…dalle parole alle leggi…
In questi giorni la corte inglese ha emesso una sentenza storica; la prima basata sull’accordo di Parigi per il clima. Infatti, ha stabilito che il progetto per la costruzione della terza pista di decollo/atterraggio di Heathrow, il famoso aeroporto di Londra, non è consuetudinario con il diritto internazionale; in particolar modo con l’accordo di Parigi. La sentenza potrebbe avere ripercussioni sia nel Regno Unito che in altre parti del mondo, ispirando associazioni ambientaliste e gruppi politici verdi a sfidare progetti per la costruzione d’infrastrutture con un’alta impronta di carbonio.
La sentenza ha una portata epocale perché:
“For the first time, a court has confirmed that the Paris agreement temperature goal has binding effect. This goal was based on overwhelming evidence about the catastrophic risk of exceeding 1.5C of warming. Yet some have argued that the goal is aspirational only, leaving governments free to ignore it in practice.”
Il problema è che l’interesse economico ha spesso la voce più grossa nei momenti decisivi per l’approvazione di un progetto di sviluppo. Ovvero, in quelle tavole rotonde in cui i membri del governo, gli esperti tecnici e i vari stakeholder discutono e approvano i progetti portati al tavolo. Nel caso della terza pista di Heathrow, i suoi sostenitori avevano brillantemente spinto in avanti l’approvazione del progetto, esponendo i suoi benefici commerciali e turistici in maniera convincente. Non sono però riusciti a convincere la corte inglese e sembra che il suo verdetto non sarà messo in discussione dal governo Johnson. Alok Sharma, il ministro inglese per gli affari economici nonché presidente del summit per il clima COP26, ha dichiarato che:
“The only economy which can avoid the worst effects of climate change, and thus continue to deliver growth, is a decarbonised economy. Our choices will make or break the zero-carbon economy.”
Per grandi opere così impattanti dal punto di vista ambientale, avere il governo dalla propria parte è un asso nella manica. Il blocco dell'espansione di Heathrow è una notizia splendida e una conquista storica per l’ambiente. I movimenti ambientalisti devono avere il coraggio di appellarsi alla neutrale giustizia delle corti e l’astuzia per giocare bene le proprie carte alle tavole rotonde. Sono rotonde perché danno ai “giocatori” pari opportunità per presentare le proprie argomentazioni. E’ proprio durante questi “momenti rotondi” che il “giocatore” più convincente si spiana la strada per portarsi successivamente a casa il proprio bottino di fiche. Sono questi momenti “rotondi” quelli in cui si deve tirar fuori la scala reale o mantenere la poker face avendo in mano solo una coppia di due. Sono questi i momenti decisivi.
A cura del Team GreenMarked
#climatechange #traveling #politics
https://www.theguardian.com/environment/2020/feb/27/heathrow-third-runway-ruled-illegal-over-climate-change?CMP=Share_AndroidApp_Telegram
In questi giorni la corte inglese ha emesso una sentenza storica; la prima basata sull’accordo di Parigi per il clima. Infatti, ha stabilito che il progetto per la costruzione della terza pista di decollo/atterraggio di Heathrow, il famoso aeroporto di Londra, non è consuetudinario con il diritto internazionale; in particolar modo con l’accordo di Parigi. La sentenza potrebbe avere ripercussioni sia nel Regno Unito che in altre parti del mondo, ispirando associazioni ambientaliste e gruppi politici verdi a sfidare progetti per la costruzione d’infrastrutture con un’alta impronta di carbonio.
La sentenza ha una portata epocale perché:
“For the first time, a court has confirmed that the Paris agreement temperature goal has binding effect. This goal was based on overwhelming evidence about the catastrophic risk of exceeding 1.5C of warming. Yet some have argued that the goal is aspirational only, leaving governments free to ignore it in practice.”
Il problema è che l’interesse economico ha spesso la voce più grossa nei momenti decisivi per l’approvazione di un progetto di sviluppo. Ovvero, in quelle tavole rotonde in cui i membri del governo, gli esperti tecnici e i vari stakeholder discutono e approvano i progetti portati al tavolo. Nel caso della terza pista di Heathrow, i suoi sostenitori avevano brillantemente spinto in avanti l’approvazione del progetto, esponendo i suoi benefici commerciali e turistici in maniera convincente. Non sono però riusciti a convincere la corte inglese e sembra che il suo verdetto non sarà messo in discussione dal governo Johnson. Alok Sharma, il ministro inglese per gli affari economici nonché presidente del summit per il clima COP26, ha dichiarato che:
“The only economy which can avoid the worst effects of climate change, and thus continue to deliver growth, is a decarbonised economy. Our choices will make or break the zero-carbon economy.”
Per grandi opere così impattanti dal punto di vista ambientale, avere il governo dalla propria parte è un asso nella manica. Il blocco dell'espansione di Heathrow è una notizia splendida e una conquista storica per l’ambiente. I movimenti ambientalisti devono avere il coraggio di appellarsi alla neutrale giustizia delle corti e l’astuzia per giocare bene le proprie carte alle tavole rotonde. Sono rotonde perché danno ai “giocatori” pari opportunità per presentare le proprie argomentazioni. E’ proprio durante questi “momenti rotondi” che il “giocatore” più convincente si spiana la strada per portarsi successivamente a casa il proprio bottino di fiche. Sono questi momenti “rotondi” quelli in cui si deve tirar fuori la scala reale o mantenere la poker face avendo in mano solo una coppia di due. Sono questi i momenti decisivi.
A cura del Team GreenMarked
#climatechange #traveling #politics
https://www.theguardian.com/environment/2020/feb/27/heathrow-third-runway-ruled-illegal-over-climate-change?CMP=Share_AndroidApp_Telegram
the Guardian
Heathrow third runway ruled illegal over climate change
Appeal court says decision to give go-ahead not consistent with Paris agreement