Controcultura: Spazio aperto Be.Brecht
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Lotta per la giustizia socialeeambientale contro il dominio del capitalismo.
http://www.collettivobebrecht.it/chi-siamo/
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👁👁👁👁 C’è però una differenza fondamentale che rende le armi moderne molto più pericolose: i missili ipersonici. I missili ipersonici – con velocità superiore a cinque volte quella del suono (Mach 5), rappresentano un “salto di qualità” nella corsa agli armamenti. I missili ipersonici nucleari a raggio intermedio, avendo già oggi la capacità di volare a circa 10.000 km/h, saranno in grado di raggiungere Mosca in circa dieci minuti. 

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Dati i tempi ristrettissimi che queste armi impiegano per colpire, la risposta al loro uso non potrà che essere affidata all’intelligenza artificiale. Nel caso di un incidente o di un errore umano non potremo contare su un nuovo colonnello Petrov per salvarci.

‼️‼️È il caso di ricordare che la notte del 26 settembre 1983, in una delle fasi più calde della “guerra fredda” il mondo ha rischiato l’olocausto a seguito di una guerra nucleare scoppiata per errore. Quella notte, infatti, i sistemi di rilevazione satellitari dell’Unione sovietica segnalarono il lancio di cinque missili diretti verso il territorio della Russia. Il colonnello Petrov avrebbe dovuto segnalare l’attacco e attivare la risposta che prevedeva il lancio di un contrattacco nucleare massiccio. Il povero Petrov sudò freddo ma non avvertì i suoi superiori. Voleva essere sicuro che l’attacco fosse realmente in corso. Fu la mezz’ora più drammatica che si possa immaginare nella vita di un uomo. Ma la sua resistenza umana ci salvò. Dopo un numero interminabile di minuti il segnale sparì. Si era trattato di un falso allarme dovuto a straordinari fattori geoclimatici. Se nel 1983 l’umanità è stata salvata dal fattore umano, con lo schieramento dei missili ipersonici il fattore umano sarà bandito, la risposta sarà affidata all’intelligenza artificiale, che non ha cuore né compassione.
“Fatto sbranare dai cani e lasciato morire da solo”: la madre di un ragazzo Down di Gaza racconta come è stato ucciso da soldati d’Israele

Lo hanno fatto attaccare e sbranare da un cane, poi, agonizzante, lo hanno abbandonato in una stanza. La sua famiglia è stata cacciata con la promessa che lo avrebbero curato, ma quando i suoi cari sono tornati hanno trovato il corpo in stato di decomposizione.

Nessun parametro, argomento, interpretazione storica potrà normalizzare questo orrore.

L'esercito israeliano esegue con precisione la linea chiaramente definita dal suo governo: i palestinesi sono come il popolo di Amalek citato nella Bibbia e vanno sterminati.

Netanyahu infatti il suo modello lo ha indicato subito:
«Va’ dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini» (I Samuele 15, 3). 

Per citare un grande scrittore ebreo, fratello e maestro:
Se questi sono uomini....

Si! Sono uomini e vanno denunciati e puniti. I popoli del mondo hanno il dovere morale e politico di lottare perché vengano puniti e la loro visione del mondo vada combattuta, così come è stato per i nazisti.

Questa visione del mondo è il sionismo, più frutto del nazionalismo colonialista occidentale che della grande tradizione ebraica. Molti ebrei si stanno battendo contro il sionismo.

Qualsiasi gruppo o singolo, di qualsiasi etnia e a qualsiasi angolo del globo appartenga, che commetta tali orrori va punito e la loro ideologia combattuta, così come per i nazisti.

Noi siamo contro qualsiasi imperialismo, colonialismo, razzismo, di qualsiasi latitudine.

Questo il racconto:

Aveva 24 anni Muhammed Bhar, il giovane palestinese con sindrome di Down e autismo azzannato dai cani dell'esercito israeliano a Shejaiya, ad est di Gaza City. Il giovane è stato trovato morto dalla sua famiglia una settimana dopo l'irruzione dei soldati in casa. La sua storia è stata raccontata dalla BBC in un lungo articolo nel quale sono riportate anche le parole della madre Nabila.

