazionale, e questa gente è allergica al concetto di nazione. Peraltro Bruxelles gli garantisce le due cose che amano di più: immigrazionismo e boiate green.

A "destra", il centrodestra inizierà a bofonchiare per non ammettere di essere anch'esso legato al manicomio di Maastricht. "Cambiamola da dentro!", "Non buttiamo il bambino con l'acqua sporca!", "Rilanciamo il sogno europeo!" ecc. Una classe politica pavida ha bisogno di una maestrina esterna per giustificare il proprio immobilismo, e questi omuncoli non possono farne a meno.

Sempre a "destra", scenderanno in campo gli eurocamerati, orfani della loro malsana idea di Europa nazione. Che poi è solo un modo per nascondere la loro germanofilia acuta. Perché l'UE fa schifo, certo, ma basta aggiungere due rune in più ed ecco un impero versione Temu pronto a marciare contro gli eterni bolscevichi a oriente. Segue pernacchia.

Chi rimarranno? I veri patrioti. Quelli che non hanno mai smesso di credere nell'Italia. Quelli che non hanno bisogno di sventolare bandiere altrui. E che, se tutto andrà bene, avranno il compito di ricostruire la nazione.

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Per proiettarsi nel futuro, un popolo deve sapere chi è e da dove viene.

Un racconto del nostro Dan Alessandro Sabatta, segretario della sezione di Bologna, appena rientrato dalla Romania.

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CATERINA SFORZA
Non aveva paura del Papa, non temeva il re di Francia e non si piegò a nessuna delle grandi famiglie della sua epoca. Una donna italiana che combatté per l'indipendenza del suo regno, alternando la spada alla penna, la forza allo studio, il ferro al cuore.
Questa è la storia di Caterina Sforza, la tigre di Forlì.

Ritorno a Esperia, il podcast di Matteo Brandi per vedere l'Italia da un punto di vista nuovo.
Con colonna sonora dedicata.

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Racconto di una struggente storia di libri scolastici patriarcali. Interprete: Corinna Negri. Regia: René Ferretti. Sceneggiatura: Quentin Inventino.

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Questo è uno dei più grandi traditori d'Italia: Enrico Letta.
Uno che ha scritto un libro intitolato "morire per Maastricht", tanto per dire.
Il fanatismo con cui questa gente odia la nostra nazione ha del patologico. Il loro vessillo è lo straccio blu.
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