MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA SOTTOSALE DI PETRALIA SOPRANA (PA)
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C’è una nuova ruota panoramica “temporanea” vista mare a pochi passi da Palermo.
Alta 32 metri, ha 24 cabine ed è in grado di ospitare fino a 144 passeggeri.
È la prima ruota panoramica collocata nel territorio bagherese.
Meta turistica popolare per la sua bellezza naturale e la tradizione marinaresca, Aspra è un affascinante villaggio di pescatori.
Le sue caratteristiche più iconiche includono il pittoresco porticciolo, con le sue barche colorate, e le acque cristalline delle sue spiagge.
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🌅 Avete notato anche voi il cielo giallo di ieri in Sicilia? Si tratta di un fenomeno affascinante che ha lasciato molti di noi perplessi.
La causa? Una massa di sabbia proveniente dal deserto del Sahara! 💨
Questa sabbia, portata dal vento di scirocco dall'Africa, è così fine e leggera che rimane sospesa nell'aria per diverse ore, interagendo con i raggi solari e tingendo il cielo di un suggestivo colore giallo-ocra o grigio.
Ma non è solo uno spettacolo visivo: in casi estremi, può provocare fastidi come bruciore agli occhi e difficoltà respiratorie. Questi episodi, spesso stagionali, sono indicativi dei cambiamenti climatici e della desertificazione in corso. È importante rimanere consapevoli di tali fenomeni e delle loro implicazioni sulla nostra salute e sull'ambiente. 🌍
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I sepolcri del Giovedì Santo
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In Sicilia, in occasione del Giovedì Santo, è usanza allestire all’interno delle chiese i cosiddetti sepolcri.
Si tratta di una tradizione cristiana, legata essenzialmente alla morte e alla resurrezione di Cristo in un duplice ambivalente significato di sofferenza e speranza: sofferenza per la morte del Signore per mano dell’uomo, e speranza nella sconfitta della morte e del dolore.
Anticamente accadeva che soprattutto le famiglie più povere e umili, a metà Quaresima, seminassero del frumento (e legumi vari) all’interno di piccoli vasi, facendolo germogliare e crescere in un luogo buio (fonti letterarie di tradizioni popolari riferiscono che i vasi venivano riposti per quasi un mese all’interno di cassapanche) cosicché potesse germogliare di colore giallo e non verde come sarebbe accaduto se fosse stato esposto alla luce grazie al processo clorofilliano.
Così germogliato, di quella tonalità giallo paglierino, tutti i vasi venivano portati in chiesa e posti ai piedi dell’altare (cosiddetta «cappella della reposizione») in prossimità del luogo in cui era custodita, nel tabernacolo, l’ostia consacrata.
Tutto ciò poteva essere visitato dai fedeli che, dal primo pomeriggio e fino a sera, si recavano in visita per esprimere una preghiera, fare un voto o semplicemente ammirare, perché l’allestimento recava in sé una vera e propria esposizione artistica.
Era ed è usanza portare anche ceste di pane fatto in casa intrecciato, raffigurante agnelli, colombe, oppure uova. È evidente il valore simbolico, ma capita anche che al rito venga inoltre associato un ulteriore significato.
Accade, infatti, che, nella cittadina siciliana dove ho vissuto (e per certi aspetti ancora vivo), il fedele sia tenuto a visitare contemporaneamente almeno tre chiese che espongono i sepolcri affinché tutto gli sia “propizievole”.
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Anticamente accadeva che soprattutto le famiglie più povere e umili, a metà Quaresima, seminassero del frumento (e legumi vari) all’interno di piccoli vasi, facendolo germogliare e crescere in un luogo buio (fonti letterarie di tradizioni popolari riferiscono che i vasi venivano riposti per quasi un mese all’interno di cassapanche) cosicché potesse germogliare di colore giallo e non verde come sarebbe accaduto se fosse stato esposto alla luce grazie al processo clorofilliano.
Così germogliato, di quella tonalità giallo paglierino, tutti i vasi venivano portati in chiesa e posti ai piedi dell’altare (cosiddetta «cappella della reposizione») in prossimità del luogo in cui era custodita, nel tabernacolo, l’ostia consacrata.
Tutto ciò poteva essere visitato dai fedeli che, dal primo pomeriggio e fino a sera, si recavano in visita per esprimere una preghiera, fare un voto o semplicemente ammirare, perché l’allestimento recava in sé una vera e propria esposizione artistica.
Era ed è usanza portare anche ceste di pane fatto in casa intrecciato, raffigurante agnelli, colombe, oppure uova. È evidente il valore simbolico, ma capita anche che al rito venga inoltre associato un ulteriore significato.
Accade, infatti, che, nella cittadina siciliana dove ho vissuto (e per certi aspetti ancora vivo), il fedele sia tenuto a visitare contemporaneamente almeno tre chiese che espongono i sepolcri affinché tutto gli sia “propizievole”.
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📍Borgo Carcaci
Fra tutti i borghi abbandonati in Sicilia, Borgo Carcaci è il più importante perché ex comune italiano con tanto di sua stazione ferroviaria.
Un tempo era infatti uno dei feudi più ambiti dalle famiglie aristocratiche siciliane.
A renderlo così prezioso era una grande abbondanza d'acqua, donata dai fiumi Simeto e Troina, che garantiva fertilità al suolo e generose coltivazioni.
Nel 700 divenne ducato dell'illustre famiglia dei Paternò-Castello, sotto cui conobbe un periodo di florente attività.
Nel 1818, con l'abolizione della feudalità, il ducato di Carcaci diventò comune e fu aggregato a Centuripe.
Oggi, purtroppo, vige praticamente in uno stato di abbandono, ma ciò non l'ha privato del suo fascino.
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Nel 700 divenne ducato dell'illustre famiglia dei Paternò-Castello, sotto cui conobbe un periodo di florente attività.
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