🕌 Santuario Cristo Re ⚜Messina⚜
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Alla caduta dell'Emirato di Sicilia l'edificio era poco più di una costruzione fortificata.
Al tempo del Gran Conte Ruggero I è documentato come opera maestosa e regale, che si prodigò a restaurarlo ed ingrandirlo ulteriormente erigendo le torri riquadrate e quella ottagonale provvista di scala a chiocciola, campana e pennone ove issare lo stendardo degli Altavilla.
Fra gli ospiti della struttura Riccardo I Cuor di Leone, fratello di Giovanna Plantageneto e cognato del Re di Sicilia Guglielmo II d'Altavilla. Quest'ultimi contrassero matrimonio il 10 febbraio 1177, Giovanna fu incoronata regina di Sicilia, nella Cattedrale di Palermo il 13 febbraio 1177.
La Rocca fu pertanto dimora durante i frequenti passaggi di Riccardo, specie durante la terza crociata, evento che determinò il soggiorno in città prima di continuare il suo viaggio verso la Terra Santa nell'arco temporale compreso fra settembre 1190 e aprile 1191.
Verosimilmente in attesa di proseguire verso il Santo Sepolcro, il re avrebbe edificato o comunque rinforzato la fortezza per tenere a freno i "Greci" messinesi che non vedevano di buon occhio la sua presenza in città per le ben note attività repressive, specie nei confronti degli ebrei e ancor più verso i seguaci dell'islam.
Al re è attribuito un aberrante massacro di cittadini messinesi nell'assoluta indifferenza di Filippo Augusto di Francia, anch'egli presente in città, e di Tancredi d'Altavilla, re di Sicilia, che si accontentò di diplomatiche scuse.
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Al tempo del Gran Conte Ruggero I è documentato come opera maestosa e regale, che si prodigò a restaurarlo ed ingrandirlo ulteriormente erigendo le torri riquadrate e quella ottagonale provvista di scala a chiocciola, campana e pennone ove issare lo stendardo degli Altavilla.
Fra gli ospiti della struttura Riccardo I Cuor di Leone, fratello di Giovanna Plantageneto e cognato del Re di Sicilia Guglielmo II d'Altavilla. Quest'ultimi contrassero matrimonio il 10 febbraio 1177, Giovanna fu incoronata regina di Sicilia, nella Cattedrale di Palermo il 13 febbraio 1177.
La Rocca fu pertanto dimora durante i frequenti passaggi di Riccardo, specie durante la terza crociata, evento che determinò il soggiorno in città prima di continuare il suo viaggio verso la Terra Santa nell'arco temporale compreso fra settembre 1190 e aprile 1191.
Verosimilmente in attesa di proseguire verso il Santo Sepolcro, il re avrebbe edificato o comunque rinforzato la fortezza per tenere a freno i "Greci" messinesi che non vedevano di buon occhio la sua presenza in città per le ben note attività repressive, specie nei confronti degli ebrei e ancor più verso i seguaci dell'islam.
Al re è attribuito un aberrante massacro di cittadini messinesi nell'assoluta indifferenza di Filippo Augusto di Francia, anch'egli presente in città, e di Tancredi d'Altavilla, re di Sicilia, che si accontentò di diplomatiche scuse.
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Il presidente Ross Pelligra: “Mi sento catanese, mi avete accolto con grande affetto, quando la domenica osservo curve e tribune sono contento.
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Questo è il frutto del lavoro di uno staff dirigenziale scelto in modo minuzioso per vincere, per costruire qualcosa nel tempo. Si vince anche grazie al cuore di ogni tesserato, all’attaccamento alla maglia, che poi è lo stesso legame che si è formato con i tifosi.
Ora pensiamo alla gara di domenica, poi organizzeremo una grande festa. Sarà coinvolta tutta la città, quartiere per quartiere e anche i centri vicini. Sono invitati tutti coloro che hanno a cuore il Catania.
Mi inorgoglisce la presenza di famiglie intere allo stadio. Il ragazzo invita i genitori, porta allo stadio i nonni, la fidanzata. Si crea una fidelizzazione che fa bene all’ambiente. Coinvolgere tanti giovani è stato sempre un nostro punto fermo”.
“Nesima? Stiamo elaborando le nostre idee ma dobbiamo confrontarci con la città, con il sindaco che verrà. Non vogliamo ‘disturbare’ o ‘turbare’ l’attività degli amministratori, ma creare spazi di aggregazione.
Valutiamo uno spazio di 150mila metri quadrati. Servono tempi non brevi. Avevo anche immaginato otto-dieci campi per fare allenare i giovani di tante fasce d’età.
