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📍Taormina 🌋 Lo skyline dell'Etna con il suo fumo è il nostro sfondo preferito!
A la muntagna
Ma chi ni vali tutta 'sta biddizza
si di lu scantu a tutti fai trimari?
Ni metti 'nta li cori l'amarizza
e ccu li rutti toi ni fai scantari.
Li poviri gintuzzi Siciliani
non lu sapemu chi è la nostra fini,
tu si' muntagna di strutturi arcani
quannu t'incazzi n'azzicchi li spini.
Pirchì ni tratti mali, cara mia,
ca anchi lu pueta fa' raggiari?
iddu ti loda ccu la puisia
ca scrivi sempri versi ppi vantari.
E ora aspetta, lassimi pinsari
ca non la dicu cchiù 'sta fissaria
tu ca suvrasti, li munti e lu mari
chi fussi 'sta Sicilia senza ‘i tia?
<< Alfio Naso>>
Buona Notte a domani ✨
Video realizzato da 👇🏻
👉🏻🎥 @teo_appio
👉@sicilianewseinfo
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🌅@cartolinesiciliaterramia
A la muntagna
Ma chi ni vali tutta 'sta biddizza
si di lu scantu a tutti fai trimari?
Ni metti 'nta li cori l'amarizza
e ccu li rutti toi ni fai scantari.
Li poviri gintuzzi Siciliani
non lu sapemu chi è la nostra fini,
tu si' muntagna di strutturi arcani
quannu t'incazzi n'azzicchi li spini.
Pirchì ni tratti mali, cara mia,
ca anchi lu pueta fa' raggiari?
iddu ti loda ccu la puisia
ca scrivi sempri versi ppi vantari.
E ora aspetta, lassimi pinsari
ca non la dicu cchiù 'sta fissaria
tu ca suvrasti, li munti e lu mari
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L'antica dimora tra le più illustri in Sicilia: qui puoi leggere una (misteriosa) iscrizione
⚜#goodnewsstoria
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Telegraph
L'antica dimora tra le più illustri in Sicilia: qui puoi leggere una (misteriosa) iscrizione
Ancora oggi il dibattito è aperto sull'antica scritta in latino, divisa in tre parti e incisa su una cornice. Delle parole, pare, contenute in un testo di Gregorio Magno Il palazzo Clarentano a Randazzo Sontuosa dimora nobiliare del XVI secolo, il palazzo…
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📍Cefalù, Sicilia
Della più antica frequentazione umana di Cefalù si trovano tracce preistoriche in due grotte sul versante settentrionale della rocca. Della cinta muraria megalitica (fine del V sec. a. C. ) rimangono solide vestigia; dello stesso periodo delle mura è il cosiddetto Tempio di Diana, edificio megalitico con cisterna protostorica (IX sec. a. C.) situato sulla Rocca.
Kephaloidion il nome greco della Città che sarebbe stata, in realtà, un centro indigeno della fine del V secolo a.C., prosperoso grazie ai contatti con i popoli che vivevano o transitavano in Sicilia.
🎥 @la_fontana_del_cardinale
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Della più antica frequentazione umana di Cefalù si trovano tracce preistoriche in due grotte sul versante settentrionale della rocca. Della cinta muraria megalitica (fine del V sec. a. C. ) rimangono solide vestigia; dello stesso periodo delle mura è il cosiddetto Tempio di Diana, edificio megalitico con cisterna protostorica (IX sec. a. C.) situato sulla Rocca.
Kephaloidion il nome greco della Città che sarebbe stata, in realtà, un centro indigeno della fine del V secolo a.C., prosperoso grazie ai contatti con i popoli che vivevano o transitavano in Sicilia.
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Oggi, esattamente 31 anni fa avveniva la Strage di Capaci.
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1992 – Strage di Capaci: una bomba fa saltare l’autostrada mentre transitano le auto del giudice Giovanni Falcone e della scorta.
23 maggio 1992 è difficile ancora trovare le parole per descrivere l'orrore che ha attraversato l'Italia. «A questa città vorrei dire: gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini».
