Uriel Crua
3.75K subscribers
387 photos
25 videos
5 files
452 links
L'Uomo silenzioso nella stanza

Leggi il libro "CRONISTORIA ITALIANA DELLA DERIVA"

👉 **Amazon** https://amzn.to/3M7sUdu

👉 **Non Amazon** https://bit.ly/3yplQ82
Download Telegram
Anche questo mese, un mio contributo scritto sulla rivista "Visione".

Buona lettura.

Uriel
VERE DISCRIMINAZIONI
Uriel Crua

Si dà un gran parlare intorno ai “diritti” che alcuni definirebbero non più che cosmetici: dal diritto all'espressione della propria sessualità – ingaggiando una gara al diritto a chi ce l'ha più strana – fino al recente “diritto alla moda”. Nelle aziende, persino, abbiamo l'escalation a chi è più inclusiva, permissiva, liquida, fluida, vaporacquea.
Si dà il caso però che mentre Ivan – un nome a caso – ha tutto il diritto (tutelatissimo, tutelaterrimo) di essere bisgender, antipatriarcale, killtransfobico, non binario, tribinario, quaternario e terno al lotto, dovrebbe sentirsi discriminato quando, sul luogo di lavoro, la maggioranza è protetta da un contratto a tempo indeterminato mentre lui, assunto con un contratto a termine in somministrazione per mezzo di agenzia interinale, si trova al quarto rinnovo quadrimestrale, va a lavoro anche quando malato (mentre i colleghi non hanno problemi a stare a casa in malattia quando serve); non può acquistare una macchina a rate perché non ha credito (mentre i colleghi la cambiano ogni tre anni); non riesce a convincere alcuna agenzia immobiliare a concedergli le credenziali per un appartamento in affitto, tanto meno una banca a rilasciargli un mutuo; deve accettare ogni variazione oraria imposta all'ultimo dal responsabile di turno o dai capi, senza potersi organizzare una vita; deve dire sempre sì nel timore che se dicesse un legittimo no potrebbe non essere “rinnovato”.
Ivan può vantare estreme libertà nel confessare a chiunque, senza timore di licenziamento, di essere transtrisgender antispecista fluido vaporacqueo. Ma guai se Ivan, una mattina, col mal di gola e la febbre, contattasse il medico della mutua e mandasse il numero di protocollo all'azienda.
Il tridente sindacale tace da un ventennio almeno, placitando il diritto al dipendente di spargersi le labbra di rossetto e indossare tacchi a spillo, blaterando di femminicidi e patriarcato. Mentre la gente vera, nel mondo vero, non arriva a metà mese.
Che tempi speciali. Quanta libertà.

t.me/urielcrua
DELLA CONOSCENZA
Uriel Crua

Affidarsi istintivamente alla percezione del Male per poi rifuggirlo è certamente l'inizio di un percorso di conoscenza. Studiare poi cosa è Male, conoscere ciò che è Male, è a tratti fondamentale.
Ma limitarsi alla conoscenza del Male senza sapere del Bene, né praticando dunque il Bene, è una mutilazione.
Decostruire è sacrosanto.
Costruire è vitale.

t.me/urielcrua
FIGLI. PROTEGGERLI È FORGIARLI
Uriel Crua

Proteggere i propri figli significa forgiarli, e non - come tanti pensano - concedere loro ogni scappatoia.
Si dia loro instabilità, e insieme stabilità. Sapranno riconoscere l'una e l'altra, per poi scegliere quale delle due preferire.
Sia dia loro noia ma anche balocchi, in modo misurato, così che possano sapere di entrambi.
Si dicano forti no, ma anche slanciatissimi sì. Che conoscano fin da subito la possibilità di ribellarsi, o di adeguarsi alle cose sagge.
E siate esempi, testimoni viventi e brucianti, di ogni sfaccettatura della Volontà del Bene, ma anche della spietatezza del Male.
Rendeteli completi e mai parziali.
Fate uomini e fate donne. Non liquidi involucri di non-senso.

