Uriel Crua
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L'Uomo silenzioso nella stanza

Leggi il libro "CRONISTORIA ITALIANA DELLA DERIVA"

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COME FA UN PICCIONE
Uriel Crua

Ho visto questo piccione fumare con indolenza, la sigaretta lenta da un lato del becco. Gli occhi socchiusi a sfumarsi dentro un pensiero nebbioso. Le zampe accavallate. Le piume stanche e fermissime.
Poi, velocemente, un moto di vita lo scuote. Mi guarda perplesso, una domanda gli scintilla in quelle sue pupille nere e tonde. Ma esita, muove il collo rapidamente, come a cercare intorno a sé le parole.
Io resto fermo, in attesa.
Finalmente dice:
"Un nuovo libro?"
Io ci penso un momento, poi capisco dove vuole andare a parare.
"Sì, ma a Gennaio. Non voglio approfittare del Natale".
La sigaretta gli cade dal becco. Un soffio di vento gli sfiora il piumaggio.
"Posso leggerlo anch'io?", chiede.
"Non vedo ostacoli".
Il suo sguardo si fa sempre più lucido.
"Grazie", dice. "Grazie davvero!".
Di niente, piccolo.
Di niente.
"Ma è struggente?"
"Per niente"
"Allora è profondo!"
"No".
"Come si intitola?"
"Antiromanzo complottista"
"Uno strano titolo", dice, accendendosi un'altra sigaretta.
"Già", dico io. "È un titolo bizzarro, soprattutto di questi tempi".
"Bizzarro sì", conclude lui prima di ritorcersi nuovamente dentro una catatonia ovattata, con un filo di fumo che sale al cielo.

t.me/urielcrua
ALTRE CONSIDERAZIONI COL PICCIONE
Uriel Crua

Camminavo di notte sul selciato antico del Borgo - perso com'ero nella respirazione e nella traspirazione di una giornata davvero intensa - quando ho udito la bassa fonazione gutturale del piccione richiamarmi da dietro un sottotrave a malapena illuminato dalla luce bruna e intermittente di un lampione in ferro battuto.
"Ohilà", gli faccio.
"Ce l'hai una sigaretta?" mi chiede.
"Ho il tabacco. È da girare"
Non senza imbarazzo, alzando le piume delle ali, quello dice: "Potresti? Sai...".
"Nessun problema", dico. Giro la sigaretta, la accendo e gliela lancio in alto. Con un rapido scatto di collo, la afferra col becco e socchiude gli occhi tirando una profonda boccata.
Resta in silenzio qualche istante, espira il fumo, e inizia:
"Di cosa parla questo tuo Antiromanzo Complottista?"
"Non saprei. Di complotti, credo".
"Complotti veri o presunti?"
"Tutti i complotti per loro natura restano presunti fino a quando non vengono smascherati".
"Giusta osservazione ", e tira un'altra boccata. "Ci sono personaggi interessanti?"
"Sì. Direi di sì. Ci sono tanti personaggi storici. Vediamo... Rachele Mussolini, Benito... Poi... Uhm... l'attrice Lupe Velez, Stanlio e Olio, Michael Collins, Tesla, Marconi e Ighina... Il Papa... Poi il Duca di Marlborough e sua moglie... E anche altri personaggi di fantasia..."
"Ighina?" domanda scrutandomi con gli occhietti a spillo. "Quello che andava da Costanzo? Quello che faceva venire i temporali?"
"Lui".
"Ti spiace regalarmelo?"
"Dovresti acquistarlo, ma il prezzo è basso".
"Dove si compra?"
"Non te lo dico".

t.me/urielcrua
BUON NATALE
Uriel Crua

Che possiate amare con forza ogni momento, ogni singolo odore e ogni minuto sapore. Che le vostre dita sfiorino con fortissima delicatezza ogni vostro amore. Che lì i vostri occhi si mescolino e che affondino ogni istante. Che sia salvo il ricordo che il seme dell'amore trova nel pensiero dell'impermanenza la più fertile fra le terre.
Cantate con gioia e abbracciate, guardate e amate ciò che vi fa forti nella gioia.

Ricordate l'insegnamento: ciò per cui vale la pena di vivere è esattamente ciò per cui vale la pena morire. Non concedete millimetri né grammi al nemico nero.

Un abbraccio a tutti, amici.

