Centro Meteo Lombardo
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Ringraziandovi di cuore per aver partecipato ai nostri sondaggi, concludiamo con queste ultime splendide foto autunnali.
Quale delle tre vi affascina di più?
Anonymous Poll
25%
I
25%
II
50%
III
I nefasti avvenimenti dell’anno 2020 sono un valido pretesto per provare a ridisegnare il layout del 2021, con il sincero auspico che l’anno prossimo venturo ci risollevi da questa situazione di merda.
Quale soluzione grafica preferite?
Anonymous Poll
32%
A) Pazzi! Io adoro la vecchia grafica.La divisione delle settimane in colonna è irrinunciabile.
68%
B) Oooooh!! Finalmente, avrò molto più spazio per annotare le mie cose.
⚠️ PRE-AVVISO DI NEVE A QUOTE BASSE

Disclaimer: non fatevi emozionare (o spaventare) dal titolo. L’evento coinvolge una porzione marginale della nostra regione e con quantitativi di modesta entità. Tuttavia è una circostanza degna di menzione, utile se non altro a dare il benvenuto all’Inverno meteorologico, spezzando – finalmente – quel tedio che ha soffocato l’ultima (sfigata) porzione dell’autunno.

A partire dalla tarda serata di martedì 1 e nella notte su mercoledì 2 dicembre 2020, con proseguimento nella prima parte della giornata di mercoledì, precipitazioni sparse conquisteranno terreno dal Ligure-Tirreno verso i baluardi meridionali della nostra regione, concentrandosi viepiù a ridosso dell’Appennino, con successiva estensione alle pedemontane e medio-basse pianure lombarde adiacenti.
Il profilo termo-igrometrico di mercoledì all’alba consente la caduta di neve con accumulo fino a quote pedecollinari appenniniche (200m slm) e, localmente, potrebbe concedere una finestra di neve – più probabilmente pioggia mista a neve – anche nelle medio-basse pianure lombarde.
Parliamo di una decina di centimetri in Appennino oltre i 600m slm, di qualche centimetro in fascia collinare appenninica, fino a un velo (o niente, solo coreografia) nelle basse pianure lungo l’asta del Po, a ridosso dei confinanti Piacentino e Parmense. Nel dettaglio:

* Mercoledì 2, già prima dell’alba, molto probabile neve con accumulo su Alessandrino, Vogherese e Oltrepò Pavese. Probabile neve anche su Lomellina e buon parte del Pavese (maggiori possibilità da Pavia verso sud), Piacentino tutto e Basso Lodigiano, Basso Cremonese e forse Ovest Mantovano. Altrove precipitazioni solo piovose, meno consistenti o del tutto assenti (degradano in quantità spingendosi verso nord), fatte salve nevicate irregolari e di poco conto sopra gli 800-1000m slm sui rilievi alpini e prealpini.

* Nel corso della mattinata, possibile breve e parziale estensione delle nevicate (verosimilmente coreografiche, ossia con difficoltà di accumulo o nessun accumulo) anche alle medie pianure di Cremasco, Bassa Bresciana e Mantovano più occidentale. Altrove pioggia, con fenomeni viepiù marginali allontanandosi verso i rilievi alpini.

In tempi di pace vi avremmo messo in guardia per quanto riguarda la percorrenza dei tratti appenninici autostradali verso la Liguria (A26, A7, A15). Ad ogni modo: chi ha necessità/facoltà spostarsi, tenga presente il rischio neve su quei tratti stradali.

Proporremo affinamenti previsionali, eventualmente corredati dell’immancabile grafica utile a confondervi le idee, martedì in giornata.

Una seconda fase perturbata, maggiormente incisiva come quantitativi pluviometrici, è attesa per venerdì 4, con neve abbondante sui rilievi alpini e prealpini fino alle medie quote e possibilità di sconfinamenti fino a basse quote nei settori lombardi più occidentali a ridosso del Piemonte (Varesotto, Comasco occidentale, forse estremo ovest Milanese, Lomellina, Vogherese e Alessandrino).
Dovremo tuttavia aggiornarci in tal senso: una “previsione” di quota neve a 4 giorni, nell’intricato dominio padano, è un goliardico vaticinio.

Buona serata.
⚠️ AVVISO DI NEVE A BASSA QUOTA

La grafica allegata riassume a grandi linee la possibile evoluzione attesa in Lombardia per le prossime 24 ore, con attenzione alle ore notturne/mattutine di mercoledì 2 dicembre 2020.
Una gentilezza: NON prendete la mappa alla lettera: è utile per farsi una idea generale su scala regionale, assolutamente NO per distinguere cosa potrà fare o non fare nelle zone “di frontiera”, dove la tolleranza è molto alta.

