🌋 Visitare l’Etna significa anche vivere e scoprire la cultura di chi vive sotto un vulcano attivo.
I comuni appartenenti a questa zona sono caratterizzati da un centro storico con chiese, cattedrali e palazzi antichi in pietra lavica.
L'estate sono moltissime le sagre con specialità eno-gastronomiche.
Come per altre zone della Sicilia sono innumerevoli i posti da non mancare o vedere.
📸 @viaggiaconme_sicilia
👉@sicilianewseinfo
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📍#catania
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I PAESI ETNEI IN TOTALE SONO 41.
🗒️ ECCO L'ELENCO
- ACI BONACCORSI
- ACI CASTELLO
- ACI CATENA
- ACI SANT'ANTONIO
- ACIREALE
- ADRANO
- BELPASSO
- BIANCAVILLA
- BRONTE
- CAMPOROTONDO ETNEO
- CASTIGLIONE DI SICILIA
- FIUMEFREDDO
- GIARRE
- GRAVIINA DI CATANIA
- LINGUAGLOSSA
- MALETTO
- MANIACE
- MASCALI
- MASCALUCIA
- MILO
- MISTERBIANCO
- MOTTA SANT'ANASTASIA
- NICOLOSI
- PATERNO'
- PEDARA
- PIEDIMONTE ETNEO
- RAGALNA
- RANDAZZO
- RIPOSTO
- SAN GIOVANNI LA PUNTA
- SAN GREGORIO
- SAN PIETRO CLARENZA
- SANT'AGATA LI BATTIATI
- SANT'ALFIO
- SANTA MARIA DI LICODIA
- SANTA VENERINA
- TRECASTAGNI
- TREMESTIERI ETNEO
- VALVERDE
- VIAGRANDE
- ZAFFERANA ETNEA
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Il posto del giorno è Messina
Buongiorno dalla mia bella
Messina!💛❤️
🎥 @bastaddu_da_meme
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Lo Stretto di Messina tra Capo Peloro e Torre Cavallo nella parte nord e tra Capo d’Alì e Punta Pellaro in Calabria, nella parte sud, è largo circa 3km e lungo 16.
Fin dall’antichità era considerato come un tratto di mare molto pericoloso a causa dei venti violenti e delle correnti rapide che possono raggiungere i 9km orari, caratterizzate da due flussi opposti che, nei punti in cui si incontrano formano dei vortici detti garofali; uno di loro viene chiamato Cariddi, mentre l’altro, chiamato Scilla.
Le acque dello Stretto brulicano di vita 365 giorni l’anno, ospitando una vastissima varietà di esemplari. È un punto di passaggio privilegiato da numerosi cetacei.
Sapevate che nello stretto di Messina si può ammirare, in alcune condizioni meteo, il miraggio detto ‘fata Morgana’? Quando fa molto caldo e il mare è calmo si riflettono all’orizzonte le sagome degli edifici presenti sulla sponda sicula in forme allungate e in continuo movimento creando un suggestivo effetto ottico.
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💻Fonte
Fin dall’antichità era considerato come un tratto di mare molto pericoloso a causa dei venti violenti e delle correnti rapide che possono raggiungere i 9km orari, caratterizzate da due flussi opposti che, nei punti in cui si incontrano formano dei vortici detti garofali; uno di loro viene chiamato Cariddi, mentre l’altro, chiamato Scilla.
Le acque dello Stretto brulicano di vita 365 giorni l’anno, ospitando una vastissima varietà di esemplari. È un punto di passaggio privilegiato da numerosi cetacei.
Sapevate che nello stretto di Messina si può ammirare, in alcune condizioni meteo, il miraggio detto ‘fata Morgana’? Quando fa molto caldo e il mare è calmo si riflettono all’orizzonte le sagome degli edifici presenti sulla sponda sicula in forme allungate e in continuo movimento creando un suggestivo effetto ottico.
