La Frittedda siciliana è uno dei contorni che più amo, perché si prepara in pochissimo tempo ed è fatto da tutti ingredienti che io, personalmente, amo.
Fave, piselli e carciofi, rigorosamente freschi, sono gli ingredienti principali per realizzare la Frittedda Siciliana.
Esiste sia una versione salata che una in agrodolce, io oggi ve le propongo entrambe.
La differrenza sostanziale tra Frittedda in Agrodlce e quella salata è che nella prima, gli ortaggi vegono fatti stufare con aceto e zucchero.
Nella versione salata, invece, si aggiunge del lardo per insaporire gli ortaggi, (Ahimè io non ne avevo e non l ho messo).
La frittedda siciliana molte volta viene utilizzata non solo come contorno ma anche come primo, servita con della pasta corta.
Vi consiglio di consumare la vostra frittedda da fredda, è più buona secondo me.
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Fave, piselli e carciofi, rigorosamente freschi, sono gli ingredienti principali per realizzare la Frittedda Siciliana.
Esiste sia una versione salata che una in agrodolce, io oggi ve le propongo entrambe.
La differrenza sostanziale tra Frittedda in Agrodlce e quella salata è che nella prima, gli ortaggi vegono fatti stufare con aceto e zucchero.
Nella versione salata, invece, si aggiunge del lardo per insaporire gli ortaggi, (Ahimè io non ne avevo e non l ho messo).
La frittedda siciliana molte volta viene utilizzata non solo come contorno ma anche come primo, servita con della pasta corta.
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Vive fino a 500 anni e i suoi frutti hanno proprietà benefiche: il carrubbo, tra storia e leggende
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Anche se non doveste conoscerlo, se per caso vi troverete sotto le sue fronde lo riconoscerete per l’inconfondibile sentore dato dai suoi particolari frutti.
Stiamo parlando del carrubbo, un albero sempreverde dall’aspetto maestoso (arriva anche all‘altezza di 10 metri), che vive fino a 500 anni, e trova il suo habitat naturale in terreni rocciosi e calcarei con climi caldi.
È per queste caratteristiche, nonostante non sia un arbusto originario dell’Isola, che qui in Sicilia il carrubbo ha trovato una casa accogliente e, nonostante oggi sia quasi dimenticato, rientra tra le colture più antiche e apprezzate (ora vi diremo perché).
Originario della Siria, da dove si è diffuso in Europa, Africa Settentrionale, Medio Oriente e Asia Occidentale, oggi viene coltivato soprattutto in Spagna, Portogallo, Africa e in alcuni Paesi del Medio Oriente e anche nel sud dell’Italia.
Tra miti, leggende e racconti fatti dai nonni il carrubbo è stato un albero dai frutti importantissimi e spesso indispensabili essendo chiamati “pane di San Giovanni”.
Il suo nome deriva dall’arabo “kharrūb” che significa “carato”, probabilmente perché si riteneva che il seme delle carrubbe avessero sempre lo stesso peso (1 quinto di grammo) e perciò era possibile usarle per pesare l’oro e le pietre preziose.
Secondo la leggenda, il santo si sarebbe nutrito di questa pianta durante i lunghi periodi di ascesi nel deserto. Senza scomodare, però, santi e libri sacri la testimonianza riportata dai nostri nonni che in periodi di grosse restrizioni economiche generati dalla guerra, si nutrirono (anzi sfamarono in alcuni casi) di carrubbe è sufficiente a dar credito alle leggende, oggi sostenute anche dalla scienza.
La carruba - il frutto dell’omonimo albero che presenta foglie grandi e spesse di colore verde scuro, lucido, e in estate produce numerosi fiori rossastri (ma solo le piante femminili fruttificano) - appartiene alla stessa famiglia dei legumi, quella delle Fabaceae e al genere Ceratonia.
Ha a suo vantaggio l’alta presenza di fibre e polifenoli che abbassano i livelli di colesterolo nel sangue; è anche un coadiuvante nelle diete dimagranti grazie al fatto che crea un senso di sazietà. Sono inoltre un alimento astringente, antiemorragico, antiacido, antisecretivo gastrico.
La polpa delle carrube ha un sapore dolciastro, simile a quello del cacao, in più è priva di glutine e quindi versatile per le preparazioni dei celiaci.
Se nell’antichità, soprattutto tra le stradine delle campagne, si vedevano grandi e piccini con in bocca uno di questi bastoncini marroni (erano un po’ le caramelle non raffinate per i bambini) oggi le carrubbe si trovano solo in supermercati selezionati, anche sotto forma di prodotti trattati (come farine o zuccheri).
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Stiamo parlando del carrubbo, un albero sempreverde dall’aspetto maestoso (arriva anche all‘altezza di 10 metri), che vive fino a 500 anni, e trova il suo habitat naturale in terreni rocciosi e calcarei con climi caldi.
È per queste caratteristiche, nonostante non sia un arbusto originario dell’Isola, che qui in Sicilia il carrubbo ha trovato una casa accogliente e, nonostante oggi sia quasi dimenticato, rientra tra le colture più antiche e apprezzate (ora vi diremo perché).