Il 24enne non riusciva a mangiare, bere o cambiarsi da solo e con l'inizio della guerra, la sua salute era ulteriormente peggiorata.
Per questo motivo la madre e i familiari avevano deciso di chiudersi in casa nel tentativo di proteggere Muhammed dalle bombe e dal rumore dei raid. "Per mangiare, bere o cambiarsi aveva bisogno del nostro aiuto – ha raccontato la mamma alla Bbc -. Non riusciva a fare niente da solo, aveva il grado di indipendenza di un bambino di un anno". Dal 27 giugno, l'aumento dei bombardamenti aveva ulteriormente peggiorato la situazione. Prima dell'attacco dell'Idf, la famiglia del 24enne aveva deciso di non lasciare la casa di Shejaiya dopo aver ricevuto l'ennesimo l'ordine di evacuazione perché stanca per le continue fughe imposte dall'esercito.

"Prima siamo andati a Jibreel, poi a Haydar Square, poi a Rimal e a Shawa Square – ha spiegato Nabila, mamma del 24enne -. In totale siamo stati evacuati circa 15 volte". Alla fine, anche per proteggere Muhammed dai continui spostamenti, la famiglia aveva deciso di restare nella sua casa di Shejaiya, nascondendosi di volta in volta nelle stanze più sicure.
"Siamo stati sotto assedio per giorni – ha raccontato la donna – e spesso ci rifugiavamo in bagno. Cercavamo di rassicurare Muhammed, poi i soldati sono entrati in casa nostra".

Quando l'esercito ha fatto irruzione nell'abitazione con un cane al guinzaglio il 3 luglio scorso, i militari hanno aizzato l'animale contro il 24enne, la prima persona che si sono trovati davanti. Muhammed, infatti, non aveva voluto spostarsi dalla sua poltrona, l'unico posto dove riusciva a sentirsi tranquillo durante i bombardamenti.
Il cane lo ha azzannato prima al petto e poi a una mano. In quel momento, Muhammed non ha parlato, ha solo chiesto a bassa voce all'animale di lasciarlo andare. "Ho chiesto all'esercito di fare qualcosa perché era disabile – ha continuato Nabila -. Mi hanno impedito di proteggerlo. Mentre il cane lo attaccava, lui cercava di accarezzargli la testa".

Prima di essere spostato in un'altra stanza completamente da solo, il ragazzo stava chiedendo al cane di non morderlo più. "Adesso basta tesoro – diceva -. Basta". Il cane però avrebbe continuato ad azzannarlo sotto gli occhi dei militari che non sono intervenuti.

"Hanno detto che lo avrebbero curato, che lo stavano spostando in un'altra stanza per permettere a un medico di visitarlo. Non ci hanno permesso di andare a vedere come stava, continuavano a ripetere che stava bene. A un certo punto ci hanno cacciati senza permetterci di portarlo con noi". Due dei fratelli di Muhammed sono stati arrestati mentre cercavano di entrare nella stanza per far uscire il 24enne. I due non sono ancora stati rilasciati.

Una settimana dopo aver dovuto lasciare l'abitazione, Nabila e alcuni dei suoi figli sono rientrati e si sono fiondati nella stanza dove Muhammed era stato chiuso. Qui hanno trovato il suo corpo dilaniato in decomposizione. "Lo hanno lasciato senza punti di sutura e cure – ha spiegato la madre del 24enne -. Pensavamo lo avessero portato via, invece lo avevano lasciato lì a morire".

Il suo corpo è stato sepolto in un vicolo tra la casa della sua famiglia e quella dei vicini di casa perché era troppo rischioso portarlo al cimitero. Per Muhammed, nessuna autopsia o certificato di morte. "A me rimane solo l'immagine della sua mano che sanguina – ha ricordato la madre del 24enne ucciso -. Non la dimenticherò mai. Il cane gli ha strappato la mano e lui non ha emesso un lamento. Non siamo riusciti a salvarlo, né da loro né dal cane".
Ieri il Presidente della Corte Internazionale di Giustizia, Nawaf Salam ha letto le 32 pagine di un parere consultivo: l'occupazione militare israeliana di Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est è illegittima. È un' annessione di fatto che ha generato un regime di apartheid e segregazione razziale. E deve finire subito: "Israele ha l'obbligo di porre fine alla sua presenza nei territori occupati palestinesi il prima possibile". Manifesto di oggi
Pubblichiamo con entusiasmo, gratitudine e impegno militante lo scritto di un compagno che conosciamo e che apprezziamo molto.


