IL GIUSNATURALISTA
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L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

NUOVO PATTO DI STABILITÁ: IL TRADIMENTO DEI "FINTI SOVRANISTI"

In data 29 aprile 2024 si é concluso l'iter che ha condotto all'approvazione del testo del nuovo Patto di stabilitá introdotto come strumento nel 1997. In primo luogo, va rilevato come il Governo italiano, quello la cui Presidente del Consiglio dei Ministri si candida per cambiare l'Europa pur sapendo che le preferenze degli elettori alla sua persona saranno inutili in quanto non lascerá mai Palazzo Chigi, ha votato a favore (solo il Belgio si é astenuto), ossia in contrasto rispetto agli stessi parlamentari europei appartenenti ai partiti della maggioranza parlamentare (non solo Lega e Forza Italia, ma anche Fratelli d'Italia) i quali, invece, si erano astenuti in blocco. Una vera e propria presa in giro che delegittima l'operato degli europarlamentari. In secondo luogo, il Patto appare troppo sbilanciato nei confronti della stabilitá a danno della crescita. C'é, infatti, il serio rischio di una spirale deflattiva nell'economia dell'Unione a scapito dei Paesi piú indebitati (e tra questi c'é l'Italia) con la conseguenza di non creare condizioni macroeconomiche favorevoli. In terzo luogo, i Paesi piú indebitati dovranno intraprendere un percorso di aggiustanento del debito pubblico fino al raggiungimento di "un margine di resilienza comune" (1,5% del Pil). Stando alle stime di Bruegel, l'Italia é lo Stato membro dell'Unione Europea che dovrá effettuare l'aggiustamento piú pesante: il 3,7% del PIL nel caso in cui questo fosse concluso in quattro anni o 3,4% se fosse concluso in sette anni. Che significa questo? Che il Governo della Repubblica dovrà, ogni anno, effettuare un aggiustamento pari all’1,15% (nell’ipotesi 7 anni) o dello 0,61% (nell’ipotesi 4 anni). Questa asimmetria potrebbe comportare una violazione del principio regolatorio del c.d. "level playing field", creando vincitori e vinti tra i vari Paesi. Pertanto, quelli che dovranno effettuare un aggiustamento più blando disporranno di maggiori spazi di bilancio per finanziare la propria economia a differenza degli altri che finiranno penalizzati. É vero, da un lato, che i nuovi criteri, rispetto agli assurdi parametri precedenti (riduzione del debito di un ventesimo all'anno in riferimento alla parte di eccesso superiore al 60%), si presentano piú realistici, ma, dall'altro lato, proprio per questa ragione, saranno imposti con maggior vigore. E per prorogare anche nell'anno solare 2025 le misure bandiera a cui l'Esecutivo Meloni non vuole rinunciare, prima tra tutte il taglio del cuneo fiscale, con la prossima legge di Bilancio occorrerá trovare altri 20 miliardi di euro. Solo che saranno impossibili da finanziare con il solito scostamento di bilancio. In quarto ed ultimo luogo, é particolarmente significativo, vista la attuale situazione geopolitica, che le spese per la difesa siano ritenute un "fattore rilevante" nel calcolo dei piani di rientro dal deficit. Un segnale di preparazione per una futura guerra? Votare Giorgia cambia proprio le cose...in peggio. Il vero dramma é che la gente ci crede ancora.
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Un'altra grande lezione del prof. Viglione sulla cavalleria del Medioevo.
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
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Forwarded from Massimo Viglione
Foto da Massimo Viglione
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA: contributo del prof. Matteo D'Amico
Forwarded from Matteo D'Amico
L’UNICO VERO ELEMENTO CHE PERMETTE DI GIUDICARE LA BONTA’ DI UNO STATO
Nel riflettere sui sistemi politici del passato, fra i quali rientra anche il fascismo, l’elemento decisivo non può e non deve essere di carattere formale e procedurale. Poco conta, ad esempio, se uno stato è retto da una monarchia assoluta o da una monarchia costituzionale, da una repubblica parlamentare o da una repubblica presidenziale, se siamo di fronte a una oligarchia aristocratica o a un regime teocratico, a un sistema autocratico-dittatoriale o a una forma di governo liberale. Ciò che conta è innanzitutto se uno stato rispetta e si fonda sulla legge di natura, ovvero, da un lato, se riconosce la legge di natura stessa come limite negativo invalicabile all’azione del legislatore (nulla deve permettere o favorire la violazione della legge di natura); dall’altro se riconosce la legge di natura come punto di partenza e fondamento positivo per ogni legge particolare, la quale altro non dovrà essere, infine, se non un’applicazione a settori o problemi specifici dei principi del diritto naturale. Ciò significa che le leggi saranno giuste quando favoriranno la virtù e il bene comune e puniranno il vizio; saranno ingiuste se favoriranno il vizio o ostacoleranno una vita virtuosa da parte dei cittadini, impedendo quella “pace dell’ordine” che è il fine di ogni potere statuale.
Così poste le cose non può che cadere il mito moderno (sorto a partire dalla Rivoluzione Americana e dalla Rivoluzione Francese) in base al quale un regime è “buono”, rispettabile e degno di apprezzamento solo se è democratico, parlamentare, liberale, fondato su libere elezioni e sul suffragio universale. Infatti l’Occidente odierno, ad esempio, ha queste caratteristiche ed è proprio il mondo politico segnato dal peggior nichilismo giuridico con leggi che favoriscono il divorzio, l’aborto, la pornografia, il “matrimonio” omosessuale, la contraccezione, il cambiamento di sesso, l’eutanasia.
Non si ripeterà mai con abbastanza forza che la “democrazia” e il “parlamentarismo” non sono in se stessi realtà positive; lo possono essere solo nei limiti sopra chiariti. Simmetricamente anche una “dittatura” o un’autocrazia può essere il migliore dei governi se cerca il vero bene comune, rispetta la legge di natura e favorisce la virtù.
Del resto la storia stessa è stata segnata dalle vicende di grandiosi imperi e straordinarie civiltà che erano tutto fuorché democratiche e liberali. Liberiamoci dunque dall’ombra del giuspositivismo nichilista e relativista, liberiamoci dall’ombra nefasta di Kelsen, distruggiamo il mito che se uno stato è “democratico” va visto per ciò stesso come se fosse “dalla parte giusta della storia”, dalla parte del bene, qualunque orrore giuridico produca.

@matteodamico
Questa sera saró su Byo Blu a Piazza Libertá. Vi aspetto.