I settori colorati in VIOLA sono quelli dove riteniamo possibili precipitazioni nevose. Il grosso della fenomenologia andrà sviluppandosi a ridosso della catena appenninica, con interessamento molto marginale del comparto alpino e prealpino (generalmente a quote superiori ai 600/800m circa).
Nei settori meridionali l’accumulo di neve al suolo è garantito esclusivamente in sede montana e collinare oltre i 2-300m slm, mentre nelle adiacenti aree pedemontane, e soprattutto di pianura, è fortemente condizionato dalla locale intensità delle precipitazioni stesse. In mancanza di freddo strutturato nei bassi strati, l’eventuale scarsità di precipitazioni non può portare accumulo di neve al piano, a prescindere dal contesto termico più o meno favorevole. Ciò significa che il previsore meteo si scervella una notte intera per capire se ci siano o meno le temperature adeguate alla caduta della neve al piano, quando in verità è la minore o maggiore consistenza del precipitato a determinare il grosso delle differenze d’area. Bisogna dunque concentrarsi sulle precipitazioni: laddove saranno intense e soprattutto persistenti, potranno veicolare i fiocchi fino al piano.

Dopo un estenuante dibattito, il Team Previsori CML dichiara quanto segue. In sede padana lombarda, precipitazioni nevose con accumulo saranno possibili in queste aree:

* già dalla serata di martedì 1 su bassa Lomellina, Vogherese, Pavese meridionale e Oltrepò Pavese tutto, Piacentino e basso Lodigiano, basso Cremonese ed estremo ovest Mantovano.

* nel corso del mattino di mercoledì 2 è verosimile una parziale estensione delle nevicate anche nelle medie pianure centro-orientali, dunque Cremonese tutto, Bassa Bresciana e Mantovano occidentale. Raccomandiamo comunque prudenza sulle strade eventualmente interessate dalle precipitazioni nevose, a prescindere dalla consistenza apparente del velo nevoso.

Nei restanti settori attendiamo precipitazioni molto più scarse o del tutto assenti, a prevalente carattere di pioggia/pioviggine (in fascia alpino/prealpina neve dai 600/800m slm), alternate a pause asciutte anche lunghe.

Nel corso del pomeriggio/sera di mercoledì le precipitazioni andranno scemando, residue nei settori più orientali (Bresciano, Gardesano, Mantovano).

Giovedì 3 giornata meteorologicamente tranquilla: cieli molto nuvolosi o coperti al piano (residue precipitazioni possibili al mattino su est regione), qualche schiarita sui rilievi.

Una nuova (corposa, succulenta, arrogantissima) perturbazione è attesa per venerdì 4, con nevicate molto abbondanti sui nostri rilievi fino a quote medie, piogge diffuse al piano con possibilità di fiocchi – almeno inizialmente – fino a quote basse nei nostri settori più occidentali al confine col Piemonte e il Canton Ticino (Varesotto, ovest Comasco, estremo ovest Milanese, Lomellina). Attenzione, tuttavia, alla possibilità di sorprese. Seguiranno sinceri aggiornamenti a riguardo.

Buona giornata.
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P.S.: a partire da oggi è disponibile il nuovissimo Calendario CML 2021 ➡️ http://cml.to/calendario, la nostra iniziativa annuale per finanziare le attività del Centro Meteorologico Lombardo, associazione no-profit fondata esclusivamente sulla grande passione di un manipolo di matti volontari.

Con le vostre donazioni contribuirete a mantenere liberi e gratuiti i nostri servizi e ci aiuterete a promuovere la diffusione della meteorologia quale patrimonio culturale comune.
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i preziosi soci, collaboratori e sostenitori che, da più di vent’anni, con anima, cuore e sudore mantengono viva questa realtà.
⚠️ AVVISO DI NEVE LOCALMENTE FINO A BASSA QUOTA

Cari meteo-appassionati! Eccovi la nostra previsione valida per VENERDÌ 4 DICEMBRE 2020.
Come di consueto, prestate molto buon senso al fatto che la precisione locale è modesta, quindi la mappa allegata va presa come indicazione di massima.
Avrete notato – chi con gioiosa meraviglia, chi con giustificata incazzatura – che la perturbazione di ieri, mercoledì, è riuscita a spingere un pochetto di precipitazioni nevose anche in alcune aree lombarde settentrionali dove tale eventualità era ritenuta meno probabile (Brianza, Bergamasca, parte del Milanese). Parimenti, anche in questa circostanza, potremmo avere una situazione localmente difforme dalle attese, pur nel rispetto del contesto generale. Non siate amareggiati per questo: la previsione di neve a bassa quota, in condizioni termiche “al limite”, è in assoluto la più sfuggente.
Data la forte disomogeneità dell'evoluzione attesa, analizziamola per aree.