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Italia da vivere
Tutte le curiosità sullo Stretto di Messina, tra passato e presente
Lo stretto di Messina si estende tra Capo Peloro e Torre Cavallo nella parte nord e tra Capo d’Alì e Punta Pellaro in Calabria, nella parte sud; è largo circa 3 km e lungo 16. Fin dall’antichità lo…
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A Messina esisteva un rarissimo esempio di Outsiders Art applicato all'architettura ha fatto una brutta fine!
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A partire dal 1970 il muratore in pensione Giovanni Cammarata (nominato Cavaliere per le sue gesta in guerra) comincia a decorare la sua casa/baracca. Si trova in una delle zone più brutalizzate dalla ricostruzione post 1908 di Messina, macerie e edifici industriali dominano le poche casette rimaste.
Cammarata, di sua iniziativa però, decide che la strada in cui abita si chiama via delle belle arti e per primo fa di quel poco che possiede qualcosa di "bello".
Di buona lena, con cemento cocci e pezzetti di vetro, con la sua casa racconta storie di paladini affiancati a Madonnine, il piccolor cortile si anima di animali esotici come coccodrilli e elefanti sullo sfondo di brani di Don Chisciotte.
Ma ha girato un po' nella sua vita, e si ricorda anche della romana Bocca della Verità e ha un vago ricordo della Venere di Botticelli che viene accostata in una composizione casuale alla Vergine Nera di Tindari.
È bello? È arte? È senza dubbio un dono, un'esternazione del proprio trascorso e una voglia di condividere ciò di cui quell'area aveva urgente bisogno: tornare a sognare.
La casa del Cavalier Giovanni Cammarata è riconosciuta a livello internazionale come uno dei più alti esempi di Art Brut, lo troverete in diversi libri dedicati, anche della collana #taschen e ricordata anche in uno dei romanzi di #nadiaterranova.
Il comune di Messina nel 2007 la abbatte lasciandone solo la facciata che da sulla strada, per costruire un parcheggio di un supermercato, che è sistematicamente sempre vuoto.
Un paio dei suoi colorati elefanti sono stari miracolosamente salvati da volontari, oggi sono custoditi alla #gammgalleriadartemessina
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Cammarata, di sua iniziativa però, decide che la strada in cui abita si chiama via delle belle arti e per primo fa di quel poco che possiede qualcosa di "bello".
Di buona lena, con cemento cocci e pezzetti di vetro, con la sua casa racconta storie di paladini affiancati a Madonnine, il piccolor cortile si anima di animali esotici come coccodrilli e elefanti sullo sfondo di brani di Don Chisciotte.
Ma ha girato un po' nella sua vita, e si ricorda anche della romana Bocca della Verità e ha un vago ricordo della Venere di Botticelli che viene accostata in una composizione casuale alla Vergine Nera di Tindari.
È bello? È arte? È senza dubbio un dono, un'esternazione del proprio trascorso e una voglia di condividere ciò di cui quell'area aveva urgente bisogno: tornare a sognare.
La casa del Cavalier Giovanni Cammarata è riconosciuta a livello internazionale come uno dei più alti esempi di Art Brut, lo troverete in diversi libri dedicati, anche della collana #taschen e ricordata anche in uno dei romanzi di #nadiaterranova.
Il comune di Messina nel 2007 la abbatte lasciandone solo la facciata che da sulla strada, per costruire un parcheggio di un supermercato, che è sistematicamente sempre vuoto.
Un paio dei suoi colorati elefanti sono stari miracolosamente salvati da volontari, oggi sono custoditi alla #gammgalleriadartemessina
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Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda!
Noi ci dobbiamo ribellare.
Prima che sia troppo tardi.
Prima di abituarci alle loro facce.
Prima di non accorgerci più di niente.
<<Peppino Impastato>>
9 maggio 1978 L'Italia, 45 anni fa, assisteva attonita a due tragedie che cambiarono per sempre la storia del nostro Paese: il ritrovamento del corpo senza vita di Aldo Moro e l'uccisione del giornalista Peppino Impastato per mano della mafia.
Giornata delle vittime del terrorismo.
