Viaggi da solo? Scopri i 5 luoghi da visitare senza una compagnia
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Viaggi da solo? Scopri i 5 luoghi da visitare senza una compagnia
30 Mag 2023 Turismo Se sei un viaggiatore solitario, la Sicilia è la destinazione perfetta per te. Scopri i 5 luoghi da visitare senza una compagnia, che offrono esperienze indimenticabili e la possibilità di immergersi nella cultura e nella bellezza dell'isola.…
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In Sicilia c'è una città con due nomi: un tuffo nel mondo antico tra archeologia e natura
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In Sicilia c'è una città con due nomi: un tuffo nel mondo antico tra archeologia e natura
Qui il mondo passato si tocca con mano dopo una breve passeggiata in salita, mentre lo sguardo fotografa la bellezza del Mar Mediterraneo Il teatro greco di Eraclea Minoa Alla destra del fiume Platani, su un promontorio dalle ripide pareti verticali, sorge…
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Storia di un’antichissima devozione.
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Secondo la tradizione, nell’anno 42 d.C. la Madonna consegnò una Lettera agli ambasciatori messinesi Girolamo Origgiano, Marcello Benefacite, Centurione Mulè e Ottavio Brizio, scritta il 3 giugno di suo pugno e con la quale benedisse la città di Messina divenendone Patrona.
Una Lettera che la Vergine legò con alcuni suoi capelli e consegnò agli ambasciatori messinesi che, informati dalla predicazione di Paolo Apostolo nel Villaggio messinese di Briga Marina dove era approdato, si erano recati a renderle omaggio in Palestina e ne avevano ricevuto, oltre al prezioso manoscritto, la Sua perpetua protezione della città.
L’8 settembre dello stesso anno l’ambasceria ritornò a Messina, recando il prezioso chirografo della Madonna il cui originale, purtroppo, è andato perduto. In virtù di questa devozione, molti messinesi hanno il nome di Letterio e Letteria, “Lillo” e “Lilla” e festeggiano il loro onomastico il 3 giugno.
In tale giorno si svolge la processione del fercolo per le vie cittadine e per l’occasione, il dipinto che raffigura la Madonna della Lettera col Bambino sull’altare maggiore della Cattedrale viene ricoperto, soltanto quel giorno, dalla preziosa Manta d’oro, opera di Innocenzo Mangani del 1666, conservata nel Tesoro del Duomo.
LO SAPEVI CHE?
Nella seconda cappella di destra della chiesa di San Pietro in Montorio a Roma c’è un affresco raffigurante la Madonna della Lettera, molto venerato, opera di Niccolò Circignani detto il Pomarancio (1516-1596) che in origine si trovava in un’edicola muraria fiancheggiante la strada che conduceva al Gianicolo.
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Una Lettera che la Vergine legò con alcuni suoi capelli e consegnò agli ambasciatori messinesi che, informati dalla predicazione di Paolo Apostolo nel Villaggio messinese di Briga Marina dove era approdato, si erano recati a renderle omaggio in Palestina e ne avevano ricevuto, oltre al prezioso manoscritto, la Sua perpetua protezione della città.
L’8 settembre dello stesso anno l’ambasceria ritornò a Messina, recando il prezioso chirografo della Madonna il cui originale, purtroppo, è andato perduto. In virtù di questa devozione, molti messinesi hanno il nome di Letterio e Letteria, “Lillo” e “Lilla” e festeggiano il loro onomastico il 3 giugno.
In tale giorno si svolge la processione del fercolo per le vie cittadine e per l’occasione, il dipinto che raffigura la Madonna della Lettera col Bambino sull’altare maggiore della Cattedrale viene ricoperto, soltanto quel giorno, dalla preziosa Manta d’oro, opera di Innocenzo Mangani del 1666, conservata nel Tesoro del Duomo.
LO SAPEVI CHE?
Nella seconda cappella di destra della chiesa di San Pietro in Montorio a Roma c’è un affresco raffigurante la Madonna della Lettera, molto venerato, opera di Niccolò Circignani detto il Pomarancio (1516-1596) che in origine si trovava in un’edicola muraria fiancheggiante la strada che conduceva al Gianicolo.