SETTORI DI PIANURA:

Meste piogge nelle province centro-orientali, irregolari o scarse al mattino e viepiù consistenti nel pomeriggio/sera. La vita è una ruota, sorry cari nivofili d'oriente. Attenzione, piuttosto, alle raffiche sostenute da est (fino a 50-60 km/h) nel pomeriggio.
Nell’area padana evidenziata in blu (Pavese, Milanese orientale, Brianza monzese e lecchese, Bergamasca), nella notte e in prima mattinata sarà possibile la caduta di neve, tuttavia con accumulo verosimilmente relegato a quote collinari e nei settori padani più a ovest, cioè al confine col Piemonte. Già dalla tarda mattinata, il costante afflusso d’aria più mite da sud-est (sciroccale) determinerà un progressivo aumento termico, dunque pioggia prevalente o esclusiva.
Fanno eccezione i settori lombardi d’estremo ovest, Varesotto, Comasco occidentale, sud-ovest Milanese, Lomellina, Vogherese e Oltrepò Pavese occidentale, dove l’erosione del fresco catino padano sarà più indaginosa e dunque potenzialmente propizia a prolungare la neve anche su parte del pomeriggio.
A tal proposito: molta attenzione alla possibilità di rovesci nevosi nel primo pomeriggio, stante la risalita di linee convettive abbastanza toste dal Ligure, proprio nei settori a ridosso dell’Alessandrino e con possibile transitoria estensione meridiana verso Lomellina/Vogherese (centro-ovest Pavese in generale), forse Magentino-Abbiatense e forse sud Milanese. Questa è in assoluto l’incognita più "golosa": dopo una fase tardo-mattutina di relativa “stanca”, anche eventualmente con una finestra piovosa, nel primo pomeriggio la Lombardia sud-occidentale tutta potrebbe ospitare una fase nevosa significativa, di contrappunto alle restanti pianure già slavazzate da pioggia. Vedarém.

SETTORI PREALPINO-PEDEMONTANI E OROBIE

Grandi differenze tra est e ovest.
A levante, ossia Bergamasca-Bresciano-Garda, neve relegata inizialmente alle colline in risalita verso gli 800-1000m slm già dal pomeriggio.
A occidente, in particolare tra ovest Comasco e Varesotto, insistenza molto più marcata nelle nevicate fino a quote pedemontane e anche alte pianure (nell’angolo nord-occidentale sussiste la possibilità di accumuli nevosi importanti, ossia >20cm). Entro sera, tuttavia, anche in queste zone “più fredde” la pioggia prenderà il sopravvento, relegando la neve oltre i 400/600m slm.

SETTORE RETICO

Probabili nevicate fino a fondovalle in Valchiavenna. Appare molto più dubbio l’accumulo eventuale di neve fino a fondovalle in Valtellina, stante una iniziale inconsistenza delle precipitazioni, che tarderanno a impegnare quei settori (mentre lo scirocco inizierà a compiere il suo sporco lavoro). Quota neve in progressivo rialzo pomeridiano/serale oltre i 600/800m slm, a partire da est.

A SEGUIRE...
Sabato e domenica proseguirà un tipo di tempo molto perturbato, con piogge sparse, accompagnate però da un massivo rialzo termico in quota (zero termico oltre i 2200m slm sui rilievi alpini di entro-est, 1400-1600m più a ovest). Compatibilmente con le quote orografiche “risparmiate” da questa prorompente avvezione calda – un bel richiamone meridionale fin dal Sahara libico – osserveremo nevicate estremamente abbondanti sulle Alpi (cumulate complessive fino a 300cm oltre i 2500m slm).
Agli effetti, potremmo definirla una perturbazione di stampo tardo-autunnale che strappa con violenza le prime timide vesti d’inverno. D’altronde era mancata in novembre: è arrivata lunga, a ridosso dell’Immacolata. Meglio tardi che mai.
Nota a margine: a dicembre l’atmosfera padana è sorniona, molto stratificata, dunque non aspettatevi un rialzo termico significativo a bassa quota. Rimescolare gli strati è un'operazione lenta e complessa. La giostra della (relativa) caldazza tende a scorrere sopra le nostre zucche e lo scirocco nei bassi strati, di solito, conquista Mantovano, Bresciano, parte della Bergamasca, fascia prealpino/pedemontana e d’alta pianura o poco più (massime fino a 12-14° a est, 7-9° a ovest). Nelle “pigre” medio-basse pianure centro-occidentali, eredi del residuo lago freddo padano, viaggeremo su temperature ancora relativamente basse, 3/5°C (o poco più).
Buona serata e grazie per la consueta pazienza nella lettura di un testo sempre esageratamente lungo.
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⚠️ ✳️ PRE-AVVISO* DI NEVE A BASSA QUOTA ⚠️

* la previsione completa, con l’immancabile grafica, sarà emessa domani, domenica 27 dicembre 2020.