Uriel
UNA SERA SPECIALE
Uriel Crua

Legna e spezie, cera di candele e bucce di mandarini; croste di noci e zucchero a velo; tovaglioli accartocciati. Risate larghe e occhi lucidi. Bicchieri odorosi e rossi.
Sulla tovaglia di fine anno restano tracce speciali. Tracce della famiglia, del nucleo, del centro.
Non lasciarti spazzare via dal vento dei potenti.
Che la tua Volontà sia opposta e contraria alla loro volontà di annientarti.
Stringetevi forte e mandate un messaggio, ora e sempre: non ci avrete mai.
Dall'amico MEMENTO MORI:

***

Oltre alle solite follie delle politiche "Green" a cui assistiamo da mesi se ne aggiungono alcune che hanno del grottesco ma che viaggiano in quel circuito di interesse chiamato "sostenibilità ambientale".
Da parecchio tempo la macchina propagandistica di queste politiche ci ha abituato a parole dall'aspetto genuino quali : impatto sull'ambiente, difesa della biodiversità, agricoltura sostenibile e via dicendo...
Parallelamente però si mettono in moto e in atto situazioni, per ora in fase di debutto, che vorrebbero, invitando gli agricoltori, fermare la produzione (con incentivi un tanto a ettaro)e a lasciare la terra incolta (Emilia Romagna per il 2024) con la giustificazione di voler proteggere la biodiversità delle zone coltivate oppure l'esatto opposto, come nel vercellese, di agricoltori la cui terra verrebbe acquistata con cifre allettanti nel migliore dei casi o espropriata a loro insaputa per costruirci sopra centrali elettriche di convergenti impianti foto/agrovoltaici ; opere di interesse pubblico viene detto.
Dietro tutto questo società private che fanno capo a multinazionali il cui obiettivo è mettere mano anche al comparto agricolo come hanno fatto per gli altri settori del nostro paese.
Ora, pensare di sostituire la terra con gli impianti fotovoltaici o agrovoltaici (in cui ci puoi coltivare sotto) in un paese la cui superficie coltivata è del 40% ma che crea qualità, non solo è un atto suicida ma ci legherebbe ancor più alle importazioni di scarsa qualità distruggendo del tutto quel patrimonio di eccellenza che mezzo mondo ci invidia, il cibo.
Questo cancro "Green" così inteso va fermato prima che vada in metastasi.

P. S. La foto ironizza su queste insulsaggini che poco tengono in considerazione gli inconvenienti nella frenetica cecità del progresso.
CREDIBILITÀ È AUTOREVOLEZZA
Uriel Crua

Credibilità è essere capaci di incarnare nella prassi quotidiana l'azione che si propone.
Non solo, in verità, esserne capaci. Bensì essere incapaci di agire contro i propri princìpi, soprattutto se questi princìpi si divulgano.
Autorevolezza è dimostrare di saper incarnare quella professione nonostante le avversità.
La resistenza, la lotta, contro questo Tempo deve passare necessariamente da qui.
Dal vergognarsi dell'incoerenza. Dal non saper essere fatti che di quella pasta.
I chiacchieroni, i ciarlatani, giacciono sotto nicchie di vanità, ancorché piccine.
Vogliono mostrare anziché essere.
Si badi bene: non esiste un saggio che implori di essere ammirato.

t.me/urielcrua
CHE È POSSIBILE
Uriel Crua

Sono stato accusato di narcisismo, di autocompiacimento, di essere "fumo negli occhi", e tanto altro. La verità è che ho sempre e solo voluto indicare una possibilità, una soluzione che andasse oltre le meccaniche della (legittima) paura. Perché con la paura, da una parte e dall'altra, si spezzano le persone.
Quando non si poteva uscire di casa non dicevo semplicemente "uscite", ma uscivo io stesso e vedevo che si poteva fare. Soltanto dopo dicevo "uscite".
Quando le persone erano confinate nelle loro "zone colorate", io giravo, andavo al parco a fare pranzetti con gli amici e i loro bimbi. I nostri figli andavano sulle giostrine. Solo dopo dicevo: "fatelo, si può".
Quando per lavorare, per vivere, per sopravvivere, per prendere un autobus, per entrare in posta, era necessario il lasciapassare, io ho rifiutato alla base ogni elemento della grammatica del terrore. Sono sopravvissuto senza fare tamponi, senza alcuni servizi essenziali: solo dopo ho detto "la strada è aperta. Abbiate coraggio. Si può fare".
Ho cercato di essere esemplare in questi anni non per "autocompiacimento", né per narcisismo (non sapete nemmeno come sono fatto, rifiuto inviti e presentazioni per timidezza e pudore,ho perso lavoro, soldi, stabilità: ditemi dove starebbe il mio narcisismo), ma per essere testimone di qualcosa che trascende la durata profana, che sta al di là di alcune mere considerazioni "tattiche" e di convenienza. Credo ci sia bisogno di persone che possano credere nel coraggio delle proprie scelte, e che di fronte al tallone di ferro sappiano dire no senza giri di parole.
Credo anche di avere il dovere di contribuire nella costruzione di quella nuova "arca" che servirà a salvarci dal precipizio. Non è un "mio" dovere, ma quello di ognuno. Io faccio questa mia piccola parte da una rampa piccina, senza aiuti, senza avere alle spalle una famiglia ricca o benestante che mi sostenga. E lo dico soltanto perché si sappia che nella quasi totalità dei casi, volere è per davvero potere.
Un abbraccio

