Il Teatro Luigi Pirandello è un teatro di Agrigento, costruito nel 1870 dall'ingegnere Dionisio Sciascia e dall'architetto Giovan Battista Filippo Basile.
Lo sapevate che il Teatro Pirandello di Agrigento, dopo aver avuto una prima inaugurazione nel 1870, in cui venne posta la prima pietra,ricevette una seconda solenne inaugurazione nel 1881?
In occasione della visita di loro maestà Umberto I re d’Italia e la regina Margherita,il sindaco di Girgenti regalò alla regina un astuccio con una pergamena relativa al battesimo del teatro.
Fu in quella occasione che il teatro venne nominato “Regina Margherita”.
È, in realtà,solo nel 1946 che il teatro verrà intitolato al drammaturgo e scrittore Luigi Pirandello.
A causa di diversi restauri, il teatro operò per pochi anni, ma negli anni ’90, terminati i lavori,il sipario si alzò definitivamente ed è da allora che le stagioni teatrali si susseguono con grande partecipazione di pubblico.
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In occasione della visita di loro maestà Umberto I re d’Italia e la regina Margherita,il sindaco di Girgenti regalò alla regina un astuccio con una pergamena relativa al battesimo del teatro.
Fu in quella occasione che il teatro venne nominato “Regina Margherita”.
È, in realtà,solo nel 1946 che il teatro verrà intitolato al drammaturgo e scrittore Luigi Pirandello.
A causa di diversi restauri, il teatro operò per pochi anni, ma negli anni ’90, terminati i lavori,il sipario si alzò definitivamente ed è da allora che le stagioni teatrali si susseguono con grande partecipazione di pubblico.
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In Sicilia c'è una chiesa che fu costruita due volte: all'interno ti sembra di vedere il mare
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In Sicilia c'è una chiesa che fu costruita due volte: all'interno ti sembra di vedere il mare
Nonostante sia meno nota rispetto ad altre gemme architettoniche della regione, questa chiesa ha una storia affascinante e un interno che ricorda le onde del mare Tra le stradine di Ispica sorge una chiesa che si erge come un affascinante tesoro nascosto:…
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Randazzo è uno splendido borgo di origine medievale, ai piedi dell’Etna🌋 a 750 mt sul livello del mare, in provincia di Catania.
Situato tra i tre maggiori parchi siciliani (Parco dell’Etna, Parco dei Nebrodi e Parco Fluviale dell’Alcantara), il Parco Polifunzionale dello Sciarone e il lago Gurrida, costituisce il punto di arrivo della prima tappa📌 della Ciclovia dei Parchi della Sicilia.
Tra le sue bellezze da ammirare ricordiamo la Basilica⛪️ di Santa Maria Assunta di inizio 200, la Chiesa di San Martino⛪️ del V secolo d.C. e la Chiesa di San Nicolò di Bari⛪️ risalente al XIII secolo.
Un susseguirsi di archi a sesto acuto e bifore in grado di catapultare il visitatore nelle atmosfere medievali costituiscono la suggestiva Via degli Archi: da qui è possibile osservare il Castello, i Palazzi Russo e Clarentano e alcune chiese minori.
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Tra le sue bellezze da ammirare ricordiamo la Basilica⛪️ di Santa Maria Assunta di inizio 200, la Chiesa di San Martino⛪️ del V secolo d.C. e la Chiesa di San Nicolò di Bari⛪️ risalente al XIII secolo.
Un susseguirsi di archi a sesto acuto e bifore in grado di catapultare il visitatore nelle atmosfere medievali costituiscono la suggestiva Via degli Archi: da qui è possibile osservare il Castello, i Palazzi Russo e Clarentano e alcune chiese minori.
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Per non dimenticare: la Shoah e quella "non appartenenza dei siciliani alla razza italica"
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Per non dimenticare: la Shoah e quella "non appartenenza dei siciliani alla razza italica"
Accertare e documentare vuol dire non dimenticare e non permettere che continui l’erronea considerazione che riteneva l’Isola risparmiata da questo terribile orrore Shoah, ovvero "catastrofe, rovina, disastro e desolazione, è un termine che viene usato metaforicamente…
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🗓️ 27 GENNAIO
📖Proverbiu du jionnu
"Cu si vaddò si savvò"
🗞Videmu chi succidiu na vota di sti tempi.
