♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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Chissà quante volte ci siete passati, ma vi siete accorti che la Sirenetta di Mondello ha due gambe?

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Una caratteristica che rende questa statua davvero particolare.

Dettaglio non proprio trascurabile, ma sul quale molti di voi - ne siamo certi - non si sono mai soffermati più di tanto.

La celebre statua che caratterizza la fontana della piazza principale della borgata palermitana ha una storia ancora più curiosa. Sì perchè forse non tutti sanno che quella che i turisti di mezzo mondo ci invidiano è in realtà un'incompiuta.

Autore della scultura fu nel 1976, l'artista Nino Geraci (Palermo 1900-1980) che volle donare ai palermitani una fontana che rappresentasse in pieno la borgata di Mondello, così strettamente legata al suo incantevole mare. Eppure, come citano i documenti dell'epoca e come riportato anche sul sito ufficiale del Comune di Palermo, la statua della Sirenetta è un'incompiuta... per lungaggini burocratiche.

Cosa purtroppo non così rara nella nostra amata Isola. Ma chi si aspettava che lo fosse anche la statua simbolo della perla balneare di Palermo!

"La Sirenetta che guarda il mare" - questo il nome completo dell'opera realizzata in bronzo - sembra che con le sue braccia protese voglia accogliere quelli che approdano al suggestivo lido di Mondello, esprimendo con il suo ingenuo sorriso un inno allo stesso mare.

La scultura che riproduce il tradizionale essere mitico metà pesce e metà donna, possiede due "gambe" separate, alle cui estremità ci sono due pinne (al posto di umani piedi). Secondo alcuni esperti d'arte, probabilmente Nino Geraci voleva fare riferimento all'indipendenza delle donne.
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🏰 Salemi, Il borgo dei borghi 2023

Salemi è il cuore della Valle del Belice.
Ricco di storia e di tradizioni, come quella che vuole che siano stati i transfughi di Troia a fondarla- gli Elimi.

Salemi si è candidato al contest @borgodeiborghi per la sua storia e per la sua bellezza ineguagliabile che si staglia tra i vigneti e gli uliveti della valle.Un borgo ricco di tradizioni, tutte da scoprire.

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Unica siciliana in gara, la cittadina del Trapanese è salita sul podio nella sfida tra i piccoli centri più belli d'Italia, legata alla trasmissione di Rai3 "Kilimangiaro"

Salemi sul podio del 'Borgo dei Borghi'. Nell'edizione 2023 della sfida tra i centri più belli d'Italia, legata alla trasmissione di Rai3 'Kilimangiaro', il comune del Trapanese si è piazzato al terzo posto, dietro solo al vincitore Ronciglione, in Lazio, e a Sant'Antioco in Sardegna. Un riconoscimento frutto anche del voto del pubblico, che l'aveva preferito tra tutti i 20 in lizza.

Inserita già dal 2016 inserita nel club dei Borghi più belli d'Italia, Salemi era l'unica cittadina siciliana in gara. A sostenere la sua corsa erano stati diversi testimonial, tra cui lo showman Fiorello, colpiti dal connubio tra arte, cibo e cultura.

E proprio nella valorizzazione dei piccoli centri la Sicilia sarà ancora protagonista, ospitando per la prima volta da venerdì a domenica prossimi l'Assemblea nazionale dei Borghi più belli d'Italia a Sambuca, nell'Agrigento, che insieme a Gangi, Petralia Soprana e Montalbano Elicona è tra i quattro siciliani che negli anni scorsi avevano conquistato il titolo di 'Borgo dei Borghi'.

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Monastero del Santissimo Salvatore a Corleone

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Il Monastero Delle San Salvatore fu costruito intorno al XIII secolo. La struttura si presenta ad un livello sopraelevato rispetto al piano stradale e vi si accede attraverso una scalinata che conduce il portone di accesso principale.

Al centro del Chiostro c'è una fontana ottagonale risalente al 1600, mentre il colonnato presente è stato collocato in epoca successiva. Il porticato è presente solo su due lati, forse a causa dei danni subiti dai bombardamenti del '45 e dal terremoto del 1968, il resto venne distrutto.

Proseguendo sul Chiostro aggiungiamo un piccolo terrazzo che si affaccia sullo splendido scenario delle Cascate delle due Rocche e sul panorama delle Rocche che rappresentano un Unicum geologico denominato tra " Calcarenite Glauconite di Corleone", la cui composizione chimica non si riscontra in nessun'altra parte del mondo, dalle sfumature giallo-verdastre. Anche dal campanile si può godere di una veduta mozzafiato.

