Uriel Crua
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L'Uomo silenzioso nella stanza

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COSE DI LAVORO E OPPRESSIONE
Uriel Crua

Mi sono licenziato otto mesi fa da un luogo di pc, smartworking e pollame umano di vario genere (fatta eccezione per una cara amica), per tornare alla mia vecchia giungla personale: la guida in strada, i furgoni, i carichi pesanti, colleghi maschi che fanno battute sconce e fischiettano alle sei del mattino.
La ditta per cui lavoro è una multinazionale, ma fino a poco fa gestita con ritmi da azienda familiare. Poi, all'improvviso, ci mettono in mano un "palmare" con cui fare operazioni sciocche (comunicare che hai iniziato, dove stai andando, quando hai finito), ma con un GPS integrato che ti segue ovunque e vede ogni cosa: pure quando ti fermi a pisciare.
Nessun cartellino da timbrare, le otto ore possono essere sei, o otto. Basta finire.
Poi è arrivato un frescone, un "capo", con gli occhi amniotici azotati dietro spessi occhiali. Occhi monocordi e senza luce, tutto "team" e "ottimizzazione" e "performance" e "skill" e "vision".
Santo cielo: svuotiamo cestini, ritiriamo abiti zuppi di sangue o olii industriali, cambiamo asciugamani anneriti dal grasso dei macchinari.
Non esistono più i lavori di merda di una volta.
GIAMPIERO MONACA
Uriel Crua

Il Maestro Giampiero Monaca è un Eroe. Non si discute. Stava gettando un seme forte dentro la sabbiosa palta burocratica del Sistema Scolastico Nazionale.
Stava facendo sorridere i suoi piccoli allievi, e imparare, e crescere, al di fuori dei regolamenti e dei protocolli, e lo stava facendo DENTRO al sistema nazionale.
Gli algoritmi di carne oscuri, senza soffio e senza luce, non hanno potuto sopportare la sua reale PASSIONE e lo hanno offeso, confinato e poi CONDANNATO al carcere.

Questa è una vergogna che deve squillare in ogni angolo della Nazione.

Giampiero Monaca è un Eroe. Non si discute. E ognuno di voi deve regalargli forza ed energie.

Non restate indifferenti.

Quell'uomo poteva, e potrà, scrivere il futuro - un futuro forte e luminoso - per i nostri piccoli, fuori dalle grinfie dell'Agenda.
Che la vita, "puttana e mediocre", s'insinuasse così soffice sotto le palpebre, che s'aprisse a tanto forti tepori, che smascellasse croccanti sbadigli e, sopra ogni cosa, tutte le indifferenze alle minute, aguzze magie di ogni istante. Ecco, proprio non me lo aspettavo.

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IERATICA
Uriel Crua

Finché resteremo miserevoli entità ad orologeria, servi sfatti, glomeri biologici avvezzi al capriccio, incapaci schiavi umorali, sangue e carne da nutrire, isterici involucri da soddisfare, amorali banderuole profittatrici; finché saremo senza nerbo e senza Parola, fintanto che non vorremo soddisfatto che il nostro profitto, finché saremo inseriti nel circuito stampato come batterie per alimentarlo, fino a quando non saremo che la scelta di qualcun altro, fino al momento dell'oblio e del pianto corrotto, fino all'istante dell'ultima lancinante colpevole consapevolezza, fino all'attimo della miserevolezza eterna, non avremo alcuna possibilità di vittoria.
Non Cesari, non Grandi Uomini, potranno sollevarci, perché il loro esempio cadrà nel vuoto nero. Il nostro vuoto nero.

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IL BESTIAME CORROTTO
Uriel Crua

Guardati. Vivi in questo Mondo.
Un mondo in cui a vent'anni sei un bambino nevrotico svirilizzato e deresponsabilizzato. Un mondo in cui le donne fanno figli a quarant'anni, e non prima. Un mondo in cui non esistono Santi o Saggi a fare da esempio, ma Vip che si glassano il volto con la plastica per contraddire il Tempo. Un mondo in cui due uomini capricciosi comprano il corpo di una donna per accaparrarsi un figlio, per contraddire l'ordine delle cose. Un mondo in cui l'amore è un fatto meccanico, uno scambio di mucose, una dose porzione singola. Un mondo in cui studi per venticinque anni per poi non conoscere che il nulla, il vuoto. Un mondo in cui non ci sono né nuvole vere, né pioggia vera. Un mondo che non è più un mondo, ma un recinto perimetrato di balocchi e distrazione.

Niente più famiglie tribù, niente più corazze, ma carne macerata dall'annichilimento.

Ma questo non è il mondo vero.

Facciamo il mondo vero, per favore, ogni giorno.

Siamo l'ultima avanguardia prima dei Pozzi fondi.

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LA SOLITUDINE
Uriel Crua

Fra le peggiori conseguenze del grande discrimine fandemico, una è stata più letale, avvilente, schiacciante: la solitudine.
Dapprima, nelle primissime fasi, il grande discrimine ha allontanato bruscamente la gramigna, il loglio: gente immiserita con cui lo smettere di avere rapporti è stato benefico e proficuo. Poi, tra i rimasti, il grande setaccio ha ulteriormente vagliato. E vagliato. E vagliato.
Per chi ha sofferto e patito ruggendo pur di non cedere mezzo grammo, ogni atto di concessione, seppur minima, da parte di un amico ha rappresentato un tradimento, un abbandono: si era soli! Soli nei fatti, e mai a parole. Ancora peggio.
In alcuni casi, la solitudine è il premio. In altri, no.
Delude, incattivisce, isola, rammarica.
E rende deboli. Forse la vera forza è saper sopportare senza scomporsi la solitudine in cui ti gettano i vili.
Saperla sopportare senza inacidirsi. Senza girare le spalle alla Vita Vera.
Media is too big
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Il mio amico Dario chiede sostegno.

Dario è un uomo Grande. Coraggioso. Forte. Coriaceo. Dolce. Invincibile.

È un papà che non si arrende. È un papà che merita di essere padre.

Sostenete il suo splendido progetto

https://dona.1caffe.org

Oppure

https://tag.satispay.com/1caffebutton

Grazie a tutti, amici
IL SERVO OPULENTO
Uriel Crua

Potrebbe definirsi anche "cortigiano", ma allo stato dell'arte non si tratta d'altro che d'un ometto profittatore, mellifluo, che succhia vantaggi dall'obbedienza e li trasforma in grasso gradasso. Pronto a voltar la faccia alla sua stessa parola, perché mai per davvero sua, getta occhiate ovunque e cerca il giaciglio più comodo, più caldo, più nutriente. È di fatto un verme, un parassita gregario con smanie di protagonismo, votato ad assecondare qualsiasi cosa gli rechi vantaggi, ricchezze, posizionamenti strategici e inamovibili.
È un tipo umano che rappresenta una nicchia della maggioranza, della cui invidia si pasce.
Naturalmente è giocoforza un mentitore, un narcisista e un porco vestito di tutto punto.
Lanciate una pietra in questo trogolo di Nazione, ne colpirete a dozzine

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Dal canale WELTANSCHAUUNG ITALIA

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Nelle scuole, nelle aziende in cui lavoriamo, nella vita quotidiana, non bisogna mai essere passivi quando ci vengono propinate le "novità" del nuovo mondo fatto di asterischi inclusivi, di banalità ambientali, di idiozie pseudosanitarie e qualsiasi genere di propaganda calata dall'alto.

Non per forza bisogna esporsi da pecora nera, basta agire con astuzia per fare inceppare i meccanismi.
Metterli in difficoltà facendo domande intelligenti, incontestabili, mettendo a nudo le assurdità e le incongruenze che propinano. Renderli ridicoli e patetici agli occhi di tutti.

Non dobbiamo mai essere meri esecutori, il sistema si regge proprio sull'obbedienza cieca, basti vedere quanto accaduto nel periodo dell'applicazione del green pass grazie agli obbedienti che "facevano rispettare le regole".

Questi oggi vengono a dirci per esempio che "il mondo sta andando in una certa direzione, il linguaggio sta cambiando", dando per scontato che debba essere così e che dobbiamo adattarci, ma questo chi lo avrebbe deciso? Chiedetelo agli sgherri che si adattano e fanno da portavoce nelle aziende o nelle scuole.
Il loro è un generico ed acritico "dobbiamo adattarci a un mondo che va cosi".

No, ognuno nel proprio piccolo gli remi contro, faccia la sua parte.
Non saremo passivi di fronte all'avanzata dell'inumano.

WI

https://t.me/weltanschauungitaliaofficial
Di OBSOLESCENZA, MEMORIA E SERVITÙ.
Uriel Crua

L'obsolescenza è - secondo Treccani - quel processo attraverso cui un prodotto o una struttura diviene inattuale.
In termini commerciali, si parla di "obsolescenza programmata" ovverosia di quella politica di vendita "diretta a limitare il ciclo di vita di un bene (prodotto o macchinario) sia mediante canoni di progettazione che ne rendano impossibile o eccessivamente costosa la riparazione sia tramite l'immissione sul mercato di versioni tecnicamente più evolute".
In altre parole, o si progettano oggetti volutamente scadenti affinché si rompano anzitempo, oppure si proietta scientemente la "sensazione" di invecchiamento di un bene di consumo per stimolare la richiesta ossessiva di altri beni di consumo di pari valore, ma più "nuovi".
Si tratta di tecniche di vendita che fanno macinare capitali.
Il punto focale però è uno: quanto questa sovraesposizione costante, continua, indefessa e imperterrita, potrà modificare la struttura dell'Uomo-Consumatore?
Quanto danno questa ipertrofica manipolazione delle percezioni collettive riesce ad infliggere alla tessitura mnemonica dell'Uomo Contemporaneo?
L'idea è che l'introduzione coatta, letteralmente scioccante, di questi meccanismi di invecchiamento programmato vada a modificare i processi percettivi dell'Uomo Massa riducendone la capacità di attenzione, di riflessione, e la profondità di pensiero, andando ad atrofizzare quella "muscolatura mnemonica" che aiuterebbe scelte di buon senso.
Così come un oggetto di consumo vecchio di appena due anni viene percepito come stantio e inutilizzabile - benché perfettamente funzionante - ecco che anche la percezione del ricordo, della Storia, dei processi geopolitici anche superficiali viene relegata nel dimenticatoio, rendendola vecchia e inutile. Non più "fruibile".
Si spiegherebbe così la schizoide discrasia di certe narrazioni eterodirette (vedi "salviamo l'ambiente" in perfetta armonia con "mandiamo armi all'uranio per salvare la democrazia") perfettamente e placidamente accettate dalle masse. Perché in realtà non sono "accettate". Non vengono proprio percepite.

Perché immediatamente dimenticate.

Sostituite con informazioni più "nuove".

Fresche stimolazioni per servi sciocchi.

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NO, NO, NO.
Uriel Crua

I saluti al sole, i cerchi dell'amicizia, i bagni di Gong, lo Yoga edulcorato, la fratellanza astrale e gli abbracci agli alberi.
Ci vogliono Uomini. Servono Donne.
Il futuro dovrà essere affidato a milizie della Vita, non alla Soy Generation.
Chi ha orecchie.
LA DOMANDAH!1!
Uriel Crua

Cosa facevo "quando ci tenevano chiusi in casa"?
Be', anzitutto me la sono davvero goduta. Ho usato quella scusa per godermi appieno la mia misantropia, e nel frattempo portavo in giro i miei figli - unica e suprema mia ragione di vita. Poi compilavo video da mettere in rete per far capire quale gran razza di buffonata fosse tutto, ma perlopiù nessuno capiva, né li guardava.
Ai tempi del "coprifuoco" mi divertivo ad aspettare le ventidue in punto per vestirmi e uscire: la città era un boato di silenzio surreale.
Guardavo poi i comportamenti dell'una e dell'altra parte: i paranoici della farsemia e i "resistenti". La stessa pasta morbida e malleabile, fatta eccezione per gli amici di WELTANSCHAUUNG ITALIA, con cui poi presi contatto e con i quali si è instaurato un bel rapporto che dura tutt'oggi.
Ah, sì: ho rinunciato al lavoro, ho tolto i miei figli da scuola facendo loro lezione A CASA, ho tirato la cinghia, ho tessuto rapporti con altri genitori per far stare i miei bimbi con altri bimbi, non ho MAI rispettato una fra le regole insensate, non ho MAI scaricato un green pass, nemmeno da tampone, sono andato a mangiare fuori anche quando non si poteva. Insomma: non sono salito su palcoscenici, non ho venduto corsi di realizzazione personale, non ho fatto dirette dicendo quanto fosse bruttissimo il vairus "ingegnerizzato". Ah, mi sono persino preso un raffreddore ma non ho compilato reels e stories.
Ho letto un sacco di libri e un paio li ho anche scritti: di uno non ho visto nemmeno un centesimo.
Mi sono anche comprato una casa decadente in mezzo ai boschi e me la sono messa a posto a mani nude senza chiamare ditte, con il prezioso aiuto di mio padre e mio suocero, due uomini d'altri tempi che sanno fare le cose come si deve.
Ho discusso con persone e con alcuni amici son finito testa contro testa, ho gridato loro che eran servi e che eran vigliacchi. Chi mi conosce sa che non ho mai ragionato in termini di convenienza.
Ma che anzi godo - grazie al cielo - della sovrumana capacità di sopportare le conseguenze delle mie scelte "scellerate".
Spero fino in fondo.
APPUNTI SOVRANNATURALI
Uriel Crua