t.me/urielcrua
BUON TOTALITARISMO
Uriel Crua

In giovinezza mi divertivo - con un pugno di sodali - a girare il sabato sera per le strade del centro città fasciato di pelle, indossando in viso una calzamaglia da criminale, avvicinandomi ai locali alla moda e iniziando a gridare forti poesie.
È sempre stata un'esperienza fortificante: le facce esterrefatte, febbrili, prima spaventatissime, si scioglievano spesso in applausi per noi.
Un giorno, però, un grumo di poliziottini ben corazzati si fece largo nella folla e cominciò ad attaccarci verbalmente. Uno fra loro, giovanissimo, muscolosissimo e rasatissimo, anziché apprezzare l'esibizione evidentemente artistica, mi poggia il grugno sul grugno, infrattando gli occhi già minuscoli in un cratere di fronte nevralgizzata da ogni rabbiosità possibile
Naturalmente quella sera ebbe pane per i suoi denti, e se non fosse stato per un anziano suo superiore non avrebbe esitato a spararmi in faccia per il solo fatto che fossi vestito "come un ladro" e che "gridassi tra la folla".
Tante cose furono chiare quella sera.
Forse troppe.
Forse certi giochi d'occhi non li scorderò mai.
Ma quel che è certo è che alcuni individui, indossata una divisa, vengono galvanizzati da una missione immaginaria fortissima, se non fosse che è debole di struttura.
Obbedire non è mai stata una mia passione.
Ho capito che per tantissimi, obbedire a qualcosa è fondamentale.
Ho capito che per tanti altri, illudersi di disobbedire è ugualmente fondamentale.
Ma disobbedire davvero, fino alla testimonianza ultima, fino a bruciare ogni fibra, è cosa davvero rara.
Rara davvero.
Da Weltanschauung Italia:

APOLIDI DELLA VERITÀ DISPONIBILE!!

Ci siamo cari amici, il nostro nuovo libro è disponibile.

I canali sono:

1) Gli amici di Libreria Europa ( https://www.libridelbardo.com/filosofia/1983-apolidi-della-verita.html)

2) Amazon ( https://amzn.eu/d/7lLH8ld)

3) Privatamente contattandoci via mail

Sappiate che solo con l'opzione 2 i testi arrivano in un giorno, negli altri casi c'è da aspettare Gennaio.

Ringraziamo anticipatamente chi vorrà leggerci e supportarci.

"L'Apolide della Verità è colui che è portatore di ciò che rimane dell'essere umano in senso proprio, dopo che l'epoca dell'umano ha ceduto il passo a quella dell'inumano. Egli è il custode di ciò che nell'uomo non può essere ulteriormente ridotto, il non negoziabile, quanto non può essere oggetto di compromesso, pena la perdita dell'umanità"

WI
COME FA UN PICCIONE
Uriel Crua

Ho visto questo piccione fumare con indolenza, la sigaretta lenta da un lato del becco. Gli occhi socchiusi a sfumarsi dentro un pensiero nebbioso. Le zampe accavallate. Le piume stanche e fermissime.
Poi, velocemente, un moto di vita lo scuote. Mi guarda perplesso, una domanda gli scintilla in quelle sue pupille nere e tonde. Ma esita, muove il collo rapidamente, come a cercare intorno a sé le parole.
Io resto fermo, in attesa.
Finalmente dice:
"Un nuovo libro?"
Io ci penso un momento, poi capisco dove vuole andare a parare.
"Sì, ma a Gennaio. Non voglio approfittare del Natale".
La sigaretta gli cade dal becco. Un soffio di vento gli sfiora il piumaggio.
"Posso leggerlo anch'io?", chiede.
"Non vedo ostacoli".
Il suo sguardo si fa sempre più lucido.
"Grazie", dice. "Grazie davvero!".
Di niente, piccolo.
Di niente.
"Ma è struggente?"
"Per niente"
"Allora è profondo!"
"No".
"Come si intitola?"
"Antiromanzo complottista"
"Uno strano titolo", dice, accendendosi un'altra sigaretta.
"Già", dico io. "È un titolo bizzarro, soprattutto di questi tempi".
"Bizzarro sì", conclude lui prima di ritorcersi nuovamente dentro una catatonia ovattata, con un filo di fumo che sale al cielo.

