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​​​​👟 La seconda vita dei chewing gum: dalle scarpe alle tazze

“Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”, la legge della conservazione della massa di Antoine Laurent de Lavoisier, riflette bene l’idea di una ragazza che ha creato un business intorno alle gomme da masticare che per biodegradarsi possono impiegare anche più di cinque anni.

Una giovane londinese, Anna Bullus ha un’idea brillante che si basa sull’economia circolare: riciclare i chewing gum, che sono i rifiuti più diffusi dopo le cicche di sigarette, evitando che finiscano incollate a terra su strade, marciapiedi, sui sediolini dei bus, e nei posti più impensabili, inquinando e facendo vari danni, appiccicandosi facilmente ad ogni materiale e agli indumenti.

All’università di Brighton, durante un progetto, la studentessa di design scopre che il componente principale è un polimero simile alla plastica, poliisobutilene, che lavorandolo diventa un materiale versatile, modellabile e permette di dare vita a nuovi oggetti.

Così nel 2009 fonda l’azienda GumDrop che raccoglie chewing gum al fine di riciclarli e trasformarli in materiale che le industrie della gomma e della plastica possono utilizzare.
Ma come raccogliere i chewing gum? Anna ha un’altra idea (...)

Il chewing gum recuperato e trattato, viene convertito nella suola della Gumshoe, la prima sneakers, disegnata dai designer del brand d’abbigliamento Explicit Wear, realizzata per il 20% da chewing gum (...)

Continua a pag.16 del primo mensile di Telegram Il Salotto!


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@GioDiT


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Alessandro Gassman lancia #GreenHeros: storie ecosostenibili su Twitter

Alessandro Gassman si tinge di verde, non divenendo il gigante irascibile verde come Hulk, ma come il famoso personaggio dei fumetti promuoverà l’incredibile forza della green economy ♻.

📱L’attore romano divulgherà sul suo profilo Twitter ogni venerdi storie di persone, imprese, comunità che investono nella green economy e portano avanti attività ecosostenibili, ecologiche, che hanno a cuore il futuro del Pianeta ma che sono anche remunerative.

💡Il progetto si chiama #GreenHeroes ed è supportato dagli esperti del Kyoto Club, organizzazione non profit, creata nel febbraio del 1999, costituita da imprese, enti, associazioni e amministrazioni locali che ha l’obiettivo di ridurre l’emissione di CO2 e sensibilizzare ed informare sull’economia verde e circolare e nei campi dell'efficienza energetica, dell'utilizzo delle rinnovabili.

♻ Il primo #GreenHeros arriva dalla Sardegna, dal Medio Campitano, l’imprenditrice innovatrice Daniela Ducato, che riesce a dare una nuova vita produttiva a molteplici materiali considerati “scarti”.

🚀 Ha creato un’attività che ha ricevuto diverse onorificenze e premi, e che dà lavoro ad oltre 60 persone con un fatturato di oltre 11 milioni di euro, partendo dalle eccedenze e dagli scarti vegetali, animali e minerali.

🔎 I prodotti delle filiere EDIZERO con industria a km zero sono più di 120 come Editerra, Edisughero, Edilatte nati dagli scarti della lavorazione dei cereali, del marmo, degli olii, Edimare, isolante termico in lana, Edizero invece sono calcestruzzi, pitture, pennelli, adesivi, tessuti, ceramiche, pavimentazioni, impermeabilizzatori.


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💥 @GioDiT 💎