📍Randazzo
Rannazzu è proprio alle pendici dell’Etna e ha origini antichissime.
Sorge al centro di tre aeree protette che sono il Parco dell’Etna patrimonio dell’Unesco, il Parco dei Nebrodi e il Parco Fluviale delll’Alcantara.
Un paesino una piccola cittadina medievale dove si sono incontrati Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni e Aragonesi, hanno lasciato tracce di alto valore documentario ed artistico in essa.
Sorge sul versante nord dell’Etna, e rappresenta un
importante nodo strategico da cui sono facilmente raggiungibili i centri di Catania, Messina e Enna.
Le tre chiese nei diversi quartieri, quartiere latino, lombardo e greco, più famose sono la Chiesa di Santa Maria, La chiesa di San Martino e quella di San Nicolo’ e la Basilica minore di Santa Maria Assunta.
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Rannazzu è proprio alle pendici dell’Etna e ha origini antichissime.
Sorge al centro di tre aeree protette che sono il Parco dell’Etna patrimonio dell’Unesco, il Parco dei Nebrodi e il Parco Fluviale delll’Alcantara.
Un paesino una piccola cittadina medievale dove si sono incontrati Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni e Aragonesi, hanno lasciato tracce di alto valore documentario ed artistico in essa.
Sorge sul versante nord dell’Etna, e rappresenta un
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📍Randazzo
🎥 Video realizzato da 👉🏻@lucatriptico
🎥👉🏻 ig @catania.oggi
📸 Foto 1 realizzata da 👉🏻@orlandogio73
📸 Foto 2 realizzata da 👉🏻@zorbig.58
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Domina la Valle dell’Alcantara verso cui degrada dolcemente. Meta ideale per coloro che sono appassionati di storia, cultura e naturalezza, Randazzo offre dei paesaggi naturalistici molto suggestivi e il fascino principale sta nelle sue antiche opere d’arte, chiese, vecchi palazzi e musei che ospitano resti archeologici e scientifici di grande interesse storico e culturale.
Le origini di Randazzo risalgano all’epoca medievale, una terra nella quale si sono incontrate diverse civiltà come i greci, i romani, i bizantini, gli ebrei, gli arabi e i normanni. Le origini del suo nome sono ancora oggi molto confuse e non chiare del tutto. In passato Randazzo è stata descritta come un villaggio simile ad una cittadina con un mercato che pullulava di moltissimi artigiani e mercati. Durante la seconda guerra mondiale la città subì un duro colpo, venne bombardata duramente dagli Anglo-Americani e, soprattutto, subì molte incursioni aeree.
Il clima estivo è quello tipico siciliano, molto caldo ma meraviglioso, un vero paradiso terrestre con giornate calde e secche e notti fresche e molto piacevoli, in grado di far rigenerare ognuno di noi.
Il luogo ideale dove poter soggiornare per godere del mare e della montagna, senza soffrire dell’afa e dell’umidità delle zone costiere. Anche in inverno le temperature si mantengono abbastanza moderate non essendo mai particolarmente fredde, tra lo 0 e 5°C.
Per quanto riguarda gli eventi che si tengono a Randazzo, tante sono le feste patronali sentite dalla popolazione locale, molto legata ai riti e alle tradizioni.
Il 19 marzo, invece, in occasione e in onore di San Giuseppe, si svolge una meravigliosa festa con fiaccolata alla quale partecipano bambini e adulti e che coinvolge l’intera popolazione locale, ricordando un presunto miracolo di San Giuseppe che nel 1981, secondo la legenda, salvò Randazzo dalla minaccia della lava.
La processione della settimana santa si celebra tra marzo e aprile, la festa medievale invece si festeggia nel mese di giugno; luglio e agosto sono, invece, i mesi della Randazzo Arte con esposizioni e rappresentazioni teatrali di ogni tipo. Nei mesi estivi si svolge anche la Randazzo Rock festival all’insegna della musica rock e anche un po' di pop. Da non perdere, nel mese di settembre nella vicina città di Bronte la Sagra del Pistacchio.
