♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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A Petralia Soprana, in provincia di Palermo, è possibile fare un salto nel tempo, nelle viscere della terra alla scoperta del sale e dei suoi segteti millenari.

Sulla catena montuosa delle Madonie, otto livelli, scavati sino al cuore della terra, e più di 80 km di gallerie compongono la miniera di salgemma purissimo dove ancora oggi si estrae il sale, un sito geologico che si è formato cinque milioni di anni fa a seguito del prosciugarsi del mar Mediterraneo.

Al suo interno: il Museo di Arte Contemporanea Sotto Sale, il Macss, che con le sue sculture di salgemma rappresenta un caso unico al mondo di museo dentro una miniera attiva. I capolavori sono frutto della maestria di artisti di fama internazionale che hanno modellato, lavorando blocchi di salgemma.

Una volta entrati in miniera basta chiudere gli occhi per poter sentire il rumore dei minatori impegnati nell'estrazione del sale.
Siete pronti ad addentrarvi in un luogo insolito e suggestivo.

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Si ha la sensazione di scendere nelle viscere della terra, addentrandosi in un labirinto di gallerie dove gli occhi fatica a distinguere cosa si cela tra nuvole di polvere fanno bianca. Il silenzio avvolge e custodisce il candore di un mondo sotterraneo surreale. Solo un leggero rumore, in lontananza, rompe l'incantesimo, invitando a lasciarsi andare alla scoperta dei millenari della "sostanza divina” di Omero. 

Una incredibile storia geologica iniziata quasi 6 milioni di anni fa quando si cominciò a formare una vasta laguna salmastra isolata dal mar Mediterraneo dalle catene montuose Siciliane.

Dodici livelli, scavati fino a 400 metri di profondità, 85 km di tunnel, tra pilastri e pareti “ricamate” con eleganza e raffinatezza dall'avvitamento elicoidale di una fresa dai denti di diamante. Siamo nella miniera di vendita Italkali di Raffo, frazione di Petralia Soprana, nel Parco delle Madonie, uno dei giacimenti più ricchi d'Europa: un'enorme lente di salgemma racchiusa nel cuore di una montagna che raggiunge i 1.100 m slm.

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La chiesa della Madonna del Rosario è il principale monumento di Furci Siculo.

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Prima della sua costruzione i riti religiosi erano celebrati nella rettoria della Madonna della Lettera fino al 1924 e successivamente le funzioni si svolgevano in una chiesa-baracca costruita grazie all'aiuto dei furcesi d'America e dedicata alla Madonna del Rosario.

Il 16 maggio 1924, con bolla arcivescovile, questa chiesa-baracca venne eretta a matrice parrocchiale ed arcipretale.

Così, nel 1928 si avviò la costruzione costruzione del nuovo duomo. La solenne inaugurazione e benedizione avvenne il 4 ottobre 1931 da parte dell'arcivescovo ed archimandrita mons. Angelo Paino, alla presenza dell'arciprete don Vincenzo Castorina.

Nel 1957 venne iniziata la costruzione della splendida cappella che ospita l'ottocentesco simulacro della Madonna del Santissimo Rosario sul lato nord della chiesa Matrice, ad opera del benemerito arciprete don Francesco Donsì. Essa venne inaugurata il 1º ottobre 1960 da mons. Carmelo Canzonieri, vescovo ausiliare di Messina.

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I VESPRI SICILIANI

Il 30 marzo 1282⁠ scoppiarono i Vespri Siciliani.

I Vespri siciliani furono una ribellione scoppiata a Palermo all'ora dei vespri di Lunedì dell'Angelo. Bersaglio della rivolta furono i dominatori francesi dell'isola.
Da Palermo i moti si sparsero presto all'intera Sicilia e ne espulsero la presenza francese.
Quella sera del 30 marzo 1282 a Palermo l’esplosione del malcontento giunge quasi inaspettata la sera del 30 marzo 1282 (con il computo orario di allora, calcolata gia‌ come 31 marzo).

Tutto ebbe izio in concomitanza con la funzione serale dei Vespri del 30 marzo 1282, lunedì dell'Angelo, sul sagrato della chiesa del Santo Spirito, a Palermo.
A generare l'episodio fu - secondo la ricostruzione storica - la reazione al gesto di un soldato dell'esercito francese, tale Drouet, che si era rivolto in maniera irriguardosa a una giovane nobildonna accompagnata dal consorte, mettendole le mani addosso con il pretesto di doverla perquisire. A difesa di sua moglie, lo sposo riuscì a sottrarre la spada al soldato francese e a ucciderlo. Tale gesto costituì la scintilla che dette inizio alla rivolta.
Nel corso della serata e della notte che ne seguì i palermitani - al grido di "Mora, mora!" - si abbandonarono a una vera e propria "caccia ai francesi" che dilagò in breve tempo in tutta l'isola, trasformandosi in una carneficina. I pochi francesi che sopravvissero al massacro vi riuscirono rifugiandosi nelle loro navi, attraccate lungo la costa.

Si racconta che i siciliani, per individuare i francesi che si camuffavano fra i popolani, facessero ricorso a uno shibboleth, mostrando loro dei ceci («cìciri», nella lingua siciliana ) e chiedendo di pronunziarne il nome; quelli che venivano traditi dalla loro pronuncia francese (sciscirì), venivano immediatamente uccisi.

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#AccaddeOggi_30Marzo1282
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Affreschi di Borremans a Palermo in via Maqueda!

Piccolo oratorio interamente affrescato dal Borremans tra partiti scenografici.

Trasformato l'accesso originario per via del livellamento fine ottocento della via Maqueda.

Una chicca artistica difficile da visitare perché aperto solo in particolari giornate all'interno di manifestazioni artistiche.

Da non perdere per la sua armonia complessiva

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