This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
L'Etna e il commercio della neve: una Storia tutta catanese.
Lo storico Davide Drago racconta come funzionava un tempo il commercio della neve dell'Etna, venduta per uso alimentare e per conservare il pesce appena pescato.
Fino all'arrivo del ghiaccio industriale
📸©@sicil_iaterramia
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Lo storico Davide Drago racconta come funzionava un tempo il commercio della neve dell'Etna, venduta per uso alimentare e per conservare il pesce appena pescato.
Fino all'arrivo del ghiaccio industriale
📸©@sicil_iaterramia
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💯2👍1👏1🍾1
Prima del ghiaccio industriale e, soprattutto, molto prima delle moderne norme igienico-sanitarie, la neve dell'Etna era una vera e propria "manna dal cielo" per la conservazione degli alimenti e per la produzione dolciaria. Un settore dell'economia locale oggi "impensabile" ma che, fino ai primi anni del Ventesimo secolo, era al centro dell'economia della città di Catania e della sua provincia. In un documento del 1903.
"Il mercato della neve era molto florido in Sicilia nel periodo del XVIII-XX secolo - spiega Drago a CataniaToday - Soprattutto quello dell'Etna, per ovvie ragioni. Era florido perché strettamente legato al commercio del pesce ma anche alla produzione del gelato e delle granite".
"Erano centinaia le persone che lavoravano sul vulcano - continua lo studioso catanese, attualmente attivo a Venezia per il progetto Venice Time Machine ma appassionato del nostro territorio - salivano con i muli dai vari paesi e raccoglievano la neve. Una parte veniva portata a valle, mentre altra veniva depositata nelle cosiddette neviere".
"La particolarità, da un punto di vista storico - continua Drago - è che la neve che cadeva sull'Etna era di proprietà baronale o vescovile perché gli appezzamenti, anche in quota, erano dei nobili o della Chiesa. Sia in Archivio di Stato che in Archivio Storico Diocesano si possono infatti trovare tantissimi documenti che raccontano la compravendita della neve".
"In particolar modo, la neve dell'Etna era del Vescovo dal 1092, anno in cui il Gran Conte Ruggero aveva fatto una donazione di terre alla Chiesa. Quest'ultima dava poi in appalto il commercio alla borghesia cittadina".
"Il documento che ho pubblicato è del 1903 - conclude lo storico - ed uno degli ultimi perché poi con l'arrivo del ghiaccio industriale è finito tutto.
Il manifesto è stato affisso nel Comune di Giarre che, insieme ai Comuni di Santa Venerina e Zafferana, era tra i più attivi nel commercio".
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💻Fonte
"Il mercato della neve era molto florido in Sicilia nel periodo del XVIII-XX secolo - spiega Drago a CataniaToday - Soprattutto quello dell'Etna, per ovvie ragioni. Era florido perché strettamente legato al commercio del pesce ma anche alla produzione del gelato e delle granite".
"Erano centinaia le persone che lavoravano sul vulcano - continua lo studioso catanese, attualmente attivo a Venezia per il progetto Venice Time Machine ma appassionato del nostro territorio - salivano con i muli dai vari paesi e raccoglievano la neve. Una parte veniva portata a valle, mentre altra veniva depositata nelle cosiddette neviere".
"La particolarità, da un punto di vista storico - continua Drago - è che la neve che cadeva sull'Etna era di proprietà baronale o vescovile perché gli appezzamenti, anche in quota, erano dei nobili o della Chiesa. Sia in Archivio di Stato che in Archivio Storico Diocesano si possono infatti trovare tantissimi documenti che raccontano la compravendita della neve".
"In particolar modo, la neve dell'Etna era del Vescovo dal 1092, anno in cui il Gran Conte Ruggero aveva fatto una donazione di terre alla Chiesa. Quest'ultima dava poi in appalto il commercio alla borghesia cittadina".
"Il documento che ho pubblicato è del 1903 - conclude lo storico - ed uno degli ultimi perché poi con l'arrivo del ghiaccio industriale è finito tutto.
Il manifesto è stato affisso nel Comune di Giarre che, insieme ai Comuni di Santa Venerina e Zafferana, era tra i più attivi nel commercio".