La città ha da sempre confermato e affermato la sua importanza come uno dei centri più importanti della storia medievale siciliana. Come classica cittadina sicula, Randazzo è meta per i buongustai,infatti tanti sono i prodotti locali estremamente genuini, da assaggiare uno dei più buoni, bignè di ricotta, lavorato in vari modi, oppure le famose busiate al ragù di maiale, che prendono il nome da "busa", il ferro della calza che una volta veniva impiegato per preparare questa pasta. Tornando ai dolci, gli immancabili cannoli siciliani, la cassata siciliana e i famosi "cucciddatteddi", ovvero i buccellati siciliani composti da pasta di farina ripieni di fichi secchi, mandorle, uva passa e cannella; vengono preparati anche con il miele.
Randazzo è una meta nota anche per coloro che sono appassionati di sport e di natura, durante tutte le stagioni. Si possono fare escursioni trekking, cavallo, mountain-bike e in quad sull’Etna, nel parco dei Nebrodi e nel parco dell’Alcantara, sciare a Piano Provenzana, oppure andare al mare a Taormina.
Randazzo è una meta per tutti coloro che non hanno un’idea chiara di ciò che vogliono vedere o visitare ma semplicemente godere di tutto ciò che la città offre, a contatto con la natura.
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Le origini di Randazzo risalgano all’epoca medievale, una terra nella quale si sono incontrate diverse civiltà come i greci, i romani, i bizantini, gli ebrei, gli arabi e i normanni. Le origini del suo nome sono ancora oggi molto confuse e non chiare del tutto. In passato Randazzo è stata descritta come un villaggio simile ad una cittadina con un mercato che pullulava di moltissimi artigiani e mercati. Durante la seconda guerra mondiale la città subì un duro colpo, venne bombardata duramente dagli Anglo-Americani e, soprattutto, subì molte incursioni aeree.
Il clima estivo è quello tipico siciliano, molto caldo ma meraviglioso, un vero paradiso terrestre con giornate calde e secche e notti fresche e molto piacevoli, in grado di far rigenerare ognuno di noi.
Il luogo ideale dove poter soggiornare per godere del mare e della montagna, senza soffrire dell’afa e dell’umidità delle zone costiere. Anche in inverno le temperature si mantengono abbastanza moderate non essendo mai particolarmente fredde, tra lo 0 e 5°C.
Per quanto riguarda gli eventi che si tengono a Randazzo, tante sono le feste patronali sentite dalla popolazione locale, molto legata ai riti e alle tradizioni.
Il 19 marzo, invece, in occasione e in onore di San Giuseppe, si svolge una meravigliosa festa con fiaccolata alla quale partecipano bambini e adulti e che coinvolge l’intera popolazione locale, ricordando un presunto miracolo di San Giuseppe che nel 1981, secondo la legenda, salvò Randazzo dalla minaccia della lava.
La processione della settimana santa si celebra tra marzo e aprile, la festa medievale invece si festeggia nel mese di giugno; luglio e agosto sono, invece, i mesi della Randazzo Arte con esposizioni e rappresentazioni teatrali di ogni tipo. Nei mesi estivi si svolge anche la Randazzo Rock festival all’insegna della musica rock e anche un po' di pop. Da non perdere, nel mese di settembre nella vicina città di Bronte la Sagra del Pistacchio.
La città ha da sempre confermato e affermato la sua importanza come uno dei centri più importanti della storia medievale siciliana. Come classica cittadina sicula, Randazzo è meta per i buongustai,infatti tanti sono i prodotti locali estremamente genuini, da assaggiare uno dei più buoni, bignè di ricotta, lavorato in vari modi, oppure le famose busiate al ragù di maiale, che prendono il nome da "busa", il ferro della calza che una volta veniva impiegato per preparare questa pasta. Tornando ai dolci, gli immancabili cannoli siciliani, la cassata siciliana e i famosi "cucciddatteddi", ovvero i buccellati siciliani composti da pasta di farina ripieni di fichi secchi, mandorle, uva passa e cannella; vengono preparati anche con il miele.