Un ulteriore aspetto della svolta neoliberista imposta alla scuola pubblica

Un ulteriore aspetto della svolta neoliberista imposta alla scuola pubblica va ricercato nella maniera con cui si sta culturalmente colonizzando la relazione didattico-educativa all’interno delle aule scolastiche. La condivisione dei saperi, la loro critica, la messa in discussione di ciò che è dato per scontato, il faticoso incontro con il concetto, lo zelante lavoro teso a concepire il meglio dei discenti, sono tutte caratteristiche di quella che fino ad oggi è stata l’educazione scolastica: pratica cruciale nella formazione della mente e della persona. Le idee sono gli strumenti con cui si guarda e si agisce nel mondo.

👁 Il neoliberismo è ben consapevole della forza delle idee, lo ricordava Margaret Thatcher, quando affermava: «l’economia fornisce il metodo, ma l’obiettivo è cambiare l’anima».

La nuova didattica per competenze va intesa in tal senso: essa è volta a plasmare le giovani menti, ad addomesticarle e a renderle co-agenti del passaggio generalizzato dalle norme e dai valori collettivi a un individualismo molto più competitivo quale valore centrale nella cultura imprenditoriale.

Il passaggio dalla didattica “tradizionale” alla didattica per competenze vede il suo preludio nel Consiglio Europeo di Stoccolma del 2001 e in quello di Lisbona dell’anno prima, nella cui relazione finale viene espressa l’idea di base, ovvero quella di rendere l’economia europea «l’economia basata sulla conoscenza più dinamica e competitiva al mondo». Che l’economia si basi sulla conoscenza non è certo una novità e non crea scalpore; che tale conoscenza debba essere dinamica e competitiva a fini economici, dunque subordinata e funzionale all’economia, è un altro paio di maniche.

In un mondo di gusti e bisogni che cambiano rapidamente e con sistemi flessibili di produzione, l’accesso all’ultima novità tecnica, al prodotto più recente, all’ultima scoperta scientifica, implica la possibilità di conseguire un importante vantaggio competitivo. La conoscenza stessa diventa un bene fondamentale, da produrre e vendere al miglior offerente, in condizioni che sono organizzate sempre più su base competitiva. Le università e gli istituti di ricerca si contendono accanitamente il personale e lottano fra di loro per brevettare le nuove scoperte scientifiche. La produzione organizzata di conoscenza si è notevolmente diffusa negli ultimi decenni e ha acquisito una base sempre più commerciale (si consideri per esempio la non agevole trasformazione di molti sistemi universitari del mondo capitalistico avanzato dal ruolo di custodi del sapere e della saggezza a quello di produttori subordinati di conoscenza per il capitale delle grandi aziende).

Il sapere, insomma, diventa merce. Quando si afferma che le competenze

1⃣ servono ai giovani per inserirsi nel mondo del lavoro;

2⃣ costituiscono un imprescindibile trampolino di lancio per avvicinare le discipline ai loro rinnovati bisogni;

3⃣ forniscono loro una forma mentis per porsi in un’ottica di continuo apprendimento per essere pronti e predisposti a “inseguire” i cambiamenti della società;
quando si sostiene ciò, si sta in realtà dicendo che

1⃣ le conoscenze dovranno essere flessibili per adattarsi alla fluidità dell’economia;

2⃣ per aderire ai rinnovati bisogni delle aziende, gli studenti dovranno utilizzare il proprio sapere per competere tra loro nel mercato del lavoro;

3⃣ Le competenze insegneranno ai giovani a essere manager di sé stessi, così da sapersi meglio vendere alle esigenze delle grandi aziende.

La didattica per competenze, sposando l’ideologia neoliberista, secondo cui la società capitalistica contemporanea è immodificabile nella sua struttura profonda e costituisce anzi il migliore dei mondi possibili, insegna a studenti e studentesse non la capacità critica per mettere in discussione lo status quo, ma l’arrendevolezza, l’adesione alle esigenze di un mercato che
necessita di servi pronti a vendersi e a farsi le scarpe l’un l’altro.

Stiamo spacciando per saggezza un realismo miope, deteriore, il cui scopo è convincere che la realtà sia una e intrascendibile: una realtà «economica, produttivistica e consumistica, una realtà che ci vuole tutti ‘soggetti di prestazione’, attraverso le forme di un disciplinamento in cui ciascuno di noi sfrutta sé stesso perché chiamato ad essere imprenditore di sé stesso, trasformandosi in soggetto d’obbedienza. Bambini e adolescenti non più ‘educati’ alla convivenza, alla coabitazione, alla condivisione, attraverso percorsi di conoscenza di ampio respiro, bensì individualmente ‘armati’ per compiti specifici». [cit. da un articolo di Anna Angelucci facilmente trovabile in rete].