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💻Fonte
CataniaToday
L'Etna e il commercio della neve: una Storia tutta catanese
Lo storico Davide Drago racconta a CataniaToday come funzionava un tempo il commercio della neve dell'Etna, venduta per uso alimentare e per conservare il pesce appena pescato. Fino all'arrivo del ghiaccio industriale
💯2
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
La vera storia dell'impresa dei Mille 5/ Lo sbarco dei Garibaldini a Marsala vergognosamente protetti dagli Inglesi – I Nuovi Vespri
🗞#news_ storia
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🗞#news_ storia
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
Telegraph
La vera storia dell'impresa dei Mille 5/ Lo sbarco dei Garibaldini a Marsala vergognosamente protetti dagli Inglesi – I Nuovi Vespri
Quinta puntata del volume di Giuseppe Scianò sulla sceneggiata passata alla storia come “Impresa dei Mille”. Si parla dello sbarco a Marsala di Garibaldi e dei Mille che non ebbe nulla di eroico. Sbarcarono di giorno, protetti dalle navi Inglesi, che impedirono…
🍾2
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
📍Castelbuono, Palermo
Il borgo di Castelbuono è situato alle pendici del “Colle Milocca”, nella vallata delle Madonie, ed è inserito nella scenografia dei rilievi di Pollina, San Mauro, Geraci, Gibilmanna, Isnello, tra numerosi boschi di querce, castagno, ciliegio, e frassino. Il centro storico conserva ancora edifici di un antico passato che si innalzano tra le vie strette di questo Borgo Autentico.
🎥@siciliainaspettata
👉🏻©@sicil_iaterramia
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Il borgo di Castelbuono è situato alle pendici del “Colle Milocca”, nella vallata delle Madonie, ed è inserito nella scenografia dei rilievi di Pollina, San Mauro, Geraci, Gibilmanna, Isnello, tra numerosi boschi di querce, castagno, ciliegio, e frassino. Il centro storico conserva ancora edifici di un antico passato che si innalzano tra le vie strette di questo Borgo Autentico.
🎥@siciliainaspettata
👉🏻©@sicil_iaterramia
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
🥰1
Castelbuono è inserito in un territorio dalle origini molto antiche, quello della valle delle Madonie, frequentato sin dal neolitico. Le prime notizie storiche risalgono al periodo medievale quando il borgo passò sotto la giurisdizione del monastero benedettino di Lipari. Nel 1316 il conte Francesco di Ventimiglia fece costruire il castello su un antico sito bizantino intorno al quale si sviluppò il centro abitato. Da quel momento, la famiglia Ventimiglia decise di trasferirsi a Castelbuono ma, alla fine del 1500, la popolazione locale fu quasi del tutto sterminata da due terribili epidemie. La corte decise di diventare una sorta di residenza d’artisti di notevole pregio, tra cui Torquato tasso, che contribuirono all’accrescimento artistico e urbanistico.
Castelbuono è un Comune di circa 9.000 abitanti della provincia di Palermo e si contraddistingue per la caratteristica e rarissima Manna, prodotto pregiatissimo ottenuto dalla corteccia del frassino.
Il Borgo di Castelbuono
Il borgo di Castelbuono è situato alle pendici del “Colle Milocca”, nella vallata delle Madonie, ed è inserito nella scenografia dei rilievi di Pollina, San Mauro, Geraci, Gibilmanna, Isnello, tra numerosi boschi di querce, castagno, ciliegio, e frassino. Il centro storico conserva ancora edifici di un antico passato che si innalzano tra le vie strette di questo Borgo Autentico.
La Storia
Castelbuono è inserito in un territorio dalle origini molto antiche, quello della valle delle Madonie, frequentato sin dal neolitico. Le prime notizie storiche risalgono al periodo medievale quando il borgo passò sotto la giurisdizione del monastero benedettino di Lipari. Nel 1316 il conte Francesco di Ventimiglia fece costruire il castello su un antico sito bizantino intorno al quale si sviluppò il centro abitato. Da quel momento, la famiglia Ventimiglia decise di trasferirsi a Castelbuono ma, alla fine del 1500, la popolazione locale fu quasi del tutto sterminata da due terribili epidemie. La corte decise di diventare una sorta di residenza d’artisti di notevole pregio, tra cui Torquato tasso, che contribuirono all’accrescimento artistico e urbanistico.
Nel XVII secolo, con l’apertura al pubblico della chiesa della “Matrice nuova” in costruzione dal 1600 circa, il casale fu elevato al rango di città la quale fu dotata anche di un teatro. Con l’abolizione della società feudale, l’abitato di Castelbuono mantenne la sua importanza grazie all’operato di importanti famiglie e personalità illustri presenti sul territorio come Minà Palumbo, medico botanico italiano a cui oggi è dedicato il museo naturalistico. Nel 1821 assunse l’autonomia amministrativa e diventò comune.