Torre del Grifo? Vorrei creare aggregazione in città. Per arrivare al Village occorre tempo. Poi il Village è in mano ai curatori. Dobbiamo discutere. Vedremo. Stadio? Il ‘Massimino’ resterà la casa del Catania, la storia va rispettata onorando sempre il lavoro di Angelo Massimino.
Ma se vogliamo essere una squadra internazionale, quando andremo in Serie A, è necessario che l’impianto contenga tutti ma proprio tutti i tifosi, ampliando la capienza. Noi siamo disposto a investire ma serve una partecipazione collettiva, di tutta la città, dei quartieri. Dobbiamo essere una cosa sola. Tutti uniti e allineati. Si potrebbe anche pensare di contenere 40mila persone. Voglio fare di questo club una realtà di respiro europeo”.
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Ora pensiamo alla gara di domenica, poi organizzeremo una grande festa. Sarà coinvolta tutta la città, quartiere per quartiere e anche i centri vicini. Sono invitati tutti coloro che hanno a cuore il Catania.
Mi inorgoglisce la presenza di famiglie intere allo stadio. Il ragazzo invita i genitori, porta allo stadio i nonni, la fidanzata. Si crea una fidelizzazione che fa bene all’ambiente. Coinvolgere tanti giovani è stato sempre un nostro punto fermo”.
“Nesima? Stiamo elaborando le nostre idee ma dobbiamo confrontarci con la città, con il sindaco che verrà. Non vogliamo ‘disturbare’ o ‘turbare’ l’attività degli amministratori, ma creare spazi di aggregazione.
Valutiamo uno spazio di 150mila metri quadrati. Servono tempi non brevi. Avevo anche immaginato otto-dieci campi per fare allenare i giovani di tante fasce d’età.
Torre del Grifo? Vorrei creare aggregazione in città. Per arrivare al Village occorre tempo. Poi il Village è in mano ai curatori. Dobbiamo discutere. Vedremo. Stadio? Il ‘Massimino’ resterà la casa del Catania, la storia va rispettata onorando sempre il lavoro di Angelo Massimino.
Ma se vogliamo essere una squadra internazionale, quando andremo in Serie A, è necessario che l’impianto contenga tutti ma proprio tutti i tifosi, ampliando la capienza. Noi siamo disposto a investire ma serve una partecipazione collettiva, di tutta la città, dei quartieri. Dobbiamo essere una cosa sola. Tutti uniti e allineati. Si potrebbe anche pensare di contenere 40mila persone. Voglio fare di questo club una realtà di respiro europeo”.
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Mille mani decorano il borgo con Archi di Pane: in Sicilia puoi vederli solo per poco
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Mille mani decorano il borgo con Archi di Pane: in Sicilia puoi vederli solo per poco
Sono l'unico esempio di arte popolare collettiva in Sicilia. Restano a decoro del Corso principale dal giorno di Pasqua fino alla quarta domenica successiva Archi di Pane a San Biagio Platani La nostra terra è ricca di tradizioni, di credenze popolari, di…
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🗞 Donne e impresa, una Rassegna con 1.500 visitatori a Palermo
👉 Successo dell'evento organizzato dal Gruppo Riolo
⚡ News e Info ⚡ #newsnazionali #AnsaSicilia
#goodnews 〽️
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ANSA.it
Donne e impresa, una Rassegna con 1.500 visitatori a Palermo
Un evento dedicato alle imprese e alle donne. Oltre 40 aziende siciliane, 7 tra workshop e seminari a porte aperte, un concerto e tantissimi giovani dell'Università di Palermo e della Lumsa che hanno partecipato, ma soprattutto quasi 1. (ANSA)
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Un'antica città tra Palermo e Agrigento: tra i suoi resti c'è anche la "Tomba della Regina"
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Un'antica città tra Palermo e Agrigento: tra i suoi resti c'è anche la "Tomba della Regina"
Un ambiente incastonato tra due provincie che fa da cornice a una delle aree archeologiche che hanno rivestito una notevole importanza nella storia della Sicilia Monte Adranone (foto di Wikipedia) Nell'antico percorso della Selinuntia odòs (l'area archeologica…
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La prima biblioteca pubblica della Sicilia si trova a Catania: Aperta nel 1755 contiene importanti collezioni antiche e moderne - Notizie Catania
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La prima biblioteca pubblica della Sicilia si trova a Catania: Aperta nel 1755 contiene importanti collezioni antiche e moderne…
Le biblioteche universitarie regionali si trovano presso la sede di Piazza Università. Fu la prima biblioteca pubblica della Sicilia, ospitata dallo storico Giambattista Caruso, acquisita dall’Università di Catania e aperta nel 1755. Contiene importanti raccolte…
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Pugnu cutugnu
amara a ccu ciù dugnu
u dugnu a me muggheri
ca è figghia di cavaleri
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🏛 Agrigento e la festa del mandorlo in fiore 🌸
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Da 80 anni la Festa del Mandorlo in Fiore incanta la Sicilia con uno spettacolo naturale a cielo aperto, presentata al Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. In quei primi giorni di marzo la città festeggia le tradizioni e il suo folklore, promuovendo numerose attività che celebrano l’arrivo della primavera.
