STAMPA ITALIANA PARTE IN GUERRA
BELGOROD 12.05.2024 - UN CASO DI SCUOLA
L'ATTACCO TERRORISTICO UCRAINO SU DI UNA PALAZZINA DI 10 PIANI CON 40 APPARTAMENTI NELLA CITTÀ RUSSA DI BELGOROD,
UN ATTACCO MISSILISTICO UCRAINO FINALIZZATO AD AMMAZZARE CIVILI
VIENE RIPORTATO COME ➡️
"CROLLO".
BELGOROD 12.05.2024 - UN CASO DI SCUOLA
L'ATTACCO TERRORISTICO UCRAINO SU DI UNA PALAZZINA DI 10 PIANI CON 40 APPARTAMENTI NELLA CITTÀ RUSSA DI BELGOROD,
UN ATTACCO MISSILISTICO UCRAINO FINALIZZATO AD AMMAZZARE CIVILI
VIENE RIPORTATO COME ➡️
"CROLLO".
Forwarded from Marinella Mondaini (Маринелла Мондаини)
Belgorod da più di 3 ore è sotto un attacco missilistico ucraino. I pennivendoli della stampa italiana scrivono che il crollo del palazzo d'abitazione civile a Belgorod "forse è stata la scheggia di un missile abbattuto" Invece, senza forse, sono stati proprio i nazisti del governo di Kiev a colpire l'edificio, apposta per uccidere la gente comune. Ben sei missili Tochka U, quattro razzi Vampire e due razzi Olkha sono stati abbattuti dalle Forze aeree russe. Alla tv russa, proprio 15 minuti fa il corrispondente russo, in diretta dalle macerie di Belgorod dopo poche parole è stato costretto a scappare nei rifugi per l'allarme missilistico di nuovo sulla città, il servizio è stato interrotto, i nazisti continuano ad attaccare.
Per ora non sono stati trovati morti sotto le macerie, ha dichiarato prima il governatore della regione Gladkov, ci sono 19 feriti, fra cui 2 bambini e sono ricoverati in ospedale. Sotto le macerie si sarebbero 10 persone ancora. Un uomo è stato estratto vivo poco fa dalle macerie ed è seriamente ferito. Non è escluso che il palazzo di 10 piani e 40 appartamenti - crolli del tutto. Ora si è sviluppato un incendio. In questo momento di nuovo suona la sirena del pericolo missili.
Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo ha scritto che "L'atto terroristico a Belgorod è un altro sanguinoso anello della catena di crimini del regime di Kiev. Il bombardamento mirato di civili, infrastrutture civili, abitazioni, ospedali, scuole e strutture sociali è diventato la calligrafia del gruppo criminale di Zelensky, sostenuto da sponsor occidentali"
L'ambasciatore presso il Ministero degli esteri russo, Rodion Mirošnik per i crimini del regime ucraino ha dichiarato: "Gli sponsor stranieri del regime di Kiev sono direttamente responsabili per questo atto. Sono stati gli occidentali a fornire ai militanti ucraini le armi, ad addestrarli alla guerra e a pagarli.
Li hanno anche coperti sulle piattaforme internazionali, in sostanza legalizzando i crimini di guerra e nascondendoli dalla responsabilità penale internazionale. Ma questo è solo temporaneo. Il regime di Kiev, i suoi combattenti e comandanti sul campo certamente risponderanno per ciò che hanno fatto. La vendetta raggiungerà alcuni sul campo di battaglia e altri sul banco degli imputati, ma certamente li raggiungerà.
Per ora non sono stati trovati morti sotto le macerie, ha dichiarato prima il governatore della regione Gladkov, ci sono 19 feriti, fra cui 2 bambini e sono ricoverati in ospedale. Sotto le macerie si sarebbero 10 persone ancora. Un uomo è stato estratto vivo poco fa dalle macerie ed è seriamente ferito. Non è escluso che il palazzo di 10 piani e 40 appartamenti - crolli del tutto. Ora si è sviluppato un incendio. In questo momento di nuovo suona la sirena del pericolo missili.
Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo ha scritto che "L'atto terroristico a Belgorod è un altro sanguinoso anello della catena di crimini del regime di Kiev. Il bombardamento mirato di civili, infrastrutture civili, abitazioni, ospedali, scuole e strutture sociali è diventato la calligrafia del gruppo criminale di Zelensky, sostenuto da sponsor occidentali"
L'ambasciatore presso il Ministero degli esteri russo, Rodion Mirošnik per i crimini del regime ucraino ha dichiarato: "Gli sponsor stranieri del regime di Kiev sono direttamente responsabili per questo atto. Sono stati gli occidentali a fornire ai militanti ucraini le armi, ad addestrarli alla guerra e a pagarli.
