🇺🇸🇺🇸Stock futures contracts tied to the three major indices were virtually flat on Friday, putting #WallStreet on track to a muted open as investors refrained from opening new positions ahead of the monthly federal jobs report.
Nonfarm payrolls (#NFP) are expected to increase by 250,000 jobs last month, after rising by 372,000 jobs in June, in the latest sign of easing demand in the labor market amid sky-high inflation and tighter monetary policy.
Nonfarm payrolls (#NFP) are expected to increase by 250,000 jobs last month, after rising by 372,000 jobs in June, in the latest sign of easing demand in the labor market amid sky-high inflation and tighter monetary policy.
🔹#WallStreet poco mossa.
L’umore degli investitori ha dovuto fare i conti con il dato sui prezzi alla produzione 🇺🇸Usa nel mese di novembre: +0,3% su ottobre e +7,4% anno su anno, contro +8,1% del mese scorso.
🔹Si tratta di un evidente rallentamento, ma inferiore alle previsioni degli analisti che si fermavano a +0,2% (mese) e +7,2% (anno).
🔹L’#inflazione continua a correre forte, mettendo un freno alle aspettative di un cosiddetto "pivot" della politica monetaria verso azioni meno aggressive sui tassi di interesse.
🔹Gli analisti continuano a prevedere che la #FederalReserve effettuerà un aumento di 50 punti base al termine della riunione di dicembre, un livello inferiore rispetto ai quattro aumenti precedenti.
🔹Allo stesso tempo, sono aumentate le preoccupazioni sulla capacità della banca centrale di attuare un "soft landing".
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L’umore degli investitori ha dovuto fare i conti con il dato sui prezzi alla produzione 🇺🇸Usa nel mese di novembre: +0,3% su ottobre e +7,4% anno su anno, contro +8,1% del mese scorso.
🔹Si tratta di un evidente rallentamento, ma inferiore alle previsioni degli analisti che si fermavano a +0,2% (mese) e +7,2% (anno).
🔹L’#inflazione continua a correre forte, mettendo un freno alle aspettative di un cosiddetto "pivot" della politica monetaria verso azioni meno aggressive sui tassi di interesse.
🔹Gli analisti continuano a prevedere che la #FederalReserve effettuerà un aumento di 50 punti base al termine della riunione di dicembre, un livello inferiore rispetto ai quattro aumenti precedenti.
🔹Allo stesso tempo, sono aumentate le preoccupazioni sulla capacità della banca centrale di attuare un "soft landing".
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🇯🇵La prossima settimana i riflettori degli investitori saranno puntati sulla riunione della #BoJ che mercoledì 18 potrebbe segnalare un cambio di politica monetaria annunciando nuove misure in merito al controllo della curva dei rendimenti, dopo aver ampliato la banda di oscillazione dei tassi nella riunione di dicembre.
Sempre nello stesso giorno ci sarà il dato sull’inflazione nell’🇪🇺Eurozona.
Giovedì verranno diffusi i verbali relativi all’ultimo meeting della #Bce, utile per analizzare i pareri dei membri del Consiglio Direttivo sul quantitative tightening e sull’ultimo rialzo dei tassi da 50 punti base, che ha portato il tasso di rifinanziamento principale al 2,5%.
In settimana anche la produzione industriale e le vendite al dettaglio di 🇺🇸USA e 🇨🇳Cina oltre alla lettura lettura sul Pil del quarto trimestre di quest'ultima.
Si ricorda infine che 🇺🇸 #WallStreet resterà #chiusadomani per la festività del Martin Luther King Day, mentre venerdì sarà una giornata di scadenze tecniche sulle opzioni.
Sempre nello stesso giorno ci sarà il dato sull’inflazione nell’🇪🇺Eurozona.
Giovedì verranno diffusi i verbali relativi all’ultimo meeting della #Bce, utile per analizzare i pareri dei membri del Consiglio Direttivo sul quantitative tightening e sull’ultimo rialzo dei tassi da 50 punti base, che ha portato il tasso di rifinanziamento principale al 2,5%.
In settimana anche la produzione industriale e le vendite al dettaglio di 🇺🇸USA e 🇨🇳Cina oltre alla lettura lettura sul Pil del quarto trimestre di quest'ultima.
Si ricorda infine che 🇺🇸 #WallStreet resterà #chiusadomani per la festività del Martin Luther King Day, mentre venerdì sarà una giornata di scadenze tecniche sulle opzioni.
🔹#WallStreet procede con molta incertezza, in attesa dell’intervento di Jerome Powell (18.40 ora italiana) all’Economic Club di Washington.
🔹Focus di giornata, quindi, sul discorso di #Powell che dovrebbe nuovamente allontanare le ipotesi di tagli dei tassi nel 2023.
Si segnalano intanto gli interventi di Raphael #Bostic e Neel #Kashkari, rispettivamente della Fed di Atlanta e Minneapolis, i quali hanno usato toni piuttosto restrittivi, sostenendo la tesi di nuove strette monetarie dopo la sorpresa del job report di venerdì.