Cari amici meteo-appassionati! Nel primo paragrafo trovate un’anticipazione previsionale per

LUNEDÌ 28 DICEMBRE 2020.

Segue un’analisi ragionata di cosa potremmo attenderci. E soprattutto perché. E’ un testo come al solito mega prolisso, ma è confezionato con passione, dunque saremo felici se lo leggerete con cura. Inoltre apre la mente su diversi argomenti utili a fini didattici, il che non guasta mai.
Al di là dell’amore (o l’odio!) per la neve in città, materia soggettiva, questi episodi sono interessanti perché lasciano intendere quanto la complessità orografica del Nord Italia renda difficilmente predicibile una nevicata a quote di pianura. Buona lettura.

TEMPO PREVISTO

QUANDO: dalle ore 00 alle ore 10-12 di lunedì 28 dicembre 2020, localmente già da tarda sera di domenica 27 su Oltrepò Pavese e fascia alpino-prealpina. Prime aperture (a partire da ovest) nel corso del pomeriggio, ampie schiarite in serata di lunedì, con importante ghiacciamento nella notte su martedì 29 su TUTTA la regione (dunque massima attenzione alle strade anche urbane!).

DOVE: tutti i settori, tuttavia con possibile esclusione dell’est Mantovano e forse – almeno inizialmente – di Cremonese orientale (per ombra pluviometrica sub-appenninica). Maggiori accumuli in sede padana (da 5 a 15cm) lungo una direttrice disposta dall’Oltrepò Pavese al Lodigiano-Bergamasca. Coinvolto più marginalmente l’estremo ovest lombardo (per scarsità di precipitazioni), con rischio di accumuli inconsistenti – o forse addirittura nulli – al confine con il vicino Piemonte.

FENOMENI ATTESI: precipitazioni nevose a tutte le quote, dapprima deboli e/o miste a pioggia, in rinforzo durante le ore notturne ed entro l’alba. Progressivo esaurimento delle precipitazioni già nel corso della mattinata, da ovest verso est.

ANALISI GENERALE

Una imponente discesa d’aria artica dalle latitudini groenlandesi interesserà le Isole Britanniche e la Francia, per poi adagiarsi nei territori Mitteleuropei. La sua porzione più meridionale scorrerà veloce verso le Alpi Occidentali e andrà scivolando ancora più rapidamente nel Mediterraneo, fin verso il 42esimo parallelo, cinta nel suo perimetro meridionale da una intensa corrente a getto.
Ciò significa che siamo di fronte a un tipo di peggioramento abbastanza rapido, che non lascia il tempo ai nostri mari (specie al Ligure-Tirreno) di “rispondere”, ossia di strutturare minimi barici al suolo che siano degni di nota.

Questa considerazione è fondamentale, perché determina che quasi tutte le precipitazioni sono in mano alla disposizione (o meglio: all’inclinazione!) delle correnti alle medie quote. Il contributo d’umidità di basso livello richiamato dai quadranti meridionali (ossia di potenziale carburante per le precipitazioni), salta quasi a piè pari la Lombardia, andando a distendersi dal Tirreno verso l’Alto Adriatico.

Il quadro sinottico generale vede comandare correnti di Libeccio abbastanza teso, cioè con curvature un po' deboli, che trovano dinnanzi a sé dapprima il perentorio scudo delle Alpi Marittime e quindi delle Apuane, con in mezzo – per modesta statura – il più accondiscendente Appennino Ligure.

In questo scenario, dove a comandare è il motore di medio-alta quota così ben disteso da sud-ovest, il mite richiamo sciroccale (sud-orientale) nei bassi strati padani è quasi del tutto assente, agli effetti relegato al Mantovano ed estremo est Bresciano e comunque presto ricusato a levante.
Il quadro termo-igrometrico è attualmente favorevole alla caduta di neve fino a quote di pianura/fondovalle, subordinatamente alla consistenza delle precipitazioni. Vale a dire: con precipitazioni molto deboli, specie su centro-est regione, potremmo verosimilmente assistere a fasi di neve inizialmente mista a pioggia o neve con difficoltà d’accumulo. Con il sopraggiungere di precipitazioni consistenti, invece, non ci sono problemi di sorta e la neve può imbiancare dai monti al piano.
La previsione, in fin della fiera, si riduce nello studio della distribuzione locale delle precipitazioni, ossia nella stima dell’inclinazione esatta delle correnti alle medie quote, giacché la quasi totalità del precipitato dipenderà proprio dal loro orientamento rispetto alla roccaforte orografica che cinge la Val Padana a meridione.