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💻Fonte
Castelbuono è un Comune di circa 9.000 abitanti della provincia di Palermo e si contraddistingue per la caratteristica e rarissima Manna, prodotto pregiatissimo ottenuto dalla corteccia del frassino.
Il Borgo di Castelbuono
Il borgo di Castelbuono è situato alle pendici del “Colle Milocca”, nella vallata delle Madonie, ed è inserito nella scenografia dei rilievi di Pollina, San Mauro, Geraci, Gibilmanna, Isnello, tra numerosi boschi di querce, castagno, ciliegio, e frassino. Il centro storico conserva ancora edifici di un antico passato che si innalzano tra le vie strette di questo Borgo Autentico.
La Storia
Castelbuono è inserito in un territorio dalle origini molto antiche, quello della valle delle Madonie, frequentato sin dal neolitico. Le prime notizie storiche risalgono al periodo medievale quando il borgo passò sotto la giurisdizione del monastero benedettino di Lipari. Nel 1316 il conte Francesco di Ventimiglia fece costruire il castello su un antico sito bizantino intorno al quale si sviluppò il centro abitato. Da quel momento, la famiglia Ventimiglia decise di trasferirsi a Castelbuono ma, alla fine del 1500, la popolazione locale fu quasi del tutto sterminata da due terribili epidemie. La corte decise di diventare una sorta di residenza d’artisti di notevole pregio, tra cui Torquato tasso, che contribuirono all’accrescimento artistico e urbanistico.
Nel XVII secolo, con l’apertura al pubblico della chiesa della “Matrice nuova” in costruzione dal 1600 circa, il casale fu elevato al rango di città la quale fu dotata anche di un teatro. Con l’abolizione della società feudale, l’abitato di Castelbuono mantenne la sua importanza grazie all’operato di importanti famiglie e personalità illustri presenti sul territorio come Minà Palumbo, medico botanico italiano a cui oggi è dedicato il museo naturalistico. Nel 1821 assunse l’autonomia amministrativa e diventò comune.
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💻Fonte
Borghi Autentici d'Italia
Castelbuono
Castelbuono è un Comune di circa 9.000 abitanti della provincia di Palermo e si contraddistingue per la caratteristica e rarissima Manna, prodotto pregiatissimo ottenuto dalla corteccia del frassino.
🥰1
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Un po' di bella musica di
👉🏻 @raquelromeo_ nel cuore del centro storico di Palermo
Post di 👉🏻©@sicil_iaterramia
PS : Copi i miei post e poi scrivi: #copiapurequesto sei un mito 🤣
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
👉🏻 @raquelromeo_ nel cuore del centro storico di Palermo
Post di 👉🏻©@sicil_iaterramia
PS : Copi i miei post e poi scrivi: #copiapurequesto sei un mito 🤣
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Raquel Romeo, considerata la voce della Palermo "di strada".
Quarantatre anni, palermitana, suona per strada da 10 anni. Il suo palcoscenico è il centro storico della Città.
I palermitani che frequentano quello che lei chiama “casa mia”, sicuramente l’avranno vista correre su e giù per il Cassaro a bordo della sua stravagante bicicletta con un vano anteriore dove Raquel ripone basso, chitarra e l’abitudine di rimboccarsi le maniche.
Ha sette fratelli, rimasti orfani, si è sempre dovuta reinventare nella vita. Mamma, ha due figlie di 18 e 14 anni. Rimasta sola con le sue bambine, a spingerla a cantare è stata «la necessità, cantare per me è una terapia». Canzoni siciliane ne canta poche, il suo repertorio è quello dei cantautori italiani come Lucio Dalla, di cui ha interpretato uno dei brani più significativi. Raquel non suona nei locali (neanche morta!) ma solo per strada.
La gente le dice «Se Palermo avesse una voce, sarebbe la tua».
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💻Fonte
Quarantatre anni, palermitana, suona per strada da 10 anni. Il suo palcoscenico è il centro storico della Città.
I palermitani che frequentano quello che lei chiama “casa mia”, sicuramente l’avranno vista correre su e giù per il Cassaro a bordo della sua stravagante bicicletta con un vano anteriore dove Raquel ripone basso, chitarra e l’abitudine di rimboccarsi le maniche.
Ha sette fratelli, rimasti orfani, si è sempre dovuta reinventare nella vita. Mamma, ha due figlie di 18 e 14 anni. Rimasta sola con le sue bambine, a spingerla a cantare è stata «la necessità, cantare per me è una terapia». Canzoni siciliane ne canta poche, il suo repertorio è quello dei cantautori italiani come Lucio Dalla, di cui ha interpretato uno dei brani più significativi. Raquel non suona nei locali (neanche morta!) ma solo per strada.