Kashkari in particolare vede un tasso terminale al 5,4%.
🔹Il #Nasdaq è reduce da cinque settimane consecutive in rialzo, la serie più lunga dal novembre 2021 e lo #SP500 ha raggiunto i massimi degli ultimi cinque mesi, superando i 4.100 punti, con un guadagno del 7% dall'inizio dell'anno.
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🔹Focus di giornata, quindi, sul discorso di #Powell che dovrebbe nuovamente allontanare le ipotesi di tagli dei tassi nel 2023.
Si segnalano intanto gli interventi di Raphael #Bostic e Neel #Kashkari, rispettivamente della Fed di Atlanta e Minneapolis, i quali hanno usato toni piuttosto restrittivi, sostenendo la tesi di nuove strette monetarie dopo la sorpresa del job report di venerdì.
Kashkari in particolare vede un tasso terminale al 5,4%.
🔹Il #Nasdaq è reduce da cinque settimane consecutive in rialzo, la serie più lunga dal novembre 2021 e lo #SP500 ha raggiunto i massimi degli ultimi cinque mesi, superando i 4.100 punti, con un guadagno del 7% dall'inizio dell'anno.
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🇪🇺 Si chiude all'insegna della prudenza il bilancio nel Vecchio Continente, sotto i massimi di giornata.
🇺🇸Arretra leggermente #WallStreet, dopo la diffusione del report di gennaio sull’inflazione che ha evidenziato un rallentamento inferiore rispetto a quanto sperato dagli analisti e dai mercati.
🔹Gli investitori sono apparsi indecisi sull'interpretazione da dare a numeri che si prestano a varie letture: l'IPC ha rallentato il passo (+0,5% m/m e +6,4% a/a, il livello più basso da ottobre 2021), ma le aspettative erano per valori ancora più bassi (+0,4% rispetto a dic e +6,2% su base annuale).
🔹Per gli analisti un rallentamento dell'inflazione avrebbe potuto convincere la Banca centrale a sposare una politica meno aggressiva, ma con questi numeri gli scenari restano tutti aperti.
🔹Il presidente della Fed di Richmond, Thomas #Barkin, ha dichiarato che se l’inflazione persiste al di sopra degli obiettivi, la banca centrale “dovrà forse fare di più”.
Canale ➡️ @TradingClub3ST
Community ➡️ @Chat3ST
🇺🇸Arretra leggermente #WallStreet, dopo la diffusione del report di gennaio sull’inflazione che ha evidenziato un rallentamento inferiore rispetto a quanto sperato dagli analisti e dai mercati.
🔹Gli investitori sono apparsi indecisi sull'interpretazione da dare a numeri che si prestano a varie letture: l'IPC ha rallentato il passo (+0,5% m/m e +6,4% a/a, il livello più basso da ottobre 2021), ma le aspettative erano per valori ancora più bassi (+0,4% rispetto a dic e +6,2% su base annuale).
🔹Per gli analisti un rallentamento dell'inflazione avrebbe potuto convincere la Banca centrale a sposare una politica meno aggressiva, ma con questi numeri gli scenari restano tutti aperti.
🔹Il presidente della Fed di Richmond, Thomas #Barkin, ha dichiarato che se l’inflazione persiste al di sopra degli obiettivi, la banca centrale “dovrà forse fare di più”.
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#PiazzaAffari primeggia tra le borse europee, con il Ftse Mib in rialzo dell’1,18% a 27.8 punti.
Sul valutario, l'euro si è indebolito dopo i dati Usa ed è tornato sotto quota 1,07 dollari.
Dollaro/yen a 134,19.
In calo #WallStreet dopo i dati sui prezzi alla produzione di gennaio, che hanno evidenziato un rallentamento inferiore alle attese (da 6,5% a 6%, con il dato core in frenata dal 5,8% al 5,4%), in linea con prezzi al consumo dei giorni scorsi.
Loretta #Mester (banca centrale Cleveland), sostiene che sarebbe appropriato alzare i tassi di 50 bp a febbraio.
La Mester ha ribadito che l’inflazione resta troppo elevata, il costo del denaro deve salire oltre il 5% e rimanervi per un certo lasso di tempo per raffreddare l’ascesa dei prezzi.
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Sul valutario, l'euro si è indebolito dopo i dati Usa ed è tornato sotto quota 1,07 dollari.
Dollaro/yen a 134,19.
In calo #WallStreet dopo i dati sui prezzi alla produzione di gennaio, che hanno evidenziato un rallentamento inferiore alle attese (da 6,5% a 6%, con il dato core in frenata dal 5,8% al 5,4%), in linea con prezzi al consumo dei giorni scorsi.
Loretta #Mester (banca centrale Cleveland), sostiene che sarebbe appropriato alzare i tassi di 50 bp a febbraio.
La Mester ha ribadito che l’inflazione resta troppo elevata, il costo del denaro deve salire oltre il 5% e rimanervi per un certo lasso di tempo per raffreddare l’ascesa dei prezzi.
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