Uriel

t.me/urielcrua
LIBERI LIBRI
Uriel Crua

Fai due passi in libreria. Le case editrici saranno sempre le solite: Einaudi, Feltrinelli, Mondadori, Adelphi e simili. A parte i classici - sui quali ci sarebbe da fare un discorso intorno alle "traduzioni" che di volta in volta annacquano e neutralizzano testi anche di spessore - troveremo sempre e soltanto operette di carta straccia (Murgia, Scanzi, Vespa, Cazzullo, Fazio etc.) che strizzano l'occhio alle tendenze modaiole e di marketing care presso chi stila le tanto odiate "Agende".
Chi volesse indagare la conoscenza al di fuori di quella palta fangosa avrebbe due vie soltanto: vecchissime edizioni di editori ormai morti e sepolti, da trovarsi col lanternino presso mercatini dell'usato;
oppure affidarsi a produzioni indipendenti.
Chi strilla che "non compra su amazon" dovrebbe porsi una seria riflessione su cosa siano oggi in Italia le case editrici e su cosa - di contro - permette il leviatano Amazon: le case editrici classiche indirizzano il pensiero in senso ideologico, fazioso e censorio. Fanno da filtro tra la sete del popolo e ciò che al popolo è concesso bere. In sostanza, scelgono loro i contenuti: questo vale anche per i testi didattici nelle scuole.
Oltretutto del prezzo di copertina, all'autore non arriva che una manciata di centesimi, spesso inferiore all'euro. Il grosso se lo spartisce la casa editrice col distributore nazionale, che in Italia è Messaggerie. Servizi di pay-per-print esistono e posso garantire che sono peggio delle case editrici, e per giunta il grosso dei guadagni lo fanno proprio affiliandosi al tanto odiato Amazon, con l'aggravante che all'autore arriva poco o niente e solo dopo mesi.
Le produzioni Indipendenti di qualità, possono allora contare su Amazon come mero servizio di "stamperia", utilizzando il Leviatano a proprio vantaggio, sfuggendo le grinfie censorie delle grandi case editrici e vedendo al contempo remunerato il proprio lavoro (perché, a meno che non vogliate comprare manualetti di giardinaggio compilati con chat GPT, scrivere un libro è un LAVORO che porta via il sangue).
La produzione indipendente che usasse Amazon come stamperia potrebbe distribuire la propria opera presso librai coraggiosi, garantendo loro guadagni che con le grandi case editrici mafiose si sognerebbero (i librai, al pari degli autori, percepiscono percentuali infinitesimali del prezzo di copertina).
In questa strana giostra che è la realtà, succede anche questo: che chi sa come muoversi, può gettare dolorosissimi semi di luce direttamente nella pancia del Leviatano, presidiare il nemico, usando la sua forza a proprio vantaggio, agendo d'astuzia come Davide contro Golia.
Fai questo pensiero, e aiuta le produzioni indipendenti e libere dalla censura a crescere insieme ai piccoli librai.
I commenti sono aperti. Siate educati, grazie
CARTA CONTRO SCROLL
Uriel Crua

Perché scrivo sempre meno sui "social"?

Per disincentivare il perpetuo oblio causato dal gesto dello scroll.

Perché un libro è meglio.

Un libro si sfoglia, non si "scrolla".

Va da sé che è fisico. Esiste. Occupa spazio. Gli si dà importanza. Gli si trova una collocazione. È presente.

Il libro invoglia a prendere momenti per sé, un proprio spazio e una propria collocazione nel tempo.

Il libro si DESIDERA leggerlo, non appare semplicemente come un suggerimento di Zuckerberg o di qualsiasi algoritmo.

Un libro lo controlli tu.

Con un libro si riprende il controllo.

TU decidi di lasciarlo entrare in casa.

La parola stampata non muta, rimane. Non è alterabile.

Il libro è un atto di coscienza che ferma il Tempo e rallenta il ritmo ossessivo.