Randazzo è una meta nota anche per coloro che sono appassionati di sport e di natura, durante tutte le stagioni. Si possono fare escursioni trekking, cavallo, mountain-bike e in quad sull’Etna, nel parco dei Nebrodi e nel parco dell’Alcantara, sciare a Piano Provenzana, oppure andare al mare a Taormina.
Randazzo è una meta per tutti coloro che non hanno un’idea chiara di ciò che vogliono vedere o visitare ma semplicemente godere di tutto ciò che la città offre, a contatto con la natura.
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In Sicilia le trovi ovunque ma con nomi diversi: chi non ha mai mangiato le cuzzole
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In Sicilia le trovi ovunque ma con nomi diversi: chi non ha mai mangiato le cuzzole
Vi presentiamo una ricetta della tradizione siciliana. Un antipasto molto semplice e veloce, ideale per accompagnare salumi, formaggi ma anche carne e verdure Idee per preparare un goloso e originale apericena? Come sempre, basta ricorrere alla cucina siciliana.…
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Il ristorante stellato "Coria" da Caltagirone arriva a Catania: apertura il 22 febbraio
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Il ristorante stellato "Coria" da Caltagirone arriva a Catania: apertura il 22 febbraio
Giovedì 22 febbraio apre il ristorante Coria a Catania, che si affaccia sulla centralissima via Etna, con ingresso su un’arteria limitrofa, via Prefettura 21. Il progetto degli chef Francesco Patti e Domenico Colonnetta, a cui da oltre un anno stanno lavorando…
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La casina di campagna – Andrea Camilleri
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“… Del resto mia nonna aveva una sua personale filosofia del vivere in campagna. Diceva. "Stari in campagna si scunta", che tradotto significa che la bellezza del vivere in campagna va ripagata con qualche sacrificio…”
Tre testi autobiografici e una prosa d’invenzione a ricostruire precisi ricordi d’infanzia. La memoria della casa di campagna attraverso le lunghe estati – da maggio a settembre – trascorse da Andrea Camilleri in un luogo dalle numerose stanze, dal ricco frutteto e dalla vista che si estendeva verso il mare, deposito di antiche automobili e di paramenti sacri, popolato da una vasta parentela, da accorti ingegneri, anziani poeti, topi di inaudita intelligenza. Carte pregiate, tra cui quella giapponese di sovraccopertina dal particolare impasto a richiamare la superficie di una antica parete, e la riproduzione di nove piastrelle maiolicate applicate a mano, delle quali una proveniente proprio dalla residenza estiva, rivelano, accanto ai testi, la luminosità e i colori della casa, e racconti, carta, immagini affidano ai lettori la conservazione di un luogo unico che il tempo, nella sua realtà, ha irrimediabilmente distrutto.
Il libro è realizzato con Carta Tatami Ivory. Sovra copertina carte giapponesi. Tela Light Blue e Tant Select. Nove immagini applicate a mano. (Edizioni Henry Beyle)
Andrea Camilleri (Porto Empedocle 6 settembre 1925 - Roma 17 luglio 2019) fu scrittore, sceneggiatore, regista e drammaturgo
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Tre testi autobiografici e una prosa d’invenzione a ricostruire precisi ricordi d’infanzia. La memoria della casa di campagna attraverso le lunghe estati – da maggio a settembre – trascorse da Andrea Camilleri in un luogo dalle numerose stanze, dal ricco frutteto e dalla vista che si estendeva verso il mare, deposito di antiche automobili e di paramenti sacri, popolato da una vasta parentela, da accorti ingegneri, anziani poeti, topi di inaudita intelligenza. Carte pregiate, tra cui quella giapponese di sovraccopertina dal particolare impasto a richiamare la superficie di una antica parete, e la riproduzione di nove piastrelle maiolicate applicate a mano, delle quali una proveniente proprio dalla residenza estiva, rivelano, accanto ai testi, la luminosità e i colori della casa, e racconti, carta, immagini affidano ai lettori la conservazione di un luogo unico che il tempo, nella sua realtà, ha irrimediabilmente distrutto.
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Andrea Camilleri (Porto Empedocle 6 settembre 1925 - Roma 17 luglio 2019) fu scrittore, sceneggiatore, regista e drammaturgo
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