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👑 L'ULTIMO SVEVO ED IL GUANTO DEL VESPRO
Il 29 ottobre 1268, presso l'odierna Piazza Mercato a #Napoli, veniva decapitato Corradino di #Svevia, già Re di #Sicilia dal 1254 al 1258. Con lui, ucciso per mano angioina, venne meno l'ultimo erede maschio degli #Hohenstaufen, la legittima casa reale del Regno Siciliano spodestata da Carlo d'#Angiò con l'appoggio papale.
Catturato dopo la sconfitta nella battaglia di #Tagliacozzo del 23 agosto 1268, Corradino fu condannato a morte al fine di scongiurare la possibilità di un'ulteriore riscossa sveva. Al momento della sua morte il giovane Corradino aveva solo 16 anni.
Secondo la tradizione, prima della sua decapitazione il giovane erede al trono di Sicilia lanciò un guanto verso la folla, raccolto dal fedele alla Casa di Svevia Giovanni da #Procida, che nel 1282 si porrà a capo della Rivoluzione del #Vespro Siciliano che riporterà sul trono un'appartenente alla dinastia degli Hohenstaufen, la catanese Costanza II, figlia di Re Manfredi di Sicilia e moglie di Re Pietro III d'#Aragona.
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Il 29 ottobre 1268, presso l'odierna Piazza Mercato a #Napoli, veniva decapitato Corradino di #Svevia, già Re di #Sicilia dal 1254 al 1258. Con lui, ucciso per mano angioina, venne meno l'ultimo erede maschio degli #Hohenstaufen, la legittima casa reale del Regno Siciliano spodestata da Carlo d'#Angiò con l'appoggio papale.
Catturato dopo la sconfitta nella battaglia di #Tagliacozzo del 23 agosto 1268, Corradino fu condannato a morte al fine di scongiurare la possibilità di un'ulteriore riscossa sveva. Al momento della sua morte il giovane Corradino aveva solo 16 anni.
Secondo la tradizione, prima della sua decapitazione il giovane erede al trono di Sicilia lanciò un guanto verso la folla, raccolto dal fedele alla Casa di Svevia Giovanni da #Procida, che nel 1282 si porrà a capo della Rivoluzione del #Vespro Siciliano che riporterà sul trono un'appartenente alla dinastia degli Hohenstaufen, la catanese Costanza II, figlia di Re Manfredi di Sicilia e moglie di Re Pietro III d'#Aragona.
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L'altalena gigante a strapiombo sulle Madonie: "È la più alta d'Europa"
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L'altalena gigante a strapiombo sulle Madonie: "È la più alta d'Europa"
Battezzata l’altalena gigante di San Mauro Castelverde, nelle Madonie. "E' la più alta d'Europa", giurano i gestori. Le porte della struttura erano state già aperte al pubblico all’inizio del mese, questa mattina è avvenuta la cerimonia ufficiale con taglio…
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⚔️ LA VITTORIA DI PIRRO DI RAINULFO
Il 30 ottobre 1137 a #Rignano, sul #Gargano, Re Ruggero II di #Sicilia subì la seconda sconfitta per mano del cognato e rivale Rainulfo d'#Alife, che già a #Nocera nel 1132 aveva inferto al sovrano una nota sconfitta militare.
Rainulfo, marito della sorella di Ruggero Matilde d'#Altavilla, era ormai in guerra da anni contro il Re di Sicilia ed in tale contesa godeva dell'appoggio di Papa Innocenzo II e dell'Imperatore Lotario II. Costoro lo avevano addirittura nominato Duca di #Puglia in aperto contrasto con il sovrano siciliano, che per quel ruolo aveva designato il suo primogenito Ruggero III.
A Rignano Rainulfo si presentò forte dell'ausilio di 800 militari prestatigli dall'Imperatore germanico. Sul campo di battaglia l'esercito siciliano fu sconfitto, con i due Ruggeri costretti a riparare a #Salerno.
Tuttavia la sconfitta non condusse a gravi conseguenze politiche per gli Altavilla. E due anni dopo Ruggero II avrà definitivamente la meglio su Rainulfo e si vedrà riconosciuto finalmente il titolo di Re di Sicilia nonché quello di Duca di Puglia per i suoi discendenti.
Paradossalmente la sconfitta di Rignano darà inoltre a Ruggero II l'opportunità di prendere il diretto controllo del Ducato di #Napoli, affidandolo al figlio Alfonso dopo che il Duca Sergio era perito in battaglia al fianco delle armate siculonormanne.
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Il 30 ottobre 1137 a #Rignano, sul #Gargano, Re Ruggero II di #Sicilia subì la seconda sconfitta per mano del cognato e rivale Rainulfo d'#Alife, che già a #Nocera nel 1132 aveva inferto al sovrano una nota sconfitta militare.
Rainulfo, marito della sorella di Ruggero Matilde d'#Altavilla, era ormai in guerra da anni contro il Re di Sicilia ed in tale contesa godeva dell'appoggio di Papa Innocenzo II e dell'Imperatore Lotario II. Costoro lo avevano addirittura nominato Duca di #Puglia in aperto contrasto con il sovrano siciliano, che per quel ruolo aveva designato il suo primogenito Ruggero III.