Tanti furono uccisi: politici, sindacalisti, giornalisti, forze dell’ordine, magistrati, semplici cittadini.
Non dobbiamo e non possiamo dimenticarli.
La memoria è fondamentale perché il passato non si ripeta.
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👉🏻@IodicoTudiciEglidice🖋
💡@voglia_di_sapere
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<<Peppino Impastato>>
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Forwarded from ♡ Sicilia Terra Mia ♡ (👑🇶 🇺 🇪 🇪 🇳👑)
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"Sono stato un clown di strada per trent'anni e ho tentato di rendere la mia vita stessa una vita buffa. Non nel senso in cui si usa oggi questa parola, ma nel senso originario. "Buffo" significava buono, felice, benedetto, fortunato, gentile e portatore di gioia. Indossare un naso di gomma ovunque io vada ha cambiato la mia vita".
<<Patch Adams>>
Saremo in tanti noi con
il nasino rosso🔴
Vi aspettiamo😍
Non mancate❤️🔴❤️
By @Femminacomelaguerra
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Le Isole Egadi. Dove si trovano?
L’arcipelago delle Egadi è situato all’estremità occidentale della Sicilia, a poche miglia da Trapani, ed è composto dalle isole di
Favignana, Levanzo, Marettimo, l’isolotto di Formica e lo scoglio di Maraone.
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Le Isole Egadi sono incastonate in splendide acque cristalline, ed ospitano una ricca e variegata flora e fauna marina.
Tali caratteristiche rendono questo arcipelago una meta ambita per gli appassionati dello snorkeling, delle immersioni e della vela, oltre che naturalmente delle giornate in spiaggia e delle nuotate in acque dai colori meravigliosi che spaziano dal turchese all’azzurro intenso, con fondali ricchi di vita.
Le bellezze naturali che caratterizzano le acque egadine si estendono tuttavia anche alla terraferma.
Infatti per coloro che amano passeggiate immerse nella natura, queste isole mostrano una ricca vegetazione dove non mancano piante endemiche con proprietà officinali, mentre dal punto faunistico rivestono rilevante importanza uccelli e piccoli mammiferi come lepri e conigli.
Al fine di preservare le bellezze naturali dell’arcipelago, è stata recentemente istituita l’Area Marina Protetta (AMP) delle Isole Egadi, la più grande riserva marina d’Europa.
Amministrativamente le Egadi fanno parte del comune di Favignana, e contano in tutto 4300 residenti
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Le bellezze naturali che caratterizzano le acque egadine si estendono tuttavia anche alla terraferma.
Infatti per coloro che amano passeggiate immerse nella natura, queste isole mostrano una ricca vegetazione dove non mancano piante endemiche con proprietà officinali, mentre dal punto faunistico rivestono rilevante importanza uccelli e piccoli mammiferi come lepri e conigli.
Al fine di preservare le bellezze naturali dell’arcipelago, è stata recentemente istituita l’Area Marina Protetta (AMP) delle Isole Egadi, la più grande riserva marina d’Europa.
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Escursione Favignana e Levanzo da Trapani - Tourist Lines
Escursione Favignana e levanzo in barca da Trapani. Scopri Favignana e Levanzo con il tour di un giorno. Prezzi e Programma e cancellazione gratuita.
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CHIESA MADRE DI MARSALA
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La costruzione della Chiesa Madre di Marsala è legata alla leggenda secondo cui una nave che portava in Inghilterra delle colonne corinzie, per edificare una chiesa in onore di San Tommaso di Canterbury, trascinata da venti contrari approdò a Marsala. I cittadini pensarono ad un segno della volontà celeste e così utilizzarono quelle colonne per un tempio in onore del santo inglese.
Più verosimile è che il culto di Tommaso Becket sia stato diffuso in Sicilia da Giovanna Plantageneta, figlia del re d’Inghilterra Enrico II, la quale volle espiare le colpe del padre accusato di aver fatto uccidere il vescovo mentre celebrava la messa, facendo così consacrare al santo alcune chiese in Sicilia. Poiché Giovanna nel 1177 giunse nell’isola per sposare Guglielmo II e il suo regno terminò nel 1189 con la morte del marito, è probabile che la Chiesa Madre di Marsala fu consacrata tra queste due date.
