♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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È nascosto nella gola di due montagne, ed è fatto di case pittoresche color terra, una piccola cappella, alcune stalle e una stradina lastricata. Un posto fermo nel tempo: il borgo della #GrottaMangiapane 🏡🎨🐓

Si tratta di un insediamento che risale al periodo del Paleolitico, che deve il suo nome alla famiglia che visse lì fino agli anni ‘50, dedicandosi all’agricoltura e alla pesca e trasformando il luogo in un vero e proprio villaggio.

Secondo quanto si racconta la famiglia era nota per produrre dell’ottima ricotta. Dopo un periodo di abbandono, il borgo e le sue casette sono state restaurate dalle persone del posto aiutate dall’unico membro della famiglia Mangiapane ancora in vita.

E tu conoscevi questo luogo? 😊

🎥@balarm.it 🖋

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𝐃𝐢𝐚𝐥𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐒𝐢𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢

Una bellissima mappa dei Dialetti parlati in Sicilia, anche le piccole differenze Linguistiche.

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🟣 Il Corleonese, Nicosiano, Gelese, Aidonese, Sanfratellano, Novarese, e il Ferlese sono classificati come Dialetti Gallo-Italici di Sicilia

🟢 Il Resto Come Meridionali Estremi

Vi Elenco i Dialetti Siciliani

🟢Egadino (Isole Egadi)

🟢Pantesco (Pantelleria)

🟢Mazarese (Provincia di Trapani, Mazzara del Vallo)

🟢Partinicese (Partinico)

🟢Palermitano (Palermo)

🟣Corleonese (Corleone)

🟢Agrigentino (Agrigento)

🟢Palmese

🟢Licatese (Licata)

🟢Canicattese (Canicattì)

🟢Ennese (Prov. di Enna, la costa Orientale del Palermitano)

🟢Eoliano (Isole Eolie)

🟣Nicosiano (Nicosia)

🟣Gelese (Gela)

🟣Sanfratellano (San Fratello e dintorni)

🟣Aidonese (Aidone)

🟢Caltagironese (Caltagirone)

🟢Catanese (Prov di Catania)

🟢Modicano (Modica, Prov Ragusa e Siracusa)

🟢Siracusano (Prov Siracusa)

🟣Ferlese (Ferla)

🟢Sciclitano (Scicli)

🟢Lentinese (Lentini)

🟢Messinese (Provincia di Messina)

🟣Novarese (Novara di Sicilia)

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”Non fare niente che niente si sà”.

Per quanto si possa essere abili ad occultare ciò che si fà, il tempo farà sempre venir fuori l’autentica realtà dei fatti.

Buona Notte

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Il Duomo di Cefalù, costruito tra il 1131 e il 1240, rappresenta una notevole testimonianza dell'influenza normanna sulla Sicilia. Secondo la leggenda, il re Ruggero II giurò di costruire questa cattedrale dopo aver promesso a Dio di erigere una chiesa se lui e il suo equipaggio fossero stati risparmiati da una furiosa tempesta marina. Una volta raggiunta la costa di Cefalù, il re mantenne la parola data.

Ciò che veramente affascina all'interno di questa cattedrale è lo straordinario mosaico del Cristo Pantocratore, datato 1148. Nonostante il passaggio di quasi un millennio, questo mosaico risplende di freschezza e brillantezza, rappresentando uno dei più pezzi significativi e belli di arte bizantina in Europa.

La fusione di elementi normanni, arabi e bizantini riflette la storia multiculturale dell'isola, rendendo la cattedrale di Cefalù uno dei tesori inestimabili del patrimonio mondiale dell'UNESCO.

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Tradizionali Feste Aragonesi e Corteo Storico il 19 e 20 Agosto 2023

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Il fiore all'occhiello dell'estate Montalbanese.

Rievocazione storica dell'arrivo del Re di Sicilia Federico III a Montalbano Elicona, sua residenza estiva prediletta. La manifestazione animerà con giochi e rievocazioni storiche l'intero paese, annoverato per il suo centro storico fra "i borghi più belli d'Italia" e ricco di bellezze naturali e di monumenti storici, primo fra tutti il castello svevo-aragonese (XIII sec.).
 
Apertura delle BOTTEGHE DEI MESTIERI TRADIZIONALI e il CORTEO STORICO  riproporranno l'atmosfera medievale e faranno rivivere ai visitatori un'esperienza unica, fondendo presente e passato, l'amore per la storia e la tradizione con la capacità di ricreare a beneficio del pubblico uno spettacolo affascinante.

La naturale scenografia del borgo viene esaltata dalla presenza di dame, cavalieri e donzelle, arcieri, trovatori e giullari che improvvisano suggestivi spettacoli, animando con le loro rappresentazioni le strade del paese. Sarà possibile gustare pietanze medievali, cibo di strada e vino speziato.

Il corteo storico rievoca l'ingresso del re Federico II d'Aragona a Montalbano. Secondo quanto riportato dagli archivi storici, il sovrano si recava saltuariamente e per brevi periodi a Montalbano, accompagnato dalla sua corte e dal suo consigliere e medico personale Arnaldo da Villanova.

