I buoni vincono, i cattivi perdono e, come sempre, #Anonymous domina.
La nostra determinazione è incrollabile nel perseguire #VERITÀ e #GIUSTIZIA diffondendo #PACE e #AMORE: pilastri fondamentali della #LIBERTÀ
Noi siamo Anonimi, noi siamo Legione, noi non dimentichiamo, noi non perdoniamo, #EXPECTUS
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A pochi giorni di distanza dal decreto presidenziale in cui #Putin invita gli occidentali che vogliono fuggire da #Satana per rifugiarsi nella Federazione Russa, madre di nobili valori tradizionali -eccezion fatta per la #Libertà- la vicenda di Niklas Hoffgaard ci illumina sull’accoglienza riservata dal #Cremlino ai sui figli acquisiti.
Niklas Hoffgaard (nome d’arte #StanleyMost), 30 anni, ex rapper danese, si era trasferito in Russia nel 2023 per fuggire dalla decadenza dei valori occidentali.
Allo scadere della residenza temporanea, non avendo un lavoro stabile al momento di rinnovare la carta di soggiorno, il nostro #pacifinto-#inutileidiota ha ben pensato di stipulare un contratto con il Ministero della Difesa, cosa che gli avrebbe agevolato le pratiche per ottenere la cittadinanza russa, secondo il decreto n. 10/2024 di Putin.
Il Ministero della Difesa, stando a quanto affermato dal suo avvocato, aveva garantito al #rapper la libertà di scegliere la sede dove prestare servizio come militare.
Ma si sa, la Russia di Putin non ha molta dimestichezza con termini quali: “libertà di scelta” e “mantenere la parola data”.
Così, nel gennaio 2024, il malcapitato è stato spedito sul fronte ucraino, nel bel mezzo del conflitto in corso.
Al danno la beffa.
I Russi sul fronte non riuscivano a spiegarsi come fosse possibile -e come biasimarli- che un non-russo, benestante, di buona famiglia e, soprattutto occidentale, andasse a combattere al loro fianco. L’unica spiegazione che potevano a darsi era che si trattasse di una #spia #americana, ovviamente.
E alle spie americane cosa si può fare? Veniva quotidianamente malmenato, insultato, costretto a bere #vodka per dimostrare di essere russo e, forse, anche a ballare il: “piccolo cosacco”.
Il nostro rapper è durato pochi mesi sul fronte.
Dopo una serie di avventure rocambolesche è riuscito ad ottenere lo scioglimento del contratto.
Ma, ora, rischia di dover affrontare, in #Danimarca, un processo per mecenatismo.
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🤜 Greetings citizens of the world, we are #Anonymous.
Mentre #Maduro diventa sempre più solo, noi siamo una #Legione.
Che valore ha la sua vita?
100 milioni di dollari vivo o morto.
🇻🇪 #OpVenezuela #FreeVenezuela #VenezuelaLibre #OpFreeVenezuela #JusticiaParaVenezuela #StopDictatorships
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E se ti rimane qualche spicciolo, investi in un'avvocato esperto di elusioni fiscali.
Con lo scoppio del conflitto in #Ucraina o, meglio, dopo l'#invasione di uno Stato Sovrano, l'#Europa ha cercato di colpire l'economia russa e gli imperi degli #oligarchi attraverso una serie di #sanzioni.
Chi ha mai sentito parlare di un paese che si chiama #Uzbekistan?
Praticamente quasi nessuno fino al 2022, quando magicamente è diventato famoso.
Tra il 2018 e il 2021 l’ Uzbekistan faceva consegne alla #Russia per un totale di 1,5 milioni di dollari.
Successivamente, il paese ha registrato un miracoloso boom economico: in soli due anni e mezzo, ben 1.962 carichi sono stati spediti dall'Uzbekistan alla Russia, per un valore complessivo di 41,6 milioni di dollari.
Gli articoli principali comprendono oggetti d'arte (quadri, antiquariato) e beni di lusso.
Nel frattempo, una società uzbeca di logistica, la Bek Broker ha registrato un notevole incremento del proprio volume d'affari. Detiene, infatti, la distribuzione delle merci destinate a Mosca, una volta giunte a #Tashkent, capitale dell’Uzbekistan, dal porto di #Amsterdam.
Le attività sono coordinate da un cittadino, neanche a dirlo, russo di nome Aleksey Repik.
Il nostro tramaccione è un influente uomo d'affari e una figura pubblica.
E’ il presidente di Business Russia, nonché ex presidente di Delovaya Rossiya, e fondatore della holding farmaceutica R-Pharm. Inoltre, Repik è proprietario della società di costruzioni R-Stroy.
Secondo la rivista #Forbes, nel 2021, Repik era uno degli imprenditori più facoltosi della Russia, piazzandosi al 57esimo posto con un patrimonio di 2,6 miliardi di dollari.
La sua fortuna ha registrato un incremento di 0,5 miliardi di dollari nell'ultimo anno.
Benché sanzionato, pare che se la passi molto bene.
Il Paperone Repik è il fortunato proprietario di un maestoso #yacht Triple Seven, lungo ben 67 metri. Questa barchetta, che naviga sotto la bandiera delle Isole Cayman, è di proprietà di una società offshore con sede nelle Isole Vergini britanniche, la Nawton Ltd.
Il Triple Seven, a quanto si narra, fa occasionalmente tappa ad Amsterdam. Qui pare scarichi preziosi tesori il cui valore supera di gran lunga i 300 euro. Questa cifra rappresenta il massimo consentito per l'importazione di merci di lusso in Russia.
Il riccone Repik si dimostra anche essere un autentico filantropo, condividendo il business con Mkrtich Okroyan, altro oligarca sanzionato e di dubbia rettitudine.
Cosa sono la #vodka e il #caviale confrontati con un #Amarone o un buon #Montalcino accanto a delle lasagne fatte in casa?
Abbiamo davanti a noi soltanto una suprema dimostrazione di coraggio: quella di schierarci senza esitazione al fianco dell'Ucraina, costretta a battersi con una mano legata a causa dell'ipocrisia e della falsa moralità di alcuni vigliacchi pacifinti che si rifugiano dietro parole vuote.
Siamo come vecchi bradipi consumati dal nostro passato: impieghiamo troppo tempo per prendere decisioni.
Ma, quando lo facciamo, qualche testa rotola nel nome della #Libertà.
E’ bene che Putin non lo dimentichi.
#RussiaIsATerroristState #PutinIsAWorldCriminal #StandWithUkraine
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