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Torna la "Domenica al museo" in Sicilia: la cultura è gratuita, cosa vedere il 4 giugno
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Torna la "Domenica al museo" in Sicilia: la cultura è gratuita, cosa vedere il 4 giugno
Valle dei Templi, Agrigento Una domenica all'insegna della cultura anche in Sicilia. Torna anche a giugno il tradizionale appuntamento della "Domenica al Museo": l'iniziativa che prevede, ogni prima domenica del mese, l'ingresso gratuito in Parchi archeologici…
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Era bella e di malo carattere: la storia di Camurria che fece "esaurire" il re di Sicilia
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Era bella e di malo carattere: la storia di Camurria che fece "esaurire" il re di Sicilia
In Sicilia la diciamo almeno una volta al giorno. L'origine della parola è legata a una leggenda. Esiste anche una simpatica filastrocca per tenere distanti le "camurrie" Amunì, quante volte avete detto o vi siete sentiti dire «Sì na camurria!!» C’è tutto…
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Le 5 curiosità che (forse) non sai sulla città di Ragusa📍
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Le 5 curiosità che (forse) non sai sulla città di Ragusa
02 Giu 2023 Paesi e città Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui! UNISCITI
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"ɢᴜᴀʀᴅᴀɴᴅᴏ ɪʟ ᴛʀᴀᴍᴏɴᴛᴏ, ᴍɪ ʀᴇɴᴅᴏ ᴄᴏɴᴛᴏ ᴄʜᴇ ᴀɴᴄʜᴇ ɪʟ ꜱᴏʟᴇ ꜱᴀ ᴄᴏᴍᴇ ᴄᴏɴᴄʟᴜᴅᴇʀᴇ ᴜɴ ɢɪᴏʀɴᴏ ᴄᴏɴ ʟᴀ ᴘᴇʀꜰᴇᴢɪᴏɴᴇ ᴅɪ ᴜɴ'ᴏᴘᴇʀᴀ ᴅ'ᴀʀᴛᴇ."
📍ᴛᴇᴀᴛʀᴏ ɢʀᴇᴄᴏ ꜱɪʀᴀᴄᴜꜱᴀ:
ᴘʀᴏᴍᴇᴛᴇᴏ ɪɴᴄᴀᴛᴇɴᴀᴛᴏ.
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”Sfortunato chi non ha a nessuno”.
Questa espressione nasce per esprimere la malinconia di chi, trovandosi in difficoltà, non ha nessuno a cui rivolgersi. La solitudine, si sa, è sempre penosa; ma è nel momento del bisogno che si avverte maggiormente tutta la sua “amarezza”.
I siciliani usano questa espressione quando ricevono un provvidenziale aiuto da un parente o un amico, in segno di gratitudine gli dicono: “Amaru a cu non avi a nuddu!”, come a dire, non solo mi hai fatto un favore; ma, cosa più importante, mi hai fatto capire che posso contare su di te.
Buongiorno Sicilia Terra Mia☀️☕️🌻💋
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🗞 Taormina alza il velo sull'enigmatica iscrizione di Paternus
👉 Ritrovata l'epigrafe, era la data del rifacimento del teatro
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Taormina alza il velo sull'enigmatica iscrizione di Paternus
Un'importante scoperta archeologica è venuta alla luce restaurando alcuni reperti del Teatro Antico di Taormina custoditi nei magazzini o che giacevano sparsi per il monumento: un ritrovamento che consente di ricostruire la data della grande ristrutturazio...…
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𝑳𝒂 𝒏𝒂𝒔𝒄𝒊𝒕𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑺𝒊𝒄𝒊𝒍𝒊𝒂 𝒆 𝒍𝒂 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒖𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆
Un'antica leggenda greca narra di come la Sicilia sia nata dalla creatività di 𝒕𝒓𝒆 𝒏𝒊𝒏𝒇𝒆.
Queste, vagando per terra e per mare, raccolgono la terra più fertile, i fiori più belli, le piante e i frutti più buoni.
Quando giungono sotto un cielo limpido e azzurro, gettano ai loro piedi tutto ciò che avevano raccolto e iniziano a danzare, come inebriate da una irrefrenabile gioia.
A ogni loro movimento si formano terre, fiumi, boschi rigogliosi e spiagge di grande bellezza; i punti ove le ninfe danzano s'innalzano diventando dei promontori che, uniti, formano un triangolo: a Ovest, 𝒄𝒂𝒑𝒐 𝑳𝒊𝒍𝒊𝒃𝒆𝒐 (Marsala); a Est, 𝒄𝒂𝒑𝒐 𝑷𝒆𝒍𝒐𝒓𝒐 (Messina) e a Sud, 𝒄𝒂𝒑𝒐 𝑷𝒂𝒔𝒔𝒆𝒓𝒐 (Pachino).
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Un'antica leggenda greca narra di come la Sicilia sia nata dalla creatività di 𝒕𝒓𝒆 𝒏𝒊𝒏𝒇𝒆.
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Quando giungono sotto un cielo limpido e azzurro, gettano ai loro piedi tutto ciò che avevano raccolto e iniziano a danzare, come inebriate da una irrefrenabile gioia.
A ogni loro movimento si formano terre, fiumi, boschi rigogliosi e spiagge di grande bellezza; i punti ove le ninfe danzano s'innalzano diventando dei promontori che, uniti, formano un triangolo: a Ovest, 𝒄𝒂𝒑𝒐 𝑳𝒊𝒍𝒊𝒃𝒆𝒐 (Marsala); a Est, 𝒄𝒂𝒑𝒐 𝑷𝒆𝒍𝒐𝒓𝒐 (Messina) e a Sud, 𝒄𝒂𝒑𝒐 𝑷𝒂𝒔𝒔𝒆𝒓𝒐 (Pachino).
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