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Jana di Motta: storia della siciliana che aiutò la regina Bianca di Navarra
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Jana di Motta: storia della siciliana che aiutò la regina Bianca di Navarra
Tra le molte leggende siciliane ad avere personaggi femminili come protagonisti, ce n'è una ambientata a Motta Sant'Anastasia, nel catanese. Molti del territorio avranno infatti sentito dire la frase "si figghiu di Jana?", ma cosa significa? Da dove viene…
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Blufi, il paese dell'olio e dei tulipani rossi, come in un quadro di Manet, è un miracolo tutto Siciliano...
Davanti il Santuario della Madonna dell'olio, in Primavera si può osservare una "piccola porzione di Olanda"
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Davanti il Santuario della Madonna dell'olio, in Primavera si può osservare una "piccola porzione di Olanda"
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Blufi, "Malupassu in dialetto locale", è un piccolo paese che si sviluppa su un colle del versante meridionale delle Madonie. Sono poche e confuse le notizie relative alla sua storia e allo stesso toponimo.
Il nome Blufi appare per la prima volta nel 1211 in un documento in cui la chiesa palermitana concede a Federico II, tra le altre concessioni, i "Proedia Buluph apud Petraliam", ovvero i possedimenti chiamati "Buluf" presso Petralia.
L'ipotesi più accreditata è quella che vede in Blufi un nome di derivazione araba, formato da "be" e "luf", che richiamerebbe una pianta presente nella zona. Qualunque sia la derivazione, quel che è certo è che le vicende storiche blufesi sono legate a quelle della città di Petralia Soprana, di cui Blufi è stata una frazione fino al 1972.
Da qualche anno la zona di Blufi, e più precisamente il campo di fronte il Santuario della Madonna dell'Olio, è diventato meta primaverile irrinunciabile per gli amanti della natura e della fotografia; nel periodo che va da marzo a maggio, infatti, questo è letteralmente infiammato da un’estesa macchia rossa!
In questa "piccola porzione di Olanda" migliaia di tulipani rossi crescono spontaneamente in un campo coltivato a grano, tra mandorli ed alberi di ulivo: un colpo d’occhio incredibile.
Si tratta della fioritura del Tulipano precoce o Tulipano di Raddi (Tulipa raddii). Resistenti alle operazioni di aratura dei terreni, per via della posizione dei bulbi a circa 50 cm di profondità, i tulipani selvatici fioriscono generalmente tra marzo e maggio e sono totalmente assenti nei terreni incolti.
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Il nome Blufi appare per la prima volta nel 1211 in un documento in cui la chiesa palermitana concede a Federico II, tra le altre concessioni, i "Proedia Buluph apud Petraliam", ovvero i possedimenti chiamati "Buluf" presso Petralia.
L'ipotesi più accreditata è quella che vede in Blufi un nome di derivazione araba, formato da "be" e "luf", che richiamerebbe una pianta presente nella zona. Qualunque sia la derivazione, quel che è certo è che le vicende storiche blufesi sono legate a quelle della città di Petralia Soprana, di cui Blufi è stata una frazione fino al 1972.
Da qualche anno la zona di Blufi, e più precisamente il campo di fronte il Santuario della Madonna dell'Olio, è diventato meta primaverile irrinunciabile per gli amanti della natura e della fotografia; nel periodo che va da marzo a maggio, infatti, questo è letteralmente infiammato da un’estesa macchia rossa!
In questa "piccola porzione di Olanda" migliaia di tulipani rossi crescono spontaneamente in un campo coltivato a grano, tra mandorli ed alberi di ulivo: un colpo d’occhio incredibile.
Si tratta della fioritura del Tulipano precoce o Tulipano di Raddi (Tulipa raddii). Resistenti alle operazioni di aratura dei terreni, per via della posizione dei bulbi a circa 50 cm di profondità, i tulipani selvatici fioriscono generalmente tra marzo e maggio e sono totalmente assenti nei terreni incolti.
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Blufi, il paese dell'olio e dei tulipani rossi
Davanti il Santuario della Madonna dell'olio, in Primavera si può osservare una ''piccola porzione di Olanda''
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📍Mondello
Il suggestivo quartiere costiero di Mondello è rinomato per la spiaggia omonima, un lungo litorale sabbioso con diversi punti dove noleggiare lettini prendisole e attrezzature per gli sport acquatici.
Quest'area vivace è dominata da un padiglione in stile Art Nouveau situato alla fine di un molo.
Chioschi gastronomici stagionali e ristoranti gourmet fiancheggiano la spiaggia e le strade dell'ex borgo dei pescatori di Mondello Paese.
La vicina Riserva di Capo Gallo offre sentieri escursionistici e ampie vedute sul mare
🎥 @pioandreaperi
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Chioschi gastronomici stagionali e ristoranti gourmet fiancheggiano la spiaggia e le strade dell'ex borgo dei pescatori di Mondello Paese.
