Disponibile la II edizione. Per acquisti o presentazioni contattare Francesca al +39 379 1075715.
Forwarded from ImolaOggi Channel
Nel bel mezzo di una rivolta agricola, il Comitato scientifico consultivo europeo sul fantomatico ''cambiamento climatico'' ha appena chiesto “una tassa sul carbonio di origine agricola”!
Vale a dire una nuova tassa per i nostri agricoltori! 🤦
https://twitter.com/f_philippot/status/1749489545857446165
Vale a dire una nuova tassa per i nostri agricoltori! 🤦
https://twitter.com/f_philippot/status/1749489545857446165
X (formerly Twitter)
Florian Philippot (@f_philippot) on X
Voilà qui va enflammer la situation ! Les agriculteurs vont adorer, écoutez ça !
➡️ En pleine révolte agricole, le Conseil scientifique européen sur le changement climatique (European Scientific Advisory Board on Climate Change) vient de demander « une taxation…
➡️ En pleine révolte agricole, le Conseil scientifique européen sur le changement climatique (European Scientific Advisory Board on Climate Change) vient de demander « une taxation…
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
LA DISTRUZIONE DELL'ETICA É LA CONSEGUENZA DELLA DISTRUZIONE DELLA METAFISICA
Le discussioni sui diversi temi etici (interruzione volontaria della gravidanza, unioni civili, maternitá surrogata, suicidio assistito, eutanasia etc.) sono informate al principio moderno dell'autonomia del soggetto, di quel soggetto che, come riporta Pico della Mirandola (1463—1494) nella sua "Oratio de hominis dignitate" del 1486, non é nè "celeste, nè terrestre", é privo di qualunque forma predeterminata. L'imperativo categorico del dovere, inteso come assoluta autonomia della volontá della persona umana, é, pertanto, l'unica affermazione positiva che l'uomo possiede. Detto diversamente, l'essere umano si lega kantianamente alla legge che egli stesso si dá a prescindere da qualunque ordine. Anzi, la legge (prima morale e poi giuridica) trova il suo contenuto, necessariamente variabile, nella contingenza storica e culturale del momento. La moralitá, dunque, in virtú della ragione pura pratica, basta a se medesima. Siamo in presenza di un vero e proprio ateismo antropologico trascendentale quale conseguenza di quella che il filosofo danese Soren Kirkegaard (1813–1855) chiama "destructio metaphysicae". In realtá, non ci si rende conto che il "tu devi" di Kant (1724–1804) é un recipiente vuoto che puó ricevere qualunque contenuto: anche i briganti, infatti, sono convinti di obbedire all'imperativo morale della propria ideologia quando uccidono. Il dramma di questo "ateismo morale" o della c.d. "libertá atea" è di pensare che l'uomo sia a se stesso la sua legge. Tutto questo fa emergere una evidente aporia: in nome del progresso, del benessere, della dignità modulare dell'uomo si cerca di fondare una legge universale, un'etica pubblica laicista, senza un fondamento davvero assoluto, bensí, come abbiamo visto, relativo.
LA DISTRUZIONE DELL'ETICA É LA CONSEGUENZA DELLA DISTRUZIONE DELLA METAFISICA
Le discussioni sui diversi temi etici (interruzione volontaria della gravidanza, unioni civili, maternitá surrogata, suicidio assistito, eutanasia etc.) sono informate al principio moderno dell'autonomia del soggetto, di quel soggetto che, come riporta Pico della Mirandola (1463—1494) nella sua "Oratio de hominis dignitate" del 1486, non é nè "celeste, nè terrestre", é privo di qualunque forma predeterminata. L'imperativo categorico del dovere, inteso come assoluta autonomia della volontá della persona umana, é, pertanto, l'unica affermazione positiva che l'uomo possiede. Detto diversamente, l'essere umano si lega kantianamente alla legge che egli stesso si dá a prescindere da qualunque ordine. Anzi, la legge (prima morale e poi giuridica) trova il suo contenuto, necessariamente variabile, nella contingenza storica e culturale del momento. La moralitá, dunque, in virtú della ragione pura pratica, basta a se medesima. Siamo in presenza di un vero e proprio ateismo antropologico trascendentale quale conseguenza di quella che il filosofo danese Soren Kirkegaard (1813–1855) chiama "destructio metaphysicae". In realtá, non ci si rende conto che il "tu devi" di Kant (1724–1804) é un recipiente vuoto che puó ricevere qualunque contenuto: anche i briganti, infatti, sono convinti di obbedire all'imperativo morale della propria ideologia quando uccidono. Il dramma di questo "ateismo morale" o della c.d. "libertá atea" è di pensare che l'uomo sia a se stesso la sua legge. Tutto questo fa emergere una evidente aporia: in nome del progresso, del benessere, della dignità modulare dell'uomo si cerca di fondare una legge universale, un'etica pubblica laicista, senza un fondamento davvero assoluto, bensí, come abbiamo visto, relativo.
