IL GIUSNATURALISTA
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Canale pubblico ispirato al pensiero giusnaturalistico classico.
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L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

LEGGE NATURALE E LIBERTÁ:

Quale rapporto intercorre tra la legge naturale e la libertá? La legge naturale costituisce oppure no un limite alla libertá? In realtá, se ci mettiamo in ascolto della ragione contemplativa, arriviamo alla conclusione che non sussiste alcuna opposizione tra libertá e legge naturale, anzi potremmo dire che la "lex naturalis" é una dimensione della libertá della persona umana, presupponendone il suo essere. Allora perché, in alcuni casi, si ha l'impressione di non essere liberi, di essere condizionati dalla legge naturale? Questo é possibile perché si confonde la libertá con la libertá assoluta, arbitraria, con una libertá che puó qualunque cosa anche contro ció che si é. Pensare ad una siffatta libertá é un grave errore: se, infatti, la libertá é una dimensione dell'essere, della sostanza individuale razionale, vuol dire che essa ha un fondamento nell'essere. Chi é libero é sempre dotato di un determinato statuto ontologico, altrimenti ci troveremmo di fronte ad una libertá "disincarnata", astratta, che non esiste se non come proiezione dell'autodeterminazione assoluta dell'uomo, del proprio "velle". L'agire libero, dunque, non trova la causa del suo movimento in una forza esterna, ma nell'essere quale principio intrinseco all'ente uomo. Questo sta ad indicare che l'agire non puó che risultare manifestazione del dinamismo del proprio essere, o meglio di quelle inclinazioni proprie dell'essenza o natura della persona umana. Ecco perché uno dei capisaldi dell'ontologia tomista si rinviene nell'espressione "agere sequitur esse". Alla luce di queste riflessioni possiamo penetrare ancora di piú il significato della parola libertá: essa non é un agire caotico e disordinato, ma l'espressione razionale della natura umana. Noi saremmo massimamente liberi non quando pretendiamo di trasformare ogni pretesa in diritto mediante il sistema geometrico legale, bensí quando assumiamo coscientemente il nostro essere e lo realizziamo.
Fonte: La Veritá.
ULTIME DIECI COPIE DEL LIBRO SU SAN PIO X

Sono disponibili le ultime dieci copie. Per info: universita@unidolomiti.it
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:

NUOVO PATTO DI STABILITÁ: IL TRADIMENTO DEI "FINTI SOVRANISTI"

In data 29 aprile 2024 si é concluso l'iter che ha condotto all'approvazione del testo del nuovo Patto di stabilitá introdotto come strumento nel 1997. In primo luogo, va rilevato come il Governo italiano, quello la cui Presidente del Consiglio dei Ministri si candida per cambiare l'Europa pur sapendo che le preferenze degli elettori alla sua persona saranno inutili in quanto non lascerá mai Palazzo Chigi, ha votato a favore (solo il Belgio si é astenuto), ossia in contrasto rispetto agli stessi parlamentari europei appartenenti ai partiti della maggioranza parlamentare (non solo Lega e Forza Italia, ma anche Fratelli d'Italia) i quali, invece, si erano astenuti in blocco. Una vera e propria presa in giro che delegittima l'operato degli europarlamentari. In secondo luogo, il Patto appare troppo sbilanciato nei confronti della stabilitá a danno della crescita. C'é, infatti, il serio rischio di una spirale deflattiva nell'economia dell'Unione a scapito dei Paesi piú indebitati (e tra questi c'é l'Italia) con la conseguenza di non creare condizioni macroeconomiche favorevoli. In terzo luogo, i Paesi piú indebitati dovranno intraprendere un percorso di aggiustanento del debito pubblico fino al raggiungimento di "un margine di resilienza comune" (1,5% del Pil). Stando alle stime di Bruegel, l'Italia é lo Stato membro dell'Unione Europea che dovrá effettuare l'aggiustamento piú pesante: il 3,7% del PIL nel caso in cui questo fosse concluso in quattro anni o 3,4% se fosse concluso in sette anni. Che significa questo? Che il Governo della Repubblica dovrà, ogni anno, effettuare un aggiustamento pari all’1,15% (nell’ipotesi 7 anni) o dello 0,61% (nell’ipotesi 4 anni). Questa asimmetria potrebbe comportare una violazione del principio regolatorio del c.d. "level playing field", creando vincitori e vinti tra i vari Paesi. Pertanto, quelli che dovranno effettuare un aggiustamento più blando disporranno di maggiori spazi di bilancio per finanziare la propria economia a differenza degli altri che finiranno penalizzati. É vero, da un lato, che i nuovi criteri, rispetto agli assurdi parametri precedenti (riduzione del debito di un ventesimo all'anno in riferimento alla parte di eccesso superiore al 60%), si presentano piú realistici, ma, dall'altro lato, proprio per questa ragione, saranno imposti con maggior vigore. E per prorogare anche nell'anno solare 2025 le misure bandiera a cui l'Esecutivo Meloni non vuole rinunciare, prima tra tutte il taglio del cuneo fiscale, con la prossima legge di Bilancio occorrerá trovare altri 20 miliardi di euro. Solo che saranno impossibili da finanziare con il solito scostamento di bilancio. In quarto ed ultimo luogo, é particolarmente significativo, vista la attuale situazione geopolitica, che le spese per la difesa siano ritenute un "fattore rilevante" nel calcolo dei piani di rientro dal deficit. Un segnale di preparazione per una futura guerra? Votare Giorgia cambia proprio le cose...in peggio. Il vero dramma é che la gente ci crede ancora.
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Un'altra grande lezione del prof. Viglione sulla cavalleria del Medioevo.
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
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📅 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮: Mercoledì 22 maggio
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Forwarded from Massimo Viglione
Foto da Massimo Viglione
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA: contributo del prof. Matteo D'Amico