Tutto questo con la complicità di molti, troppi, docenti, che anziché battersi per un’educazione contro-egemonica e rivendicare la dignità del proprio ruolo, si rinchiudono con impotenti lamentele nelle aule insegnanti, lasciando soli i migliori dei loro studenti e delle loro studentesse a manifestare per il proprio futuro nelle piazze, contrastati spesso dalla violenza delle forze dell’ordine.

È il caso che i maestri imparino dal coraggio e dall’esemplarietà dei loro discepoli. Nella vita di bambini, adolescenti e adulti non ci sono solo meriti: c’è la lotta per una vita degna.
Riceviamo e pubblichiamo. Partecipiamo il più numeros@ possibile.
Riceviamo dal Comitato NO TAV di Trento e pubblichiamo. Partecipiamo il più numeros@ possibile!
Solidarietà al compagno Massimo Passamani a cui è stato notificato un foglio di via di quattro anni da Bolzano per la manfestazione (maggio scorso) contro il genocidio a Gaza nella quale si è entrati in stazione a contestare l'accordo Leonardo-RFI.

🇵🇸🇵🇸 A Gaza il genocidio continua alla luce del sole. Secondo l'ultima inchiesta della rivista The Lancet Israele avrebbe ucciso 185.000 palestinesi. La maggior parte delle scuole, degli ospedali, delle case sono distrutte. Si muore di fame e di malattie. Un ragazzo down palestinese è stato fatto sbranare da un cane dell'esercito israeliano e lasciato morire agonizzante. L'aviazione israeliana continua a bombardare ben fornita di armi occidentali.

Difronte a questo orrore c'é chi ha scelto e sta scegliendo di non rimanere in silenzio, complice di un genocidio che è sotto gli occhi di tutti. Ha scelto di lottare per il bene, come fecero i "Giusti tra le nazioni" durante il nazismo, insigniti di giuste onorificenze da parte delle nostre "democrazie" occidentali.
Chi si batte oggi contro il genocidio viene "onorato" con i fogli di via, rigurgiti fascisteggianti.

Le libertà di parola, di espressione e di manifestazione sono un vanto da sempre ostentato dalle "democrazie"occidentali, come amano autodefinirsi. Una premessa propagandistica - quella della democrazia - usata oggi per compiere questi orrori e per spingere sull'acceleratore del riarmo e della tendenza ad una terza guerra mondiale: macello dei popoli, profitti per i milionari.

La storia insegna che la tendenza alla guerra porta all'inasprimento della repressione interna, richiamando i tempi più oscuri della nostra storia.

Pensiamo al nuovo e pericolosissimo disegno di legge (ddl) sulla sicurezza del governo Meloni.

Ci vogliono zitti, soli e docili agnelli pronti al macello.

✊🏾✊🏾Non lasciamo soli coloro che si battono con generosità per la giustizia e la dignità. Parliamoci, accomuniamoci, solidarizziamo.
🇵🇸🇵🇸 Secondo il nuovo rapporto dell'ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, migliaia di prigionieri palestinesi sono detenuti in segreto e in isolamento completo. Torturati con l'elettroshock e abusati sessualmente, almeno 53 di loro sono morti.

La Corte penale internazionale potrebbe avvalersi delle informazioni rivelate da questo rapporto per documentare i crimini di guerra e contro l’umanità perpetrati da Israele.

«Se le condizioni di detenzione dei palestinesi in custodia israeliana erano già molto preoccupanti prima del 7 ottobre 2023, la situazione è peggiorata drasticamente in seguito». (Rapporto Ohchr).

‼️ SONO MIGLIAIA i palestinesi che, dall’inizio delle ostilità fino al 30 giugno 2024, sono stati arrestati arbitrariamente. Ignari delle accuse rivolte contro di loro, privati del loro diritto a un avvocato e a un processo, gli uomini e le donne – molti di loro minorenni – sotto custodia delle autorità israeliane sono vittime di orribili torture, riferisce l’Ohchr.

‼️ Lo stato dei detenuti «nelle strutture di detenzione militari sembra essere peggiore»: le testimonianze riportano «gravi aggressioni fisiche, attacchi e morsi di cani, minacce e insulti diffusi». Altre torture usate contro i detenuti Gazawi e della Cisgiordania sono l’annegamento simulato, l’elettroshock e la deprivazione del sonno.