La rievocazione è quindi un modo per mantenere vivo il legame con la storia e con il territorio, festeggiando l'identità di una comunità intera e regalando al pubblico la possibilità di un tuffo nel passato.

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“Chi non ti conosce, ti compra caro”.

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Il 20 agosto 1901 nasce a Modica SALVATORE QUASIMODO, premiato con il Nobel per la Letteratura nel 1959.

Nel video Salvatore Quasimodo riceve il Premio Nobel per la Letteratura, Stoccolma 10 dicembre 1959.

In seguito a tale riconoscimento, Quasimodo diventa celebre a livello mondiale.

E' stato un poeta e traduttore, esponente di rilievo dell'ermetismo. Ha contribuito alla traduzione di vari componimenti dell'età classica, tra cui opere liriche greche, ma anche di opere teatrali di Molière e William Shakespeare. È considerato uno dei più grandi poeti del XX sec.

Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901 – Napoli, 14 giugno 1968)

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#siciliacultura #limportanzadellamemoria #letteratura #orgogliosiciliano
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SI RESTI, ARRINESCI!

💻 "Si Resti Arrinesci"

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"Cu 'nesci arrinesci" è un modo di dire in lingua Siciliana molto diffuso che sottende una delle conseguenze principali della storica condizione coloniale della Sicilia: la drammatica piaga dell’emigrazione.

Un proverbio usato per farsi forza, per immaginare in positivo il proprio futuro lontano dalla propria terra. Un futuro nel quale, si spera, potrà concretizzarsi finalmente il miglioramento delle proprie condizioni di vita.
"Chi esce, riesce": questa la traduzione letterale in lingua italiana.

E in effetti, per i benpensanti siamo la Generazione Erasmus, quella del cosmopolitismo, delle esperienze all'estero. Quelli che, per diventare qualcuno, devono iscriversi in qualche Università al Nord o fare i lavapiatti a Londra.

Molti, moltissimi di noi sono cresciuti con la convinzione che il nostro futuro sarebbe stato lontano dalla Sicilia: Roma, Milano o qualche capitale europea. Con la convinzione che la nostra terra, il posto in cui siamo nati e cresciuti, dove abbiamo messo le nostre radici, non potesse essere il posto in cui avremmo costruito il nostro futuro.

L'emigrazione giovanile in Sicilia è un fenomeno drammatico che riguarda migliaia di famiglie. Anzi, forse, ogni famiglia siciliana. C’è chi parte alla fine della scuola, chi dopo l’università.

In tutti i casi le ragioni sono le medesime: le condizioni economiche in cui versa la Sicilia. Il nostro tessuto produttivo è molto limitato e circoscritto e i settori economici fondamentali per l’Isola vivono una crisi sempre maggiore che non sembra avere una fine. Le università siciliane non riescono a tenere il passo di quelle competitive del Nord e in più subiscono un progressivo e strutturale de-finanziamento. Non è un caso, quindi, se la nostra regione conta un tasso di disoccupazione pari al 53%. Non è un caso se i tassi di povertà sono in continua crescita e le emergenze sociali dilagano. Non è un caso, appunto, se ogni anno 20 mila giovani fanno le valigie e vanno via.

Anche i politici siciliani non sembrano mostrare interesse nei confronti di questa emergenza.

Spesso fanno finta di non vedere. Altre volte spendono qualche parola che si perde, però, tra le tante chiacchiere. Nella maggior parte dei casi sono troppo indaffarati a eseguire ordini che arrivano dai loro segretari di partito, dalle sedi romane, da luoghi in cui non si ha la minima idea di cosa voglia dire nascere e crescere in Sicilia. Eppure sono loro che dettano l’agenda, sono loro che stabiliscono le priorità, sono loro che decidono cosa è buono e cosa no per noi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: devastazione del territorio, progressivo impoverimento e precarizzazione, riduzione di diritti e servizi fondamentali, emigrazione forzata.

Abbiamo ormai chiaro che per invertire la rotta, per fermare questa emorragia bisogna ripartire da noi, costruire le condizioni per poter restare e non essere costretti a lasciare la nostra terra.

Solo noi giovani possiamo fermare l’emigrazione forzata. Per farlo, però, non basterà soltanto mettere un X su una scheda elettorale ogni cinque anni.

Per farlo dobbiamo ripartire da noi, dalla Sicilia.
Lasciamoci alle spalle il vecchio detto per lanciare un nuovo grido. "Si resti, arrinesci" (se resti, riesci).

Per questo abbiamo scelto di ribaltare questa retorica con “Si Resti Arrinesci”.

Tramite questa campagna vogliamo far emergere un altro tipo di narrazione, che parla delle lotte di chi in Sicilia resiste e mette in pratica delle alternative. Tramite un nuovo modo di essere comunità e di intendere il significato di “riuscire” vogliamo avere la possibilità di restare nella nostra terra senza dover soffrire le condizioni ad oggi imposte. Non accettiamo che con una tale leggerezza si possa trattare il tema dell'emigrazione, amplificando narrazioni tossiche e distorte sulle nostre vite.

Restiamo per lottare.

Lottiamo ogni giorno per restare.

💻 "Si Resti Arrinesci"

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