Scarsi sono i documenti per definire le vicende della costruzione dell’edificio nel medioevo. Per tutto il XVI secolo, fino al 1590, fu ingrandito per ben tre volte, ma gli sforzi per poter disporre di una grande chiesa non furono sufficienti e così nel 1607 il consiglio civico decise di costruire un edificio ancora più ampio.
I lavori andarono molto a rilento e subirono numerose vicissitudini fino al 1827, anno del completamento della cupola che però era tanto pesante da ingenerare negli anni forti preoccupazioni sulla sua tenuta. Il 9 febbraio 1893, infine, la cupola crollò provocando ingenti danni collaterali.
Subito iniziarono i lavori di ricostruzione e la chiesa fu riaperta al culto nel 1903 seppure con una copertura provvisoria. Ma la crisi economica e le due guerre mondiali fecero passare in secondo piano l’idea di ricostruire la cupola. Solo nel 1947, grazie all’iniziativa di Monsignor Pasquale Lombardo, un marsalese emigrato in America ai primi del ‘900, la cupola fu costruita e completata nel 1951.
Nel corso dei secoli, la Chiesa Madre ha accolto, nei suoi altari e nelle sue cappelle, dipinti, sculture e oggetti sacri, anche provenienti da chiese distrutte o sconsacrate, attraverso i quali è possibile tracciare un profilo della cultura artistica siciliana dal XV secolo in poi.
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Più verosimile è che il culto di Tommaso Becket sia stato diffuso in Sicilia da Giovanna Plantageneta, figlia del re d’Inghilterra Enrico II, la quale volle espiare le colpe del padre accusato di aver fatto uccidere il vescovo mentre celebrava la messa, facendo così consacrare al santo alcune chiese in Sicilia. Poiché Giovanna nel 1177 giunse nell’isola per sposare Guglielmo II e il suo regno terminò nel 1189 con la morte del marito, è probabile che la Chiesa Madre di Marsala fu consacrata tra queste due date.
Scarsi sono i documenti per definire le vicende della costruzione dell’edificio nel medioevo. Per tutto il XVI secolo, fino al 1590, fu ingrandito per ben tre volte, ma gli sforzi per poter disporre di una grande chiesa non furono sufficienti e così nel 1607 il consiglio civico decise di costruire un edificio ancora più ampio.
I lavori andarono molto a rilento e subirono numerose vicissitudini fino al 1827, anno del completamento della cupola che però era tanto pesante da ingenerare negli anni forti preoccupazioni sulla sua tenuta. Il 9 febbraio 1893, infine, la cupola crollò provocando ingenti danni collaterali.
Subito iniziarono i lavori di ricostruzione e la chiesa fu riaperta al culto nel 1903 seppure con una copertura provvisoria. Ma la crisi economica e le due guerre mondiali fecero passare in secondo piano l’idea di ricostruire la cupola. Solo nel 1947, grazie all’iniziativa di Monsignor Pasquale Lombardo, un marsalese emigrato in America ai primi del ‘900, la cupola fu costruita e completata nel 1951.
Nel corso dei secoli, la Chiesa Madre ha accolto, nei suoi altari e nelle sue cappelle, dipinti, sculture e oggetti sacri, anche provenienti da chiese distrutte o sconsacrate, attraverso i quali è possibile tracciare un profilo della cultura artistica siciliana dal XV secolo in poi.
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L'Etna e il commercio della neve: una Storia tutta catanese.
Lo storico Davide Drago racconta come funzionava un tempo il commercio della neve dell'Etna, venduta per uso alimentare e per conservare il pesce appena pescato.
Fino all'arrivo del ghiaccio industriale
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Lo storico Davide Drago racconta come funzionava un tempo il commercio della neve dell'Etna, venduta per uso alimentare e per conservare il pesce appena pescato.
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