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👑 L’UNIONE TRA SICILIA E GERMANIA
Il 27 gennaio 1186 si celebravano a #Milano le nozze tra la principessa siciliana Costanza d’#Altavilla e l’erede al trono del Sacro Romano Impero Enrico VI di #Svevia. Da questa unione nascerà, nel 1194, lo #StuporMundi Federico II.
Secondo una “leggenda” di cui non c’è mai stata alcuna certezza, Costanza - ultima figlia del fondatore del Regno di #Sicilia Ruggero II - avrebbe vissuto da monaca prima del fidanzamento con Enrico. Ad ogni modo il fidanzamento tra la siciliana di origine normanna ed il figlio di Federico #Barbarossa verrà suggellato con un accordo stipulato in #Germania, ad #Augusta, nell’ottobre 1184, malgrado la non poca differenza di età (Costanza 32 anni, Enrico 21 anni).
Con tale decisione, pertanto, prevalse presso la corte di Re Guglielmo II il Buono il partito “filotedesco” capeggiato dall’arcivescovo di #Palermo Gualtiero Offamilio, favorevole ad un’alleanza matrimoniale tra Sicilia ed Impero. Una prima cerimonia, con Enrico rappresentato per procura, si tenne a #Rieti il 23 agosto 1185 ed ebbe valore puramente simbolico, per certificare l’approvazione dell’unione da parte del Papa (in realtà preoccupato).
Il matrimonio vero e proprio fu celebrato presso la Basilica di Sant’Ambrogio, alla presenza del Patriarca di #Aquileia Goffredo di #Hohenstaufen, parente di Enrico. Contestualmente Enrico e Costanza vennero incoronati quali Re e Regina d’#Italia.
Nel 1191, dopo la morte di Federico Barbarossa, Enrico e Costanza cingeranno la corona imperiale, mentre tre anni dopo - approfittando della crisi dinastica in atto in Sicilia - Enrico prenderà possesso del trono di Palermo. Nello stesso anno Costanza darà alla luce l’unico figlio nato dal matrimonio: Federico II, partorito a #Jesi il 26 dicembre 1194.
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Secondo una “leggenda” di cui non c’è mai stata alcuna certezza, Costanza - ultima figlia del fondatore del Regno di #Sicilia Ruggero II - avrebbe vissuto da monaca prima del fidanzamento con Enrico. Ad ogni modo il fidanzamento tra la siciliana di origine normanna ed il figlio di Federico #Barbarossa verrà suggellato con un accordo stipulato in #Germania, ad #Augusta, nell’ottobre 1184, malgrado la non poca differenza di età (Costanza 32 anni, Enrico 21 anni).
Con tale decisione, pertanto, prevalse presso la corte di Re Guglielmo II il Buono il partito “filotedesco” capeggiato dall’arcivescovo di #Palermo Gualtiero Offamilio, favorevole ad un’alleanza matrimoniale tra Sicilia ed Impero. Una prima cerimonia, con Enrico rappresentato per procura, si tenne a #Rieti il 23 agosto 1185 ed ebbe valore puramente simbolico, per certificare l’approvazione dell’unione da parte del Papa (in realtà preoccupato).
Il matrimonio vero e proprio fu celebrato presso la Basilica di Sant’Ambrogio, alla presenza del Patriarca di #Aquileia Goffredo di #Hohenstaufen, parente di Enrico. Contestualmente Enrico e Costanza vennero incoronati quali Re e Regina d’#Italia.
Nel 1191, dopo la morte di Federico Barbarossa, Enrico e Costanza cingeranno la corona imperiale, mentre tre anni dopo - approfittando della crisi dinastica in atto in Sicilia - Enrico prenderà possesso del trono di Palermo. Nello stesso anno Costanza darà alla luce l’unico figlio nato dal matrimonio: Federico II, partorito a #Jesi il 26 dicembre 1194.
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27.1.1922, muore a Catania Giovanni Verga
Nato a Catania e morto nella stessa città nel 1922, è stato uno scrittore dalla fama inestimabile, padre del verismo, drammaturgo d’eccezione.
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Vérga, Giovanni. - Scrittore (Catania 1840 - ivi 1922). Autore di novelle e romanzi, il cui stile e linguaggio hanno rinnovato profondamente la narrativa italiana, V. è considerato il più autorevole esponente del verismo.