Di solito, in queste situazioni, la nostra regione padana e pedemontana osserva un massimo relativo di precipitazioni lungo una direttrice disposta dall’Oltrepò Pavese al Lodigiano-Bergamasca. Più a ovest, andando verso il vicino Piemonte, prende corpo un gradiente negativo (viepiù meno precipitazioni) perché si risente dell’ombra pluviometrica delle Alpi Marittime, che è davvero molto impattante. Più a est, parimenti, abbiamo idem una parziale ombra pluviometrica (specie in prima fase) dovuta al sottovento rispetto all’Appennino Tosco-Emiliano, che va a seccare l’aria verso il Cremonese orientale e il Mantovano.

Con la traslazione della perturbazione verso levante, tuttavia, è ipotizzabile il transito di importanti nuclei precipitativi anche in questi settori d’est regione (l’orografia appenninica non può fermare precipitazioni ben formate alle medio-alte quote), quindi in mattinata è lecito attendersi che alcune linee di rovesci andranno a impegnare anche le pianure più orientali, con probabile fase nevosa “al canto del cigno” dove saranno più intensi.
Di solito, in mancanza dello scirocco, viene “tagliato fuori” dalla neve solo l’angolino più orientale della Lombardia, ossia il Mantovano orientale, perché resta preda della risalita d’aria troppo “calda” da sud-ovest, con il Libeccio che spinge isoterme leggermente positive fin negli strati atmosferici critici da 1200 a 1500m. In questo frangente, proprio in quei territori d’est Mantovano, non è inconsueto osservare una incredibile - quanto affascinante - linea di demarcazione netta tra la neve e la pioggia.

In ultimo: il comparto Alpino/Prealpino tutto gode di una situazione di particolare favore, stante l’importante sbarramento orografico, dunque raccoglie buone precipitazioni (Orobie über alles! Attesi da 30 a 50cm dai 1000m slm, da 5 a 15 cm fino a fondovalle) con parziale eccezione, tuttavia, dell’angolo nord-occidentale (Varesotto in primis), che soffre assai la mancanza di una componente sud-orientale alle medio-basse quote e che, con una perturbazione così spedita, finisce presto schiavo del travaso d’aria più stabile e secca da nord-ovest.

Questo è quanto. E’ una perturbazione mordi e fuggi e tendenzialmente poco democratica. Dunque non aspettatevi “il nevone” diffuso, quantitativamente parlando, almeno non in pianura, dove accumuli significativi saranno appannaggio esclusivo di quella “striscia” di precipitazioni, dove – effettivamente – nevicherà molto bene in quella (breve) finestra tra tarda notte e alba.
Dopodiché, come raramente accade, la perturbazione scapperà verso est e lascerà neve al suolo al riparo dall’eventuale possibilità di successiva pioggia, anzi il cielo sereno favorirà gelate diffuse. E’ forse questo il tratto distintivo più importante: dove cadranno centimetri a sufficienza, complice la stagionalità (siamo a minimi radiativi annui, attorno al Solstizio), il candido manto persisterà al suolo per diverso tempo… anche perché, all’orizzonte, non sembrano esserci prospettive miti. Anzi.

Il meraviglioso 2020 finisce la sua corsa sotto bianche vesti d’inverno. L’augurio, a questo punto, è che se ne vada candidamente affanculo.
⚠️ ✳️ AVVISO DI NEVE A BASSA QUOTA ⚠️

Cari meteo-appassionati! Eccoci alla vigilia di un evento nevoso significativo per estensione e – localmente per quantità – nei settori padani e pedemontani centro-occidentali.
Si tratta di una perturbazione RAPIDA MA INCISIVA: poche ore di neve, dalla notte al mattino di lunedì 28 dicembre 2020, ma con intensità importante laddove si concentrerà il canale precipitativo più attivo.

Lungo una fascia meridiana di territorio, che è ipotizzabile andrà distendendosi dall’Oltrepò Pavese verso il Milanese-Brianza-Lecchese e la Bergamasca, la perturbazione esprimerà i suoi massimi effetti, veicolando dapprima – a inizio notte – nevicate a carattere moderato, quindi – attorno a tarda notte e soprattutto all’alba – rovesci nevosi localmente intensi.
Spostandoci verso il Piemonte gli accumuli nevosi osserveranno un rapido gradiente discendente, giacché la (parziale) ombra orografica delle Alpi Marittime comporterà una relativa irregolarità/scarsità delle precipitazioni. Le temperature negative, tuttavia, suggeriscono comunque condizioni di massima attenzione anche con pochi centimetri al suolo (sarà neve asciutta).

Nelle pianure centro-orientali osserveremo una iniziale ombra precipitativa, con fasi notturne di neve (o pioggia/neve) a strappi. Per una discreta fase nevosa anche in quelle lande dovremo attendere la traslazione della perturbazione verso levante, attesa indicativamente per il primo mattino. Ecco quindi che le nevicate andranno ad estendersi di gran carriera anche su buona parte delle pianure di Cremonese, Bresciano e Mantovano, subordinate al transito di linee di rovesci nevosi dalla distribuzione irregolare, non predicibile. In questi settori la neve avrà caratteristiche di maggiore “pesantezza”, stante un quadro termico un po’ più mite. L’eventualità di sola pioggia, tuttavia, è da relegare al Mantovano orientale.