La gente le dice «Se Palermo avesse una voce, sarebbe la tua».
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
💻Fonte
🍾1
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
📍Fonte Aretusa di Siracusa, un luogo storico in cui mito e storia si intrecciano inevitabilmente
•
#siciliadavedere〽️
@sicil_iaterramia🔆
via newsicilia.it
By ⚡News e Info⚡
Fonte
•
#siciliadavedere〽️
@sicil_iaterramia🔆
via newsicilia.it
By ⚡News e Info⚡
Fonte
Telegraph
Fonte Aretusa di Siracusa, un luogo storico in cui mito e storia si intrecciano inevitabilmente
SIRACUSA – Ogni città conserva quasi gelosamente i suoi “luoghi storici” e, tra questi, vogliamo parlarvi della Fonte Aretusa di Siracusa: un posto dove il mito e la storia si intrecciano inevitabilmente. Di che si tratta? Un po’ di storia La Fonte Aretusa…
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
“La paglia vicino al fuoco si è sempre bruciata”.
Si tratta di una metafora e del linguaggio figurato del popolo per indicare la debolezza della carne e rappresenta l'uomo e la donna come fuoco e paglia, cioè il binomio che per eccellenza porta alla combustione.La passione può scoppiare all'improvviso ed è difficile sottrarsi.
Dunque, conviene evitare l'eccessiva vicinanza, nei casi in cui secondo le regole sociali lo scoppio di un amore ardente sarebbe sbagliato.
Buongiorno Sicilia Terra Mia☀️☕️🌻💋
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
⚜ #proverbi_siciliani
Si tratta di una metafora e del linguaggio figurato del popolo per indicare la debolezza della carne e rappresenta l'uomo e la donna come fuoco e paglia, cioè il binomio che per eccellenza porta alla combustione.La passione può scoppiare all'improvviso ed è difficile sottrarsi.
Dunque, conviene evitare l'eccessiva vicinanza, nei casi in cui secondo le regole sociali lo scoppio di un amore ardente sarebbe sbagliato.
Buongiorno Sicilia Terra Mia☀️☕️🌻💋
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
⚜ #proverbi_siciliani
👍1
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Fontana di Orione
La Fontana di Orione, legata al mito di fondazione della città, è una grande fontana al centro della piazza del Duomo.
🎥 @sicil_iaterramia
👉@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
La Fontana di Orione, legata al mito di fondazione della città, è una grande fontana al centro della piazza del Duomo.
🎥 @sicil_iaterramia
👉@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Fu realizzata per celebrare la costruzione del primo acquedotto cittadino nel '500 da Giovanni Angelo Montorsoli, allievo di Michelangelo, nel 1553 ed eseguita in collaborazione con Domenico Vanello.
“La più bella fontana del Cinquecento europeo”, è stata definita dallo storico d'arte Bernard Berenson, ed infatti è un'opera di una bellezza non comune, di grande significato e di forte impatto emozionale.
Fu voluta dal Senato messinese nel 1547 a scopo celebrativo, con l'idea di fissare nella memoria la realizzazione del primo acquedotto cittadino che sfruttava convogliando le acque dei torrenti Camaro e Bordonaro, iniziato nel 1530 ed ultimato nel 1547 su progetto dell'architetto taorminese Francesco La Cameola.
L'opera fu talmente apprezzata che il Senato messinese decise di commissionare allo scultore una seconda fontana, oggi conosciuta come fontana del Nettuno.
👉@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
“La più bella fontana del Cinquecento europeo”, è stata definita dallo storico d'arte Bernard Berenson, ed infatti è un'opera di una bellezza non comune, di grande significato e di forte impatto emozionale.
Fu voluta dal Senato messinese nel 1547 a scopo celebrativo, con l'idea di fissare nella memoria la realizzazione del primo acquedotto cittadino che sfruttava convogliando le acque dei torrenti Camaro e Bordonaro, iniziato nel 1530 ed ultimato nel 1547 su progetto dell'architetto taorminese Francesco La Cameola.
L'opera fu talmente apprezzata che il Senato messinese decise di commissionare allo scultore una seconda fontana, oggi conosciuta come fontana del Nettuno.
👉@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
👏1
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Pachino, ecco il programma della 17^ edizione dell’Inverdurata
Inverdurata: work in progress
🎥 @la_lynda81
👉@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Inverdurata: work in progress
🎥 @la_lynda81
👉@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia