Unione Popolare
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Il #Qatargate rischia di essere un qualcosa di molto esteso. Di certo siamo già dentro una questione morale. Quando ti trovano con le valige di soldi in casa, non è una questione di giustizialismo o meno: è un fatto deplorevole!
SI SCRIVE MELONI, SI LEGGE DRAGHI: IL COPIONE È SEMPRE LO STESSO

I segnali c’erano tutti ben prima delle elezioni, ma chi ancora si illudeva che Giorgia Meloni sarebbe stata una Presidente del Consiglio di rottura rispetto a Mario Draghi è rimasto profondamente deluso.

La manovra messa in campo dal governo di centrodestra non solo è nel solco pratico di quanto fatto da Mario Draghi e dal suo governo di “larghe intese”, ma ne riprende i principi politici e morali che c’erano dietro.

L’iniquità, la colpevolizzazione dei poveri, la tracotanza dei privilegiati, una società sempre più escludente in cui i diritti sono sempre più formali, ridotti a semplice prodotto “di consumo”. Tutte idee che come trovavano espressione nelle politiche di Mario Draghi, così trovano espressione nelle politiche di Giorgia Meloni. Con buona pace di chi credeva di votare “contro”.
La consigliera regionale del Piemonte Francesca Frediani aderisce a Unione Popolare
"Con la candidatura a capolista di Pregliasco, dirigente del gruppo privato San Donato, il candidato di centro sinistra Majorino, ci fa sapere che le parole sono una cosa e i fatti un'altra. Sta dalla parte della potentissima sanità privata lombarda. Dopo l'enorme numero di morti Pregliasco dichiara che la gestione della pandemia in Lombardia è stata buona.

Alla faccia dei 100.000 cittadini che avevano chiesto di commissariare la sanità lombarda, il PD sceglie per l'ennesima volta di stare dalla parte dei poteri forti. D'altronde sono stati complici della giunta lombarda nella tragica vicenda della zona rossa di Bergamo per non disturbare Confindustria. A Milano il PD continua la politica degli affari garantiti agli immobiliaristi, come le giunte di destra e in Regione non si sogna nemmeno di rompere con la sanità privata.

Ancora una volta si conferma quanto sia illusorio continuare a affidare al Pd le proprie speranze di cambiamento.
Apprezzo l'onestà del comunicato stampa di Medicina Democratica. Chi si batte per la sanità pubblica dovrebbe convergere con Unione Popolare per proporre una reale alternativa in Lombardia senza perdere altro tempo dietro al Pd.

La famiglia Pregliasco è come la sanità privata: vince comunque. La moglie assessore con Formigoni, il marito assessore col Pd nel caso improbabile di vittoria."

Maurizio Acerbo
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ELEZIONI REGIONALI LOMBARDIA – UNIONE POPOLARE C'E'

Unione Popolare continua il percorso per la creazione di un forte movimento popolare in grado di poter rappresentare e fare gli interessi di chi, in questi anni, è sempre più stato spinto ai margini dalle politiche liberiste e predatorie messe in atto dai pochi nei confronti della maggioranza della popolazione.

Anche per questo motivo Unione Popolare ha scelto di correre da sola in Lombardia, una regione che è diventata simbolo di un paese sempre più diseguale e ingiusto. Dove una minoranza di privilegiati pensa di disporre, a proprio uso e consumo, dei beni pubblici e del lavoro della maggioranza.

Una regione che, come l’epidemia di Covid ci ha mostrato, ha visto il sostanziale fallimento della sanità privatizzata. Una regione dove la medicina territoriale è praticamente scomparsa. Dove esiste un gigantesco problema abitativo, con affitti assurdi che studenti e lavoratori, coloro che reggono l’economia della Lombardia, sono costretti a pagare. Una regione che sia il centrodestra che il sedicente campo progressista hanno reso sempre più “esclusiva”, con centri città patinati e tirati a ludico e periferie dimenticate.

Per tutti questi motivi Unione Popolare ha deciso di correre da sola. Per marcare un segno di rottura con la (mala)politica lombarda che in questi anni ha creato una regione sempre più “a misura” di privilegiati. Per continuare, battendo sui temi e sui territori, il percorso di costruzione di un’alternativa dai molti per i molti.

Unione Popolare domani presenterà la candidatura di Mara Ghidorzi come presidente e inizierà la raccolta delle firme. Ne serviranno 8mila, una cifra importante, ma che, come dimostrato già questa estate durante le elezioni politiche, non ci spaventa.

#UnionePopolare #Uniamoci #Lombardia #ElezioniLombardia
Stamattina conferenza stampa di presentazione della nostra candidata in Lombardia Mara Ghidorzi
#UnionePopolare #Uniamoci #UPLombardia
Che la manovra sarebbe stata contrassegnata da un attacco agli ultimi rimasugli di welfare in questo paese era chiaro a tutti. Il Governo Meloni, in perfetta continuità con il Governo Draghi, procede spedito con l’attuazione di politiche che fanno ricadere la crisi, causata dalle folli decisioni socio-economiche di pochi privilegiati, sulla maggioranza della popolazione.

Non solo, il Governo Meloni, oltre all’indirizzo pratico, sta anche confermando l’indirizzo ideologico del Governo Draghi. La povertà è una colpa. E se sei colpevole non meriti nulla. Così nella legge di bilancio finisce un emendamento emblematico: via il reddito di cittadinanza a chi non ha completato le scuole.

In un Paese dove l’abbandono scolastico è un gigantesco macigno, il messaggio è: non solo non ti diamo le opportunità di completare la scuola, non solo ti colpevolizziamo moralmente per non averla conclusa, ma ti facciamo anche pagare le conseguenze di un qualcosa che non abbiamo fatto nulla per risolvere.

Nel 2020 le statistiche in tal senso erano impietose: il 13,5% dei ragazzi nella fascia 18-24 non aveva completato le scuole superiori (media UE: 10,2%). Dati ancora più drammatici se andiamo ad analizzarli nel dettaglio. Al Sud ad esempio si toccano punte di quasi il 20% tra i giovani uomini, mentre per gli stranieri si sfora addirittura il 30%. Abbandono che quasi sempre è subordinato a situazioni di disagio socio-economico e da pressioni sociali che spingono questi ragazzi a dover precocemente entrare nel mondo del lavoro per contribuire al sostentamento familiare. Andando a occupare proprio quella parte del mercato del lavoro soggetta a lavori poveri e senza tutele che il Reddito di Cittadinanza stava, pur con tutti i suoi limiti, contrastando.

La colpa è del povero, dell’ultimo, dell’emarginato. E, secondo l’ideologia dei governi che in questi anni si sono succeduti in Italia, è moralmente giusto che siano i poveri, gli ultimi, gli emarginati a pagare le follie e gli errori dei ricchi, dei “primi”, dei privilegiati.

#UnionePopolare #Uniamoci
La manovra del governo Meloni porta doni a chi già ha e mance agli evasori. Fa la guerra ai poveri all'insegna di un liberismo predatorio che distrugge coesione sociale e ambiente.

Il 2023 può essere un anno importante per unire storie individuali e collettive e costruire una politica di sinistra che rompa questo sistema.

Leggi l'articolo completo su Left ➜ https://left.it/2022/12/26/la-mangiatoia-dei-poteri-forti/
La misura di sorveglianza speciale chiesta al Tribunale di Milano dalla Questura di Pavia per Simone Ficicchia, attivista ambientale, è una di quelle notizie che giuridicamente fa venire un brivido dietro la schiena.

Non conosco questo ragazzo di 20 anni, ma da 55enne che è stato per oltre trent’anni nella prima linea delle istituzioni, magistratura compresa, quando vedo giovani che si agitano per un mondo più giusto, respiro, avverto ossigeno democratico.

Se un giovane lotta per un futuro migliore è un dono politico. Poi si può sbagliare e si pagano anche prezzi, anche io da giovane li ho pagati, non sempre sono prezzi giusti, se pur formalmente legali. Li ho pagati prezzi terribili anche da giovane pubblico ministero per essermi messo contro un sistema criminale che opera dentro lo Stato. La sorveglianza speciale per Simone è troppo. E quando è troppo, il troppo storpia. Giuridicamente parlando.

La misura di sorveglianza, che stira il diritto ai limiti della legittimità costituzionale, è utile per contrastare le mafie ma non per chi lotta per un mondo senza mafie, che non sono più quelle con la coppola e con la lupara.

Ho visto da pubblico ministero e da Sindaco di Napoli scivolare l’ordine costituito del nostro Paese sempre di più verso la muscolatura di ferro contro chi dissente e con la spada invece di latta verso la borghesia mafiosa. Oggi si vogliono le mani libere per i ladri di Stato e manette e manganelli per chi osa dissentire e lottare per un altro mondo possibile.

Io sto con Simone, non lo conosco, ma quello che ho letto è sufficiente per sostenerlo. Perché non bisogna mai essere complici ed indifferenti quando sono in discussione le libertà civili.

Luigi de Magistris
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Giuliano Granato risponde per le rime al giornalista di Libero Pietro Senaldi. Nemmeno di fronte all'evidenza riescono a non vomitare il solito repertorio di colpe morali verso i poveri.

Per anni hanno detto ai nostri giovani: studia, fai stage, fai sacrifici e poi arriverà un lavoro dignitoso. E' una grande bugia. I lavori dignitosi sono sempre meno e nessuno ha la volontà politica di intervenire.

Questo governo, come quelli precedenti, continua però a fare regali a pochi privilegiati, mentre colpevolizza i percettori di Reddito di Cittadinanza e destina nemmeno le briciole per i poveri e i lavoratori.
NEL 2023 SAREMO (QUASI) TUTTE/I PIÙ POVERE/I

Si parla in media di 2435 euro di rincaro annuo per ciascuna famiglia (senza considerare il caro bollette!)

Il 2023 sarà un anno drammatico per le tasche delle Italiane e degli Italiani. Il costo della vita, infatti, aumenterà in modo spropositato, a partire dalla mobilità. Solo il carburante graverà circa 366 euro in più l’anno su ciascuna famiglia. I pedaggi autostradali, già costosissimi, sono aumentati del 2% dal primo gennaio. Ma anche i costi dei biglietti di autobus e metropolitane subiranno un’impennata. Un esempio? Il biglietto di una corsa a Roma passerà da 1.50 a 2 euro!

Avete capito bene: il peso della crisi economica ricadrà indistintamente sui consumatori, indipendentemente dal reddito pro capite. Ovviamente l’impatto su chi è ricco sarà minimo o nullo, mentre su chi già oggi fatica a rimanere a galla sarà devastante. In più, il governo Meloni ha eliminato qualsiasi tipo di salvagente che garantiva un minimo di sicurezza nel mare di precarietà e povertà in cui versa ormai parte del Paese.

ll rischio immediato di questa situazione drammatica è che i cittadini più in difficoltà si trovino soggiogati per disperazione dalla criminalità organizzata, che li adescherà promettendo di aiutarli nel fronteggiare l'impennata del costo della vita.

Di fronte a questa crisi economica, il Governo Meloni ha mostrato tutta la sua inadeguatezza e la sua insensibilità nei confronti dei bisogni e delle esigenze del popolo italiano.
Unione Popolare nel suo programma ha inserito tra i principali punti il contrasto all’autonomia differenziata. Una secessione dei ricchi che, per favorire pochi centri di potere del Nord e un regionalismo malato e inefficiente, peggiorerà ancora di più le condizioni materiali e potenziali del Sud e anche di quella parte di Nord che non fa riferimento ai suddetti centri di potere.

Unione Popolare è da sempre per un’autonomia dei Sindaci, delle comunità locali, non per un tentativo dei ricchi di continuare, contravvenendo ai nostri principi costituzionali, a drenare risorse materiali e umane dal resto del Paese, continuando a perorare un modello di Paese profondamente diseguale, nel quale a buona parte dei cittadini sono negati i più basilari diritti costituzionali.

Dalla Riforma del Titolo V della Costituzione (2001) in poi, il Mezzogiorno ha sofferto una sistematica esclusione dall’Agenda politica. Secondo dati Svimez (Rapporto 2022), nel periodo 2007-2021 gli investimenti industriali meridionali sono crollati, in termini reali, di quasi il 36% (-11% nel resto del Paese, nel medesimo periodo). Nel 2041,il Mezzogiorno perderà il 27% degli studenti universitari: è in atto la desertificazione universitaria del Sud, specialmente nelle sedi più piccole e periferiche. Negli ultimi vent’anni, circa 1,2 milioni di giovani hanno lasciato il Mezzogiorno.

Di fronte a questi problemi il Governo Meloni continua, in linea con i governi precedenti, a sostenere la deriva secessionista dei pochi centri di potere che beneficiano di un sistema diseguale e che traggono profitto, sia a livello materiale che umano, dalla grandissime emigrazione interna qualificata e da altre storture come ad esempio il “turismo sanitario”.
Per questo come Unione Popolare abbiamo deciso di sostenere le istanze della CARTA DI Venosa, un documento prodotto dal mondo meridionalista in cui si chiede al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di fermare questo palese attacco alla Costituzione e al diritto, per tutti i cittadini che si trovano sul nostro territorio nazionale, di avere gli stessi diritti sostanziali.

Per questo vi invitiamo a sottoscrivere la Carta di Venosa. Un primo punto fermo nel contrasto alla secessione dei ricchi. Un primo passo di un percorso politico che, come Unione Popolare e assieme al mondo meridionalista, vogliamo intraprendere per creare condizioni di effettiva uguaglianza tra tutte le zone del paese. Con un Sud che possa finalmente, anche tramite la vera autonomia dei Sindaci e delle comunità locali, e tramite un ritrovato protagonismo dello Stato, tornare a essere protagonista, assieme ai suoi cittadini che potranno finalmente tornare ad avere diritti sostanziali e non più solo formali.

Link alla petizione 👉 https://bit.ly/3GGFTCp
L’ULTIMA VERGOGNA DELLO SCUOLA-LAVORO: SE MUORI DA STAGISTA NON HAI DIRITTO AL RISARCIMENTO
Ricordate Giuliano De Seta, ragazzo appena maggiorenne, morto mentre era costretto ad adempiere ai suoi “doveri” per quell’aberrazione dello scuola-lavoro?
Ebbene, oltre la tragedia per la famiglia di Giuliano rischia di esserci anche la beffa. Perché secondo le nostre leggi lo “status” di stagista non ti dà diritto automaticamente al risarcimento. Quest'ultimo è previsto in linea teorica solo se lo stagista è anche capofamiglia. Ma visto che Giuliano era ancora studente, non potendo essere capofamiglia, il risarcimento nemmeno gli spetterebbe.
Un’assurdità che oltre al farci gridare allo scandalo deve farci anche riflettere sulle storture di un sistema, sia per quanto riguarda l' alternanza scuola-lavoro che per quanto riguarda le morti sul lavoro, che oltre a mettere a rischio la vita di tantissimi lavoratori (1006 vittime da gennaio a novembre 2022!) obbliga ragazzi nemmeno o poco più che maggiorenni a sottoporsi agli stessi rischi. Tutto questo per fornire, in modo mascherato e dietro l’illusione della “gavetta”, manodopera gratuita a un tessuto industriale che, non investendo in ricerca e sviluppo e incapace di essere ad alto valore aggiunto, ha nell’abbassamento della quota salari e nei tagli in sicurezza sul lavoro l’unica leva per mantenere la sua quota di profitto.
Con la beffa finale, perché se sei in fabbrica per lo scuola-lavoro, quindi se sei costretto a fare lo stagista, proprio la tua condizione di stagista obbligato dall'alternanza scuola-lavoro non ti permette nemmeno di far ottenere un (per nulla consolatorio) risarcimento alla tua famiglia.
#alternanzascuolalavoro #UnionePopolare #Uniamoci