Il libro è una parentesi dolcissima e necessaria. È la volontà di riprendere in mano la propria vita.

Un abbraccio

Uriel

t.me/urielcrua
ANTIROMANZO COMPLOTTISTA!
Uriel Crua

Scopri, in questo libro molto patriarcale, cosa unisce Benito e Rachele Mussolini, Michael Collins, Lupe Velez e Stanlio e Ollio, Nikola Tesla, Charles Richard John Spencer-Churchill, IX duca di Marlborough, David Rockefeller, il Papa, strani esseri a forma di lucertola, Gesù che ritorna e tanti altri personaggi.

Solo un vero, ma proprio vero, complottista riuscirà a unire i puntini di questo “Antiromanzo complottista”.
Dopo averlo letto, non sarai più lo stesso.

Buon divertimento patriarcale, e buona lettura.

Uriel

***

Per acquistarlo invia una mail a uriel.crua@gmail.com con oggetto ANTIROMANZO

130 pagine circa. 13 euro
Uriel Crua pinned a photo
IRREALE
Uriel Crua

Da ragazzo, alle superiori, la mia professoressa mostrò alla classe uno studio secondo cui i ragazzi dell'epoca avevano difficoltà a distinguere l'elemento irreale in una storia di narrativa.
Lo studio fu fatto su un numero piuttosto alto di giovani, a cui veniva fatta leggere la storia ordinaria di un ragazzo che al mattino si preparava, si vestiva, faceva colazione, poi apriva la finestra e volava a scuola.
Veniva chiesto: trova l'elemento di fantasia.
In pochissimi ci riuscivano. Una percentuale davvero minoritaria
Non posso fare a meno di pensare che quei ragazzi sono gli stessi che oggi non capiscono l'elemento irreale in "non ti vaccini, ti ammali, muori e fai morire"; oppure in "non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione"; oppure "guida elettrico per salvare il pianeta"; oppure "la donna può avere il pene e viceversa"; oppure "due uomini hanno il diritto di avere un figlio insieme"; oppure "Putin è il nuovo Hitler" (anche se qui ci sarebbe da riflettere meglio). Oppure "i diritti te li devi guadagnare facendo quello che diciamo"; oppure "vai a lavorare otto ore al giorno per il resto della tua vita, così sei libero".
Un silenzio immoto. Anime di pietra.
Un sortilegio vasto.

t.me/urielcrua
SARÒ FAMOSOH
Uriel Crua

Fatti un sito. Cura l'immagine. Posta ogni giorno. Impara WordPress e le KeyWord, il SEO.
Fai presentazioni. Vendi gadget. Usa un linguaggio comprensibile.

La gente è scema.

La gente abbocca.

La gente ti adorerà.

Non ho fatto niente di tutto ciò, e non so più come girarmi per spedirvi il mio libro.

Altro che pochi, ma buoni.

Nonostante io non abbia fatto nulla, sponsorizzato niente, né curato l'immagine, né fatto presentazioni, né pagato facebook per inserzioni etc, né rilasciato interviste da chicchessia, il libro sta andando a ruba.

Siamo tanti. Altroché.
E buoni.

Grazie!

Grazie a tutti, davvero.

Uriel

***

Per ordinare il libro, manda una mail con oggetto ANTIROMANZO a uriel.crua@gmail.com e sarai ricontattato personalmente da me. Grazie
MEMORIA
Uriel Crua

Mentre si celebra la Giornata della Memoria, nelle scuole italiane viene cancellata la memoria.

Questi sono i giorni in cui ai nostri ragazzi vengono somministrati (è il caso di usare questo termine) documentari, pellicole, testi intorno al tema dell'Olocausto. Nella maggior parte dei casi si tratta di slogan posticci dal sapore di catechesi elementare. Di buoni e deboli contro forzuti e ottusi cattivi.

Un po' come il povero e fiero Zelensky vittima del sudicio e sadico Putin.

Un po' come i poveri medici vittime della crassa e violenta propaganda No-Vax e No-Green Pass.

Un po' come i tapini di Sion che per difendersi smembrano frotte di bambini.

Un po' come i civilissimi monopattinati cittadini delle città da quindici minuti contro i supponenti e arroganti proprietari di Fiat Panda Euro 1.

Un po' come quelli di Coldiretti che inorridiscono di fronte a orde di trattori killer che pretendono di poter persino lavorare.

Farsi due domande e ragionare in prospettiva, liberi da griglie ideologiche, è cosa ormai bandita nelle scuole d'Italia.

Pagliacci che succhiano pagliacciate.

t.me/urielcrua