♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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🏛Agrigento (Sicilia)

“Eccolo il tempio miracoloso, detto della Concordia, quasi ancora intatto con tutte le sue colonne, i suoi frontoni, le sue scalinate, solenne, pieno di grazia e di forza e di bellezza, nella sua magnifica ossatura e nel suo stile dorico…”

Così lo scrittore Giuseppe Longo descrive il tempio greco più famoso della Sicilia.

Che sia un miracolo è fuori da ogni dubbio! Ha resistito per oltre 2400 anni ad ogni cambiamento. Ha visto passare davanti alle sue pietre Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi. Ha sentito le bombe degli alleati cadere poco distante, ad Agrigento, nel luglio del ’43.

Eppure sta ancora là, immobile, a godersi il panorama e lasciarsi fotografare come un’attrice in passerella…

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📍Benvenuti a Motta Camastra!

Questo paesino incastonato nella montagna ha attirato l'attenzione di Francis Ford Coppola durante le riprese de "Il Padrino" facendolo partecipare ad alcune riprese del suo famoso film!

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🍝La pasta all’Eoliana è un piatto stupefacente: uno dei tanti esempi di come siano spesso le preparazioni più semplici, arricchite da ingredienti di grande qualità, a dare le maggiori soddisfazioni. 

Pomodorini cresciuti al sole e resi sapidi dal sapore dell’aria di mare,le acciughe pescate dai nostri marinai di un tempo, olive mature raccolte a mano, origano essiccato sui muretti che si trovano in tutte le isole dell’arcipelago siciliano, piccoli capperi di Pantelleria custoditi gelosamente sottosale come le più preziose delle gemme: quanti tesori possono essere racchiusi in una sola forchettata.

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📚Eolie
SPAGHETTI ALLA EOLIANA

🫕Ingredienti per 4 persone:

✔️320 g di spaghetti
✔️40 g di olive verdi denocciolate
✔️40 g di olive nere denocciolate
✔️40 g di capperi di Salina
✔️2 acciughe sotto sale
✔️200 g di pomodorini ciliegino
✔️1 spicchio di aglio
✔️1 peperoncino
✔️1 cucchiaino di origano secco
✔️olio extravergine di oliva
✔️sale

🥣Preparazione:

Tagliuzzate le olive e i capperi e tritate le acciughe.
Tagliate i pomodorini giliegino, pulite l’aglio e tagliatelo a fettine facendolo poi soffriggere in una pentola con 3 cucchiai di olio insieme al peperoncino; lasciate leggermente imbiondire, quindi unite la polpa dei pomodori, i capperi, le olive e dopo le acciughe, facendo attenzione a non farle bruciare. Poi tenendo il fuoco a fiamma molto bassa aggiungete anche l’origano.

Cuocete gli spaghetti, conditela con la salsa di olive e capperi e servitela calda. A vostro gusto, potete guarnire con del prezzemolo o basilico.

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La Valle del Bove è una delle parti più caratteristiche del vulcano Etna.

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La Valle del Bove è una delle parti più caratteristiche del vulcano Etna. La sua formazione, anche se le origini non sono molto chiare, risale a circa 64000 anni fà quando a causa di un collasso dei teatri eruttivi del Trifoglietto, e del Trifoglietto II causarono una depressione tale da formare una caldera, oggi desertica, impressionante.

La Valle del Bove misura circa 5 km di larghezza e 6 km di lunghezza con punti di profondità che riescono a raggiungere anche 1 km.

A Nord della Valle del Bove ritroviamo un area chiamata Serra delle concazze in cui si possono notare delle creste naturali:

✔️Rocca della Valle

✔️Monte Scorsone

✔️Rocca Capra

questi punti si riescono a vedere anche arrivando in cima a quota 2900 metri con i bus 4×4.

A sud della valle del Bove ritroviamo un area chiamata Serra del Salifizio e anche qui possiamo notare le profonde pareti del:

✔️Monte Zoccolaro

✔️Schiena dell’asino

questi li riusciamo a vedere arrivando a quota 2750 con la funivia dell’Etna.