Originario della Siria, da dove si è diffuso in Europa, Africa Settentrionale, Medio Oriente e Asia Occidentale, oggi viene coltivato soprattutto in Spagna, Portogallo, Africa e in alcuni Paesi del Medio Oriente e anche nel sud dell’Italia.
Tra miti, leggende e racconti fatti dai nonni il carrubbo è stato un albero dai frutti importantissimi e spesso indispensabili essendo chiamati “pane di San Giovanni”.
Il suo nome deriva dall’arabo “kharrūb” che significa “carato”, probabilmente perché si riteneva che il seme delle carrubbe avessero sempre lo stesso peso (1 quinto di grammo) e perciò era possibile usarle per pesare l’oro e le pietre preziose.
Secondo la leggenda, il santo si sarebbe nutrito di questa pianta durante i lunghi periodi di ascesi nel deserto. Senza scomodare, però, santi e libri sacri la testimonianza riportata dai nostri nonni che in periodi di grosse restrizioni economiche generati dalla guerra, si nutrirono (anzi sfamarono in alcuni casi) di carrubbe è sufficiente a dar credito alle leggende, oggi sostenute anche dalla scienza.
La carruba - il frutto dell’omonimo albero che presenta foglie grandi e spesse di colore verde scuro, lucido, e in estate produce numerosi fiori rossastri (ma solo le piante femminili fruttificano) - appartiene alla stessa famiglia dei legumi, quella delle Fabaceae e al genere Ceratonia.
Ha a suo vantaggio l’alta presenza di fibre e polifenoli che abbassano i livelli di colesterolo nel sangue; è anche un coadiuvante nelle diete dimagranti grazie al fatto che crea un senso di sazietà. Sono inoltre un alimento astringente, antiemorragico, antiacido, antisecretivo gastrico.
La polpa delle carrube ha un sapore dolciastro, simile a quello del cacao, in più è priva di glutine e quindi versatile per le preparazioni dei celiaci.
Se nell’antichità, soprattutto tra le stradine delle campagne, si vedevano grandi e piccini con in bocca uno di questi bastoncini marroni (erano un po’ le caramelle non raffinate per i bambini) oggi le carrubbe si trovano solo in supermercati selezionati, anche sotto forma di prodotti trattati (come farine o zuccheri).
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Vive fino a 500 anni e i suoi frutti hanno proprietà benefiche: il carrubbo, tra storia e leggende
Tra miti, leggende e racconti fatti dai nonni il carrubbo è stato un albero dai frutti importantissimi e spesso indispensabili essendo chiamati “pane di San Giovanni”
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Capo D’Orlando, piccolo borgo situato tra Capo Calavà e Cefalù, sorge su un promontorio roccioso bagnato dalle limpide acque del mar Tirreno proprio davanti all’arcipelago delle Isole Eolie.
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Questa cittadina trae il suo nome da una lontana leggenda che narra come Orlando, diretto in Terrasanta per una crociata, soggiornò in questa città per un periodo. Nota in siciliano come “U Capu”, Capo d’Orlando è nata come piccolo villaggio di pescatori per poi diventare un’importante meta turistica molto ambita grazie alle sue bellissime spiagge e al suo mare dalle acque cristalline.
Il centro storico della città è un luogo ricco di storia e cultura mentre il suo suggestivo porticciolo regala, soprattutto all’orario del tramonto, panorami meravigliosi.
Il porto che è di recente costruzione è anche il luogo in cui partono le escursioni giornaliere verso le Eolie e in cui si possono affittare barche per escursioni. La zona del lungomare è ricca di locali, ristoranti e strutture ricettive dove in estate è possibile passeggiare, fare acquisti in piccole boutique e assaggiare ottimi piatti della cucina locale.
L’entroterra del paese, invece, ospita il Parco dei Nebrodi un luogo ricco di itinerari naturalistici tra faggete secolari, cascate, grotte e panorami meravigliosi.
Le spiagge di Capo d’Orlando
La spiaggia di Capo d’Orlando si estende lungo la costa nordorientale della Sicilia e conquista ogni visitatore per il suo mare cristallino dal fondale basso. L’esteso litorale di Capo d’Orlando possiede diverse spiagge.
A circa 9 km ad est di Capo d’Orlando nella frazione di Brolo si può trovare l’omonima spiaggia che è caratterizzata da sabbia fine e da un mare azzurro e trasparente con fondali digradanti verso il largo. La spiaggia ben attrezzata presenta diversi stabilimenti e servizi e regala una meravigliosa vista sullo scoglio di Brolo.
La Spiaggia Testa di Monaco di Capo di Orlando, invece, è situata tra la località di Brolo e quella di Testa di Monaco e presenta una spiaggia di sabbia dorata circondata da una lussureggiante vegetazione.
La Spiaggia San Gregorio di Capo di Orlando, infine, ospita un litorale davvero suggestivo, ricco di insenature e piccoli anfratti.