Gran neve in Oltrepò Pavese e nel comparto alpino-prealpino (un pochino meno verso le Prealpi Varesine e Luganesi), con i primi fiocchi – attenzione – già da tarda serata di domenica. Nei settori vallivi si attendono fino a 20/30cm fino ai fondovalle, con punte di 40/50cm dai 1000m slm).

Parlando di accumuli nevosi a quote di pianura/pedemontane: la natura della perturbazione comporta una buona leva di incertezza a riguardo, perché il maggiore o minore carico di neve è in mano alla direzione e all’estensione verso le Alpi dei (corposi) rovesci che prenderanno corpo a ridosso dell’Appennino Ligure e dell’Oltrepò Pavese.
Nel canale padano “privilegiato” è da considerare una mediana di circa 10/15cm in 6 ore, con possibili punte di 30cm verso la Brianza Monzese-Comasca-Lecchese e la Bergamasca.

MILANO: la nostra metropoli, con il suo rovente tessuto urbano “anti-neve” per antonomasia, stavolta sarà messa a seria prova. Il grosso del precipitato arriva proprio nelle ore più fredde (all’alba), nel periodo dell’anno con minore apporto radiativo (passato da poco il Solstizio d’Inverno) e soprattutto sotto forma di rovesci, dunque ratei precipitativi importanti (culmine attorno alle ore 6-9). Senza giri di parole: ci sono i presupposti per una nevicata milanese d’antan, con diversi centimetri d’accumulo anche in pieno centro. Palme incluse.

CONSIGLI PREZIOSI

1) EVITATE – per quanto possibile – di spostarvi in auto domattina all’alba prima che abbiano termine le precipitazioni. In caso contrario, non incazzatevi se restate bloccati in coda all'immancabile furgone di traverso. Laddove insisteranno rovesci nevosi, le strade – anche quelle più trafficate – saranno quasi impraticabili: in queste circostanze non c’è sale o spazzaneve che tenga. Inutile intestardirsi: bisogna aspettare che smetta e basta.
Già da metà mattinata le precipitazioni andranno ad esaurirsi a partire dai settori occidentali, quindi le condizioni andranno “migliorando” dal pomeriggio. Sia chiaro: migliorando NON vuol dire strade pulite. Vuol dire percorribili con l’equipaggiamento adeguato (e la massima prudenza).
2) Fatta eccezione per l’angolo mantovano (e forse Gardesano, più localmente), la pioggia non sarà pervenuta (cosa rara!), quindi al termine delle precipitazioni avremo un manto nevoso intatto, compatto, in ghiacciamento serale alle prime aperture. Di nuovo, massima attenzione alla viabilità, ANCHE nei prossimi giorni a seguire, perché sono condizioni invernali alle quali NON SIAMO PIÙ ABITUATI (specie i più giovani, che la neve “vera”, in Pianura Padana, non sanno cosa sia).

3) Evitate di maledire l’amministratore di turno perché sono le 10:42, ha già smesso di nevicare da ben 47 minuti, ma nessuno ha ancora spalato i 12,3 centimetri dal vostro vialetto. La neve, prima di ogni cosa, è un esercizio di pazienza e un invito alla solidarietà. E nell’inevitabile disagio che può comportare, può trasmettere sentimenti positivi a chi ha il buon cuore di accoglierli.

Buona neve a tutti.
Prudenza, pazienza e responsabilità.
⚠️ ✳️ PRE-AVVISO* DI NEVE A BASSA QUOTA ⚠️

*ATTENZIONE: tenete bene presente che si tratta di una perturbazione assai modesta, MOLTO MENO INCISIVA rispetto a quella di lunedì scorso. Dunque avremo sia meno precipitazioni, sia prevalenza territoriale molto limitata della neve, la cui comparsa a bassa quota sarà privilegio di una porzione minoritaria della nostra pianura occidentale (prevalente pioggia in regione). Ad ogni modo l’analisi completa, inclusa di grafica, sarà emessa domani, giovedì 31 dicembre 2020.

QUANDO: dalle ore 08 di VENERDÌ 1 GENNAIO 2021 fino a sera. Precipitazioni a carattere sparso proseguiranno anche nella giornata di sabato 2, tuttavia con probabile esclusiva pioggia a bassa quota su tutti i settori e neve relegata al solo comparto alpino e prealpino, dai 500/800m slm delle province più occidentali, Oltrepò Pavese (incluso al mattino), ai 900/1200m slm nei settori lombardi centro-orientali.

