Uriel Crua
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L'Uomo silenzioso nella stanza

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Voglio una clava.
MASSA E COMUNITÀ
Uriel Crua

Occorre prestare la dovuta attenzione alla differenza che intercorre tra il concetto di "Comunità" e quello di "Massa".

La prima, storicamente presente e affermata fino a circa un secolo fa, disponeva le risorse locali in termini di collaborazione e mutuo rispetto: il falegname era il falegname, la sarta era la sarta, il panettiere era il panettiere.

A ognuno veniva garantito il suo posto nel mondo, esaltandone la individualità e la propria peculiare inclinazione.

Il suo contributo era prezioso e la sua indole era utile al conforto della collettività.

In termini identitari, la comunità esaltava il singolo e le sue ambizioni.

Con il fenomeno della riproducibilità Taylorista, con l'aggregazione delle persone intorno alle fabbriche, nasce il concetto di "massa" o di "folla", sociologicamente caratterizzato dall'annacquamento delle risorse e delle peculiarità del singolo, a favore di una comunione di intenti collettiva più o meno eterodiretta da quello che potrebbe definirsi come "uno scopo più grande": produrre automobili, generare "progresso", tifare una squadra di calcio, lottare per i propri diritti negati.

La "massa" non è una comunità perché nella massa tutti eseguono lo stesso compito, tutti ripetono gli stessi movimenti, tutti si dissolvono nel grande scopo meccanico.

Dovendo produrre e riprodurre, non sono che essi stessi copie del meccanismo di riproduzione.

Nella Comunità a ciascuno era riservato, legittimamente, il proprio destino.

Nella Massa ognuno deve estinguersi, invece, nel Destino Collettivo, rinunciando al proprio.

Nella suppurazione contemporanea, l'irriproducibilità del singolo ha ceduto il passo non solo all'estinzione del singolo, ma persino nella sua mimesi col prodotto.

Ciascuno, che appartenga alla folla, alla massa, non è soltanto riproducibile, ma riprodotto e dunque riprogrammabile con operazioni di design e aggiornamento.

Da questa condizione di mutamento antropologico si può uscire soltanto con una brusca, dolorosa interruzione.

t.me/urielcrua

"Crystal Blu" - Readaction Editrice
"Cronistoria Italiana della Deriva" - EWI edizioni
MERITIAMO GIOIA
Uriel Crua

Mangiate, bevete, fate le cose belle e le cose buone. Soffermatevi sui momenti di luce, sopra un sapore antico, guardatevi le mani lavorare, ascoltate il battito di chi amate, e ridete come bambini.

Sono stati anni amari, anni difficili, anni di riflessioni e rovesciamenti.

Ma non perdete il gusto della bellezza, dell'amore, e della gioia.

Quando vostro figlio ride, ridete con lui.

Quando è triste, abbracciatelo e ridete.

Una carezza alla vostra metà, un bacio lento. Un sorriso.

Non c'è niente di meglio che vivere e ridere sui denti di chi ti vuole dilaniato dal nerume.

Di chi ti pretende infelice.

Che la nostra gioia sia il loro stupendo veleno.

t.me/urielcrua
Anche questa perturbazione, benché enorme, è stata prontamente bloccata, tant'é che il Colonnello Guido Guidi - nelle previsioni meteo per i canali RAI - aveva detto esattamente quanto segue: "Cieli opachi, con velature spesse, con nessuna possibilità che si verifichino precipitazioni". Non hanno nemmeno più problemi nel dirci in faccia quanto siamo fessi.

Immagine satellitare 17/10/2023
Terrificante, ma ormai quasi abituale e questa è la parte più tragica. D'altronde quando vuoi nascondere bene qualche cosa, devi metterla in bella vista...

Da **Tanker Enemy** via Il Discrimine
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Sto pensando di inaugurare un format solo audio in cui fare quattro chiacchiere con personaggi interessanti della cosiddetta area del dissenso, e anche con chi mi segue.

Non ho la minima idea di come funzionino queste cose, ma l'idea c'è.

Una delle prime potrebbe essere con un noto personaggio della prima ora, una vera spina nel fianco.

Cosa ne pensate?

Fatemi sapere

Uriel
Ho incontrato questo signore in mezzo alle campagne.

Camminava, zaino in spalla, sulla rotta di San Michele.

Mi ha sorriso. Gli ho chiesto se volesse un passaggio, ma mi ha detto che continuava a piedi.

Un viaggio per tutta l'Italia a piedi, dormendo dove capita, ospite talvolta, verso Monte Sant'Angelo in Puglia, partendo dal Moncenisio.

Lo trovate qui.

https://t.me/camminodipierpaolo
STAR
Uriel Crua

Guardateli negli occhi. Hanno fondi azotati e vacui. Il loro è un sorriso muscolare, un tiro di nervi e fasci.
Spengono, anziché accendere.
La nevrosi che si intercetta nel tremolio oculare si flette nell'incarnato ceronato, ricoperto, opaco.
La loro gioia è una emersione sporadica dal bitume che gli prende le costole e le appesantisce verso il centro della terra, con tutta la forza.
Quel loro breve attimo di respiro ce lo hanno soltanto quando, dentro un fiato d'oblio, scordano quel patto che non hanno mai compreso fino in fondo.
Per un istante ricordano un frammento d'infanzia. Un odore. Una carezza.
Poi sprofondano, di nuovo, dentro quel silenzio nero e dorato.