‼️ Sia uomini che donne sono state vittime di violenza sessuale, riporta l’Ohchr: «Il 14 novembre 2024, le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato un gruppo di studentesse universitarie palestinesi e le hanno portate a una centrale di polizia, dove alcune sono state aggredite sessualmente». In diversi casi, i prigionieri palestinesi sono stati sodomizzati e molestati.

‼️ Fra le migliaia di palestinesi che, bendati e ammanettati, sono stati prelevati a Gaza e portati in strutture di detenzione israeliane, «ci sono almeno 310 operatori sanitari arrestati in strutture mediche a Gaza», sottolinea il rapporto. Inoltre, «più di dieci mila lavoratori e pazienti Gazawi, che erano presenti legalmente in Israele il 7 ottobre, sono stati presi sotto custodia da Israele nei giorni seguenti». Si stima che 3.200 di loro siano stati rilasciati e trasferiti a Gaza, mentre sono sconosciute le sorti di circa mille.

‼️ DALL’INIZIO del massacro contro i palestinesi, almeno 53 detenuti Gazawi e della Cisgiordania sono stati uccisi dalle torture e dalle condizioni deplorevoli caratterizzanti le strutture detentive israeliane, riporta l’Ohchr. A oggi gli arresti continuano ostinati.

Questi sono i fatti, e sono fatti orribili.

Sanzioni, blocchi militari ed economici, coalizioni di volenterosi, bombardamenti umanitari sono stati fatti per molto meno da parte dei governi dei cosiddetti paesi "democratici".

‼️ Intanto l'assassinio a Teheran del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, da parte dell'esercito israeliano, si rivela per quello che è: un atto di terrorismo internazionale. Questo atto mostra la deliberata volontà della destra israeliana di mettere una pietra tombale su ogni iniziativa di pace.

‼️ E Il governo USA continua a fornire miliardi in aiuti militari ad Israele mentre balbetta di pace.

✊🏾✊🏾 Quello che sembra indispensabile è un grande movimento capace di lavorare per la fine di questo orrore. Noi tutte e tutti amanti della pace, amanti della giustizia, dobbiamo intensificare l'impegno, lottare contro ogni rassegnazione, silenzio, disperazione.
Pubblichiamo e condividiamo per la sua chiarezza e la sua utilità il testo del volantino distribuito dal compagno Walter agli operai delle cave di porfido. Ben fatto! Grazie!

Sul muro c'era scritto col gesso:
Viva la guerra!
Chi l'ha scritto è già caduto.

Bertolt Brecht
Un antenato insostituibile.
Riceviamo e diffondiamo!!

🇵🇸🇵🇸 PROIEZIONI A CIELO APERTO:
lunedì 5 agosto h.21:00 piazza d'Arogno TN

FILM: Questa è la mia terra.

La terra di chi? Dei palestinesi? Musulmani, ebrei, cristiani che vivono in terra di Palestina da secoli? O di chi l'ha ricevuta in dono da Dio ed è venuto a conquistarla per costruire lo Stato ebraico? E per Dio fin dove spinge la sua furia, il suo potere, il suo denaro, la sua tecnologia disumani?
In Inghilterra continuano le violente proteste di uomini bianchi contro gli immigrati guidate dall'estrema destra razzista.

Le radici di questa rabbia sono profonde e toccano le questioni della povertà, del degrado industriale e urbano e della globalizzazione della produzione e della finanza che hanno portato a scartare settori della popolazione come “rifiuti”.

🔻 14,3 milioni di persone nel Regno Unito – una su cinque – vivono al di sotto della soglia di povertà, con una su dieci che soffre di “insicurezza alimentare”. 
🔻A causa delle privazioni, l’aspettativa di vita si è accorciata di sei mesi e perfino i bambini sono diventati un po’ più bassi rispetto a quelli di altri Paesi a causa di malnutrizione e povertà.
🔻I tagli al welfare hanno spinto sotto la soglia di povertà le famiglie con più di due figli, che si sono viste negate gli assegni sociali. E si potrebbe continuare. A essere demolito è stato in primo luogo il settore pubblico.
🔻Il sistema sanitario è praticamente al collasso: le liste di attesa negli ospedali sono infinite, la gente muore nei pronto soccorso e provare a prenotare una visita con un medico di base equivale a giocare alla lotteria. 
🔻Le scuole cadono letteralmente a pezzi sulle teste degli allievi.
🔻Nessuno ripara le strade e a farsi il bagno al mare o al lago si rischia di morire, tanto le acque sono inquinate. 
🔻A Londra due milioni di persone vivono in fatiscenti casermoni popolari

🧐La responsabilità di tutto questo è degli immigrati, di chi ha un colore della pelle o una religione diversa, come nella propaganda dell'estrema destra?