DOVE: precipitazioni nevose fino a bassa quota possibili su Pavese e Oltrepò tutto, parte del limitrofo Milanese sud-occidentale (specie Abbiatense e Magentino), forse Lodigiano occidentale, quindi medio-alto Varesotto solo da quote collinari (sopra i 300m slm), Olgiatese, Brianza comasca e lecchese sopra i 300-400m slm. Nevicate deboli o al più moderate nelle valli orobiche da quote variabili attorno ai 400-700m slm, dai 600-900m su valli bresciane. Fenomeni probabilmente inconsistenti nel comparto delle Retiche (in particolare nel fondovalle valtellinese, che osserverà una generale mancanza di precipitazioni).
⚠️ ✳️ AVVISO DI NEVE A BASSA QUOTA

Cari amici meteo-appassionati! Eccoci per l’ultimo avviso previsionale di questo 2020, anno che stiamo per mandare affan… ehm, che stiamo per salutare, ma senza alcuna nostalgia.

Come anticipato ieri, l’alba del 2021 avrà luogo sotto una debole perturbazione, comunque in grado di veicolare ancora un po’ di neve fino al piano (poca) nelle nostre pianure più occidentali, specialmente nelle prime ore del mattino quando il quadro termico generale sarà ancora permissivo in tal senso.

La mappa allegata è un tentativo di riassumere una situazione complicata, o meglio “variegata” sia per quanto riguarda la distribuzione e la tempistica delle precipitazioni, sia per la quota neve, abbastanza disomogenea e attesa viepiù in rialzo, con un gradiente decrescente da nord-est a sud-ovest.

Nevicate con accumulo sono attese fin dal mattino di VENERDÌ 1 GENNAIO 2021 su Pavese, Varesotto, Olgiatese, Lario, Brianza comasca e lecchese da quote collinari (250-300m circa). Su centro-ovest Milanese, Brianza monzese, Lodigiano e Cremonese occidentale è altresì possibile una fase nevosa mattutina, tuttavia ci sono dubbi sulla possibilità di accumulo degno di nota, stante un quadro termo-igrometrico leggermente più sfavorevole.
Pioggia prevalente, invece, sulle restanti pianure e pedemontane centro-orientali.

In fascia prealpino-pedemontana e nei fondovalle orobici e delle Prealpi bresciano-gardesane avrà probabilmente luogo una breve fase nevosa (o di pioggia/neve) notturno/mattutina, sostituita a seguire da sola pioggia con neve relegata ai rilievi, dai 400m slm del comparto occidentale ai 600/900m di quello orientale.
Nel corso del pomeriggio, infatti, un moderato richiamo orientale determinerà un generale rialzo della quota neve, scoprendo dunque la pioggia su quasi tutte le pianure, eccezion fatta per i nostri settori sud-occidentali (Pavese in primis), estrema roccaforte del “freddo” padano.

Valtellina: probabile la caduta di sola neve fino al fondovalle, tuttavia con quantitativi che stimiamo modesti, specie in medio-alta valle, dove le precipitazioni sono attese inconsistenti e altalenanti (ombra orobica). Condizioni un po’ più generose si attendono in bassa valle e soprattutto in Valchiavenna.

Valcamonica: molti più dubbi sulla possibilità di neve fino a fondovalle, per una questione di “coperta corta”: in alta valle avremo temperature più consoni alla neve ma molte meno precipitazioni, mentre in bassa valle avremo più precipitazioni ma un quadro termico più mite. Ne esce un quadro poco decifrabile.

Precipitazioni sparse proseguiranno anche nella giornata di SABATO 2 GENNAIO, sotto un ulteriore leggero rialzo della quota neve (dunque solo pioggia a quote di pianura/fondovalle, fatta eccezione per il Pavese occidentale che al mattino potrebbe ancora vedere fiocchi fino al piano).

Ringraziandovi di cuore per il tempo dedicato a leggere i nostri (lunghissimi!) bollettini, vi auguriamo un felice anno nuovo, tenendo ben presente che “non esiste il brutto tempo, ma solo diversi tipi di bel tempo” [John Ruskin].

Un sincero abbraccio a tutti.

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Come normalmente accade quando una mole consistente d’aria gelida d’estrazione artica – scivolando verso meridione – impatta violentemente contro la barriera alpina, avremo modo di osservarne la consueta (spettacolare) evoluzione in Val Padana.
Due i fenomeni degni di nota: il vento forte (Foehn/Bora) e la possibilità di brevi rovesci pomeridiani, localmente anche temporaleschi.