***

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ELEMENTI
Uriel Crua

Di cuoio, legno, sughero, corda, terra, acqua, pietra, fuoco, metallo e vento è fatta la mano d'Uomo.

Ogni altra mescola è tossica, amara, indigesta.

Quando l'umanità ha sfatto la via degli elementi, ecco affacciarsi il primo riflesso dell'inumano.

Questa è una verità.

***

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Ingozzatevi nel trogolo, insudiciate le vostre giornate con ogni laida sozzura, rimasticate ogni stimolazione fino a deglutire un bolo insapore.
È questo che vogliamo per voi.

t.me/urielcrua
Nulla da aggiungere

t.me/urielcrua
COSA SARÀ MAI?
Uriel Crua

Quello che tanti faticano a comprendere è che l'utilizzo smodato della tecnologia ha aperto brecce, ferite, squarci nel corpo.

Passare ore, settimane, mesi, anni, vite intere, a guardare la televisione, a introiettare messaggi di ogni genere, immagini, suoni, aumenti di volume, improvvisi silenzi, boati, stimolazioni furiosamente mitragliate, vi dilata.

E più vi dilatate, meno sarete concentrati, solidi, compatti, strutturati.

Sarete sfilacciati, mosci, come un palloncino usato che vuol tornare a riempirsi, a illudersi di essere qualcosa.

Non importa quanto vi riteniate forti.

Quella roba apre ferite. E da quelle ferite entra un veleno tossico e ipnotico.

Lo si tocca con mano, basta conversare con qualsiasi pezzo di carne al bar.

Se si ha sensibilità, lo si percepisce anche su se stessi.

Anche ora, mentre scrivo.

Anche ora, mentre leggi.

t.me/urielcrua
ISRAEL
Uriel Crua

Si faccia caso al fatto che sul piatto mediatico la questione del conflitto tra Israele e Palestina viene bilanciata con toni diversi rispetto all'unipolarizzazione pandemica.

È vero che siamo in una fase prodromica, ma gli attori messi in scena dalla narrazione sono spesso grotteschi e respingenti (vedi alla voce "ambasciatore che vuole annientarli tutti", e simili); altre volte, invece, vediamo personaggi imbarazzanti come ZeroCalcare o Patrick Zaki o Greta Thunberg assumere posizioni palesemente anti Israele. Qualcosa non torna

Occorre prendere atto che se tali posizioni le conosciamo, è perché qualcuno vuole che noi le si conosca, altrimenti sarebbero destinate ad un ronzio sommesso come lo furono quelle dissidenti in era farsemica.

Al netto di queste valutazioni, tutti i Padroni della Parola concordano sinotticamente su posizioni filo-Israeliane.

Ciò che qui si vuol sottolineare è la presenza sul palcoscenico anche di voci fuori dal coro illuminate da un robusto occhio di bue.

A cosa possa servire questa rinnovata equità nella rappresentanza mediatica è facilmente intuibile.

Qui ci si limita a vaticinare quanto segue: l'Italia non è mai stata oggetto di "attacchi terroristici", ma l'Italia post-pandemica non è più quella di vent'anni fa.

È un'Italia che ha cambiato pelle, ed è una pelle marcia, ormai facile alle infezioni.

t.me/urielcrua
DI "NAZISTI" E DINTORNI
Uriel Crua

Avevo circa vent'anni quando scrissi qualcosa come:

"il nazional-socialismo ha fatto un grande favore alla mediocrità".

Poi compilai un "video-chock" in cui paragonavo l'olocausto e la questione tedesca a una false flag. Venne proiettato in una sola occasione e vi lascio immaginare le reazioni.

Questo per tornare a dire che se i vincitori sono stati in grado di falsificarvi sotto gli occhi il presente, possono storcere la Storia, che sta scritta sui libri come una serie Netflix, come e quando vogliono.

Soprattutto per rimarcare prospettive utili (a loro).

t.me/urielcrua
PASSI SUL MARE
Uriel Crua

Ho meditato a lungo su questo documentario. Ho pensato di tesserne le lodi tecniche. Di sottolinearne i silenzi, i tempi, la fotografia, la delicatezza.
L'opera di Massimo Selis però per sua natura poco si presta alle lodi, perché essa stessa non ne tesse. Non cerca clamore con escamotage comunicativi, pubblicitari. Non è strillona e blasonata come siamo abituati a percepire. Ma brilla da sola, come una bellissima donna sotto un tiglio immersa nella lettura. Come una ragazza senza trucco che guarda il cielo, e perciò stesso si fa portatrice di Bellezza.
Non c'è bisogno che qualcuno la indichi, che se ne parli.

Basterebbe soltanto guardarla.

Guardarla e basta.

https://youtu.be/H8Lu6xe80XE?si=tZ-_flDZzJbFZ7Kh
FARE
Uriel Crua

Pensare ogni giorno, costantemente, alla necessità di dover essere migliori, non ci rende affatto migliori.
Così come gridare ogni giorno che sarebbe meraviglioso stare in silenzio, senza stare in silenzio.

Il dover fare è un'intenzione.

Fare è prassi.