Lo sapevi che..
L‘isola di Levanzo affonda le sue origini nella preistoria, come dimostrano i ritrovamenti all’interno della Grotta del Genovese risalenti al paleolitico.
Durante il Paleolitico Levanzo, era unita a Favignana da un lembo di terra emersa.
Nel 6000 a.c. con l’innalzarsi del livello del mare le popolazioni primitive che non conoscevano l’arte della navigazione si estinsero e gli unici abitanti che rimasero a popolare l’isola furono i piccoli mammiferi e gli uccelli.
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L‘isola di Levanzo affonda le sue origini nella preistoria, come dimostrano i ritrovamenti all’interno della Grotta del Genovese risalenti al paleolitico.
Durante il Paleolitico Levanzo, era unita a Favignana da un lembo di terra emersa.
Nel 6000 a.c. con l’innalzarsi del livello del mare le popolazioni primitive che non conoscevano l’arte della navigazione si estinsero e gli unici abitanti che rimasero a popolare l’isola furono i piccoli mammiferi e gli uccelli.
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Buonasera
Da sempre affascinante crocevia di popoli e tradizioni, la Sicilia custodisce tra le sue coste alcuni dei borghi tra i più suggestivi d’Italia.
Testimoni silenziosi di dominazioni bizantine, arabe e normanne, i borghi siciliani hanno visto scorrere tra le loro strade secoli di storia e portano ancora oggi le tracce di tutte le culture che hanno contribuito a plasmarne l’identità.
📸© @don_in_italy
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Da sempre affascinante crocevia di popoli e tradizioni, la Sicilia custodisce tra le sue coste alcuni dei borghi tra i più suggestivi d’Italia.
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Alessandra Di Rudinì: l’amante siciliana di D’Annunzio che divenne suora
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Alessandra Di Rudinì: l’amante siciliana di D’Annunzio che divenne suora
Alessandra di Rudinì aveva 27 anni quando conobbe Gabriele D’Annunzio, allora quarantenne: tra i due nacque subito una relazione amorosa, che, però, non finì bene. Ecco la storia di una donna forte, colta e affascinante, che passò la vita alla ricerca della…
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A Cefalù sabato 26 marzo si svolgerà l'Ora della Terra - La Voce dell'Isola
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A Cefalù sabato 26 marzo si svolgerà l'Ora della Terra - La Voce dell'Isola
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LA COCCINELLA DELL’ETNA
L'Etna, vulcano delle meraviglie e del mistero.
Ogni anno in questo periodo milioni di coccinelle si svegliano dal letargo invernale tra le rocce del vulcano. Uno spettacolo molto studiato da entomologi e biologi.
Gli studiosi non riescono a capire il perché dell'ibernarsi tra i ghiacci dell'Etna e cosa contenga il loro sangue.
Ma una cosa e` assicurata, la bellezza di tante coccinelle stese al sole tra le rocce brulle, la vegetazione scarna e il panorama quasi lunare.
Sull'Etna, numerosi insetti trasportati dalle correnti ascensionali risalgono le pendici del vulcano e trovano un ambiente freddo e ostile. La coccinella invece resiste alle basse temperature e, durante le ore più calde dei giorni di sole, si alimentano dei minuscoli artropodi nutrendosi dei malcapitati insetti.
A dispetto dell'apparente inoffensività e dell'aspetto simpatico, quasi tutti i coccinellidi sono difatti attivi predatori, e per questo motivo sono impiegati nella lotta biologica.
In primavera le coccinelle discendono alle quote più basse, volano sulle piante erbacee sulle quali, le femmine fecondate, depongono le uova fra le colonie di afidi a spese dei quali sviluppano le larve. Sia le coccinelle che le loro larve predano varie specie di afidi. Un singolo esemplare nel corso della sua vita può consumare oltre 5000 prede.
La coccinella e l’Etna, una simbiosi perfetta, uno spettacolo inedito che è possibile trovare solo a migliaia di chilometri di distanza dalla Sicilia, sulle vette del monte Himalaya.
Quante meraviglia ci riserva la nostra Sicilia.
✏️Claudio d'angelo
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Ogni anno in questo periodo milioni di coccinelle si svegliano dal letargo invernale tra le rocce del vulcano. Uno spettacolo molto studiato da entomologi e biologi.
Gli studiosi non riescono a capire il perché dell'ibernarsi tra i ghiacci dell'Etna e cosa contenga il loro sangue.
Ma una cosa e` assicurata, la bellezza di tante coccinelle stese al sole tra le rocce brulle, la vegetazione scarna e il panorama quasi lunare.
Sull'Etna, numerosi insetti trasportati dalle correnti ascensionali risalgono le pendici del vulcano e trovano un ambiente freddo e ostile. La coccinella invece resiste alle basse temperature e, durante le ore più calde dei giorni di sole, si alimentano dei minuscoli artropodi nutrendosi dei malcapitati insetti.
A dispetto dell'apparente inoffensività e dell'aspetto simpatico, quasi tutti i coccinellidi sono difatti attivi predatori, e per questo motivo sono impiegati nella lotta biologica.
In primavera le coccinelle discendono alle quote più basse, volano sulle piante erbacee sulle quali, le femmine fecondate, depongono le uova fra le colonie di afidi a spese dei quali sviluppano le larve. Sia le coccinelle che le loro larve predano varie specie di afidi. Un singolo esemplare nel corso della sua vita può consumare oltre 5000 prede.
La coccinella e l’Etna, una simbiosi perfetta, uno spettacolo inedito che è possibile trovare solo a migliaia di chilometri di distanza dalla Sicilia, sulle vette del monte Himalaya.
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