Dal monastero si può focalizzare la vista da un lato verso il castello sovrano (detto impropriamente Torre Saracena, ma in realtà è medievale) e dal lato opposto il castello sottano.

La chiesa, attigua al Chiostro è ad un'unica lavata in stile barocco e presenta stucchi e decorazioni in oro punto ha subito restauro conclusosi nel 2011.

Entrando si notano subito le colonne marmo rosso di scalilli, che sorreggono la cantoria.

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🇮🇲 LA SICILIA CHE NON SAI IN 4 CURIOSITÀ.


1. IL PRIMO PARLAMENTO

Nel 1130 nel Regno di Sicilia veniva istituito il primo Parlamento del mondo ed era ripartito in tre bracci: aristocratico, ecclesiastico, demaniale. Fu uno Stato indipendente per 686 anni.

2. NASCE LA CHIRURGIA

Nei primi del 1400, per mano di due medici catanesi, Gustavo ed Antonio Branca, nasceva in Sicilia la chirurgia plastica: i due riuscivano a ricucire, con notevole maestria, nasi, labbra e orecchie mutilate.

3. LA REGIONE PIU’ GRANDE D’ITALIA

Con i suoi 25.832,39 km quadrati è la regione più grande d’Italia, l’isola più popolosa dell’intero mediterraneo ed ha il capoluogo di provincia più alto, Enna, con ben 931 metri sul livello del mare.

4. L’AREA MARINA PROTETTA PIU’ GRANDE D’EUROPA

L’arcipelago delle isole Egadi, in provincia di Trapani, detiene il primato come area marina protetta più grande d’Europa.

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La costruzione della Chiesa Madre di Marsala è legata alla leggenda secondo cui una nave che portava in Inghilterra delle colonne corinzie, per edificare una chiesa in onore di San Tommaso di Canterbury, trascinata da venti contrari approdò a Marsala. I cittadini pensarono ad un segno della volontà celeste e così utilizzarono quelle colonne per un tempio in onore del santo inglese.

Più verosimile è che il culto di Tommaso Becket sia stato diffuso in Sicilia da Giovanna Plantageneta, figlia del re d’Inghilterra Enrico II, la quale volle espiare le colpe del padre accusato di aver fatto uccidere il vescovo mentre celebrava la messa, facendo così consacrare al santo alcune chiese in Sicilia. Poiché Giovanna nel 1177 giunse nell’isola per sposare Guglielmo II e il suo regno terminò nel 1189 con la morte del marito, è probabile che la Chiesa Madre di Marsala fu consacrata tra queste due date.

Scarsi sono i documenti per definire le vicende della costruzione dell’edificio nel medioevo. Per tutto il XVI secolo, fino al 1590, fu ingrandito per ben tre volte, ma gli sforzi per poter disporre di una grande chiesa non furono sufficienti e così nel 1607 il consiglio civico decise di costruire un edificio ancora più ampio.
I lavori andarono molto a rilento e subirono numerose vicissitudini fino al 1827, anno del completamento della cupola che però era tanto pesante da ingenerare negli anni forti preoccupazioni sulla sua tenuta. Il 9 febbraio 1893, infine, la cupola crollò provocando ingenti danni collaterali.

Subito iniziarono i lavori di ricostruzione e la chiesa fu riaperta al culto nel 1903 seppure con una copertura provvisoria. Ma la crisi economica e le due guerre mondiali fecero passare in secondo piano l’idea di ricostruire la cupola. Solo nel 1947, grazie all’iniziativa di Monsignor Pasquale Lombardo, un marsalese emigrato in America ai primi del ‘900, la cupola fu costruita e completata nel 1951.

Nel corso dei secoli, la Chiesa Madre ha accolto, nei suoi altari e nelle sue cappelle, dipinti, sculture e oggetti sacri, anche provenienti da chiese distrutte o sconsacrate, attraverso i quali è possibile tracciare un profilo della cultura artistica siciliana dal XV secolo in poi.

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Sicilia, Il mondo in un isola.

Quegli odori di alga seccata al sole e di capperi e di fichi maturi non li ritroverà mai da nessuna parte; quelle coste arse e profumate, quei marosi ribollenti, quei gelsomini che si sfaldano al sole.

(Dacia Maraini)

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