Li hanno anche coperti sulle piattaforme internazionali, in sostanza legalizzando i crimini di guerra e nascondendoli dalla responsabilità penale internazionale. Ma questo è solo temporaneo. Il regime di Kiev, i suoi combattenti e comandanti sul campo certamente risponderanno per ciò che hanno fatto. La vendetta raggiungerà alcuni sul campo di battaglia e altri sul banco degli imputati, ma certamente li raggiungerà.
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A Copenaghen si manifesta per la Palestina, il re Federico X accoglie gli attivisti sventolando la bandiera palestinese dal proprio balcone.
Il professore Michele Geraci è stato sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico nel governo Conte I.
Economista, esperto di Cina - dove ha insegnato finanza dal 2008 - lavorò al progetto della Via della Seta, definitivamente cestinato con la Meloni e la guerra alla Russia.
Economista, esperto di Cina - dove ha insegnato finanza dal 2008 - lavorò al progetto della Via della Seta, definitivamente cestinato con la Meloni e la guerra alla Russia.
Forwarded from Andrea Zhok
So che accadono cose infinitamente più importanti e gravi nel mondo, ma mi permetto una riflessione della domenica.
Sono venuto a sapere che si è tenuta una competizione canora chiamata "Eurovision".
Non mi produrrò in una reprimenda verso gli spettatori, perché, dalle immagini che ho visto circolare, chi l'ha visto è già stato punito abbastanza, e non è il caso di infierire.
Scopro però anche che avrebbe vinto un tale Nemo, che si fa fotografare con i vestitini delle bambole addosso e gioca tutte le sue carte di talento canoro sull'ennesima eccitante "provocazione" di essere fluido (mi si è addormentato persino il braccio mentre scrivevo).
Ora, il signore / la signorina / l'ente perspirante (non mi sbilancio, barrate voi la casella appropriata) pare uno con le idee davvero chiare. E qui non scherzo.
Intervistato dice infatti: "Rendermi conto della mia identità mi ha reso libero."
E qual è questa identità?
Lo dice lui stesso, ovviamente: Nemo = Nessuno (in latino).
Il nome è stato scelto in modo mirato perché l'unica identità che qui rende liberi è l'assenza di identità.
E questo è filosoficamente di grandissimo interesse, perché rende esplicito nel modo più chiaro un punto importante, che va al di là delle pacchianate decerebranti dell'Eurovision.
La libertà che viene assunta come l'unica vera libertà residua da questa "cultura generazionale" è la libertà negativa, cioè la libertà come possibilità di sottrarsi ad ogni pressione esterna.
Ma anche lo stesso "Essere Qualcuno" è percepito come una forma di pressione esterna.
Dunque l'unica libertà realizzata è non essere nessuno.
Tutto ciò può sembrare molto suggestivo, new age, ma è in effetti una manifestazione esemplare di degenerazione motivazionale (o se vogliamo, di nichilismo militante). Infatti essere qualcuno, possedere (e coltivare) un'identità personale è la precondizione per ogni responsabilità, per ogni integrità personale, per ogni veridicità, per ogni volontà e progetto, e anche per ogni forma di affidabilità interpersonale.
Ma tutto ciò, tutti questi tratti etici che sono stati al cuore delle virtù personali nella variegata storia dell'umanità oggi vengono percepiti da questa cultura generazionale come un peso insostenibile, un onere.
La modernità neoliberale ha così vinto game, set e match.
Restano in giro identità vuote, liquide, malleabili, che nei pochi casi "vincenti" sono dei Nemo in carriera, mentre nel mare dei perdenti si tratta di rotelline intercambiabili che il sistema può disporre dove vuole, per il tempo che vuole, senza incontrare alcuna resistenza.
In attesa che vengano sostituiti definitivamente da un automa - che però rischia ormai di dimostrare maggior carattere.
Sono venuto a sapere che si è tenuta una competizione canora chiamata "Eurovision".
Non mi produrrò in una reprimenda verso gli spettatori, perché, dalle immagini che ho visto circolare, chi l'ha visto è già stato punito abbastanza, e non è il caso di infierire.
Scopro però anche che avrebbe vinto un tale Nemo, che si fa fotografare con i vestitini delle bambole addosso e gioca tutte le sue carte di talento canoro sull'ennesima eccitante "provocazione" di essere fluido (mi si è addormentato persino il braccio mentre scrivevo).
Ora, il signore / la signorina / l'ente perspirante (non mi sbilancio, barrate voi la casella appropriata) pare uno con le idee davvero chiare. E qui non scherzo.
Intervistato dice infatti: "Rendermi conto della mia identità mi ha reso libero."
E qual è questa identità?
Lo dice lui stesso, ovviamente: Nemo = Nessuno (in latino).
Il nome è stato scelto in modo mirato perché l'unica identità che qui rende liberi è l'assenza di identità.