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🇮🇹 Per i messinesi è un pezzo di cuore: il bianco e nero, una sorta di profiterole ma molto più goloso, preparato con bignè farciti con crema chantilly e ricoperti da una morbidissima crema gianduia e sfoglie di cioccolato.
Da non confondere con la pignolata, che è un dolce secco e glassato. Se non l’avete provato, non potete capire.
È una bontà da non perdere. Salvatela assolutamente!
🎥 @sicilianicreativi
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Gli agrumi di Sicilia in mostra alla fiera internazionale Fruit Logistica di Berlino
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Gli agrumi di Sicilia in mostra alla fiera internazionale Fruit Logistica di Berlino
Anche il Distretto produttivo Agrumi di Sicilia parteciperà dal 5 al 7 aprile prossimi alla fiera internazionale Fruit Logistica in programma a Berlino, all’interno della Hall 4.2 Stand D12 della regione Siciliana, riunendo tutti i Consorzi di Tutela delle…
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📍Alla scoperta di Foresta (ME), il comune più alto della Sicilia.
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Floresta si trova in provincia di Messina all’interno del Parco dei Nebrodi e, con i suoi 1275 metri s.l.m, è il comune più alto della Sicilia.
Conta poco meno di 500 abitanti!
Incastonato lungo un delizioso altopiano offre bellezze paesaggistiche meravigliose e gode, oltre che di una natura incontaminata, anche di paesaggi mozzafiato (stupenda è la visuale del maestoso Etna).
L’attuale sito del comune, nell’antichità era utilizzato dai romani per il rifornimento di legname per le loro navi, vista anche la vicinanza con la costa tirrenica.
Oggi a Floresta l’allevamento dei bovini è il mestiere più antico e praticato finalizzato alla produzione di formaggi, in particolare ricotta fresca, stagionata, infornata, e la nota provola florestana.
Tutt'oggi è praticata l’arte di realizzare manufatti intrecciando il giunco, un’attività ormai quasi scomparsa, e a tenerla ancora in vita è un noto anziano del paese.
Nel territorio circostante sono presenti rifugi pastorali in pietra denominati “cubburi”o, secondo la recente definizione, ” Tholos”.
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L’attuale sito del comune, nell’antichità era utilizzato dai romani per il rifornimento di legname per le loro navi, vista anche la vicinanza con la costa tirrenica.
Oggi a Floresta l’allevamento dei bovini è il mestiere più antico e praticato finalizzato alla produzione di formaggi, in particolare ricotta fresca, stagionata, infornata, e la nota provola florestana.
Tutt'oggi è praticata l’arte di realizzare manufatti intrecciando il giunco, un’attività ormai quasi scomparsa, e a tenerla ancora in vita è un noto anziano del paese.
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Alessandro Scarlatti (Palermo, 2 maggio 1660 – Napoli, 24 ottobre 1725) è stato un compositore italiano di musica barocca. Considerato dai musicologi come uno dei più importanti rappresentanti della scuola musicale napoletana, fu il maggiore compositore d'opera italiano tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo.
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✍ Nato a Palermo nel 1660, è stato uno dei compositori italiani più famosi, nonché uno dei più importanti rappresenti della scuola musicale napoletana. Figlio di un tenore e fratello di un musicista e una cantante, non si ha molta documentazione sugli anni di studio, si pensa sia stato allievo del compositore Giacomo Carissimi.
🎼 La sua carriera musicale inizia nel 1678 quando, nella cappella della Chiesa di S. Giacomo degli Incurabili, venne nominato maestro e un mese più tardi ottenne la sua commissione più importante in veste di compositore. Nel gennaio del 1679, infatti, gli viene commissionato un oratorio da eseguirsi il terzo venerdì di quaresima.
La sua musica abbracciava tutti i generi, la sua produzione vanta circa 200 messe, numerosi motetti, concerti sacri, 20 oratori, più o meno, e 661 cantate da camera, per non parlare di serenate, madrigli, sinfonie, sonate a quattro, suite per fluato e molto altro ancora. Un vero e proprio orgoglio siciliano.
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La sua musica abbracciava tutti i generi, la sua produzione vanta circa 200 messe, numerosi motetti, concerti sacri, 20 oratori, più o meno, e 661 cantate da camera, per non parlare di serenate, madrigli, sinfonie, sonate a quattro, suite per fluato e molto altro ancora. Un vero e proprio orgoglio siciliano.
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Radio Swiss Classic - Banca dati musicale - Musicista
«Alessandro Scarlatti»
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Era bellissima e si chiamava Giselda: un mistero avvolge una donna e il castello di Naro
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Era bellissima e si chiamava Giselda: un mistero avvolge una donna e il castello di Naro
Fatti di sangue, amori e gelosie contraddistinguono il simbolo di un paese che è il simbolo dell'architettura spagnola in Sicilia e patria di San Calogero Castello Chiaramontano a Naro Ci sono paesi in Sicilia che non hanno alcun bisogno del mare. Sono adornati…
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