L’arenile è caratterizzato da sabbia chiara ed è bagnato da un bellissimo mare turchese col fondale che scende dolcemente verso il largo.
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L’entroterra del paese, invece, ospita il Parco dei Nebrodi un luogo ricco di itinerari naturalistici tra faggete secolari, cascate, grotte e panorami meravigliosi.
Le spiagge di Capo d’Orlando
La spiaggia di Capo d’Orlando si estende lungo la costa nordorientale della Sicilia e conquista ogni visitatore per il suo mare cristallino dal fondale basso. L’esteso litorale di Capo d’Orlando possiede diverse spiagge.
A circa 9 km ad est di Capo d’Orlando nella frazione di Brolo si può trovare l’omonima spiaggia che è caratterizzata da sabbia fine e da un mare azzurro e trasparente con fondali digradanti verso il largo. La spiaggia ben attrezzata presenta diversi stabilimenti e servizi e regala una meravigliosa vista sullo scoglio di Brolo.
La Spiaggia Testa di Monaco di Capo di Orlando, invece, è situata tra la località di Brolo e quella di Testa di Monaco e presenta una spiaggia di sabbia dorata circondata da una lussureggiante vegetazione.
La Spiaggia San Gregorio di Capo di Orlando, infine, ospita un litorale davvero suggestivo, ricco di insenature e piccoli anfratti.
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Sicilia
Capo d’Orlando: spiagge, cosa vedere e hotel consigliati - Sicilia.info
Da piccolo borgo di pescatori Capo d'Orlando è diventato un'importante centro turistico balneare che attira turisti grazie alle sue bellissime spiagge e al suo mare cristallino.
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Oggi prepareremo un dolce che è molto popolare nei bar di Catania, la raviola di ricotta al forno, ne esiste anche una variante fritta.
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#raviola #ricotta #colazione #catania #goodmorning
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In Sicilia e soprattutto a Catania se volete fare una buona colazione c’è solo l’imbarazzo della scelta, dalle cartucciate , alle iris Catanesi che a differenza di quella Palermitane sono alla crema bianca e cioccolato, ma in questo caso il dolce che andremo a preparare è con la ricotta di pecora, che come sappiamo è uno degli ingredienti principali dei dolci della Sicilia Occidentale.
Che cosa è la raviola di ricotta ?, è una golosa pasta sfoglia con cuore di ricotta e vaniglia.
In questo caso per facilitare la preparazione andremo ad utilizzare della pasta sfoglia pronta, ma se volete realizzarla potete farla a mano.
Ingredienti Raviola di ricotta al Forno :
200 Grammi di zucchero
400 Grammi di ricotta di pecora
1 Uovo
Essenza do vaniglia
1 pizzico di cannella
1 Pizzico di Sale
Pasta sfoglia gia’ pronto ( questo faciliterà molto la preparazione se volete potete preparare la pasta sfoglia )
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In questo caso per facilitare la preparazione andremo ad utilizzare della pasta sfoglia pronta, ma se volete realizzarla potete farla a mano.
Ingredienti Raviola di ricotta al Forno :
200 Grammi di zucchero
400 Grammi di ricotta di pecora
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Raviola con ricotta ricetta tipica siciliana Video di un dolce unico
Che cosa è la raviola di ricotta ?,è una golosa pasta sfoglia con cuore di ricotta e vaniglia. Molto diffusa nei bar di Catania e provincia
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Oggi @_aerialdrone_ vi porta in provincia di Catania , precisamente a Fiumefreddo, li si può trovare ( la piazza Francesco Hayez, artista autore del famoso quadro, Il bacio), conosciuta come Piazza del Bacio Sublime.
Nel nome è racchiusa la sua essenza!
Video realizzato da 👇🏻
👉🏻🎥@_aerialdrone_
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Uno dei tesori più belli (e sconosciuti) della Sicilia: la meraviglie della "Grotta dell'Olio"
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Uno dei tesori più belli (e sconosciuti) della Sicilia: la meraviglie della "Grotta dell'Olio"
Tra le 23 presenti nel promontorio, risalta per bellezza e originalità. È l’unica il cui accesso è sommerso dall’acqua e che prevede un'immersione per poterla visitare La Grotta dell'Olio Palermo è tra le metropoli più grandi d’Italia, oltre ad essere la…
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L'uccellino dentro la gabbia o canta per invidia o canta per rabbia, con riferimento a chi parla male delle altre persone.
Nello specifico come l'uccellino si trova in una situazione di insofferenza all’interno della gabbia la persona in questione parla male perché invidiosa o perchè insoddisfatta.
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Montekalfa è pronta ad accogliervi con un super pranzo in un ristorante a gestione familiare.
Alloggiando presso il B&B potrete godere di un po’ di pace e relax in una location unica e silenziosa con vista a 360° su Etna, Nebrodi, riviera ionica e Isole Eolie.
👉🏻@casadelpellegrino.montekalfa ti aspetta!
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🏛 Valle dei Templi di Agrigento
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