E questo è filosoficamente di grandissimo interesse, perché rende esplicito nel modo più chiaro un punto importante, che va al di là delle pacchianate decerebranti dell'Eurovision.
La libertà che viene assunta come l'unica vera libertà residua da questa "cultura generazionale" è la libertà negativa, cioè la libertà come possibilità di sottrarsi ad ogni pressione esterna.
Ma anche lo stesso "Essere Qualcuno" è percepito come una forma di pressione esterna.
Dunque l'unica libertà realizzata è non essere nessuno.
Tutto ciò può sembrare molto suggestivo, new age, ma è in effetti una manifestazione esemplare di degenerazione motivazionale (o se vogliamo, di nichilismo militante). Infatti essere qualcuno, possedere (e coltivare) un'identità personale è la precondizione per ogni responsabilità, per ogni integrità personale, per ogni veridicità, per ogni volontà e progetto, e anche per ogni forma di affidabilità interpersonale.
Ma tutto ciò, tutti questi tratti etici che sono stati al cuore delle virtù personali nella variegata storia dell'umanità oggi vengono percepiti da questa cultura generazionale come un peso insostenibile, un onere.
La modernità neoliberale ha così vinto game, set e match.
Restano in giro identità vuote, liquide, malleabili, che nei pochi casi "vincenti" sono dei Nemo in carriera, mentre nel mare dei perdenti si tratta di rotelline intercambiabili che il sistema può disporre dove vuole, per il tempo che vuole, senza incontrare alcuna resistenza.
In attesa che vengano sostituiti definitivamente da un automa - che però rischia ormai di dimostrare maggior carattere.
"Per questo motivo non ho firmato il rapporto della Commissione Colao, di cui facevo parte, quando stavamo nel picco del Covid. Mi sono rifiutata. Al primo incontro, eravamo una quindicina fra accademici ed esperti, ci siamo ritrovati anche 13 persone di McKinsey nella stanza. Praticamente infiltrate, non dicevano nulla. Così ho chiesto a Vittorio Colao che ci facessero tra noi, obiettando rispetto a questa non neutrale presenza. In tutta risposta, seccato, Colao mi ha garantito che prestavano la loro consulenza a titolo gratuito".
https://valori.it/mazzucato-intervista-imbroglio-societa-consulenza/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR2WCsp-7G3OJdMxOaCbGhdmRKESAjJMh5uD-6bOnjT3YFtN3TalY1aFcPk_aem_Aa2B6J-p9HpVq4TtZO-ZKYXqKD51loiPvnIF8LnSDQ0yr3ISfboNQ2wKfwDQ29GTPCsuN66YAFx3TNeZNMv5oc3h#
https://valori.it/mazzucato-intervista-imbroglio-societa-consulenza/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR2WCsp-7G3OJdMxOaCbGhdmRKESAjJMh5uD-6bOnjT3YFtN3TalY1aFcPk_aem_Aa2B6J-p9HpVq4TtZO-ZKYXqKD51loiPvnIF8LnSDQ0yr3ISfboNQ2wKfwDQ29GTPCsuN66YAFx3TNeZNMv5oc3h#
Valori
«Così le società di consulenza globali infantilizzano i governi»
Intervista a Mariana Mazzucato, economista e autrice de "Il grande imbroglio", un'indagine sulle grandi società di consulenza
Alcuni tra i video relativi alle manifestazioni per la Palestina degli ultimi due giorni che ho trovato più coinvolgenti:
1. Portogallo.
2. New York, Manhattan. La polizia reprime un corteo pacifico e arresta i manifestanti.
3. Università di Ginevra, Svizzera.
4. Seul, Sud Corea.
5. Tokyo, Giappone.
1. Portogallo.
2. New York, Manhattan. La polizia reprime un corteo pacifico e arresta i manifestanti.
3. Università di Ginevra, Svizzera.
4. Seul, Sud Corea.
5. Tokyo, Giappone.
Le immagini più belle, luce nell'abisso 🇵🇸
Serie di proteste studentesche contro le università di appartenenza e in solidarietà con la Palestina durante le cerimonie di proclamazione di laurea in molte città statunitensi.
• Boston, studenti di diritto della
Northeastern University.
• New York City, Columbia University.
• Università del Commonwealth della Virginia. Studenti si ritirarono durante il discorso del governatore della Virginia.
• Duke University, Durham, Carolina del Nord.
Serie di proteste studentesche contro le università di appartenenza e in solidarietà con la Palestina durante le cerimonie di proclamazione di laurea in molte città statunitensi.
• Boston, studenti di diritto della
Northeastern University.
• New York City, Columbia University.
• Università del Commonwealth della Virginia. Studenti si ritirarono durante il discorso del governatore della Virginia.
• Duke University, Durham, Carolina del Nord.