Raggiunse la notorietà con alcuni romanzi, Eva e Tigre reale (1873) e novelle (Nedda, 1874), nei quali espresse la sua predilezione per temi legati a diversi ambienti sociali e per il gusto per una scrittura asciutta e comunicativa.
Tra il 1878 e il 1881 elaborò un progetto innovatore rispetto alle esperienze precedenti, quello di trasferire nei romanzi l'attenta osservazione del mondo circostante, ponendo l'accento sui desideri degli uomini e sul loro modo di parlare.
Ne I Malavoglia (1881) V. perfezionò una tecnica narrativa caratterizzata dall'uso del discorso indiretto libero, che permette di inserire nel racconto le voci e i punti di vista dei personaggi, le loro parole semplici e la loro grammatica elementare.
In Mastro don Gesualdo (1889) rispetto allo stile corale de I Malavoglia, V. raffigurò con distacco luoghi e paesaggi lividi e desolati, specchio della miseria umana che i personaggi del romanzo rappresentano.
Nominato senatore a vita nel 1920, in occasione del suo ottantesimo compleanno, scomparve due anni dopo nella sua residenza catanese, trasformata in seguito in "casa museo".
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⚜#Giovanni_Verga #27_Gennaio_1922
Raggiunse la notorietà con alcuni romanzi, Eva e Tigre reale (1873) e novelle (Nedda, 1874), nei quali espresse la sua predilezione per temi legati a diversi ambienti sociali e per il gusto per una scrittura asciutta e comunicativa.
Tra il 1878 e il 1881 elaborò un progetto innovatore rispetto alle esperienze precedenti, quello di trasferire nei romanzi l'attenta osservazione del mondo circostante, ponendo l'accento sui desideri degli uomini e sul loro modo di parlare.
Ne I Malavoglia (1881) V. perfezionò una tecnica narrativa caratterizzata dall'uso del discorso indiretto libero, che permette di inserire nel racconto le voci e i punti di vista dei personaggi, le loro parole semplici e la loro grammatica elementare.
In Mastro don Gesualdo (1889) rispetto allo stile corale de I Malavoglia, V. raffigurò con distacco luoghi e paesaggi lividi e desolati, specchio della miseria umana che i personaggi del romanzo rappresentano.
Nominato senatore a vita nel 1920, in occasione del suo ottantesimo compleanno, scomparve due anni dopo nella sua residenza catanese, trasformata in seguito in "casa museo".
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⚜#Giovanni_Verga #27_Gennaio_1922
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📍Casa Museo Giovanni Verga
Il celebre scrittore italiano visse a Catania, in questa casa, per il periodo dell'infanzia e oltre.
La casa fu poi venduta alla regione alla morte dell'ultimo erede, nel 1980, diventando un museo letterario.
Gli interni sono ancora quelli originali e così la biblioteca completa dello scrittore, nella stanza che fu il suo studio privato.
Biblioteca che conta circa 2600 volumi.
📚In questo viaggio alla riscoperta dell'autore, non poteva mancare una sosta nella bella Aci Trezza, frazione di Aci Castello, in cui il più famoso romanzo dell'autore, "I Malavoglia", è ambientato.
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⚜#Giovanni_Verga #27_Gennaio_1922
Il celebre scrittore italiano visse a Catania, in questa casa, per il periodo dell'infanzia e oltre.
La casa fu poi venduta alla regione alla morte dell'ultimo erede, nel 1980, diventando un museo letterario.
Gli interni sono ancora quelli originali e così la biblioteca completa dello scrittore, nella stanza che fu il suo studio privato.
Biblioteca che conta circa 2600 volumi.
📚In questo viaggio alla riscoperta dell'autore, non poteva mancare una sosta nella bella Aci Trezza, frazione di Aci Castello, in cui il più famoso romanzo dell'autore, "I Malavoglia", è ambientato.
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⚜#Giovanni_Verga #27_Gennaio_1922
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A Taormina sfilano i campioni siciliani dell'automobilismo e del karting
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A Taormina sfilano i campioni siciliani dell'automobilismo e del karting
I 16 febbraio la perla dello Jonio diventa capitale del motorsport a 4 ruote. Il momento clou sarà la consegna del Premio "Nino Vaccarella" TAORMINA – La perla dello Jonio attende con trepidazione la data di venerdì 16 febbraio, quando alle 16:30 si accenderanno…
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