Consolidata come uno degli eventi più importanti del territorio Siciliano, oggi accoglie turisti da tutto il mondo e numerose collaborazioni con enti internazionali di rilievo, tra cui l’Unesco.
Ma com’è diventato così importante nel corso degli anni?
La sagra del mandorlo in fiore nasce nel 1934, nella sala d’elite dell’Hôtel des temples, alcuni nobili con spiccata creatività cominciarono a fantasticare su come festeggiare l’arrivo anticipato della primavera.
L’idea era quella di realizzare una festa allegra e gioiosa, all’insegna del divertimento, sfruttando l’occasione per promuovere i prodotti agricoli locali, magari con il supporto di qualche commerciante. Tra quelle distinte persone era presente il Dott. Alfonso Gaetani, conte d’Osero di Naro, e l’ambasciatore di Francia, il conte Charles De Chambrun, innamorato della Sicilia: insieme diedero vita al progetto della Sagra del Mandorlo fiorito.
Una settimana in cui le strade del centro storico della città e la scenografica Valle dei Templi fanno da cornice alle sfilate dei gruppi folkloristici provenienti da ogni parte del mondo, un tripudio di colori, musiche e danze per salutare il ritorno della Primavera.
Una festa che è soprattutto un inno alla gioia e alla vita, e che diffonde messaggi di pace e fratellanza tra i popoli di tutto il mondo.
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Consolidata come uno degli eventi più importanti del territorio Siciliano, oggi accoglie turisti da tutto il mondo e numerose collaborazioni con enti internazionali di rilievo, tra cui l’Unesco.
Ma com’è diventato così importante nel corso degli anni?
La sagra del mandorlo in fiore nasce nel 1934, nella sala d’elite dell’Hôtel des temples, alcuni nobili con spiccata creatività cominciarono a fantasticare su come festeggiare l’arrivo anticipato della primavera.
L’idea era quella di realizzare una festa allegra e gioiosa, all’insegna del divertimento, sfruttando l’occasione per promuovere i prodotti agricoli locali, magari con il supporto di qualche commerciante. Tra quelle distinte persone era presente il Dott. Alfonso Gaetani, conte d’Osero di Naro, e l’ambasciatore di Francia, il conte Charles De Chambrun, innamorato della Sicilia: insieme diedero vita al progetto della Sagra del Mandorlo fiorito.
Una settimana in cui le strade del centro storico della città e la scenografica Valle dei Templi fanno da cornice alle sfilate dei gruppi folkloristici provenienti da ogni parte del mondo, un tripudio di colori, musiche e danze per salutare il ritorno della Primavera.
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🏛️ Messina, la città del grande Antonello, la città da cui passò in fuga Caravaggio.
Devastata dal terremoto del 1908 e rinata spezzata, dolente, ma ancora viva. Da quel cataclisma sono sopravvissuti pezzi della nostra storia, memorie e opere d’arte. Un patrimonio straordinario e inestimabile che si mostra ai cittadini e ai turisti, in questi giorni di festa e sempre.
Abbiamo inserito 30 scatti e deciso di non inserire nessuna didascalia. Il "MUSEO", deve essere vissuto dal vivo a due passi dall'opera e non attraverso foto e social.
Andate al Museo e portate i vostri figli.
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Devastata dal terremoto del 1908 e rinata spezzata, dolente, ma ancora viva. Da quel cataclisma sono sopravvissuti pezzi della nostra storia, memorie e opere d’arte. Un patrimonio straordinario e inestimabile che si mostra ai cittadini e ai turisti, in questi giorni di festa e sempre.
Abbiamo inserito 30 scatti e deciso di non inserire nessuna didascalia. Il "MUSEO", deve essere vissuto dal vivo a due passi dall'opera e non attraverso foto e social.
Andate al Museo e portate i vostri figli.
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