Uriel Crua
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L'Uomo silenzioso nella stanza

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SI STAVA MEGLIO
Uriel Crua

Si stava meglio prima della coercizione "green". Si stava meglio prima della guerra in Ucraina.
Ma c'era la coercizione pandemica. Ma si stava meglio.
Si stava meglio prima della coercizione pandemica, ma c'era la coercizione vaccinista nei confronti dei bambini.
Si stava meglio prima della coercizione vaccinista ai bambini, ma c'era la crisi economica dello spread e tutti i governi tecnici.
Si stava meglio prima della crisi economica e dei governi tecnici, ma c'era la precarizzazione del lavoro.
Si stava meglio prima della precarizzazione del lavoro, ma c'era il terrorismo internazionale.
Si stava meglio prima del terrorismo internazionale.
Si potrebbe andare indietro, all'infinito.

Non cadono bombe, non ancora.

Si goda con grazia e gratitudine ogni momento, per fortificare la memoria del nostro obiettivo.

Uriel

***

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SII RESPONSABILE
Uriel Crua

Non farlo ricominciare. Dipende solo da te.
Rifiuta ogni intrusione, dai tamponi alle mascherine.
Falli rifiutare ai tuoi figli. Non farlo ricominciare.
Non essere complice, di nuovo.

t.me/urielcrua
Dal canale telegram IL DISCRIMINE

Di E.G.

Vedo che sulla scuola con alcuni non ci capiamo. Ogni cosa, ogni intrapresa, ogni attività deve avere un senso. Bene, tutto l'esercito di addetti ai lavori si chiede ogni tanto qual è il senso della scuola? Al ministero competente, non pare proprio. Tant'è che negli anni hanno solo saputo proporre "riforme" senza una visione del mondo. O meglio, una visione c'è, ma al contrario, altrimenti, tanto per dirne una, non ci sarebbero le "prove Invalsi".
Ma veniamo alla sostanza della mia polemica contro la scuola "obbligatoria". Essa crea individui nei quali il tanto decantato "senso critico" viene spianato. E lo si è visto durante la "pandemia" in maniera eclatante.
Quanto ai contenuti, dove sta scritto che l'educazione fisica debba esserci una misera ora alla settimana? Perché mai l'arte - e non il solito "studio", bensì la pratica - deve occupare uno spazio infinitesimale nei programmi di studio? Che cos'avrà mai fatto di male l'aria aperta perché un giovane venga costretto a stare immobile e al chiuso la maggior parte delle ore diurne della giornata? Ma che si son messi d'accordo con la "fabbrica dei malati" altrimenti detta Big Pharma? Perché tutta una serie di attività veramente "ricreative" sono escluse dalle materie? Per esempio, stupisce che una società così zoofila escluda la possibilità di apprendere una cosa come l'equitazione. Ma io li sento già quelli che mi danno del pazzo: "E dove li mettiamo i cavalli"? Ah sì? E come mai in città si trova sempre il posto per nuovi centri commerciali?
Vogliamo andare avanti? A cosa serve caricare di compiti un ragazzino? A farlo diventare più "responsabile"? Non credo proprio, altrimenti in giro avremmo schiere di ragazzi modello. No, è solo un antiquato ed obsoleto sistema di controllo vicino alla persecuzione, anche delle famiglie.
Non parliamo poi delle lingue straniere (una delle poche cose veramente utili perché un giorno ti potranno dare da mangiare): qualcuno s'è posto la domanda perché mai dopo tredici anni d'Inglese quasi nessuno lo sa bene? Non è una palese dichiarazione di fallimento di un metodo d'insegnamento?
Ma sì, "digitalizziamo" illudendo le famiglie (in maggioranza beote) che si va verso "il meglio". Su questo fronte le palanche le trovano sempre, ma per un po' di sport in più no, e nemmeno per la carta igienica!
Io un'idea di come dovrebbe funzionare la scuola ce l'ho, e ovviamente tra le materie di studio dovrebbe esserci la religione, nel senso che i giovani dovrebbero familiarizzare con dei veri maestri spirituali, ma qui so di pretendere l'impossibile perché la tendenza è proprio quella inversa, camuffata da "laicismo".
E un'idea funzionante di scuola ce l'ho perché parto dal presupposto che la maggior parte dei ragazzi se potessero non andarci farebbero altro. Sono consapevole che per molti l'alternativa sarebbe quella di rinchiudersi a giocare ai videogiochi. Ma quello che caratterizza la mia visione è il seguente obiettivo: far sì che a scuola ci si vada volentieri e che la vita di un giovane non può passare per la maggior parte mortificata tra quattro pareti. La scuola per me dovrebbe essere più che altro un'esperienza esaltante, ma come si può pretendere questo oggi, in questa scuola, quando la maggior parte dei docenti sono demotivati ed esausti? La scuola che ho in mente io dovrebbe essere gestita dai saggi, né più né meno come il governo della città virtuosa.
ATTENZIONE
Uriel Crua

Non ci si concentri su una nuova, eventuale imposizione coercitiva del preparato: difficilmente sarà possibile.
Quel che invece potrebbe essere nuovamente imposto è l'utilizzo della pezza in faccia, soprattutto nelle scuole.
Non si dica "eh ma almeno il siero non è obbligatorio".
Sparano dieci per ottenere di farvi accettare cinque.
È sempre lo stesso meccanismo.
Attenzione: non accettare nulla è l'imperativo.