A Rignano Rainulfo si presentò forte dell'ausilio di 800 militari prestatigli dall'Imperatore germanico. Sul campo di battaglia l'esercito siciliano fu sconfitto, con i due Ruggeri costretti a riparare a #Salerno.
Tuttavia la sconfitta non condusse a gravi conseguenze politiche per gli Altavilla. E due anni dopo Ruggero II avrà definitivamente la meglio su Rainulfo e si vedrà riconosciuto finalmente il titolo di Re di Sicilia nonché quello di Duca di Puglia per i suoi discendenti.
Paradossalmente la sconfitta di Rignano darà inoltre a Ruggero II l'opportunità di prendere il diretto controllo del Ducato di #Napoli, affidandolo al figlio Alfonso dopo che il Duca Sergio era perito in battaglia al fianco delle armate siculonormanne.
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Palermo Marina Yachting
Il nuovo molo trapezoidale di Palermo visto da Liscabianca.
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Una nuova realtà tutta palermitana, Il molo Trapezoidale alla Marina Yatching di Palermo.
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📜 L’ANNUS HORRIBILIS DELLA SICILIA BORBONICA
Il 31 ottobre 1837 Re Ferdinando II delle Due Sicilie abolì il Ministero per gli Affari di Sicilia a #Napoli, istituito dopo i moti indipendentisti del 1820 e volto a garantire un minimo grado di autonomia amministrativa alla #Sicilia.
Contestualmente fu anche sancito il principio della cosiddetta “promiscuità” negli impieghi pubblici. Veniva così meno ogni residuo barlume di autogoverno sopravvissuto all’abolizione del Regno di Sicilia decretata nel 1816.
Il 1837 era stato un anno assai difficile per i rapporti tra i #Borbone e la Sicilia. In estate lo scoppio dell’epidemia di colera aveva suscitato il rancore della popolazione, convinta che la diffusione della malattia fosse una conseguenza voluta dal Governo di Napoli. La rabbia era sfociata in alcuni tentativi rivoluzionari scoppiati in città come #Catania e #Siracusa.
Anche per tale ragione le autorità napoletane decisero di sopprimere il Ministero per gli Affari di Sicilia, accentrando l’organizzazione amministrativa a Napoli. Prima della sua soppressione il Ministero, istituito nel 1821 e più volte riformato nel corso degli anni, era suddiviso in 5 uffici: segretariato; grazia e giustizia; affari ecclesiastici e polizia; finanze; affari interni.
Le politiche centralistiche delle autorità borboniche non fecero che esasperare il già forte malcontento nei confronti della condizione della Sicilia ridotta a “Dominio al di là del Faro”. Dopo la Rivoluzione indipendentista del 1848, una volta riconquistato il controllo dell’Isola, Ferdinando II si troverà costretto a istituire nuovamente il Ministero.
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🌟 Nati Oggi
✍️ 1824: Nasce a #Canicattì il giornalista Vincenzo Macaluso, protagonista dei moti del 1848.
🥀 Scomparsi Oggi
🎨 1765: Muore a #Ispica il pittore Olivio Sozzi.
🏛️ 1983: Muore a #Roma l’architetto e urbanista palermitano Giuseppe Samonà.
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Il 31 ottobre 1837 Re Ferdinando II delle Due Sicilie abolì il Ministero per gli Affari di Sicilia a #Napoli, istituito dopo i moti indipendentisti del 1820 e volto a garantire un minimo grado di autonomia amministrativa alla #Sicilia.
Contestualmente fu anche sancito il principio della cosiddetta “promiscuità” negli impieghi pubblici. Veniva così meno ogni residuo barlume di autogoverno sopravvissuto all’abolizione del Regno di Sicilia decretata nel 1816.
Il 1837 era stato un anno assai difficile per i rapporti tra i #Borbone e la Sicilia. In estate lo scoppio dell’epidemia di colera aveva suscitato il rancore della popolazione, convinta che la diffusione della malattia fosse una conseguenza voluta dal Governo di Napoli. La rabbia era sfociata in alcuni tentativi rivoluzionari scoppiati in città come #Catania e #Siracusa.
Anche per tale ragione le autorità napoletane decisero di sopprimere il Ministero per gli Affari di Sicilia, accentrando l’organizzazione amministrativa a Napoli. Prima della sua soppressione il Ministero, istituito nel 1821 e più volte riformato nel corso degli anni, era suddiviso in 5 uffici: segretariato; grazia e giustizia; affari ecclesiastici e polizia; finanze; affari interni.
Le politiche centralistiche delle autorità borboniche non fecero che esasperare il già forte malcontento nei confronti della condizione della Sicilia ridotta a “Dominio al di là del Faro”. Dopo la Rivoluzione indipendentista del 1848, una volta riconquistato il controllo dell’Isola, Ferdinando II si troverà costretto a istituire nuovamente il Ministero.
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✍️ 1824: Nasce a #Canicattì il giornalista Vincenzo Macaluso, protagonista dei moti del 1848.
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🎨 1765: Muore a #Ispica il pittore Olivio Sozzi.
🏛️ 1983: Muore a #Roma l’architetto e urbanista palermitano Giuseppe Samonà.
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