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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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Grande santificazione delle acque e volo della colomba - Palazzo Adriano (PA) 5 – 6 Gennaio 2024

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Nel rito Bizantino si commemora la manifestazione della divinità di Cristo in occasione del Battesimo nel fiume Giordano.

A Palazzo Adriano, la cerimonia si svolge in piazza Umberto I, presso la fontana ottagonale del 1608; il Sacerdote ne benedice le acque e in esse discende dal campanile della Chiesa Greca una colomba legata con nastro rosso rappresentante lo Spirito Santo.

A tutti i presenti vengono distribuite le arance benedette. Palazzo Adriano è caratterizzato da diverse ricorrenze religiose e sociali dovute alla compresenza delle due differenti etnie: quella greco-albanese e quella latina.

Lo sviluppo della coscienza del valore delle antiche tradizioni ha portato in questi ultimi anni alla valorizzazione dell'eccezionale significato di varie tradizioni sopravviventi e al recupero di quelle tramontate.

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U “Pagghiaru” e “U Cavadduzzu e L’Omu Sabbaggiu” – Bordonaro-Messina

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Quello del pagghiaru è un antico rituale introdotto nell’XI secolo dai monaci basiliani, provenienti dall’Armenia, per celebrare il battesimo di Gesù.

U pagghiaru ricorda una sorta di grande albero natalizio: è un’alta struttura a forma di capanna sorretta da un palo lungo circa nove metri e sormontato da una croce.

Esso viene preparato qualche giorno prima dell’Epifania: sul palo eretto viene assemblata una “crucera”, una struttura a forma di ruota realizzata incrociando quattro tronchi d’albero all’interno di un cerchione di ferro. Su tale costruzione viene poi montato una sorta di telaio, realizzato con pertiche e verghe tra loro intrecciate e che viene a sua volta rivestito con rami di corbezzolo o di acacia.

Infine il tutto viene addobbato con arance, mandarini, limoni, ciambelle di pane azzimo, fiocchi di cotone, tondini di cartone colorati e sulla sommità viene posta una croce ricoperta anch’essa di vari alimenti: arance, salsicce, ciambelle e così via.

È questa croce a costituire il premio da conquistare. Al segnale gli “assalitori”, accompagnati dal suono delle zampogne, cominciano ad arrampicarsi per impadronirsi della croce e, a vittoria ottenuta, u pagghiaru viene spogliato dei suoi beni, che vengono lanciati sulla folla, con chiara funzione augurale.

Dopo il rito del pagghiaru, tuttu si spostano nel sagrato della chiesa per assistere ad un’altra cerimonia, quella del cavadduzzu e dell’omu sabbaggiu, una sorta di pantomima ballata e insieme di spettacolo pirotecnico, che vanta anch’esso origini molto antiche: u cavadduzzu rappresenta il cavallo che il re Ruggero domò e su cui sarebbe entrato a Messina dopo aver sconfitto i Saraceni, mentre l’omu sabbaggiu rappresenta chiaramente l’infedele.

Si tratta dunque della rappresentazione della lotta tra bene e male. I due “attori” sono collocati all’interno di due grandi intelaiature di legno, di cui una a forma equina, l’altra a forma di parallelepipedo, a fare da “corazza” per il sabbaggiu, provvisto anche di elmo, lancia e scudo.

Tali intelaiature sono ricoperte di petardi, fiaccole e fontane di fuoco che scoppiano e bruciano, mentre i due nemici si scontrano eseguendo una sorta di danza accompagnata dalla musica della banda.

I petardi del cavallo sono gli ultimi ad esaurirsi, a simboleggiare la vittoria del re cristiano sul saraceno, la vittoria del bene sul male.

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Sito Archeologico Vito Soldano - Canicattì (AG)

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Pochi chilometri ad est di Canicattì si estende la contrada Vito Soldano, sede di un vasto insediamento tardoromano, noto da lungo tempo ed indagato con diverse campagne di scavo a partire dalla fine degli anni ’50.

Gli scavi hanno messo in luce un edificio di carattere termale, costituito da ambienti strettamente destinati al ciclo dei bagni, sia riscaldati (tepidarium, calidarium) che non riscaldati (apodyterium, frigidarium), e da vani accessori, che possiamo immaginare venissero utilizzati per l’attività ginnica, i massaggi ecc.

Gli ambienti propriamente termali erano costruiti in conglomerato cementizio ed avevano probabilmente copertura a volta: parte di una delle volte, relativa ad un ambiente absidato, si è conservata nel corso dei secoli.

Durante gli scavi inoltre sono stati rinvenuti diversi esemplari di tubuli fittili, del tipo utilizzato di solito per alleggerire le volte. Il rinvenimento di numerose tessere di mosaico testimonia che alcuni degli ambienti dovevano avere pavimenti musivi, che non si sono però conservati.

Il complesso termale era inserito all’interno di un vasto insediamento, del quale finora sono state messe in luce alcune strade, ortogonali tra di loro, e una piccola parte dell’abitato, coevo, a quanto sembra, all’edificio dei bagni, che risulta costruito in età costantiniana (fine del III secolo/inizi del IV) ed abbandonato intorno alla metà del V secolo.

Nell’insediamento si è proposto di riconoscere la mansio di Corconiana, una delle stazioni di sosta menzionate dall’Itinerarium Antonimi lungo la strada romana Agrigento-Catania.

(Parchi Archeologici Regione Sicilia )

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🗓️ 7 GENNAIO 2024

📖Proverbiu du jionnu

"L'invidiusu campa piniannu"

🗞Videmu chi succidiu na vota di sti tempi.

👑 FINE DELL’USURPATORE

Il 7 gennaio 1285 moriva a #Foggia Carlo d’#Angiò, il fratello del Re di #Francia noto nella storia siciliana per aver usurpato la corona del Regno di #Sicilia dal 1266, anno della vittoria su Re Manfredi, al 1282, anno della rivoluzione del #Vespro che condusse alla cacciata degli angioini dall’Isola.

Privato della Sicilia, ma rimasto sul trono di #Napoli e in perenne guerra contro la coalizione siculo-aragonese, Carlo morì stremato dalla febbre. A succedergli fu il figlio Carlo II lo Zoppo.

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Sarcofago di Adelfia, il presepe più antico del mondo, si trova al "Museo di Siracusa".

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