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È GUERRA
Uriel Crua

Puoi impastarti con le meglio slavine linguistiche; puoi acciaffarti con le più alte scusanti equatoriali; puoi chiamarti probo mentre sei vigliacco e pure verme; puoi salivare "escusatio non petite"; puoi taggare spritz e ombrelloni slumacando che sei libero e superiore.
Ma non puoi e non devi fare schifo al sangue marcio delle mosche, se qualcuno osa toccare i tuoi figli, è GUERRA.
NON osare di nuovo tanto schifo.
Non accettare un grammo di questo orrore
Non farlo, maledizione.
Non farlo.
Se polpastrelli oliosi e sudici si avvicinano ai loro zigomi, devi iniziare - tu maschio - a drenare veleni affilati.
È guerra!
Se taci sei un grumo di puzze.

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Viviamo Tempi magnifici

T.me/urielcrua
Dal canale IL DISCRIMINE

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NON FATE FINTA DI NIENTE E LEGGETE
"Giovanni, 50 anni in perfetta salute, una sera tornando a casa si sente un po' stanco. Si misura la febbre: 40. Prende una tachipirina e va a letto. La mattina misura di nuovo: sempre 40. Ma sta bene. Continua con la Tachipirina. Dopo 2 giorni stessa situazione, sta bene ma la febbre non scende. Seppur controvoglia, fa il tampone e risulta positivo. Vista la febbre, dicono, meglio un ricovero. Arriva in ospedale con le sue gambe, continuando a stare bene. Saturimetria: dicono che c'è poco ossigeno, lo mettono in una stanza con altri tre con le maschere per l'ossigeno, gliene mettono una anche a lui. Lui dice che respira bene e non ha bisogno, i sanitari gli mettono una flebo, dicendogli che quello è il loro lavoro.
>>>Gli tolgono il telefono<<<
Dopo la flebo si sente debole e stanco, chiede perché e un'infermiera, l'unica con cui avrà un rapporto "normale", gli dice che lo hanno sedato. Iniziano a girargli i coglioni e appena arriva il medico di turno chiede il perchè del sedativo. Il medico risponde che quello è il loro lavoro, che deve stare calmo. Chiede di vedere la moglie e gli dicono che non è possibile.
>>>Chiede il telefono ma non glielo danno<<<
Settimo giorno, sempre più debole, sempre più solo. Nel frattempo due suoi compagni di stanza crepano. L'ottavo giorno, arrivano due energumeni, lo sedano e sostituiscono la maschera ad ossigeno con un facciale. Inizia una terribile esperienza, col facciale si sente poco e si appanna. Glielo tolgono, pochi minuti e solo per mangiare. Non bisogna essere medici per sapere che l'ossigeno continuato brucia gli alveoli. Rivede l'infermiera che gli sussurra di andarsene da lì se no lo ammazzano. Non ha contatti col mondo da 10 giorni, la moglie ha provato a vederli ma è stata respinta. Non ha i numeri telefonici degli amici, è sola. Giovanni si arrabbia, si strappa il casco, lo lancia addosso ad un infermiere, si toglie la flebo e inizia ad urlare che lo stanno ammazzando e che se ne vuole andare. Chiamano il primario del reparto che lo minaccia di intubarlo, Giovanni alza la voce con le ultime energie che gli restano, è alto e grosso, chiede i vestiti. Li ottiene si veste, e se ne va. Nell'androne chiama la moglie che corre a prenderlo. Prima di uscire saluta il terzo compagno di stanza che piange e gli chiede cosa fare: "strappati il casco e vattene, se no ti ammazzano come gli altri".
Quando è entrato in ospedale e in perfette condizioni, a parte la febbre, pesava 92 kg, dopo 10 giorni non ha recuperato completamente la sua precedente situazione fisica. Quanti Giovanni sono morti da soli in ospedale?".

A.L.
A VOLTE RIGURGITANO
Uriel Crua

Quest'uomo veniva invitato nei canali della "controinformazione", poi un giorno cambia idea e parte a razzo sul mainstream.
Canta canzoncine e dispensa consigli in cucina.
Odia i fanatici novacse, anche quando dicono quello che dice lui.
Talvolta, quando si guarda allo specchio, un sosia gli appare da dietro, foderandolo con un ghigno gelido.

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OBLIATI
Uriel Crua

Qui ci sono i lampi e tu non li vedi, amico mio. Sento fracasso nei cieli affogati e neri, guardo scellerarsi le nuvole forti.
E tu balli e canti e ridi.
Gocce grosse mi esplodono sugli zigomi, cadono di sbieco sibilandomi addosso.
E tu deridi i miei sensi, perché hai scordato i tuoi.
Allora entro in casa, lascio la porta aperta per permetterti di entrare.
Ma tu danzi e canti e ridi, là fuori.
Lascio la porta aperta, per farti entrare. E comincia a scassarsi la grandine sui muri.
Tu non entri, e danzi e canti e ridi.
Lascio la porta aperta ancora per un po'.