Grazie alla sua forma a ferro di cavallo la Valle del Bove riserva tantissimi accessi per poter ammirare la sua ampiezza e la sua particolarità, che con tutti i suoi “dicchi” e le sue “dagale” che verdeggiano tra il deserto lavico ti faranno capire la forza, e la vita della natura.

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🏝Ustica, Palermo.

Ringraziamo chi ha realizzato queste riprese meravigliose, noi abbiamo semplicemente montato il tutto. Grazie a 👇🏻

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Ustica ha la peculiarità di essere l’unica isola di origine anorogenica del Mar Tirreno Meridionale: i suoi magmi non derivano dalla fusione di pezzi di crosta in subduzione, ma risalgono direttamente dalle profondità del mantello terrestre.

Ciò la rende molto simile all’Etna e alle Hawaii, destando l’interesse di molti studiosi di Scienze della Terra che hanno così la possibilità di osservare una grande varietà di rocce vulcaniche in totale sicurezza e facilità.

La storia naturale di Ustica inizia un milione di anni fa quando la crosta terrestre “stirandosi” e fratturandosi portò alla risalita di magma fuso che, grazie a ripetute eruzioni subacquee, cominciò ad edificarsi sul fondo del Tirreno.

Per centinaia di anni l’attività vulcanica si svolse sott’acqua con eruzioni alterne, sia lente e tranquille che violente. Una volta emersa dal mare, venne modellata da agenti atmosferici e dal mare stesso fino a quando la sua attività vulcanica cessò.

Ancora al giorno d'oggi è visibile il primo vulcano dell’isola in zona Monte Guardia dei Turchi che costituisce, ancora, il maggior rilievo dell’isola con i suoi 248 m sul livello del mare. Una volta cessata l’attività di questo vulcano si formò il Monte Costa del Fallo, sulla costa occidentale dell’isola, considerato il secondo dell’isola con eruzioni decisamente più violente del precedente, caratterizzate da potenti esplosioni che producevano depositi di ceneri e tufi.

Ma anche questo vulcano cessò la sua attività e il magma si aprì un altro varco sul fianco Sud – Occidentale del Monte. Da qui l’attività del “vulcano Ustica” ebbe un lungo periodo di stasi che provocò la trasformazione del magma da basico e fluido ad acido e viscoso, predisponendolo ad eruzioni esplosive e quindi molto violente (dette sub pliniane).

In seguito a queste forti eruzioni la camera magmatica si svuotò e ciò provocò il collasso dei condotti in zona Tramontana facendo abbassare tutta la zona settentrionale dell’isola. Altri eventi minori si susseguirono producendo piroclastiti nere utilizzate dall’uomo per attività costruttive.

L’isola fu poi sommersa in seguito allo scioglimento dei ghiacci polari. Ciò provocò la formazione di terrazzamenti che tornarono ad essere emersi, lasciando esposti sedimenti marini ancora oggi visibili.

L’ultima grande eruzione si ebbe circa 130.000 anni fa: una serie di eruzioni esplosive andò a costituire il cono di tufi della Falconiera che collassò poi in mare, rimanendo ad oggi l’unico cratere vulcanico facilmente riconoscibile.

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Pochi pochi pochi sono quelli che conoscono e hanno visto i foronidei.

Simili agli anellidi (ad es. agli spirografi), hanno un tubicino che affonda nel substrato e un ciuffo a forma di ferro di cavallo, il lofoforo, che filtra l'acqua per accaparrarsi le minuscole particelle organiche in sospensione.

I foronidei costituiscono addirittura un phylum a parte (come i pesci, per dire), ma nel Mediterraneo sembra si conoscano solo 5 specie.

Questi sono commensali dei cerianti, e così li abbiamo visti solo qui a Ustica e a Capo Milazzo.

Per fotografarli con una frase, Egidio Trainito dice nel suo "Flora e fauna del Mediterraneo": Foronidei, eleganza ignorata.

Ignorata, eppure presente, aggiungiamo noi, a saperla cercare...

Un grazie speciale a Mirko

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