Una sorta di testamento spirituale che Giovanni Falcone lascia alla sua Palermo e a chiunque scelga di offrire le proprie gambe a quelle idee, per cui lui ha speso tutta una vita.
La feroce vendetta della mafia non riuscirà a cancellare il suo alto esempio di difensore della legalità e di umile servitore dello Stato.Un magistrato che ha dedicato la vita alla lotta contro la mafia, per molti il più alto esempio italiano di uomo delle istituzioni.
Tra i primi a parlare di Cosa nostra come “organizzazione parallela allo Stato”, i suoi metodi di lavoro innovarono l’attività investigativa.
Nato a Palermo, conseguita la laurea in Giurisprudenza con lode all’Università di Palermo, nel 1964 vinse il concorso in magistratura e ricoprì per circa dodici anni il ruolo di sostituto procuratore presso il Tribunale di Trapani.
Chiamato dal giudice Rocco Chinnici (vittima di un attentato insieme alla scorta) a investigare sulla criminalità siciliana e sui contatti con quella americana, nel 1982 entrò nel pool antimafia ideato dallo stesso Chinnici e diretto da Antonino Caponnetto.
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23 maggio 1992 è difficile ancora trovare le parole per descrivere l'orrore che ha attraversato l'Italia. «A questa città vorrei dire: gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini».
Una sorta di testamento spirituale che Giovanni Falcone lascia alla sua Palermo e a chiunque scelga di offrire le proprie gambe a quelle idee, per cui lui ha speso tutta una vita.
La feroce vendetta della mafia non riuscirà a cancellare il suo alto esempio di difensore della legalità e di umile servitore dello Stato.Un magistrato che ha dedicato la vita alla lotta contro la mafia, per molti il più alto esempio italiano di uomo delle istituzioni.
Tra i primi a parlare di Cosa nostra come “organizzazione parallela allo Stato”, i suoi metodi di lavoro innovarono l’attività investigativa.
Nato a Palermo, conseguita la laurea in Giurisprudenza con lode all’Università di Palermo, nel 1964 vinse il concorso in magistratura e ricoprì per circa dodici anni il ruolo di sostituto procuratore presso il Tribunale di Trapani.
Chiamato dal giudice Rocco Chinnici (vittima di un attentato insieme alla scorta) a investigare sulla criminalità siciliana e sui contatti con quella americana, nel 1982 entrò nel pool antimafia ideato dallo stesso Chinnici e diretto da Antonino Caponnetto.
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”Chi nasce tondo non può morire quadrato”.
Si tratta di un proverbio abbastanza fatalista, che ci ricorda che è molto difficile cambiare, allontanarsi dalla propria “forma mentis” originaria.
Non è inusuale perseverare negli stessi errori o ricadere comunque in determinate cattive abitudini.
Così, quando si nasce “tondi”, “tondi” si rimane!
Buongiono Sicilia Terra Mia☀️☕️🌻💋
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Si tratta di un proverbio abbastanza fatalista, che ci ricorda che è molto difficile cambiare, allontanarsi dalla propria “forma mentis” originaria.
Non è inusuale perseverare negli stessi errori o ricadere comunque in determinate cattive abitudini.
Così, quando si nasce “tondi”, “tondi” si rimane!
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#ACCADDE OGGI
Il24 maggio 1916 nasce una grande donna, FELICIA BARTOLOTTA,
vedova Impastato, madre di Peppino Impastato, nota per il suo impegno nel fare arrestare i responsabili della morte del figlio.
"La mafia non si combatte con la pistola, ma con la cultura".
(Felicia Impastato).
Felicia impastato (Cinisi, 24 maggio 1916 – Cinisi, 7 dicembre 2004)
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Il24 maggio 1916 nasce una grande donna, FELICIA BARTOLOTTA,
vedova Impastato, madre di Peppino Impastato, nota per il suo impegno nel fare arrestare i responsabili della morte del figlio.
"La mafia non si combatte con la pistola, ma con la cultura".