Poi la porta la chiudo.

Ora la porta è chiusa.

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Una lacerante visione del mondo, attraverso l'accostamento di scatti agli antipodi.

Bravo il fotografo turco Uğur Gallenkuş

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t.me/urielcrua
VEDI CHE È SEMPLICE
Uriel Crua

A nutrirsi di pattume pop, di letture "scorrevoli", di musica "leggera", si diventa superficiali e incapaci di analisi.
E così ci si sente rimbrottare, a distanza di quattro anni (sì, sono quattro anni), che intorno ai fatti della farsemia "ognuno ha le sue opinioni e vanno rispettate senza usare un linguaggio violento".
Dunque: chi ha subito intrusioni alla libertà personale, anche la più semplice passeggiata; chi ha visto mutilato un pezzo di infanzia ai propri figli; chi ha perso il lavoro; chi non poteva salire su un autobus; chi ha visto sfarinarsi i genitori dentro i reparti; chi non poteva entrare in posta; chi non poteva nemmeno sedersi in un bar a bere un caffè. Ecco: tutti questi, se osano lamentarsi e mettere in guardia, sono "violenti" e non "rispettano le opinioni degli altri".
È tutto un orrore, ma la loro mediocrità è quanto di più pericoloso possa esserci.

t.me/urielcrua

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LA LEGGENDA DI URIEL
Uriel Crua

Uriel Crua lucra sulla pandemia, vende un sacco di libri e si arricchisce sulle spalle di poveri gonzi e allocchi.

Uriel Crua è un narcisista patologico a caccia di like.

Uriel Crua è uno snob che odia le cose del popolo, meglio non fidarsi di lui perché è anche violento e arrogante.

Uriel Crua non svela il suo vero nome e non ci mette la FACCIA perché è un vigliaccone.

Ah. Dorme tre ore per notte e ha fondato un Fight Club.

t.me/urielcrua
VENTITRENTA
Uriel Crua

Tra i nobili obiettivi imposti coercitivamente dalla Agenda 2030 abbiamo:
Eliminare la povertà;
Dare a tutti una casa;
Eliminare la fame nel mondo.

Bisogna vedere come farlo:

Eliminare la povertà si traduce nel concetto di reddito universale, un obolo mensile a scadenza che impone solo l'acquisto di certi prodotti e castra il risparmio privato. Se non fai quello che dicono, tagliano i fondi di sopravvivenza.

Dare una casa a tutti significa espropriazione e inibizione della proprietà: se non fai quello che dicono, smetti di poter abitare una casa non tua.

Eliminare la fame nel mondo significa implementare turbocoltivazioni OGM che non producono semenza fertile, costringendo a dipendere da grosse multinazionali dell'agroalimentare. Per non parlare delle carni sintetiche e dei grilli fritti.

Nel frattempo, mentre questi nobili obiettivi vengono così declinati, gli sbarchi di immigrati clandestini aumentano a dismisura, la benzina raggiunge picchi indecenti, la classe media è sempre più povera, i linciaggi e l'odio sociale schizzano vertiginosamente, le gang di quartiere scorazzano e danneggiano.

Ma andrà tutto bene.

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PANE E GUERRA
Uriel Crua

Giovedì ero sotto quegli aerei, in piena città. In un parco.

I caccia si gettavano in picchiata sopra i tetti. Le persone sorridevano indicandoli ai propri figli.

Io me ne sono andato. Dicevo: attenzione, non è normale.

Oggi quegli aerei hanno bruciato un bambino di nove anni.

Hanno ucciso una bambina di cinque.

Per un circo.

Per un circo del cazzo.

No. Non è normale fare esercitazioni di caccia in pieno centro città.

No. Non è normale che le persone, indifferenti, continuassero a chiacchierare con una formazione di aerei a quaranta metri sopra il vuoto dei loro crani.

Ma per la "sicurezza" indossano dieci mascherine e si lavano le mani quaranta volte al giorno.
SIAMO BESTIARIO NEL TROGOLO
Uriel Crua

Vinacce pressate, acqua e zucchero, venduti per "vino"; "Pink Slime", ovvero un macinato di scarti d'ossa, denti e corna, autorizzato come additivo per carni nella grande distribuzione; olio di semi, betacarotene e clorofilla, mischiati e venduti come "olio extravergine d'oliva".

E tanta altra fanghiglia industriale rimestata nei trogoli del marketing, del packaging, e poi distribuita sugli scaffali.

Siamo considerati un bestiario da ingozzare di veleni, di inganni.

Aver perso la percezione del Gusto, della Bellezza, dell'Autenticità, è uno dei sintomi più gravi del decadimento suppurante entro cui ci hanno immersi.

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Il diavolo sta nei dettagli.

t.me/urielcrua