Sul piano di realtà evidentemente no.

💸È il neolibersimo, bellezza.💸

In un mondo in cui tutti sono stati educati a essere individualmente responsabili per sé stessi, dalla salute all’istruzione, la precedente rete sociale si è disfatta. Sostenuta sia dai conservatori che dai laburisti a partire dagli anni Ottanta, l’economia neoliberale, che consiste nello spogliare i beni pubblici per ottenere profitti privati, è diventata un vangelo.
‼️È contro questa religione e le sue evidenti e nefaste conseguenze che dovrebbero scagliarsi le ire del popolo!‼️

Così come Margaret Thatcher, anche il nuovo Labour di Tony Blair era entusiasta di installare questo ordine politico ed economico. Margaret considerava Tony il suo miglior allievo. La seduzione dell’ordine politico da parte della “riforma” economica neoliberale ha stabilito le condizioni per cui i ricchi sarebbero diventati più ricchi, la classe media sarebbe stata schiacciata e i poveri scartati.

‼️NEGLI ANNI SETTANTA, sotto la signora Thatcher, i giovani neri erano stati pubblicamente identificati dalla stampa e dai politici di destra come la causa del declino economico della Gran Bretagna. L’immigrato (anche se la gioventù nera era in gran parte di origine britannica) era il capro espiatorio. La razza era la lente attraverso la quale leggere la minaccia alla britishness e a un mondo bianco e parrocchiale apparentemente assediato dagli stranieri e dai loro modi poco inglesi (tutto quel curry, reggae e ganja).

⚠️Mentre veniva indicato un capro espiatorio in chi non aveva responsabilità per far sfogare la rabbia popolare, il popolo veniva fatto fesso.⚠️

TUTTO È DIVENTATO un’opportunità per fare soldi per una piccola minoranza di milionari. L’industria è stata denazionalizzata. L’energia, le ferrovie e l’acqua sono state privatizzate. Se questo significava aumentare gli sprechi e l’inefficienza, allora si poteva ricavare denaro dalla loro riparazione e manutenzione, garantendo al contempo dividendi crescenti per gli azionisti.

🔻Il servizio ferroviario è contemporaneamente il più costoso e il più lento d’Europa. 🔻 I fiumi e i mari della Gran Bretagna sono inondati di acque reflue non trattate. 🔻Le bollette dell’energia sono salite alle stelle e la povertà è pubblicamente evidente nelle migliaia di banche alimentari sparse per il paese, suggerendo una società sull’orlo della disgregazione sociale.
⚠️Ma, come disse notoriamente la signora Thatcher, la società non esiste. È solo colpa tua se sei povero, disoccupato e senza sostentamento o aiuto. Oppure la colpa è del più povero di te, mai dei milionari!⚠️

L’INSTALLAZIONE dell’individuo egoista come riassunto del soggetto politico moderno non è certo un’esclusiva britannica, ma è maturata nel corso di molti decenni nel mondo anglofono e oggi è diventato un mantra globale.

✊🏽✊🏽È su questo piano che si svolge lo scontro culturale decisivo. Noi classi popolari, per sconfiggere l'imbroglio neoliberale che ci hanno rifilato i milionari, abbiamo bisogno di riaffermare una soggettività fatta di singolarità solidali, accomunante nella lotta per una vita degna per tutte e tutti quelli che patiscono in basso.

🏦Infine a tutto questo aggiungiamo i caratteri di uno dei "fari" delle democrazie occidentali, la democrazia inglese:
presenza di una monarchia ereditaria, di una Camera dei Lord non eletta e da una Camera dei Comuni (basta ascoltare il linguaggio: il Re, i Lord, i Comuni, come se fossimo ancora in uno stato medievale) eletta con un sistema non rappresentativo. Questo significa che tutti i governi del Regno Unito sono governi di minoranza in termini di voto popolare.