Comportandosi come un pozzo in attesa d’essere colmato, il catino padano sarà dapprima investito da un travaso d’aria da oltralpe, forzatamente iniettata lungo i dedali dei crinali alpini e con principale sfogo lungo le direttrici vallive disposte secondo i meridiani, in primis Verbano/Varesotto, C.Ticino, Valchiavenna/Lario e dunque i nostri territori pedemontani e padani lombardi più occidentali (Varesotto, ovest Milanese, Brianza comasca e monzese, dunque Lomellina).
In queste aree, già dal primo mattino, attendiamo dunque venti di Favonio, localmente intensi (possibili raffiche fino a 60-70 km/h, con punte di 80-100 km/h in alto Lario). Nulla di insolito per queste lande, ma prestate comunque attenzione.

A seguire – appena dopo il mezzogiorno – avrà inizio il successivo rientro orientale dei venti di Bora, che rappresenta la maniera più rapida per colmare il pozzo barico padano sottovento alla protezione alpina, conquistandolo dal suo fianco scoperto, quello affacciato al Mare Adriatico.
Venti molto tesi da est investiranno dapprima il Mantovano/Bresciano per poi estendersi nel corso del pomeriggio verso ponente, a impegnare quasi tutti i nostri settori padani e pedemontani, fatta eccezione forse per l’estremo nord-ovest che resterà terra di proprietà del Foehn.

Molta attenzione che l’est è vigliacco: entra così di botto, senza bussare. In particolare in sede padana centrale, Bassa Bresciana e Cremonese su tutti, attorno alle ore 15 si passerà da una situazione di ventilazione debole a raffiche improvvise fino a 50-60 km/h. Ocio.

In questo frangente potremo osservare uno dei fenomeni più affascinanti e spettacolari che possano prendere vita in Lombardia, ossia la formazione di strutture nuvolose cumuliformi lungo la linea mobile di demarcazione tra il territorio del Favonio e quello della Bora (in gergo tecnico “dry-line”).
Agli effetti, essendo flussi d’aria concorrenti (uno da settentrione, uno da levante), la forte confluenza di queste due masse d’aria tende a generare un eccesso locale di massa nella loro linea di frontiera, aria che trova naturale espansione verso l’alto, dunque moti verticali che sono alla base dell’innesco delle nubi convettive (temporalesche).

Potremo quindi osservare l’innesco di rovesci e temporali sparsi (non granché forti, sia chiaro, per lo più brevi e coreografici) dapprima lungo i settori prealpino-pedemontani di Bresciano e Bergamasca, in successiva propagazione padana sud-occidentale, in particolare lungo il corso dell’Adda, quindi Lodigiano, est Milanese e in ultimo Pavese.

Nota a corollario: stante l’abbondante disponibilità d’aria molto fredda in alta quota, è verosimile la formazione di brevi rovesci di graupel (neve tonda), una idrometeora particolarmente curiosa composta da piccole sferette di ghiaccio opaco, per capirci simili a palline di polistirolo espanso.

I rovesci più significativi innescati dal rientro di Bora potranno essere accompagnati da raffiche orientali improvvise, anche molto sostenute, quindi idem occhi aperti (è utile ricoverare anzitempo strutture mobili, tendaggi, etc.). Potrà essere utile seguirne l’evoluzione al radar (https://cml.to/radar).

Esaurimento di tutti i fenomeni già in serata.

Parentesi di gran frecc a seguire (per il periodo, s’intende), specie nottetempo e di primo mattino. Nei fondovalle dove smorzerà la ventilazione, già mercoledì all’alba potranno registrarsi minime attorno agli zero gradi o addirittura brevi gelate, anche se una provvidenziale copertura nuvolosa potrebbe scongiurarle. Con ogni probabilità il pericolo il tal senso sarà maggiore nella notte su giovedì, con cieli sereni a tutto tondo e massa artica ormai sedimentata appieno.
Un po’ di apprensione, dunque, per chi si troverà a fronteggiare i potenziali danni da gelate tardive, in attesa di una successiva leggera mitigazione dello scenario meteorologico che non si manifesterà prima di venerdì, sotto difficile ingresso da ponente di masse d’aria oceaniche viepiù mitiganti.
Nulla a che vedere con le super-gelate che investiranno a breve le zone Mitteleurpee (tonnellate di lanterne illumineranno a giorno i vigneti francesi…), tuttavia è un episodio di freddo tardivo che anche nelle nostre lande potrebbe dare qualche grattacapo (specie nei fondovalle alpini e appenninici), se non altro perché la scorsa settimana pseudo-estiva ha dato uno sprint vigoroso al risveglio vegetativo. Il contrasto sarà importante. La natura è abituata a incassare, per carità, ma l'uomo un po' meno.

L’abbondante disponibilità di sole smorzerà assai la nostra sensazione di fresco nelle ore diurne. Dunque gelo di primo mattino e svestizione pomeridiana, quindi coprirsi “a cipolla” potrà aiutare a salvare l'ascella. L’astro picchia già parecchio: la radiazione è quasi ormai paragonabile a quella di fine agosto e sulla pelle si sente tutta.

Buona serata.