Forwarded from Massimo Viglione
Ringrazio Aldo Maria Valli per questa intervista sul mio ultimo libro https://www.aldomariavalli.it/2024/01/23/il-nuovo-libro-di-massimo-viglione-papa-eretico-rinuncia-sede-vacante-lo-scisma-di-fatto-e-lora-delle-scelte/amp/
aldomariavalli.it
Il nuovo libro di Massimo Viglione / “Papa eretico. Rinuncia. Sede vacante?”. Lo scisma di fatto e l’ora delle scelte - Aldo Maria…
È uscito il libro di Massimo Viglione Papa eretico. Rinuncia. Sede vacante? L’insegnamento del passato e il dibattito dopo l’11 febbraio 2013 (edizioni Maniero del Mirto), un contributo che arriva nel mezzo di un vasto e a volte aspro dibattito sulla Chiesa…
L'ANGOLO DEL GIUSNATURALISTA:
LA FINTA AUTONOMIA REGIONALE: SVEGLIA!!!
Non basta utilizzare la parola autonomia, bisogna studiare ed analizzare con attenzione i testi presentati per non farsi prendere in giro da una politica fatta da slogan e frasi fatte. Guardiamo la foto riportata qui sotto: a sinistra il testo originario dell'art. 2, comma 2, del disegno di legge di iniziativa governativa c.d. "Calderoli", a destra lo stesso testo dopo le modifiche apportate dalla I Commissione parlamentare permanente "Affari costituzionali" del Senato della Repubblica che, in prima lettura, ha approvato il testo. Che cosa si nota? Nel testo uscito da Palazzo Madama (A.S. n. 615), l'art. 2, comma 2, introduce la facoltá (un'arma politica ricattatoria non irrilevante) per il Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, anche su proposta del Ministro per gli Affari regionali e le autonomie o di altri Ministri competenti per materia, di limitare gli ambiti materiali sui dovrá concentrarsi la successiva Intesa tra lo Stato e la Regione a Statuto ordinario interessata ad ottenere "ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia". In altre parole, per tutelare "l'unitá giuridica ed economica" o certi indirizzi ritenuti prioritari (praticamente qualunque cosa), il Presidente del Consiglio dei Ministri puó escludere dal negoziato funzionale all'intesa alcune materie. In sintesi: azzoppare l'autonomia (che è già di per sé poca cosa in quanto sugli interessi ricompresi nelle materie pendono i criteri di individuazione delle stesse stabiliti dalla Corte costituzionale dopo il 2001 che non sono certamente favorevoli per le Regioni: prevalenza, uniformitá, chiamata in sussidiarietá etc.). Nessuno che, sul punto, abbia rilevato la potenziale incostituzionalitá della disposizione normativa dell'art. 2, comma 2? Come: l'art. 116, comma 3, della Costituzione vigente consente alle Regioni ad Ordinamento comune di negoziare ben 23 materie e la normativa attuativa di rango primario limita questa possibilitá mediante l'introduzione di una facoltá preclusiva in capo al Presidente del Consiglio dei Ministri? E nessuno solleva il problema? Chi parla di giornata storica o sfodera cartelli sull'autonomia ha letto il testo? E mi fermo a questo aspetto per non parlare di altri obbrobri che rimandiamo alla prossima puntata.
LA FINTA AUTONOMIA REGIONALE: SVEGLIA!!!
Non basta utilizzare la parola autonomia, bisogna studiare ed analizzare con attenzione i testi presentati per non farsi prendere in giro da una politica fatta da slogan e frasi fatte. Guardiamo la foto riportata qui sotto: a sinistra il testo originario dell'art. 2, comma 2, del disegno di legge di iniziativa governativa c.d. "Calderoli", a destra lo stesso testo dopo le modifiche apportate dalla I Commissione parlamentare permanente "Affari costituzionali" del Senato della Repubblica che, in prima lettura, ha approvato il testo. Che cosa si nota? Nel testo uscito da Palazzo Madama (A.S. n. 615), l'art. 2, comma 2, introduce la facoltá (un'arma politica ricattatoria non irrilevante) per il Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, anche su proposta del Ministro per gli Affari regionali e le autonomie o di altri Ministri competenti per materia, di limitare gli ambiti materiali sui dovrá concentrarsi la successiva Intesa tra lo Stato e la Regione a Statuto ordinario interessata ad ottenere "ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia". In altre parole, per tutelare "l'unitá giuridica ed economica" o certi indirizzi ritenuti prioritari (praticamente qualunque cosa), il Presidente del Consiglio dei Ministri puó escludere dal negoziato funzionale all'intesa alcune materie. In sintesi: azzoppare l'autonomia (che è già di per sé poca cosa in quanto sugli interessi ricompresi nelle materie pendono i criteri di individuazione delle stesse stabiliti dalla Corte costituzionale dopo il 2001 che non sono certamente favorevoli per le Regioni: prevalenza, uniformitá, chiamata in sussidiarietá etc.). Nessuno che, sul punto, abbia rilevato la potenziale incostituzionalitá della disposizione normativa dell'art. 2, comma 2? Come: l'art. 116, comma 3, della Costituzione vigente consente alle Regioni ad Ordinamento comune di negoziare ben 23 materie e la normativa attuativa di rango primario limita questa possibilitá mediante l'introduzione di una facoltá preclusiva in capo al Presidente del Consiglio dei Ministri? E nessuno solleva il problema? Chi parla di giornata storica o sfodera cartelli sull'autonomia ha letto il testo? E mi fermo a questo aspetto per non parlare di altri obbrobri che rimandiamo alla prossima puntata.