⚠️Anche di questo la colpa ovviamente è dei migranti.⚠️

✊🏾Pure in Italia, noi che stiamo in basso, impariamo da questa storia per rilanciare la giustizia sociale e ambientale.✊🏾
Riceviamo e diffondiamo!

🇵🇸🇵🇸CONTINUANO LE PROIEZIONI A CIELO APERTO 🇵🇸🇵🇸

Lunedì 12, ore 20.30
Piazza D'Arogno (Trento)

Assemblea solidarietà con la Palestina.
L'INFAMIA: DUE PESI, DUE MISURE

🇺🇦
Stati Uniti ed Europa continuano a fornire soldi e armi all'Ucraina, la guerra deve continuare finché non sarà raggiunta una "PACE GIUSTA". Questo anche a costo di attaccare direttamente in profondità il territorio russo (Kursk) e rischiare l'esplosione di una guerra mondiale aperta.

🇵🇸
In Palestina sono morti 40.000 civili sotto i bombardamenti dell'esercito israeliano. Tuttavia secondo l'ultima inchiesta della rivista The Lancet sarebbero 185.000 i palestinesi uccisi. La maggior parte delle scuole, degli ospedali, delle case della striscia di Gaza sono distrutti. Si muore di fame e di epidemie. Un ragazzo down palestinese è stato fatto sbranare vivo da un cane dell' esercito israeliano e lasciato morire agonizzante mentre la sua famiglia veniva allontanata assicurando che il figlio sarebbe stato curato (fonte BBC).
Nelle carceri israeliane i prigionieri palestinesi vengono crudelmente torturati. I sopravvissuti palestinesi hanno l'inferno in testa, le persone stanno impazzendo, alcuni hanno cominciato a parlare da soli, per strada.
Questa guerra è solo l'ultimo capitolo di una storia di aggressioni e spoliazioni.

🔻 Mentre in Ucraina si parla di integrità territoriale, dopo più di 70 anni i Palestinesi non hanno ancora il diritto ad uno Stato, all'autodeterminazione, al loro riconoscimento, a una vita degna.

⚠️ La domanda è:
QUALE SAREBBE "LA PACE GIUSTA" PER I PALESTINESI?

Perché i governi Usa e europei non inviano i carriarmati, i missili, i sistemi di difesa aerea anche ai palestinesi per difendersi dall'aggrssione di un esercito infinitamente più potente e poter arrivare a una "PACE GIUSTA"?

Forse il governo ucraino di Zelensky è più "democratico"? Rispetta di più le minoranze? I cittadini hanno più diritti?
Forse gli ucraini sono più "bianchi" dei palestinesi?

⚠️
Un'ultima domanda:
Che cos'é "LA PACE GIUSTA"?
GIUSTA per chi? Al servizio di quali interessi, di quale etica?

Al servizio di una patria asservita ai grandi ricchi di turno? O una patria dove i miliardari vengono forse duramente tassati al sostegno della giustizia sociale e ambientale, della solidarietà, di una vita degna, di scuole, ospedali, servizi pubblici degni?
Spetta a noi tutte e tutti la responsabilità di un chiaro giudizio, di una chiara indicazione.

🔻 Ci ricordiamo per esempio dell'accordo di circa un anno fa che il governo di Kiev e l’americana BlackRock Financial Market Advisory hanno sottoscritto sul “Fondo di sviluppo dell’Ucraina”?

Una totale svendita dei principali settori dello stato ucraino, a partire dalle preziosissime “terre nere” (le più fertili che si conoscano) e dalla rete elettrica del paese.
Da parte di Kiev, con tale accordo, si tratterebbe di saldare gli enormi debiti contratti coi creditori occidentali, soprattutto per le forniture di armi e gli “aiuti” finanziari".

Chi sta in basso in Ucraina oltre a pagare la guerra con morte, fame e sofferenze, pagherà anche la "pace giusta" con sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori ed espropri dei beni pubblici.

✊🏾✊🏾 Contro lo scontro tra imperi dominati dai grandi ricchi (USA, Federazione russa, Europa) per quelli che stanno in basso, sfruttat@ e impoverit@ di tutti i paesi europei e del mondo, è urgente che si lavori ovunque a grandi movimenti popolari contro la guerra privi di illusioni sulla ragionevolezza e sulla sensibilità di chi sta in alto (26 miliardari posseggono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone) nei confronti delle condizioni di vita, di lavoro così come della tragedia e delle sofferenze dei popoli trascinati nella guerra.