t.me/urielcrua
ALTRE CONSIDERAZIONI COL PICCIONE
Uriel Crua

Camminavo di notte sul selciato antico del Borgo - perso com'ero nella respirazione e nella traspirazione di una giornata davvero intensa - quando ho udito la bassa fonazione gutturale del piccione richiamarmi da dietro un sottotrave a malapena illuminato dalla luce bruna e intermittente di un lampione in ferro battuto.
"Ohilà", gli faccio.
"Ce l'hai una sigaretta?" mi chiede.
"Ho il tabacco. È da girare"
Non senza imbarazzo, alzando le piume delle ali, quello dice: "Potresti? Sai...".
"Nessun problema", dico. Giro la sigaretta, la accendo e gliela lancio in alto. Con un rapido scatto di collo, la afferra col becco e socchiude gli occhi tirando una profonda boccata.
Resta in silenzio qualche istante, espira il fumo, e inizia:
"Di cosa parla questo tuo Antiromanzo Complottista?"
"Non saprei. Di complotti, credo".
"Complotti veri o presunti?"
"Tutti i complotti per loro natura restano presunti fino a quando non vengono smascherati".
"Giusta osservazione ", e tira un'altra boccata. "Ci sono personaggi interessanti?"
"Sì. Direi di sì. Ci sono tanti personaggi storici. Vediamo... Rachele Mussolini, Benito... Poi... Uhm... l'attrice Lupe Velez, Stanlio e Olio, Michael Collins, Tesla, Marconi e Ighina... Il Papa... Poi il Duca di Marlborough e sua moglie... E anche altri personaggi di fantasia..."
"Ighina?" domanda scrutandomi con gli occhietti a spillo. "Quello che andava da Costanzo? Quello che faceva venire i temporali?"
"Lui".
"Ti spiace regalarmelo?"
"Dovresti acquistarlo, ma il prezzo è basso".
"Dove si compra?"
"Non te lo dico".

t.me/urielcrua
BUON NATALE
Uriel Crua

Che possiate amare con forza ogni momento, ogni singolo odore e ogni minuto sapore. Che le vostre dita sfiorino con fortissima delicatezza ogni vostro amore. Che lì i vostri occhi si mescolino e che affondino ogni istante. Che sia salvo il ricordo che il seme dell'amore trova nel pensiero dell'impermanenza la più fertile fra le terre.
Cantate con gioia e abbracciate, guardate e amate ciò che vi fa forti nella gioia.

Ricordate l'insegnamento: ciò per cui vale la pena di vivere è esattamente ciò per cui vale la pena morire. Non concedete millimetri né grammi al nemico nero.

Un abbraccio a tutti, amici.

Uriel
UNA SERA SPECIALE
Uriel Crua

Legna e spezie, cera di candele e bucce di mandarini; croste di noci e zucchero a velo; tovaglioli accartocciati. Risate larghe e occhi lucidi. Bicchieri odorosi e rossi.
Sulla tovaglia di fine anno restano tracce speciali. Tracce della famiglia, del nucleo, del centro.
Non lasciarti spazzare via dal vento dei potenti.
Che la tua Volontà sia opposta e contraria alla loro volontà di annientarti.
Stringetevi forte e mandate un messaggio, ora e sempre: non ci avrete mai.
Dall'amico MEMENTO MORI:

***

Oltre alle solite follie delle politiche "Green" a cui assistiamo da mesi se ne aggiungono alcune che hanno del grottesco ma che viaggiano in quel circuito di interesse chiamato "sostenibilità ambientale".
Da parecchio tempo la macchina propagandistica di queste politiche ci ha abituato a parole dall'aspetto genuino quali : impatto sull'ambiente, difesa della biodiversità, agricoltura sostenibile e via dicendo...
Parallelamente però si mettono in moto e in atto situazioni, per ora in fase di debutto, che vorrebbero, invitando gli agricoltori, fermare la produzione (con incentivi un tanto a ettaro)e a lasciare la terra incolta (Emilia Romagna per il 2024) con la giustificazione di voler proteggere la biodiversità delle zone coltivate oppure l'esatto opposto, come nel vercellese, di agricoltori la cui terra verrebbe acquistata con cifre allettanti nel migliore dei casi o espropriata a loro insaputa per costruirci sopra centrali elettriche di convergenti impianti foto/agrovoltaici ; opere di interesse pubblico viene detto.
Dietro tutto questo società private che fanno capo a multinazionali il cui obiettivo è mettere mano anche al comparto agricolo come hanno fatto per gli altri settori del nostro paese.
Ora, pensare di sostituire la terra con gli impianti fotovoltaici o agrovoltaici (in cui ci puoi coltivare sotto) in un paese la cui superficie coltivata è del 40% ma che crea qualità, non solo è un atto suicida ma ci legherebbe ancor più alle importazioni di scarsa qualità distruggendo del tutto quel patrimonio di eccellenza che mezzo mondo ci invidia, il cibo.
Questo cancro "Green" così inteso va fermato prima che vada in metastasi.

P. S. La foto ironizza su queste insulsaggini che poco tengono in considerazione gli inconvenienti nella frenetica cecità del progresso.
CREDIBILITÀ È AUTOREVOLEZZA
Uriel Crua

Credibilità è essere capaci di incarnare nella prassi quotidiana l'azione che si propone.
Non solo, in verità, esserne capaci. Bensì essere incapaci di agire contro i propri princìpi, soprattutto se questi princìpi si divulgano.
Autorevolezza è dimostrare di saper incarnare quella professione nonostante le avversità.
La resistenza, la lotta, contro questo Tempo deve passare necessariamente da qui.
Dal vergognarsi dell'incoerenza. Dal non saper essere fatti che di quella pasta.
I chiacchieroni, i ciarlatani, giacciono sotto nicchie di vanità, ancorché piccine.
Vogliono mostrare anziché essere.
Si badi bene: non esiste un saggio che implori di essere ammirato.

t.me/urielcrua
CHE È POSSIBILE
Uriel Crua

Sono stato accusato di narcisismo, di autocompiacimento, di essere "fumo negli occhi", e tanto altro. La verità è che ho sempre e solo voluto indicare una possibilità, una soluzione che andasse oltre le meccaniche della (legittima) paura. Perché con la paura, da una parte e dall'altra, si spezzano le persone.
Quando non si poteva uscire di casa non dicevo semplicemente "uscite", ma uscivo io stesso e vedevo che si poteva fare. Soltanto dopo dicevo "uscite".
Quando le persone erano confinate nelle loro "zone colorate", io giravo, andavo al parco a fare pranzetti con gli amici e i loro bimbi. I nostri figli andavano sulle giostrine. Solo dopo dicevo: "fatelo, si può".
Quando per lavorare, per vivere, per sopravvivere, per prendere un autobus, per entrare in posta, era necessario il lasciapassare, io ho rifiutato alla base ogni elemento della grammatica del terrore. Sono sopravvissuto senza fare tamponi, senza alcuni servizi essenziali: solo dopo ho detto "la strada è aperta. Abbiate coraggio. Si può fare".
Ho cercato di essere esemplare in questi anni non per "autocompiacimento", né per narcisismo (non sapete nemmeno come sono fatto, rifiuto inviti e presentazioni per timidezza e pudore,ho perso lavoro, soldi, stabilità: ditemi dove starebbe il mio narcisismo), ma per essere testimone di qualcosa che trascende la durata profana, che sta al di là di alcune mere considerazioni "tattiche" e di convenienza. Credo ci sia bisogno di persone che possano credere nel coraggio delle proprie scelte, e che di fronte al tallone di ferro sappiano dire no senza giri di parole.
Credo anche di avere il dovere di contribuire nella costruzione di quella nuova "arca" che servirà a salvarci dal precipizio. Non è un "mio" dovere, ma quello di ognuno. Io faccio questa mia piccola parte da una rampa piccina, senza aiuti, senza avere alle spalle una famiglia ricca o benestante che mi sostenga. E lo dico soltanto perché si sappia che nella quasi totalità dei casi, volere è per davvero potere.
Un abbraccio

Uriel

t.me/urielcrua