Una delle derive più sottili da intercettare, una fra le più suggestive e ugualmente impalpabili, pertiene alla sempre più diffusa sovrapposizione tra entità "sovrannaturali" ed entità "aliene".
Ciò che veniva interpretato con le categorie - tanto per fare un esempio - dell'angelologia o della demonologia, viene ora suggerito come intervento di entità biologiche molto potenti e/o "evolute" provenienti da altri mondi fisici: i cosiddetti "alieni".
Ci si spinge persino a teorizzare - con tanto di "traduzioni letterali" - che essi abbiano creato l'uomo, e che il loro intervento indirizzi i destini dell'umanità fin dalla notte dei tempi.
Gli "studi" che vanno in questa direzione sono davvero assai suggestivi, e a tratti persino incontrovertibilmente convincenti: dalla "Archeologia proibita" inaugurata da Cremo e Thompson, fino a certe meno serie paccottiglie da Best Seller.
Non si discute nel merito delle "scoperte", le quali potrebbero - vista la attitudine alla fantasiosità dell'argomento - essere spiegate in mille altri modi. No. C'è da riflettere piuttosto intorno alle conseguenze derivanti dalla massiccia implementazione di simili tesi.
Una fra tutte, la forzosa deriva meccanicistica, materialistica e grigia che ne scaturirebbe: non più mondi sottili, interventi extradiegetici di un cosmo magico e regolato da forze intercettabili e ispiratrici; non più Bellezza e Amore, tonalità imperscrutabili del Grande Mistero che suggestiona e dà respiro all'anima. Ma esseri, esseri senzienti e tecnologicamente avanzati che a suon di bisturi futuristici e meccaniche genetiche, hanno dato vita a questo essere ibrido e sottomesso che si vuol chiamare Uomo.
Si tratta di riduzionismo tecnico, di una circuitazione elementale che esclude ogni Mistero e dunque ogni afflato di ispirazione. Come quelli che spiegano l'amore con interazioni di fluidi e impulsi elettrici.
Una visione triste dell'esistente tutto.
NON FA UNA PIEGA
Uriel Crua

Un modo molto efficace per neutralizzare le verità, è quello di mescolarle.
Non c'è dubbio che l'iperpornografica esplosione industriale cagioni mali anche gravissimi agli ecosistemi. Basti pensare a una petroliera sversata in mare, o ai liquami industriali interrati sotto campi coltivati. Si tratta di avvelenamento, si tratta di crimini. Certamente vivere in città ipersaturate di gas di scarico non fa piacere a nessuno, così come nessuno vorrebbe vivere a ridosso di una discarica o di un'acciaieria. Allo stesso modo, sicuramente a nessuno verrebbe mai in mente di mescolare al proprio sangue un preparato sperimentale sconosciuto e potenzialmente dannoso coperto dal segreto militare i cui controlli di sicurezza sono affidati a chi vende e produce tali preparati. Corretto?
Dunque vien da sé che quanti si facciano afferrare lo sterno dalla "eco-ansia", siano perfettamente consapevoli delle dinamiche che muovono il mondo, compreso il fatto che essi stessi fungono da pedine strumentali di un riassetto industriale necessario ai padroni del vapore per mantenere e consolidare poteri e privilegi sempre più mal digeriti dalle popolazioni. Popolazioni che debbono quindi essere confuse, terrorizzate, polarizzate, polverizzando le verità in mille frammenti consegnati poi ai capi tribù di ciascuna fazione, affinché si scornino tra loro mentre qualcuno, da qualche parte, accarezza il suo gatto ridendo davanti ai riverberi del panopticon
La disperazione non appartiene al padrone. La disperazione è dispensata ai popoli.

Al padrone appartiene la programmazione, la tattica, la sapienza.

Inverti i ruoli, e rovescia il rovesciato per ripristinare l'ordine.

Uriel Crua