(Felicia Impastato).
Felicia impastato (Cinisi, 24 maggio 1916 – Cinisi, 7 dicembre 2004)
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📍Messina
Anno 1895 Venditore ambulante di Quartare.
📸 Fratelli Alinari
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⚜#c'era_una_volta
Anno 1895 Venditore ambulante di Quartare.
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La quartara è un recipiente in terracotta, dalle antiche origini contadine, di medie dimensioni e fornito di due grossi manici nella parte superiore; molto simile ad una giara è usato da millenni in Sicilia per trasportare e conservare acqua o vino.
Una versione più piccola ma di forma simile veniva usata per tenere e rinfrescare l'acqua da bere; veniva chiamata u bummulu.
Le quartare vengono oggi acquistate a scopo decorativo dell'arredamento di rustici e ville di campagna.
Con il passare del tempo alle quartare di terracotta si sono affiancate quelle in lamiera, più leggere e maneggevoli, ma, essendo meno indicate per l'uso con l'acqua, venivano invece spesso usate per l'olio.
L'esterno della quartara è spesso tipicamente decorato, ma quelle per l'uso giornaliero venivano lasciate senza decorazione.
Un uso particolare delle quartare è quello per cui, in occasioni di feste popolari, vengono usate come strumento musicale: soffiandoci dentro emette un suono cupo, usato come accompagnamento musicale nella musica folclorica siciliana.
Proverbi siciliani che menzionano la Quartara:
"Tu fai manichi e quartari"
("Tu fai sia i manici che le anfore": detto di chi vuol fare tutto da sé).
"Tantu va 'a quartara all'acqua, o si rumpi o si ciacca"
("Tante volte va l'anfora all'acqua che o si rompe o si fessura!": detto nel senso che la pazienza prima o poi finirà).
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Una versione più piccola ma di forma simile veniva usata per tenere e rinfrescare l'acqua da bere; veniva chiamata u bummulu.
Le quartare vengono oggi acquistate a scopo decorativo dell'arredamento di rustici e ville di campagna.
Con il passare del tempo alle quartare di terracotta si sono affiancate quelle in lamiera, più leggere e maneggevoli, ma, essendo meno indicate per l'uso con l'acqua, venivano invece spesso usate per l'olio.
L'esterno della quartara è spesso tipicamente decorato, ma quelle per l'uso giornaliero venivano lasciate senza decorazione.
Un uso particolare delle quartare è quello per cui, in occasioni di feste popolari, vengono usate come strumento musicale: soffiandoci dentro emette un suono cupo, usato come accompagnamento musicale nella musica folclorica siciliana.
Proverbi siciliani che menzionano la Quartara:
"Tu fai manichi e quartari"
("Tu fai sia i manici che le anfore": detto di chi vuol fare tutto da sé).
"Tantu va 'a quartara all'acqua, o si rumpi o si ciacca"
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🗞 Un trentino salva Castagno dei cento cavalli sull'Etna
👉 A Fulvio Viesi la cittadinanza onoraria di Sant'Alfio
⚡ News e Info ⚡ #newsnazionali #AnsaSicilia
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#goodnews〽️
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ANSA.it
Un trentino salva Castagno dei cento cavalli sull'Etna
Il trentino Fulvio Viesi, presidente dell'Associazione Tutela Marroni di Castione Brentonico, è riuscito nell'intento di regalare nuova linfa al maestoso Castagno dei cento cavalli a Sant'Alfio, in provincia di Catania sulle pendici dell'Etna, grazie ad un...…
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🗞 Riapre la villa romana di Durrueli a Realmonte
👉 Decorata a mosaici, risale al I secolo d.C.
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ANSA.it
Riapre la villa romana di Durrueli a Realmonte
Sarà restituita alla comunità e ai visitatori la villa romana di Durrueli, a Realmonte, nell'Agrigentino. La villa che si trova alla foce del fiume Cottone, nella baia tra Punta Piccola e Punta Grande, riaprirà il 30 maggio alle 11.30. (ANSA)
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